Una delle tappe imperdibili durante un viaggio in Egitto e soprattutto durante una crociera sul Nilo, oltre alla splendida Luxor, è senza ombra di dubbio Abu Simbel. Fortemente voluti da Ramses II per celebrare la sua vittoria contro gli Ittiti nella battaglia di Kadesh nel 1274 a.C., questi splendidi templi riescono ancora ad impressionare chiunque li visiti anche a distanza di 3.000 anni.
Questi splendidi e maestosi templi rupestri, riconosciuti nel 1979 come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, si trovano nella zona meridionale del Paese, a circa 280 chilometri da Assuan, sulle rive del lago Nasser. Ci troviamo nel bel mezzo del deserto, in una zona abbastanza remota, ma abbastanza facile da raggiungere.
In questo articolo trovate tutte le informazioni su come visitare Abu Simbel per godervi questa esperienza fino in fondo e su come raggiungere il sito archeologico. Trovate inoltre un po’ di storia, qualche curiosità e informazioni su dove dormire.
- Un po’ di storia!
1. Lo spostamento dei templi di Abu Simbel - Cosa vedere ad Abu Simbel
- Come arrivare ad Abu Simbel
- Informazioni su orari e biglietti
- Dove dormire ad Abu Simbel
Cosa vedere ad Abu Simbel e informazioni per la visita
Un po’ di storia!
I due templi che compongono il sito di Abu Simbel furono fortemente voluti da Ramses II, per celebrare la sua vittoria contro gli Ittiti nella battaglia di Kadesh nel 1274 a.C. e per dimostrare il potere del faraone ai vicini nubiani. Il progetto di costruzione dei templi prevedeva inoltre, per volere del faraone, che dovessero durare in eterno, testimoniando in questo modo il suo potere inintaccabile. Per la loro costruzione, scavati all’interno della roccia e in una posizione che potesse renderli eterni nel tempo, ci sono voluti ben 20 anni, dal 1264 a.C. al 1244 a.C..
Il complesso è composto da due templi: il Grande Tempio di Ramses II, dedicato al faraone e agli dei Amon-Ra, Ra-Harakhti e Ptah, e il Piccolo Tempio, dedicato alla dea Hator e alla sua principale moglie, la regina Nefertari.
Nel corso del tempo i templi furono dimenticati e lentamente ricoperti dalla sabbia, cancellandone la loro memoria. Fu solo nel 1813 che l’archeologo svizzero Burckhardt (lo stesso che riscoprì Petra in Giordania) li ritrovò sotto alla sabbia. Quattro anni dopo, nel 1817, l’archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni riuscì a rimuovere parte della sabbia, a trovare l’ingresso del tempio e ad entrarci per la prima volta. Una volta ripulita la sabbia, questa divenne una famosa meta turistica, attirando visitatori già dalla fine dell’Ottocento.
Lo spostamento dei templi di Abu Simbel
La costruzione della Diga di Assuan, resa necessaria per contrastare le inondazioni e la siccità, ha portato alla creazione di un lago artificiale, il Lago Nasser, rischiando di allagare i templi di Abu Simbel. Nel 1964, il Governo egiziano e l’UNESCO hanno dato il via ad una delle operazioni più incredibili della storia dell’archeologia, spostando i templi di Abu Simbel 65 metri più in alto e 210 più indietro rispetto alla loro posizione originale.
L’intero complesso fu tagliato, numerato e smontato blocco per blocco per poi essere ricostruito a ridosso della montagna artificiale costruita appositamente per ospitare i templi. L’intera operazione durò circa 4 anni e vide come protagonisti un’enorme squadra di nazioni, tra cui l’Italia che si è occupata di tagliare i templi in blocchi e costruire la cupola della montagna artificiale.
Cosa vedere ad Abu Simbel
Una volta acquistati i biglietti e superati i controlli di sicurezza, per raggiungere i templi di Abu Simbel dovete percorrere un breve sentiero lastricato in discesa.
Il Grande Tempio di Ramses II
Il tempio più grande e principale di Abu Simbel è il Grande Tempio, il più imponente e il più bello tra i tanti monumenti costruiti da Ramses II. La sua grande facciata, alta 33 metri e larga 38 metri, ospita quattro statue di Ramses II, ognuna delle quali alta 20 metri, raffigurato con indosso lo pschent, ovvero le due corone dell’Alto e del Basso Egitto. Ai lati delle statue colossali si trovano altre statue più piccole che raffigurano la Madre Tuia e la sua moglie preferita Nefertari. Tra le gambe del faraone invece si trovano altre piccole statue che raffigurano alcuni dei suoi numerosi figli.
Se guardate verso l’alto della facciata, potete scorgere 14 delle originali 22 statue di babbuini raffigurati mentre guardano verso Est, dove nasce il sole. In una nicchia situata sopra alla porta di entrata del tempio si trova invece la statua del dio Ra-Horakhti, ovvero il dio falco Horus unito al dio solare Ra. Sempre vicino all’ingresso potete osservare alcune rappresentazioni del dio Hapy, simbolo del Nilo e dell’abbondanza, che lega i fiori di loto, simbolo dell’Alto Egitto, con i fiori di papiro, simbolo del Basso Egitto, per dimostrare l’unione del Paese.
L’entrata conduce alla Grande Sala Ipostila, dove sono custodite 8 grandi statue che rappresentano il faraone Ramses II con le sembianze del dio Osiride, come rappresentazione della sua natura divina. Queste statue, chiamate pilastri osiriaci, sono alte circa 11 metri. Se alzate gli occhi verso il soffitto, potete scorgere bellissime raffigurazioni della Dea Mut, a protezione del tempio con le sue ali distese, e dipinti di avvoltoi.
Sulle pareti a destra della sala, grazie ai numerosi lavori di restauro, è possibile ancora oggi osservare i bassorilievi che raffigurano la battaglia contro gli Ittiti durante la guerra in Kadesh del 2174 a.C.. A sinistra invece sono raffigurate altre battaglie del faraone in Siria, Libia e Nubia.
Oltrepassata la prima sala, si raggiunge la sala secondaria o atrio, con quattro pilastri quadrati ricoperti da iscrizioni e bassorilievi raffiguranti il faraone con varie divinità. Sulle pareti della stanza invece si trovano dipinti che raffigurano Ramses II e Nefertari mentre portano incenso e varie offerte alla barca di Amon, utilizzata dai sacerdoti per le processioni dedicate al suo culto durante le principali festività.
La visita continua nel Santuario, situato alla fine del tempio, una piccola stanza contenente 4 statue sedute che raffigurano (da destra a sinistra) Ra-Herakthy, Ra unito a Horus, Ramses II divinizzato, Amon-Ra, dio del sole e divinità principale del culto di Tebe, e Ptah, dio delle tenebre.
Il Miracolo del Sole
Molte delle antiche strutture presenti in Egitto non solo dovevano rappresentare il potere terreno del faraone, ma dovevano anche essere un collegamento tra la Terra e la divinità. Il Grande Tempio, per questo motivo, fu attentamente studiato e costruito per permettere un perfetto allineamento con il Sole.
Prima dello spostamento dei templi di Abu Simbel, il 21 Febbraio e il 21 Ottobre di ogni anno, i raggi del Sole penetravano nel cuore della montagna e illuminavano la statua di Ramses II nel Santuario, insieme a quelle di Ra-Harakhti e Amon-Ra. Questo era possibile grazie agli scrupolosi calcoli di chi progettò il tempio e alla sua originale collocazione. Questo rito, chiamato il Miracolo del Sole, secondo gli antichi egizi permetteva simbolicamente di ricaricare di energia la statua del faraone.
In queste date si festeggiava rispettivamente l’agricoltura e la stagione di coltivazione e poi la stagione delle inondazioni. Entrambe le date simboleggiavano anche la data della nascita di Ramses II e la sua incoronazione.
In seguito allo spostamento del tempio, il fenomeno è oggi visibile il 22 Febbraio e il 22 Ottobre.
Il Tempio Minore di Nefertari
A poca distanza dal Grande Tempio si trova il Tempio Minore o Piccolo Tempio, dedicato alla Dea Hator e a Nefertari, la moglie preferita di Ramses II. La sua facciata, alta12 metri e larga 28 metri, ospita sei statue raffiguranti Ramses II e Nefertari, alte 10 metri. Ai lati delle statue colossali si trovano altre statue più piccole che raffigurano i figli e le figlie dei due sovrani.
È l’unico tempio egizio dove una regina ha la stessa importanza del faraone ed è raffigurata con le stesse dimensioni. Segno del grande amore che Ramses II provava per la sua sposa reale.
L’entrata conduce anche in questo caso alla Sala Ipostila, dove si trovano sei pilastri i cui capitelli raffigurano la testa della Dea Hathor. Sui pilastri ci sono iscrizioni e decorazioni che raccontano la vita di Ramses II e Nefertari e rilievi colorati che li rappresentano insieme ad alcune divinità.
Sulle pareti della sala si trovano invece alcuni bassorilievi decorativi che rappresentano la divinizzazione di Ramses II e la sua vittoria sui nemici provenienti dal Nord e dal Sud del Paese. Uno dei decori principali raffigura invece la regina mentre offre doni alle dee Mut e Hathor.
Proseguendo oltre alla prima sala, potete raggiungere il vestibolo del tempio, al quale si accede oltrepassando 3 portali. Anche le pareti di quest’area sono arricchite con bassorilievi che raffigurano scene di vita dei sovrani o che li raffigurano mentre offrono piante di papiro alla Dea Hathor, raffigurata con sembianze ovine, e doni a Horus, Anubi e Khnum.
Infine, continuate fino a raggiungere il piccolo Santuario dove, grazie alle opere di restauro, ancora oggi è possibile osservare bassorilievi e decorazioni raffiguranti scene di doni e offerte alle divinità.
Sulla parete in fondo alla stanza si trova invece una nicchia che custodisce una statua della Dea Hathor, rappresentata con la sua forma divina di mucca.
Come arrivare ad Abu Simbel
Come anticipato all’inizio, i templi di Abu Simbel si trovano nel bel mezzo del deserto, sul Lago Nasser, a circa 280 chilometri da Assuan e a soli 40 chilometri del confine tra Sudan ed Egitto. Nonostante la loro posizione abbastanza remota, è però abbastanza semplice raggiungerli. Da Assuan infatti c’è una comoda e ben asfaltata strada che porta proprio ad Abu Simbel e nelle vicinanze del sito, a soli 6 chilometri, si trova anche un piccolo aeroporto costruito appositamente per i turisti.
Il modo più veloce per raggiungere Abu Simbel se avete poco tempo a disposizione è quindi un breve volo interno da Il Cairo o da Assuan. Da Assuan il volo dura circa 45 minuti e Egypt Air ha diverse partenze giornaliere schedulate. Una volta arrivati in aeroporto, potete prendere la navetta gratuita di Egypt Air, chiamata ‘Happy Year Transport’, che in soli 5 minuti vi porterà ai templi e vi aspetterà per riportarvi poi in aeroporto. Potete tranquillamente andare e tornare in giornata, avendo tempo a sufficienza per visitare il sito con tutta calma.
Se non avete voglia di farvi questo sbattimento, vi consigliamo di prendere parte ad un’escursione organizzata, privata o di gruppo, come abbiamo fatto noi. In tal caso, vi consigliamo di prenotare in anticipo prima di partire, soprattutto se viaggiate in alta stagione, per evitare di non trovare posto e per risparmiarvi le classiche fregature. Di seguito vi indichiamo le migliori:
- Escursione ad Abu Simbel in aereo da Il Cairo;
- Escursione ad Abu Simbel da Assuan;
- Gita giornaliera guidata al tempio di Abu Simbel con pranzo da Luxor;
- Escursione di 2 giorni ad Abu Simbel da Assuan, che vi permette di assistere anche allo spettacolo di luci e suoni;
- Tour privato di due giorni di Luxor e Abu Simbel da Hurgada.
Un altro modo per visitare Abu Simbel è prendendo parte ad una crociera sul Lago Nasser, che non c’entra nulla con la crociera sul Nilo. Questo però è anche il modo più costoso per raggiungere i templi.
Informazioni su orari e biglietti
I biglietti d’ingresso ad Abu Simbel si possono acquistare nella biglietteria accanto al piccolo centro visitatori situato all’ingresso del sito. All’interno del centro visitatori potete vedere un breve filmato che racconta come sono stati spostati i templi. Vi consigliamo di tenerlo per la fine della vostra visita, se vi avanza tempo.
I prezzi per i biglietti d’ingresso ad Abu Simbel sono i seguenti:
- Da metà Febbraio a metà Ottobre: EGP 400,00 (circa € 11,85) per gli adulti e EGP 200,00 (circa € 5,90) per gli studenti.
- Da metà Ottobre a metà Febbraio: EGP 700,00 (circa € 20,70) per gli adulti e EGP 350,00 (circa € 10,35) per gli studenti.
All’interno dei templi di Abu Simbel è possibile fotografare solo con il cellulare. Se desiderate utilizzare la vostra reflex o fare dei video, dovete pagare EGP 330,00 (circa € 9,80) per la reflex e EGP 20,00 (circa € 0,60) per il cavalletto.
I templi di Abu Simbel sono aperti tutti i giorni dalle 6.00 alle 17.00 (16.00 in inverno).
Dove dormire ad Abu Simbel
Se desiderate visitare Abu Simbel con calma e dedicare un po’ di tempo anche alla scoperta del Lago Nasser e dintorni, vi consigliamo di fermarvi a dormire in città. Il tardo pomeriggio e la sera inoltre sono i momenti migliori per visitare i templi senza la massa di turisti che li prendono d’assalto durante il resto del giorno. Inoltre, riuscirete ad assistere allo spettacolo di Luci e Suoni che inizia ogni sera alle 19.00.
Di seguito vi indichiamo gli hotel che abbiamo valutato noi per il nostro viaggio in Egitto:
☀︎ Seti Abu Simbel Lake Resort: questo splendido hotel è situato ai piedi del Grande Tempio di Abu Simbel e offre meravigliose viste sul Lago di Nasser. Offre sistemazioni confortevoli, spaziose, arredate in stile nubiano e con bagno privato, una piscina all’aperto e uno splendido giardino. Ha inoltre due ristoranti dove poter assaggiare piatti tradizionali e un bar a bordo piscina.
☀︎ Tuya Hotel: questo semplice hotel è situato a circa 1 chilometro dai templi di Abu Simbel e offre anch’esso una splendida vista sul Lago Nasser. Le camere sono abbastanza spaziose, essenziali e tutte dotate di bagno privato con doccia o vasca. L’hotel offre inoltre un ristorante e alcuni servizi gratuiti, come il WiFi e il parcheggio privato.
☀︎ Kabara Nubian House: sicuramente il più caratteristico tra tutti gli hotel di Abu Simbel. Questo splendido hotel riproduce lo stile delle case nubiane, senza però trascurare il comfort e i servizi. Offre camere spaziose, ben arredate e con bagno privato, un giardino, una terrazza, un ristorante e un bar.
☀︎ Eskaleh Eco-Lodge: anche questo hotel è costruito in stile nubiano. Offre camere essenziali, dotate di tutti i comfort e con bagno privato. Mette a disposizione degli ospiti anche un giardino, una sala comune e il Wi-Fi gratuito.
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