Menu
Italia / Veneto

Borghetto sul Mincio: cosa vedere nell’antico borgo dei mulini a Valeggio

Borghetto sul Mincio, o semplicemente Borghetto, è una piccola frazione di Valeggio sul Mincio. Un piccolo gioiellino dal cuore medievale, situato tra il Lago di Garda e Verona e recentemente inserito nell’elenco de I Borghi più Belli d’Italia. Un villaggio edificato in completa armonia con il fiume Mincio, dove il fragile equilibrio tra storia e natura si è conservato intatto nel corso dei secoli. Passeggiare tra le stradine di Borghetto sul Mincio equivale a fare un tuffo nel passato, nel Medioevo. Quel passato che si può ancora respirare in ogni singolo angolo del borgo.

Prendetevi almeno mezza giornata per visitare questo piccolo borgo caratterizzato da antiche fortificazioni e mulini ad acqua. E, perché no, approfittatene per assaggiare i famosi tortellini di Borghetto sul Mincio, chiamati nodi d’amore, in uno dei ristoranti tradizionali del borgo. Dedicate la restante parte della giornata alla visita di Valeggio sul Mincio e al suo Castello Scaligero.

Cosa vedere a Valeggio e Borghetto sul Mincio: uno dei Borghi più Belli d’Italia

Veduta di Borghetto sul Mincio dal Ponte Visconteo
Veduta di Borghetto sul Mincio dal Ponte Visconteo

Un po’ di storia!

Alcuni ritrovamenti archeologici hanno permesso di stabilire che l’area intorno a Borghetto sul Mincio era abitata già durante l’Età del Ferro. Successivamente ha visto passare gli Etruschi, dei quali sono stati ritrovati diversi monili, i Galli, dei quali è stata ritrovata un’importante necropoli, e i Romani.

I primi a riconoscere l’importanza strategica della zona, di passaggio sul fiume Mincio, furono però i Longobardi. Borghetto sul Mincio è stato per quasi 1.000 anni un percorso obbligato per chiunque volesse spostarsi da Sud a Ovest nelle terre venete. Qui i Longobardi fondarono il primo nucleo abitativo proprio sulle rive del fiume, dove aveva sede anche un gastald, un ufficiale di dogana che riscuoteva le tasse per l’attraversamento del fiume. Nel XII secolo sulla riva sinistra del fiume venne fondato il piccolo Monastero di Santa Maria, divenuto sede dei Templari, che serviva a dare assistenza ai pellegrini di passaggio. Furono sempre loro a costruire il primo ponte sul Mincio per facilitare il passaggio dei pellegrini. Oggi del monastero resta solamente l’abside, mentre del ponte non rimane più niente.

Vista su Borghetto sul Mincio e sulla Valle del Mincio dal Castello Scaligero
Vista su Borghetto sul Mincio e sulla Valle del Mincio dal Castello Scaligero

Nei due secoli successivi (XIII e XIV) furono edificate le grandi fortificazioni che ancora oggi dominano il paesaggio. Prima gli Scaligeri e poi Gian Galeazzo Visconti fecero costruire l’imponente Castello Scaligero, la cinta muraria che circonda Borghetto, la linea fortificata del Serraglio e infine il Ponte-Diga Visconteo, edificato in soli tre anni (1393-1395).

Con il passaggio alla Repubblica di Venezia a Borghetto si sviluppò l’attività di macinazione di frumento, cereali e riso e vennero costruiti i primi mulini ad acqua che ancora oggi si affacciano sul fiume. Nel 1553 venne costruito un canale per irrigare i campi utilizzando l’acqua del Mincio, consentendo così lo sviluppo dell’agricoltura. L’armata francese di Napoleone nel 1796 portò morte e distruzione. Nel 1814 il territorio venne annesso all’Austria nel Regno Lombardo-Veneto, nel quale rimase fino al 1866 quando entrò a far parte del Regno d’Italia.

Castello Scaligero a Valeggio sul Mincio
Castello Scaligero a Valeggio sul Mincio

Quando andare a Borghetto sul Mincio

Borghetto sul Mincio è visitabile durante tutto l’anno, in tutte le stagioni. Noi però vi consigliamo di visitarlo in tarda primavera o all’inizio dell’estate, quando si celebra la festività dei Nodi d’Amore e quando i fiori sbocciano e il borgo si riempie di colori.

Questo periodo è ottimo per fare una breve deviazione ed effettuate una navigazione per ammirare la fioritura dei fiori di loto sul Mincio. Per approfondimenti vi rimandiamo al nostro articolo Navigazione sul Mincio: quando vedere la fioritura dei fiori di loto.

Veduta sul Ponte Visconteo da Borghetto sul Mincio
Veduta sul Ponte Visconteo da Borghetto sul Mincio

Cosa vedere a Borghetto sul Mincio

La visita di Borghetto sul Mincio inizia dalla porta merlata che da accesso al cuore del borgo. Perdetevi tra le piccole e strette viuzze acciottolate, lasciatevi trasportare dal rumore dell’acqua, assaporate ogni singolo angolo e respirate la storia di ogni edificio. Case accoccolate sull’acqua, negozietti di artigiani ospitati in antichi locali, vecchi mulini ad acqua ancora funzionanti, ristoranti tradizionali e uno splendido paesaggio è solo una piccola parte di ciò che Borghetto sul Mincio ha da offrire.

Passeggiando per Borghetto sul Mincio
Passeggiando per Borghetto sul Mincio

Il primo antico mulino ad acqua lo si incontra, sulla sinistra, poco dopo l’ingresso di Borghetto. Di questo mulino resta ben poco e non è tra i più belli del borgo. Quasi di fronte, una piccola viuzza sulla destra conduce ad altri tre mulini ad acqua ben conservati, dei quali è possibile vedere ancora le loro ruote. Qui si trova anche l’Angolo degli Innamorati, una ringhiera dove ci sono appesi centinaia di lucchetti. È possibile visitare l’interno di alcuni mulini, per osservare come gli ingranaggi della ruota, grazie alla forza dell’acqua, muovono la grande macina di pietra.

Fate una breve deviazione dalla strada principale per visitare la neoclassica Chiesa di San Marco Evangelista, risalente al XVIII secolo. Fu edificata sui resti di una pieve romanica del XI secolo, dedicata a Santa Maria ed antica sede dei Templari, di cui oggi resta solamente l’abside visibile sul retro dell’attuale chiesa. L’interno della chiesa è molto minimale e ospita diversi affreschi, alcuni recenti e altri sopravvissuti dalla vecchia pieve, come quello di San Bartolomeo incorniciato.

All’esterno, sul sagrato, si trovano alcune targhe riportanti iscrizioni riguardanti le principali battaglie svolte sulle rive del Mincio. Varcando un piccolo cancelletto sulla sinistra, è possibile visitare l’abside dell’antica chiesa e l’antico cimitero situato dietro alla chiesa, restaurato negli anni ’20, dove si trovano le lapidi più antiche ed importanti della storia locale. Da qui si raggiunge anche la torre campanaria, ricavata nella vecchia torre scaligera, testimonianza dall’antica fortificazione del castello. Al suo interno custodisce gelosamente una vecchia campana di bronzo del 1381.

Poco distante dalla chiesa si trova il Ponte San Marco, o Ponte di Legno, che porta alla riva opposta. Prima si oltrepassarlo, troverete incastonata nelle antiche mura medievali la statua di San Giovanni Nepomuceno, martire boemo, che un tempo era ospitata in una piccola edicola a metà del ponte. La tradizione vuole che il Santo protegga dall’annegamento coloro che cadono nelle acque del fiume.

Arrivati sulla riva opposta del fiume, vi si aprirà una splendida vista su diverse cascatelle e sul maestoso Ponte Visconteo, o Ponte Lungo. Questa grande diga fortificata fu costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, come difesa impenetrabile dei confini orientali del ducato. La costruzione è formata dalla lunga diga e da una grande rocca centrale, sede della guarnigione di sorveglianza.

Il ponte, che ha una lunghezza di 650 metri ed una larghezza di 25 metri, si collega il sovrastante Castello Scaligero tramite due alte cortine merlate e fa parte di un complesso fortificato chiamato Serraglio. Quest’ultimo, a suo tempo, era una fortificazione lunga circa 16 chilometri e fu edificata dagli Scaligeri tra il XIII e il XIV secolo per proteggere il territorio veronese dagli attacchi mantovani e milanesi. L’opera comprendeva il borgo fortificato di Borghetto e i tre castelli Scaligeri di Valeggio sul Mincio, Villafranca di Verona e Gherla. Dal Ponte Visconteo è possibile percorrerne una parte fino al Castello Scaligero situato in cima alla collina.

Cosa vedere a Valeggio sul Mincio

Valeggio sul Mincio è un paese grazioso da visitare e vi consigliamo di iniziare il vostro itinerario passeggiando tra le sue viuzze del piccolo centro. Visitate la Piazza Carlo Alberto, circondata da negozietti, ristoranti e bar, e il Palazzo del Municipio, ospitato all’interno di un edifico neoclassico ben conservato. Il palazzo subì importanti trasformazioni durante il dominio francese (1805-1815). Il piano nobile rimase ad uso pubblico, mentre il pianoterra fu trasformato in abitazioni e botteghe. Proprio qui fu aperta la prima bottega di caffè del paese.

Poco distante si trova il neoclassico Palazzo Guarienti, residenza di campagna dei marchesi Guarienti di Verona, che ospita al suo interno la Biblioteca Comunale. Sulla facciata si trova una lapide che ricorda la sera del 30 Maggio 1796, durante la campagna d’Italia, quando Napoleone, che alloggiava nel palazzo, rischiò di essere catturato dagli austriaci.

Proseguite fino alla Chiesa di San Pietro in Cattedra, eretta nel 1753 in stile neoclassico sui resti di una precedente chiesa seicentesca. Alcuni documenti testimoniano invece, dove oggi sorge la chiesa, l’esistenza di una pieve romanica del 1145 dedicata a Santa Maria. Ciò che colpisce è la sua facciata incompleta e il particolare portale in bronzo risalente al 2006, realizzato in occasione del 200° anniversario della consacrazione. L’interno è molto minimale, con colori tenui, e ospita un’enorme pala ottocentesca situata dietro all’altare che celebra la cattedra di San Pietro, un affresco del XVIII secolo che raffigura la cacciata dei mercanti dal tempio e un bell’organo a canne del 1812.

Sul lato sinistro della chiesa, in una piccola piazza, si trova la cinquecentesca cappella dell’Oratorio, da poco restaurata, che rappresenta l’edificio sacro più antico di Valeggio.

Visitate poi la Villa Gandini Zamboni, una villa residenziale risalente al XVIII secolo, di proprietà del Comune dal 1929.

Chiesa di San Pietro in Cattedra a Valeggio sul Mincio
Chiesa di San Pietro in Cattedra a Valeggio sul Mincio

Visitate infine il famoso Castello Scaligero, risalente al XIII secolo, situato in cima alla collina che domina l’intera valle del Mincio. Ciò che oggi resta della sua parte più antica è solamente la Torre Tonda, la prima torre che si incontra sulla sinistra quando si entra, risalente al X secolo. Questa torre dalla curiosa forma a ferro di cavallo è l’unica superstite di un terremoto avvenuto nel 1117. Il resto del castello risale al Trecento. Questa torre, insieme ad altre 3, formava una fortificazione strategica per il controllo di uno dei punti più sicuri per l’attraversamento del fiume nella Valle del Mincio. Il Mincio ai tempi segnava il confine tra il Sacro Romano Impero della nazione germanica e il Marchesato di Tuscia.

La parte che si può visitare oggi era originariamente chiamata la Rocca, alla quale si accedeva tramite due ponti levatoi. L’unico ponte resistito fino ai giorni nostri immetteva invece nella parte più ampia della struttura, chiamata Castello, di cui oggi restano solo i resti delle mura perimetrali. Nell’area interna del castello, nei primi del ‘900, è stata costruita una villa privata, chiamata Villa Nuvoloni – Sberna.

Il cortile del castello è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, mentre la torre è visitabile solo durante il weekend e i giorni festivi, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. La salita costa € 2,00 per gli adulti ed è gratis per i ragazzi fino ai 13 anni.

Castello Scaligero a Valeggio sul Mincio
Castello Scaligero a Valeggio sul Mincio

Attorno al Castello Scaligero aleggia anche una curiosa leggenda che parla di un fantasma che girovaga tra le torri del castello. La leggenda narra che, ai tempi degli Scaligeri, l’ultimo dei discendenti, Guglielmo, fu avvelenato per mano sconosciuta e il dominio della città venne preso da Giacomo da Carrara, signore di Padova. Questi tentò di conservare il suo potere e contrastare la crescita della potenza di Venezia, ma ben presto fu informato che il castellano di Valeggio, messer Andriolo da Parma, stava trattando con i veneziani la resa e la consegna del castello.

Accortosi del tradimento, Giacomo da Carrara fece arrestare il castellano, che fu imprigionato e condotto al Campo di Marte a Verona. Incatenato ad un palo, Andriolo fu barbaramente ucciso con un colpo di spada. Del suo corpo non si è mai più avuta traccia e da quel giorno il suo spirito tormentato, nelle notti di plenilunio, vaga tra le torri del castello alla ricerca della sua spada, simbolo del suo onore perduto.

Villa Maffei-Sigurtà e Parco Giardino Sigurtà

Terminata la visita di Valeggio sul Mincio, recatevi alla Villa Maffei-Sigurtà, dimora estiva dei Conti Maffei dal 1649 e successivamente acquistata dal Conte e dottore Carlo Sigurtà. Sul retro della villa si estende, per circa 50 ettari, il meraviglioso Parco Giardino Sigurtà, frutto di anni e anni di lavoro del conte Sigurtà che riuscì a trasformarlo in uno delle realtà botaniche e paesaggistiche più belle d’Italia e d’Europa.

Prendetevi almeno mezza giornata per visitare il parco e le sue tante attrazioni. A seconda della stagione, potete ammirare diverse fioriture. La più famosa è la fioritura dei tulipani, tra Marzo e Aprile, quando oltre un milione di bulbi sbocciano riempiendo di colore il giardino. A Maggio invece fiorisce il Viale delle Rose, più di un chilometro di passeggiata colorata da circa 30.000 rose. Durante l’estate invece troverete centinaia di ninfee e fiori di loto, ibischi d’acqua e papiri a colorare i 18 specchi d’acqua del parco.

Le ninfee del Parco Giardino Sigurtà
Le ninfee del Parco Giardino Sigurtà

È possibile visitare il parco a piedi oppure in bicicletta, con il trenino panoramico o a bordo di golf-cart elettrici. Il Parco è aperto tutti i giorni, inclusi i festivi, seguendo il seguente orario:

  • Marzo: dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.00).
  • Da Aprile a Settembre: dalle 9.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.00).
  • Ottobre e Novembre: dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.00).

L’ingresso costa € 14,50 per gli adulti, € 10,50 per gli over 65 e € 7,50 per i bambini/ragazzi dai 5 ai 14 anni. Potete acquistare il biglietto online cliccando qui.

Vi parleremo del Parco Giardino Sigurtà più dettagliatamente in un articolo dedicato.

I tulipani del Parco Giardino Sigurtà
I tulipani del Parco Giardino Sigurtà

Dove e cosa mangiare a Borghetto sul Mincio

Non potete dire di essere stati a Borghetto sul Mincio senza assaggiare i suoi famosi tortellini, localmente chiamati Nodo d’Amore. Questo favoloso piatto tradizionale, cucinato e tramandato da secoli e secoli, è farcito con un delicato ripieno di carne e viene servito con burro fuso e salvia. Potete assaggiarli in diversi ristoranti tradizionali, oppure potete visitare direttamente la fabbrica locale di tortellini, dove potete imparare tutte le tecniche di preparazione.

Noi vi consigliamo di visitare Borghetto sul Mincio a Giugno, in concomitanza con la Festa del Nodo d’Amore, un evento legato ad una bella leggenda.

Questa leggenda narra che, alla fine del XIV secolo, il sovrano milanese Giangaleazzo Visconti e i suoi soldati si fermarono sulle rive del Mincio a riposare. Durante la notte nel campo, uno dei soldati si mise a raccontare che il fiume era popolato da bellissime ninfe che uscivano solamente di notte per danzare. Una maledizione però, le condannava a trasformarsi in terrificanti streghe. Quella notte, ad un certo punto, apparvero le ninfe e cominciarono a danzare tra i soldati addormentati. Uno dei comandanti, Malco, si svegliò e iniziò ad ammirare questo spettacolo, facendosi ipnotizzare da una ninfa di nome Silvia.

Sotto l’effetto dell’incantesimo Malco confessò il suo amore per lei, la quale rispose di essersi innamorata anche lei. Il comandante desiderava tenere Silvia al suo fianco per sempre, ma purtroppo non era possibile. La ninfa tornò nel fiume prima dell’alba, lasciando un regalo d’addio al suo amato: un fazzoletto legato con un nodo, simbolo del loro amore eterno. Da allora i tortellini divennero il simbolo di questo amore e tutti gli anni, a Giugno, si celebra la Festa del Nodo d’Amore.

Vista panoramica su Borghetto sul Mincio
Vista panoramica su Borghetto sul Mincio

Come arrivare a Borghetto sul Mincio

Il modo migliore per arrivare a Borghetto sul Mincio è l’auto, raggiungendo prima Valeggio sul Mincio, di cui Borghetto è frazione.

Arrivando da Milano, come noi, vi basterà percorrere l’Autostrada A4 in direzione Venezia e prendere l’uscita Peschiera del Garda. Da qui dovrete poi seguire la SR249 e le indicazioni per Valeggio sul Mincio/Parco Sigurtà e, una volta raggiunto Valeggio, proseguire poi per Borghetto.

Se invece vi trovate a Verona, da cui dista circa 30 chilometri, vi basterà seguire la SS12 fino all’uscita di Verona Nord. Da qui dovrete seguire prima la SS62 ed infine, poco prima di Villafranca, prendere la SP24. Se invece vi trovate a Mantova, vi basterà seguire la SS62 e poi, all’altezza di Sgarzari, prendere la SR249.

Una volta arrivati a Borghetto sul Mincio troverete diversi parcheggi a pagamento dove poter lasciare la vostra auto. Il costo è di € 1,50 all’ora. I due parcheggi più grandi si trovano in via Mantegna, il più comodo per chi arriva da Valeggio, e in via Buonarroti 24.

Se siete invece amanti dell’aria tra i capelli e delle pedalate, potreste raggiungere Borghetto sul Mincio in bicicletta. Il borgo si trova infatti sulla pista ciclabile Peschiera – Borghetto – Mantova, un pianeggiante percorso lungo circa 41 chilometri.

Vista panoramica su Borghetto sul Mincio
Vista panoramica su Borghetto sul Mincio

Se state organizzando un viaggio in Veneto, potrebbero interessarvi anche i seguenti articoli:

No Comments

    Leave a Reply