Longyearbyen, un piccolo paese dal nome quasi impronunciabile, si è aggiudicato il primato di centro permanentemente abitato più a Nord del Mondo. Ad oggi conta circa 2.100 abitanti di oltre 50 diverse nazionalità. Situata ad una latitudine di 78° Nord e a circa 1.316 chilometri dal Polo Nord, Longyearbyen si trova sull’isola principale delle isole Svalbard, chiamata Spitsbergen, e si affaccia direttamente sull’Adventfjord, un braccio dell’Isfjorden.
Nonostante la sua posizione così estrema, Longyearbyen è toccata dall’ultimo ramo della corrente del Golfo che rende il paese abitabile e il clima abbastanza mite. Qui si possono vivere pienamente sia il Sole di Mezzanotte durante l’estate sia la Notte Polare durante l’inverno. Le isole Svalbard sono l’unico luogo in Europa dove questi due fenomeni si manifestano completamente.
- Un po’ di storia!
- Cosa fare a Longyearbyen
1. In estate
2. In inverno
3. Tutto l’anno - Cosa vedere a Longyearbyen
- Mappa di Longyearbyen e city walk tours
- Come spostarsi a Longyearbyen
- Dove dormire a Longyearbyen
- Curiosità
Durante i nostri viaggi alle Svalbard abbiamo passato a Longyearbyen in totale 15 giorni, utilizzandola come base per tutte le escursioni che abbiamo fatto. In questi giorni abbiamo avuto modo di entrare in contatto con i locali, ascoltare le loro storie. Conoscere un po’ di più il loro modo di vivere in una terra così estrema a poca distanza dal Polo Nord! Vi consigliamo di visitare le isole Svalbard tra l’autunno e l’inizio dell’estate quando il turismo non è alle stelle e i locali sono più aperti e accoglienti nei confronti dei turisti curiosi come noi. Noi ci siamo stati a inizio Marzo, quando il Sole è tornato a splendere nel cielo dopo la lunga Notte Polare, e a inizio Giugno, l’inizio dell’estate quando i turisti non sono ancora arrivati.
Longyearbyen è piccola, la si visita in poco tempo. Molti la possono trovare noiosa, ma è situata in un contesto davvero meraviglioso e che difficilmente troverete altrove. Una parte si affaccia sull’Adventfjord ed è toccata dal Mar Glaciale Artico, mentre la restante parte è interamente circondata dalle montagne.
Un po’ di storia!
Longyearbyen fu fondata nel 1906 dall’imprenditore americano John Munroe Longyear, proprietario della Arctic Coal Company. Longyear aprì proprio qui la prima miniera delle isole Svalbard, la miniera 1A o Amerikanergruva, in parte distrutta da un’esplosione nel 1920. Inizialmente Longyearbyen era solo un piccolo villaggio di minatori, chiamato Longyear City in onore del suo fondatore.
Negli anni successivi l’estrazione del carbone crebbe notevolmente portando all’apertura di una seconda miniera, la miniera 2. Insieme ad essa, anche gli abitanti di Longyear City continuavano ad aumentare. Nel 1913 venne costruito il primo ospedale, di cui oggi si possono vedere i resti. Nel 1916 la Store Norske Spitsbergen Kullkompani prese in mano le miniere e rinominò l’insediamento Longyearbyen (traduzione in norvegese di Longyear City). Negli anni seguenti, con l’aumento degli abitanti, venne costruita anche una chiesa e successivamente una scuola, per permettere ai figli dei minatori di studiare.
Durante i primi anni del ‘900 Umberto Nobile e Roald Amundsen utilizzarono Longyearbyen come base di partenza delle loro spedizioni verso il Polo Nord. La prima spedizione portata completamente a termine avvenne nel 1926 a bordo del dirigibile Norge.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l’attività mineraria venne interrotta e l’insediamento fu evacuato completamente nel 1941. Le isole Svalbard richiamarono l’interesse dei tedeschi in quanto si trovano in un punto strategico nel Mar di Barents, da dove gli alleati transitavano per portare gli aiuti all’esercito russo a Murmansk. Longyearbyen è una città di nuova costruzione. I bombardamenti tedeschi distrussero completamente il vecchio insediamento nel 1943, ad eccezione della vecchia stazione radio costruita nel 1911 divenuta poi il vecchio ufficio postale rimasto intatto e che oggi sorge di fronte alla chiesa. La miniera numero 2 invece fu fatta saltare in aria e bruciò per ben 14 anni.
La città fu ricostruita dopo la fine del conflitto e fu costruita anche la zona di Nybyen, composta da 5 edifici adibiti ad alloggi per i minatori, i quali facevano a turno per riposare. A Skjaeringa invece furono costruiti altri edifici più belli riservati agli ingegneri e alle loro famiglie. Oggi questi edifici sono diventati alloggi per turisti. Tra questi troviamo anche la Gjestehuset102 dove abbiamo alloggiato durante il nostro viaggio.
All’inizio degli anni ’90 la città subì un cambiamento radicale e l’unica miniera attiva rimasta ad oggi è la numero 7, situata a circa 15 chilometri dal centro abitato.
Cosa fare a Longyearbyen
Longyearbyen è solitamente il punto di arrivo e la base di appoggio per un viaggio alle Svalbard. È anche la base di partenza per tutte le escursioni giornaliere in motoslitta, slitta o barca e delle escursioni di più giorni nel deserto Artico. Dalla città partono infatti le escursioni verso gli insediamenti russi di Barentsburg, Pyramiden e Svea, oppure le escursioni verso l’insediamento e stazione di ricerca di Ny-Ålesund. Partono inoltre le escursioni verso i ghiacciai e i fiordi più belli e remoti, e le imbarcazioni che vi porteranno verso il Nord delle isole Svalbard. Con queste spedizioni è possibile oltrepassare l’80° parallelo Nord e visitare tutte le isole più grandi seguendo un itinerario circolare, portandovi negli angoli più remoti e belli dell’arcipelago.
Cosa fare a Longyearbyen in estate
Durante l’estate ci sono molte più possibilità di scoprire Longyearbyen e i suoi dintorni rispetto all’inverno e troverete un’ampia scelta di escursioni da fare.
Partiamo dalle escursioni di trekking che potete fare in autonomia oppure insieme ad una guida preparata ed equipaggiata con tutto il necessario per proteggervi da un eventuale attacco da parte di un orso polare, scelta che noi consigliamo. Longyearbyen è famosa per l’alta concentrazione di fossili che sono stati rinvenuti nella sua valle e nei suoi dintorni. È possibile prendere parte a delle escursioni trekking alla ricerca dei fossili. Alla fine della Valle di Longyear si trovano due grandi ghiacciai, il Larsbreen e il Longyearbreen. Quest’ultimo, nel corso di migliaia di anni e con il suo continuo movimento, ha spinto le rocce che trovava lungo il suo cammino in un’enorme morena formatasi proprio di fronte ad esso. È proprio in queste rocce che si possono trovare fossili di piante e animali dai 40 ia 60 milioni di anni fa.
Un altro posto dove poter andare alla ricerca di fossili è Deltaneset. Qui qualche anno fa, durante alcuni scavi effettuati da una squadra del Museo di storia naturale di Oslo, hanno ritrovato tre esemplari di dinosauri: due plesiosauri e un ittiosauro. Solitamente vi verrà data la possibilità di portare a casa i fossili trovati. Dalla miniera numero 7, l’unica miniera ancora attiva e situata a circa 400 metri sul livello del mare, parte invece il trekking che vi porterà fino al ghiacciaio Foxfonna (che prende il nome da Volpe Artica) per poi scendere lungo la Foxdalen (Valle delle volpi) dove si trova una vecchia capanna dei cacciatori, e infine arrivare fino alla Advendalen.
Ci sono anche alcune escursioni combinate a cui potete prendere parte. Una è il kayak lungo l’Adventfjord e il trekking fino alla cima della Hiorthfjellet, la montagna più famosa e bella di Longyearbyen situata proprio di fronte alla città. Per arrivarci si passa dalla città abbandonata di Hiorthhamn. Un’altra escursione combinata è quella in barca fino a Revneset per poi salire fino alla cima della Forkastningsfjellet. Altre escursioni trekking possono essere fatte sul Platåfjellet passando dalla Tverrdalen, oppure sul Sarkofagen passando attraverso il Longyearbreen. Quest’ultimo sentiero parte a Nybyean, vicino alla Gjestehuset102.
Gli amanti della pesca possono provare a pescare il merluzzo lungo il bellissimo Isfjorden. Si pesca soprattutto verso la fine dell’estate e durante l’autunno, per poi gustarselo per cena. Anche per gli amanti del kayak le escursioni non mancano, soprattutto lungo l’Adventfjord. Gli amanti della bicicletta possono noleggiare una bicicletta e girare per conto proprio oppure prendere parte a dei tour in Fat Bike di diversa durata.
In alternativa si possono effettuare escursioni con gli ATV. Si guida lungo la Adventdalen, fino ad arrivare al vecchio aeroporto. Da qui si prosegue lungo la Endalen, fino a raggiungere e oltrepassare la miniera numero 7. Infine si arriva al Kjell Henriksen Observatory che si occupa delle ricerche e degli studi sull’Aurora Boreale. Anche durante l’estate è possibile provare la motoslitta in un tour combinato. Il tour prevede un piccolo trekking fino al ghiacciaio di Longyearbyen e poi un breve tour in motoslitta fino alla cima.
Alle Svalbard è possibile anche andare a cavallo! Eh si, alle Svalbard ci sono solo 5 cavalli islandesi ed è possibile trovarli nel maneggio della Spitsbergen Outdoor Activities situato a Hotellnesset. Le escursioni vi porteranno lungo la spiaggia fino ad arrivare a Vestpynten e poi proseguire nella natura circostante. Cavalcare è una delle nostre passioni più grandi. Abbiamo cavalcato ovunque durante i nostri viaggi, e farlo al 78 parallelo è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.
Cosa fare a Longyearbyen in inverno
Durante l’inverno è possibile visitare i dintorni di Longyearbyen indossando le ciaspole e prendendo parte a dei snowshoes tour. Questi tour vi poteranno alla scoperta del paesaggio Artico ghiacciato ed innevato oppure vi porteranno fino all’ingresso di una grotta di ghiaccio che avrete poi modo di esplorare. Durante la notte polare, e comunque durante tutto il periodo invernale, è possibile prendere parte a delle ciaspolate serali alla ricerca dell’Aurora Boreale.
A tal proposito potrebbe esservi utile la nostra guida su Come fotografare l’Aurora Boreale.
I tour in motoslitta offerti durante l’inverno sono molti e la maggior parte dei quali vi porterà alla scoperta del deserto Artico. Ci sono anche tour più brevi che vi porteranno alla scoperta dei dintorni di Longyearbyen, come ad esempio il tour fino ad Elveneset che si affaccia sul Tempelfjord oppure il tour fino all’allevamento di Green Dog situato ai piedi della miniera numero 7. Un’alternativa alla motoslitta è lo snowcat con cui vi porteranno lungo la Advendalen per poi passare sul fiordo ghiacciato fino ad arrivare ai piedi della Hiorthfjellet e salire verso il punto panoramico a Linken. I tour in snowcat possono essere fatti fino alla fine di Maggio e vi faranno ammirare il Sole di Mezzanotte o l’Aurora Boreale a seconda del periodo da voi scelto.
Un’esperienza da fare sicuramente è l’ice cave tour. Le grotte di ghiaccio accessibili si trovano all’interno del Longyearbreen. Possono essere raggiunte anche in slitta, in motoslitta, con le ciaspole o con lo snowcat, dandovi così la possibilità di unire due escursioni in una sola. Prima di partire vi verrà fornita tutta l’attrezzatura necessaria per entrare all’interno della grotta in totale sicurezza.
Cosa fare a Longyearbyen durante tutto l’anno
Una delle escursioni che invece potete fare a Longyearbyen, sia in estate sia in inverno, è il dog sledding. Si avete capito bene! Il dogsledding è possibile farlo anche in estate e inizio autunno (da Giugno a Ottobre) semplicemente aggiungendo le ruote alle slitte. Durante l’estate i tour sono più brevi e vi porteranno alla scoperta delle valli intorno a Longyearbyen, come la Bjørndalen (valle degli orsi) dove noi abbiamo avvistato tante renne, due foche e ben 4 volpi artiche, la Adventdalen, la Endalen e la Bolterdalen.
Naturalmente durante l’inverno si hanno più possibilità di scelta tra le escursioni di dogsledding proposte. Si parte dalla classica escursione di mezza giornata nella bellissima Bolterdalen, passando alle escursioni di una giornata intera. Queste ultime vi porteranno anche ad esplorare una grotta di ghiaccio. Ci sono poi le escursioni di 2 o 3 giorni, che vi porteranno alla scoperta del meraviglioso deserto Artico.
Da Novembre a Febbraio sarà possibile optare anche per un’escursione serale alla ricerca dell’Aurora Boreale. Noi abbiamo fatto questa bellissima esperienza anche in Lapponia e vi assicuriamo che non ci sono parole per descrivere la bellezza del trovarsi in mezzo al nulla e al silenzio totale, solo voi con i vostri cani e l’Aurora Boreale che danza sopra la vostra testa. I prezzi delle escursioni in dogsledding partono dai 90/100€ in su a seconda dell’escursione scelta e della durata. Ci sono diversi allevamenti che organizzano queste escursioni, come lo Svalbard Kusky, Greendog e lo Svalbard Villmarkssenter.
Per tutti i tour vi consigliamo di dare un’occhiata al sito della Hurtigruten Svalbard. Troverete un’ampia scelta di escursioni sia estive sia invernali e di diversa fascia di prezzo. Le guide sono tutte molto competenti, simpatiche e amano il proprio lavoro. Questo vi darà quel qualcosa in più che vi permetterà di portare a casa ricordi indimenticabili.
Un’escursione che vi consigliamo tantissimo di fare, durante tutto l’anno, è il tour guidato alla ricerca delle volpi artiche. Il tour si svolge lungo la Bjørndalen (valle degli orsi) insieme a See & Explore. Noi lo abbiamo fatto durante il nostro viaggio invernale e ne è valsa davvero la pena. Siamo riusciti ad avvistare tantissime renne, tante pernici artiche, due foche e ben 4 volpi artiche che correvano e giocavano sulla neve con tutta la loro bellezza ed eleganza. Il costo del tour è di 199€ a persona.
Un’altra escursione che si può fare tutto l’anno è la visita alla miniera numero 3, situata vicino all’aeroporto dopo il Global Seed Vault, per poter fare un salto indietro nel tempo e scoprire come lavoravano e vivevano i minatori alle Svalbard. Prima di entrare nella miniera vi verranno fornite le tute protettive, un elmetto e una torcia da testa.
Per avere una buona panoramica dei dintorni di Longyearbyen vi consigliamo di prendere parte ad un tour di 2 ore con Svalbard Maxi Taxi che vi porterà al di fuori della zona di sicurezza e vi farà visitare luoghi meravigliosi.
Il tour effettuerà alcune soste fotografiche al Global Seed Vault, al famoso cartello degli orsi, alle miniere e all’antenna radar Eiscat. Questa antenna viene usata per studiare la ionosfera e l’atmosfera terrestre e di conseguenza il clima delle zone polari e il fenomeno dell’Aurora Boreale. Oltre all’antenna radar Eiscat, alle Svalbard si trova anche la Svalbard Satellite Station (o SvalSat). È una stazione satellitare fondata nel 1996 e situata sul Platåberget, gestita dal Kongsberg Satellite Services (KSAT), una collaborazione tra la Kongsberg Defence & Aerospace e il Norwegian Space Center (NSC). Ad oggi è la più grande stazione satellitare commerciale al mondo, con più di 31 sistemi di antenne. È anche riconosciuta come la stazione con la miglior posizione al mondo per il controllo satellitare, essendo in grado di dare supporto e ricevere segnali da tutti i satelliti in orbita polare.
Il Global Seed Vault, il garante mondiale della biodiversità delle colture, è forse l’edificio delle Svalbard più conosciuto al mondo. Si tratta di un progetto gestito dal governo norvegese, in collaborazione con il Global Crop Diversity Trust e la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), il cui scopo è quello di raccogliere e preservare al suo interno tutti i campioni di semi del mondo in modo da poter ristabilire l’agricoltura nel caso in cui si verifichi una catastrofe.
Si può definire quindi un deposito di semi. È costruito all’interno di una montagna, in una vecchia miniera di carbone a oltre 100 metri di profondità. Si trova a 130 metri sul livello del mare ed è in grado di mantenere una temperatura costante intorno ai -18° grazie alla presenza di speciali impianti refrigeranti. Il permafrost e la particolare conformità della roccia garantiscono invece che i semi rimangano congelati per anni o secoli qualora dovesse mancare l’energia elettrica. Ad oggi si contano quasi 1 milione di semi provenienti da tanti paesi di tutto il mondo.
La nostra guida è stata Viggo Antonsen, un simpatico signore che conosce a fondo le isole Svalbard. Viggo vi racconterà la loro storia e tanti aneddoti interessanti in un modo molto coinvolgente! Svalbard Maxi Taxi effettua i tour tutti i giorni alle 10.00 e alle 16.00 e il costo è di 345 Nok (circa 35€) a persona.
Cosa vedere a Longyearbyen
Longyearbyen è una città abbastanza piccola e concentrata e la si riesce a visitare in poco tempo tranquillamente a piedi. Nonostante la sua posizione così remota non le manca nulla. A Longyearbyen infatti si trovano una scuola, tre asili, un centro sportivo, una moderna università, una banca, l’ufficio postale, una chiesa, diversi musei, un disco pub, diversi ristoranti, una cantina di vino, una birreria e una cioccolateria che si sono aggiudicati il primato di ‘birreria/cioccolateria più a Nord del mondo’! A Longyearbyen è presente anche un piccolo ospedale per le emergenze che funge anche da primo soccorso e un dentista.
Grazie ad una Live Cam installata dalla UNIS è possibile fare un giro di Longyearbyen ogni volta che si vuole. Date un’occhiata a questo link e preparatevi ad innamorarvene.
La Svalbard Bryggeri la si può visitare grazie ad una visita guidata di circa 1 ora e mezza al costo di 40€ (395 Nok). Al termine della visita vi verrà offerta una degustazione delle loro 5 birre artigianali. Noi l’abbiamo provata e ve la consigliamo vivamente, le birre sono davvero ottime e il ragazzo che vi guiderà è simpaticissimo!
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al nostro articolo Svalbard Bryggeri: visita al birrificio più a Nord del Mondo.
La Fruene invece la si può visitare grazie ad una visita guidata di 1 ora (o dalle 9.00 alle 10.00 o dalle 17.00 alle 18.00) al costo di 40€ (395 Nok) di mattina o 50€ (495 Nok) di pomeriggio. Questa cioccolateria dal 2013 produce ogni singolo pezzo ispirandosi all’Artico e durante la visita guidata avrete modo di ascoltare storie e leggende legate al cioccolato.
Passeggiando lungo la via principale la prima cosa che noterete saranno le tubature esterne e le case costruite su palafitte. A causa del permafrost, terreno perennemente ghiacciato tipico delle zone artiche, le tubature non possono essere interrate perché si congelerebbero. Le case sono costruite su palafitte, in modo che restino rialzate dal terreno e si prevengano allagamenti o cedimenti causati dallo scioglimento dello strato più superficiale del ghiaccio.
Nel piccolo centro città sono concentrate le maggiori attività commerciali come ristoranti e bar, negozi di souvenir e articoli sportivi, tour operator, il Lompensenteret, un piccolo centro dove è possibile trovare qualche negozio di souvenir, articoli sportivi e un economico bar dove poter pranzare, e la Svalbardbutikken, l’unico market della città. Qui troverete tutto il necessario per potervi preparare i pasti nel vostro alloggio. La scelta spazia dalla frutta e verdura alla pasta, dal formaggio alla carne e al pesce. All’interno del market troverete anche il Nordpolet, l’unico negozio dove poter acquistare gli alcolici.
Ricordatevi che per poter acquistare qualsiasi tipo di alcolico dovrete consegnare la vostra carta d’imbarco sulla quale il commesso segnerà quante lattine di birra avete acquistato e quante ne potete ancora acquistare. Vi ricordiamo che alle Svalbard c’è un limite mensile per l’acquisto di bevande alcoliche, che equivale a 24 lattine di birra, 1 litro di vino e 2 litri di super alcolici a persona oppure 4 bottiglie di vino. Il market è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 20.00, il sabato dalle 10.00 alle 18.00 e la domenica dalle 10.00 alle 15.00, mentre il Nordpolet è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 e il sabato dalle 10.00 alle 15.00.
Di fronte al market, si trova la statua di un minatore con il suo piccone in memoria del passato minerario della città. Poco dopo il market si trovano la banca e l’ufficio postale dove è possibile acquistare, oltre alle cartoline, la collezione ufficiale di francobolli delle Svalbard (150 Nok) e il certificato che attesta che siete stati alle isole Svalbard (50 Nok).
Lungo la strada principale si trovano anche la Svalbard Art Gallery, situata vicino alla Gjestehuset102 e al Coal Miners, che ospita una collezione permanente di mappe e libri dedicati alle isole e mostre d’arte temporanee, e la WildPhoto Gallery, gestita dall’omonimo tour operator, che mostra 30 tra le migliori foto fatte dai fotografi norvegesi Ole Jørgen Liodden e Roy Mangersnes durante le loro spedizioni artiche.
Sempre vicino alla Gjestehuset 102 si trova la Polar Permaculture, un carinissimo igloo utilizzato come serra. Grazie al progetto di Benjamin, il cui obiettivo è quello di fornire agli abitanti e ai ristoranti della città prodotti freschi a chilometro 0, Longyearbyen vanta anche l’azienda agricola più a Nord del Mondo. Dal 2015 infatti Benjamin è sbarcato alle Svalbard con la permacultura. Da allora è riuscito a produrre rucola, basilico, peperoncini, pomodori, qualche tipo di legume e molto altro.
Scendendo verso il fiordo si arriva davanti allo Svalbard Science Center. È una particolare struttura dal design un po’ futuristico, che ospita l’Istituto Polare Norvegese, l’University Centre in Svalbard (UNIS), l’università più a Nord del mondo, e lo Svalbard Museum. L’università è stata costituita nel 1993. È stata costruita a Longyearbyen proprio per permettere lo studio delle scienze artiche direttamente sul posto, allontanandosi di poco dal centro abitato. Infatti è chiamata anche Università dell’Artico e offre diversi percorsi di studio basati sulla ricerca in Biologia Artica, Geologia Artica, Geofisica Artica e Tecnologia Artica.
Lo Svalbard Museum è un museo di storia culturale e naturale, allestito appositamente per fornire un’ampia e completa conoscenza della storia e della natura dell’Artico. La mostra principale del museo, la Life in Light and Ice, racconta la storia delle isole Svalbard partendo dai primi cacciatori di balene e trichechi del XVII secolo fino ad arrivare ai Pomors russi, racconta delle spedizioni artiche e di come lavoravano e vivevano i minatori negli anni passati, fino ad arrivare alla società odierna basata sui moderni metodi di estrazione, ricerca e turismo.
Pensate che lo Svalbard Museum ha anche una raccolta di più di 15.000 immagini. Tutte le immagini sono state digitalizzate e cui una, la più antica, risale alla fine del XIX secolo (potete vederle qui)! Il museo ha vinto, nel 2008, il Premio Museo del Consiglio d’Europa come miglior museo europeo. Il costo d’ingresso è di 90 Nok a persona (15 Nok per i bambini e 50 per anziani e studenti) ed è aperto tutti i giorni come segue: dal 1 Febbraio al 30 Settembre dalle 10.00 alle 17.00 mentre dal 1 Ottobre al 31 Gennaio dalle 12.00 alle 17.00.
Dall’altro lato della strada si trova il North Pole Expedition Museum, che racconta le storiche imprese delle spedizioni effettuate da 3 dirigibili partiti dalle Svalbard verso il Polo Nord. Il primo tra tutti fu il dirigibile America progettato e costruito da Walter Wellman, il quale tentò ben 3 volte (1906-1907-1909) di raggiungere il Polo Nord senza però riuscirci. Nel 1926 ci riprovarono Umberto Nobile e Roald Amundsen con il dirigibile Norge e questa fu la prima spedizione portata completamente a termine. L’ultima, nel 1928, effettuata con il dirigibile Italia e organizzata nuovamente da Umberto Nobile si trasformò invece in tragedia.
Durante il tragitto di ritorno il dirigibile si schiantò sui ghiacci e fu subito organizzata una spedizione di ricerca e soccorso che impiegò quasi un mese prima di riuscire a portare in salvo Nobile. Roald Amundsen fu informato dell’incidente del dirigibile e partì subito per dare supporto ai soccorsi, ma in realtà non arrivò mai: il velivolo su cui volava scomparve in mare senza essere più ritrovato. La mostra include filmati e documenti originali delle spedizioni, modelli, vestiti e manufatti originali. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 14.00, il biglietto d’ingresso costa 90 Nok ed è gestito da Stefano Poli, proprietario del tour operator Poli Arctici.
Dal museo potete approfittarne per andare a fare una passeggiata lungo l’Adventfjorden, fino ad arrivare ai due famosi cartelli degli orsi polari che indicano la fine della zona di sicurezza. L’Adventfjorden è un ramo del più grande Isfjorden, il secondo fiordo più lungo della Norvegia dopo il famoso Sognefjord e uno dei più lunghi al mondo, e che lo si può scorgere in lontananza. Durante il periodo invernale l’ultima parte del fiordo ghiaccia completamente ed è possibile attraversarla in motoslitta o camminare sul mare ghiacciato per trovare un angolino dove gustarsi un bellissimo tramonto rosa pastello come solo l’Artico sa regalare.
Proseguendo oltre il cartello degli orsi, e vi consigliamo di farlo con una guida (alcuni tour in motoslitta si fermano davanti alla stazione), arriverete ad una vecchia stazione di ricerca e studio dell’Aurora Boreale fondata nel 1978. Oggi la stazione di ricerca è stata spostata in un’altra struttura, il Kjell Henriksen Observatory (KHO), collocata in cima alla montagna Breinosa in una zona non colpita dall’inquinamento luminoso della città. Poco distante si trova il vecchio aeroporto di Longyearbyen, situato 4 chilometri a Est della città, costituito da un’unica piccola pista di atterraggio. Il primo volo atterrò nella Advendalen il 25 Settembre 1941 e fu un Ju 52 tedesco. Dietro al vecchio aeroporto, vicino all’Adventelva (fiume) si trovano i resti di un Ju 88 tedesco, danneggiatosi durante l’atterraggio e abbandonato nella valle.
Dal museo andando verso destra arriverete ad uno dei due cartelli degli orsi, quello secondo noi più bello, passando davanti allo Svalbard Villmarkssenter, mentre andando dalla parte opposta, verso l’aeroporto, arriverete al secondo cartello, passando davanti al micro-birrificio Svalbard Bryggeri. I cartelli degli orsi sono la cosa più turistica e famosa delle isole Svalbard ma d’altronde non capita mica tutti i giorni di trovarsi davanti a cartelli del genere! Vi siete mai chiesti cosa significa la frase riportata sul cartello degli orsi? Noi si e l’abbiamo tradotta. Significa ‘applicabile su tutto il territorio delle Svalbard’.
Tornando indietro lungo la strada principale troverete una stradina sulla destra che vi porterà in cima all’altura dove sorgeva Longyearbyen ai tempi della sua fondazione e dove oggi si trova la Svalbard Church, l’unica chiesa presente alle Svalbard, costruita nel 1958 al posto di quella originaria distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. La chiesa, oltre a celebrare le funzioni religiose per tutti gli insediamenti presenti sulle isole, è anche un luogo di incontro per passare del tempo insieme ed è sempre aperta.
Poco lontano dalla chiesa si trova il vecchio cimitero che venne costruito nel 1917 per seppellire due persone morte a causa dell’influenza e successivamente, nel 1918, vi vennero seppelliti sette minatori norvegesi morti a causa della febbre spagnola. Nel cimitero sono seppelliti anche 4 dei 26 minatori che morirono a causa dell’esplosione avvenuta nella miniera 1A nel 1920.
Un po’ più in alto rispetto alla chiesa si trova la Taubanesentralen, la funivia che serviva per trasportare verso il porto o verso il magazzino di raccolta il carbone proveniente da diverse miniere.
Nonostante Longyearbyen abbia effettuato un cambiamento radicale agli inizi degli anni ’90 spostando l’attività mineraria in altre zone delle isole per dar spazio ad altre attività commerciali e turistiche nella città, passeggiando lungo il fiordo oppure all’interno della città stessa noterete ancora le tracce di questo passato minerario non poi così lontano.
La prima miniera fu costruita nel 1906 dall’americano Longyear, insieme all’aiuto di 40 minatori, e venne denominata miniera 1A o miniera degli americani (Amerikanergruva). L’ingresso della miniera è ancora visibile sul fianco della montagna dove oggi sorge la chiesa. Nel 1913 iniziarono i lavori di costruzione di una seconda miniera, la miniera 2A, situata sul versante opposto della valle. La miniera 1A rimase attiva fino al 1920, quando un’esplosione la distrusse togliendo la vita anche a 26 minatori, e lasciò il posto alla miniera 2A che iniziò la sua attività nel 1921 e la terminò nel 1968. I resti dell’ingresso di questa miniera sono ancora visibili sulla montagna situata dietro alle uniche casette in legno colorate situate nel centro città.
Successivamente furono costruite altre 2 miniere: la miniera 2B costruita nel 1937 e rimasta attiva fino al 1968 e la miniera 1B costruita nel 1939 e rimasta attiva fino al 1958. La miniera 2B è situata sul fianco della montagna che domina la zona di Nybyen, la Gruvefjellet, ed è anche chiamata dai locali Julenissegruva (Santa Claus Mine): ai bambini di Longyearbyen viene detto che Babbo Natale abita in quella miniera e ogni anno a Natale i bambini portano le loro letterine a lui indirizzate mettendole in una cassetta della posta situata sulla strada sotto alla miniera.
La miniera 3 venne scoperta nel 1913, ma i lavori di costruzione iniziarono solamente nel 1969, e rimase attiva dal 1971 fino al 1996. Oggi è visitabile con un tour guidato organizzato da Svalbard Wildlife che vi farà arrivare ben 300 metri all’interno della montagna. La miniera numero 4 rimase attiva solamente 4 anni, dal 1966 al 1970. La miniera numero 5 è la prima miniera costruita al di fuori di Longyearbyen, situata nella Endalen, e rimase attiva dal 1959 al 1972. La si trova sulla strada che va verso il vecchio aeroporto e la si può raggiungere facilmente, ricordatevi però che si trova oltre la zona di sicurezza perciò vi consigliamo di andare con una guida. Data l’abbondanza di carbone presente nelle valli attorno a Longyearbyen, nel 1967 iniziarono i lavori per la costruzione della miniera numero 6, situata nella Todalen, attiva dal 1969 al 1981.
L’ultima miniera ad essere costruita, nel 1966, fu la miniera numero 7, l’unica miniera ancora attiva dal 1972. Questa miniera è la più lontana da Longyearbyen e da sola produce il carbone necessario per alimentare la città, circa il 60% del carbone estratto, mentre il restante 40% viene esportato.
Mappa di Longyearbyen e city walk tours
A Longyearbyen ci sono 3 diversi city tour da poter fare tranquillamente in autonomia a piedi:
- Art Walk (8,7 chilometri): che vi porterà alla scoperta delle più belle gallerie d’arte, edifici e sculture presenti a Longyearbyen;
- Scenic Walk (6,4 chilometri): che vi porterà alla scoperta dei più bei punti panoramici dove poter osservare il paesaggio Artico;
- Culture Walk (6,1 chilometri): che vi porterà alla scoperta dei luoghi minerari storici della città e dei musei dove poter conoscere più a fondo la storia delle isole Svalbard.
Come spostarsi a Longyearbyen
Una volta arrivati all’aeroporto di Longyearbyen potete usufruire del servizio navetta per raggiungere il vostro alloggio. Le corse partono in corrispondenza di ogni arrivo e di ogni partenza dei voli e ferma davanti alla maggior parte delle strutture ricettive. Si può fare il biglietto direttamente sulla navetta pagando in Nok (corona norvegese) o con la carta di credito, non accettano valute straniere. Il prezzo del biglietto a/r è di 120 Nok a persona.
Longyearbyen è una città piccola e ci si può tranquillamente spostare a piedi oppure noleggiando una bicicletta, sia in estate sia in inverno. Durante il nostro soggiorno a Longyearbyen abbiamo percorso una media di 8 chilometri al giorno per visitare la città e per rientrare alla nostra guesthouse.
A Longyearbyen ci sono poche strade, per la maggior parte private e sterrate, che collegano la città all’aeroporto e alle varie miniere. Noleggiare l’auto è abbastanza inutile anche perché non potreste comunque uscire dalla zona di sicurezza senza essere muniti di fucile e di tutte le precauzioni necessarie in caso di un incontro ravvicinato con il Re dell’Artico, l’orso polare. Se siete stanchi e non avete voglia di camminare potete usufruire del servizio taxi, efficiente e veloce. Per farvi un’idea dei prezzi, una corsa dal fiordo fino alla Gjestehuset102 , situata a Nybyen nella parte alta della città, costa circa 15€ di giorno e 20€ di sera (50 Nok, circa 5€ in più per il servizio serale).
Durante l’inverno il mezzo di spostamento più utilizzato è la motoslitta, ma noi vi sconsigliamo di noleggiarne una soprattutto se non l’avete mai guidata prima. Per noleggiarla dovete aver compiuto i 18 anni e dovete essere in possesso della patente di guida. Come per le automobili, alle Svalbard anche l’uso e la guida della motoslitta sono sottoposti a rigide regole e sanzioni. Viene applicata la Road Traffic Act che pone il limite di velocità a 30km/h quando si guida all’interno degli insediamenti e a 80 km/h quando si guida al di fuori, mentre il limite del tasso alcolemico è lo stesso di quando si guida la macchina. È severamente proibito guidare fuoripista e sono presenti aree dedicate esclusivamente alle slitte trainate dai cani, dove è quindi proibito andare con la motoslitta. Potete trovare la mappa delle aree vietate alle motoslitte e le regole sul sito del Governatore delle Svalbard.
Dove dormire a Longyearbyen
Quando si pensa alle Svalbard come un puntino remoto in cima al mappamondo, a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord, viene spontaneo chiedersi quale tipo di strutture ricettive si possono trovare lassù. In realtà la scelta è ampia e varia per tutti i gusti e per tutte le tasche. Tutto dipende da quanto siete disposti ad adattarvi e a quanto avete intenzione di spendere. Per i più avventurosi durante l’estate è possibile piantare la tenda nell’unico campeggio presente poco fuori da Longyearbyen, per i viaggiatori che vogliono contenete un po’ i costi, soprattutto quelli dei pasti, ci sono le guesthouse e gli appartamenti, mentre per chi è affezionato alle comodità ci sono gli hotel situati in centro città ma, di conseguenza, sono la soluzione più costosa.
Durante i nostri viaggi alle Svalbard abbiamo avuto modo di provare diverse sistemazioni di diverse fasce di prezzo. Abbiamo soggiornato al Radisson Blu Polar Hotel, con formula mezza pensione (cena e colazione abbondanti), e al Coal Miner’s Cabin, con colazione inclusa nel prezzo. Entrambi sono gestiti dalla Hurtigruten Svalbard, insieme allo Svalbard Hotel.
❄ Il Radisson Blu è il più bell’hotel del centro abitato, ospita un ristorante rinomato, è situato in centro città e gode di una meravigliosa vista sull’Adventfjord sia dalle camere sia dal ristorante con vetrata panoramica. È proprio da qui che ci siamo accorti che un orso polare, a Giugno, è venuto a farci visita direttamente a Longyearbyen. Le camere sono spaziose, ben arredate e dotate di tv, frigo bar, macchinetta per the e caffè e bagno in camera. Presso la reception è possibile prenotare le gite con Hurtigruten Svalbard e riservare il proprio tavolo per la cena. All’interno dell’hotel c’è anche un piccolo pub aperto a tutti.
❄ Il Coal Miner’s è situato nella zona di Nybyen ed è costituito da diversi edifici, un tempo utilizzati come residenza per i minatori, per un totale di 146 posti letto suddivisi in 73 camere tra doppie e singole e 3 suite. Ha diverse tipologie di stanze e diverse fasce di prezzo. Le stanze più economiche hanno il bagno in comune, tutte le stanze hanno comunque in camera un lavandino. Le camere sono spaziose e ben arredate. All’interno di alcuni edifici è presente una cucina in comune che è possibile utilizzare per prepararsi i propri pasti, ma non c’è posto per sedersi a mangiare (almeno in quello dove siamo stati noi). Il Coal Miner’s Bar & Grill è aperto tutti i giorni dalle 16.00 alle 22.00, mentre il venerdì e il sabato resta aperto fino all’1.00 di notte, e serve diversi tipi di insalate e hamburger davvero ottimi.
❄ Abbiamo soggiornato inoltre alla Gjestehuset102, un piccolo ostello situato a Nybyen (città nuova), 2 chilometri a sud del centro città, e dal quale si può godere di una bellissima vista sulla montagna Hiorthfjellet. Questo edificio è stato costruito nel 1946, fu adibito inizialmente per ospitare i minatori, ristrutturato e convertito in struttura ricettiva in seguito.
La guesthouse si sviluppa su due piani e dispone di camere singole, camere doppie e dormitori quadrupli, tutte con bagno in comune e tutte con un piccolo lavandino all’interno. Ci sono 4 bagni su entrambi i piani, sono sempre ben puliti e non abbiamo mai dovuto attendere più di tanto per poter fare la doccia. Le camere sono spaziose e confortevoli, arredate in maniera semplice ma con gusto.
È possibile utilizzare la cucina in comune per prepararsi i pasti e approfittarne per fare quattro chiacchiere con altri viaggiatori. Il personale è sempre gentile e disponibilissimo e vi aiuterà ad organizzare al meglio il vostro soggiorno e le vostre escursioni. La colazione è inclusa nel prezzo e viene servita tutte le mattine dalle 7.30 alle 10.00 nella sala da pranzo al piano terra, mentre se volete rilassarvi un po’ dopo una faticosa giornata potete farlo nel salottino dotato di comodi divani e televisione.
Il wi-fi è gratuito e potrete utilizzarlo in qualsiasi area della guesthouse. L’unica nota dolente della struttura è la distanza dal centro città, sopratutto se dovete fare la strada in salita a piedi in inverno e con il vento Artico che soffia, ma noi abbiamo trovato un lato positivo anche in questo: è completamente isolata dall’inquinamento luminoso della città e in pochi minuti a piedi ti trovi immerso nel buio più totale per poter osservare l’Aurora Boreale in tutto il suo splendore. Inoltre essendo così isolata non è raro poter osservare renne e volpi artiche direttamente dalla finestra della propria camera!
La Gjestehuset102 è stata la soluzione più economica che abbiamo trovato, una guesthouse semplice ed accogliente e con tutto quello che vi serve per sentirvi come a casa vostra. Grazie alla possibilità di utilizzare la cucina e prepararsi autonomamente i pasti, si riesce a risparmiare una cifra consistente. La vita alle Svalbard è abbastanza cara e i ristoranti non sono proprio economici.
Curiosità
❄ Longyearbyen, la città dove è vietato morire: a causa di un’epidemia avvenuta tra gli anni ’17 e ’20 scaturita da dei virus rimasti ‘attivi’ nei corpi seppelliti anni e anni prima, è stato emanato un provvedimento che vieta la sepoltura all’interno della città e, in generale, sulle isole Svalbard. Le temperature rigide e il terreno perennemente ghiacciato (permafrost) impediscono infatti la corretta decomposizione del corpo e la distruzione dei virus contenuti. Gli ultimi corpi sepolti all’interno del piccolo cimitero di Longyearbyen risalgono infatti agli inizi del ‘900.
❄ Nell’ombra per un terzo dell’anno!: a Longyearbyen il sole tramonta ogni anno per l’ultima volta il 25 ottobre e non si vede nuovamente fino all’8 Marzo. Se viaggerete alle Svalbard durante l’inverno, preparatevi a vivere nell’oscurità! A Longyearbyen a inizio Marzo si tiene la Solfestuka, una celebrazione che dura una settimana per accogliere il ritorno del sole. L’intera città si raduna sui gradini del vecchio ospedale alle 12:15 per attendere il suo arrivo.
❄ Fortitude: quando siamo andati a Longyearbyen stavano girando le puntate della serie televisiva Fortitude.
❄ Carbone di qualità: alle isole Svalbard e quindi anche a Longyearbyen, viene estratto carbone di altissima qualità che viene anche utilizzato per costruire parti delle famose auto BMW e Mercedes. Di tutto il carbone estratto, il 60% viene utilizzato per il riscaldamento di Longyearbyen e il 40% viene esportato nel resto d’Europa.
❄ Togliersi sempre le scarpe!: prima di entrare nella maggior parte degli edifici e degli hotel di Longyearbyen, vi verrà richiesto di togliere gli scarponi. Questa usanza deriva dall’epoca mineraria in cui i minatori si toglievano gli scarponi prima di entrare in casa per evitare di portare polvere di carbone nelle abitazioni.
❄ Una cantina vinicola da premio: lo storico Cafe Huset vanta una delle cantine vinicole più grandi d’Europa con le sue oltre 20.000 bottiglie. Il proprietario cominciò a collezionare vini a partire dagli anni ’80! Ha persino ricevuto la valutazione “Two Wine Glass” dal Wine Spectator, che è l’equivalente dei premi di cucina assegnati dalla Michelin.
Per conoscere altre curiosità date un’occhiata al nostro articolo Curiosità sulle isole Svalbard.
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Scoprite di più sull’Artico iniziando dalla nostra guida Artico: un mondo da proteggere oltre il Circolo Polare Artico e dalla nostra Photo Gallery! Per approfondimenti sulle popolazioni dell’Artico date un’occhiata al nostro progetto People of the Arctic: un viaggio alla scoperta degli abitanti dell’Artico.
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