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Europa / Islanda

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: 10 luoghi da non perdere

Quando si parla dell’Islanda spesso e volentieri si prende in considerazione solo la Ring Road, la strada che effettua il giro dell’isola, dimenticandosi che esistono zone più remote e incontaminate. Tra queste compaiono le splendide Highlands, così come quella piccola penisola situata lassù, ad Ovest, ultimo lembo di terra oltre al quale non c’è più nulla fino alla costa della Groenlandia. Qui si trovano i Fiordi dell’Ovest, una delle regioni più incontaminate e selvagge di tutta l’isola. Eppure, nonostante la loro posizione, di luoghi da vedere nei Fiordi Occidentali, così remoti e dannatamente affascinanti, ce ne sono davvero tanti. Tantissimi.

Qui vi sembrerà di essere stati catapultati in un altro Mondo, totalmente diverso dal resto dell’Islanda. Un Mondo fragile, ma allo stesso tempo forte, dove la natura è l’unica padrona di casa e quando si arrabbia fa davvero paura. Un Mondo in cui entrare in punta di piedi, delicatamente, ma che, se visitato con il giusto spirito, è in grado di regalare emozioni indescrivibili.

In questo articolo vi indichiamo quali sono, secondo noi, i 10 luoghi assolutamente da vedere nei Fiordi Occidentali e vi diamo qualche informazione su come raggiungerli in autonomia. Trovate inoltre qualche indicazione sulle migliori escursioni organizzate per raggiungerli, qualora decidiate di non noleggiare l’auto.

  1. Cascata Dynjandi
  2. Scogliere di Latrabjarg
  3. Rauðasandur, la spiaggia rossa
  4. Breiðavík, la spiaggia dorata
  5. Hornstrandir Nature Reserve
  6. Arctic Fox Centre
  7. Isafjörður
  8. Flateyri
  9. Ósvör Maritime Museum
  10. Djupavik

Fiordi Occidentali: cosa vedere nei Westfjords

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: natura incontaminata
Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: natura incontaminata

1. Cascata Dynjandi

La cascata Dynjandi è senza dubbio la perla dei Fiordi dell’Ovest e una delle cascate più maestose e belle di tutta l’Islanda. Questa splendida cascata è alta circa 100 metri in totale ed è composta da 7 salti, di cui il più spettacolare è proprio Dynjandi, il più grande e maestoso, largo 30 metri in alto e largo 60 metri in basso.

Grazie ad un sentiero che in circa 10-15 minuti vi porterà in cima, è possibile visitare tutti e 7 i salti come segue: Hæstahjallafoss, Strompgljúfrafoss (Strompur), Göngumannafoss, Hrísvaðsfoss-Kvíslarfoss, Hundafoss e Bæjarfoss (Sjóarfoss). Dal 1981 Dynjandi è considerato un Monumento Nazionale, il che significa che l’intera area è protetta ed è vietato allontanarsi dai sentieri. La vegetazione islandese è incredibilmente fragile e spesso impiega decenni per ricrescere una volta danneggiata.

Sulla destra del sentiero verso la cascata, parte un altro breve sentiero che conduce ai resti di una fattoria. La fattoria è stata abitata fino al 1951, quando la moglie del pastore decise che non ne poteva più di vivere vicino all’incessante rumore di Dynjandi. Se avete poco tempo, secondo noi, potete saltarli.

Per approfondimenti vi rimandiamo al nostro articolo Dynjandi: visita alla cascata più bella dei Westfjords.

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: la cascata Dynjandi
Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: la cascata Dynjandi

Come arrivare: da Patreksfjordur dovete seguire prima la strada 62 e poi la strada 60, che passa sopra alla brughiera di Dynjandisheiði e sopra alla cascata Dynjandi, fino a raggiungere la deviazione verso la cascata, a sinistra. Da Isafjordur dovete seguire la strada 60 verso Sud, che passa attraverso la brughiera di Hrafnseyrarheiði, fino a raggiungere la deviazione verso la cascata.

Se non noleggerete l’auto ma non volete rinunciare alla visita dei Fiordi dell’Ovest, vi suggeriamo questi due tour organizzati con partenza da Patreksfjordur che portano alla cascata Dynjandi:

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: la cascata Dynjandi
Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: la cascata Dynjandi

2. Scogliere di Latrabjarg

Le scogliere di Látrabjarg sono il punto più occidentale sia dell’Islanda che dell’Europa (dopo le isole Azzorre), nonché la più grande scogliera di uccelli marini d’Europa. Questa scogliera, lunga 14 chilometri e alta 441 metri, è uno dei posti migliori al Mondo per il birdwatching. Qui infatti nidificano milioni di uccelli marini, tra cui la pulcinella di mare, la più grande colonia di gazze marine al Mondo, i fulmari, i cormorani, le urie e molte altre specie. Per questo motivo, nel 2021 Látrabjarg è stata dichiarata area protetta (friðlýst).

Questo è uno dei luoghi migliori in Islanda dove poter ammirare da vicino le splendide pulcinella di mare, arrivando addirittura a meno di un metro da loro. Questi buffi uccelli non hanno paura dell’uomo, si lasciano avvicinare o si avvicinano loro per curiosare chi siamo e cosa stiamo facendo, e offrono davvero tante ottime occasioni per gli amanti della fotografia. Fate attenzione però a non andare oltre i limiti, sia per non disturbare e spaventare gli uccelli che potrebbero volare via abbandonando i piccoli o le uova, sia perché le pulcinella scavano il loro nido nel terreno rendendolo instabile e, avvicinandovi troppo, rischiate di schiacciare le uova o peggio di cadere dalla scogliera.

È possibile osservare le pulcinella di mare a Látrabjarg da metà Maggio fino a circa metà Agosto. In estate è possibile avvistare anche qualche foca che riposa sugli scogli sotto alle scogliere o qualche volpe artica alla ricerca di cibo.

Per approfondimenti su questi splendidi uccelli, vi rimandiamo al nostro articolo Pulcinella di Mare: curiosità, dove e quando vedere i Puffin.

Come arrivare: da Patreksfjordur, la città più vicina, dovete seguire prima la strada 62 e poi la strada 612 fino alle scogliere. Questa strada è sterrata e gli ultimi chilometri prima delle scogliere sono impegnativi.

Se non noleggerete l’auto ma non volete rinunciare alla visita dei Fiordi dell’Ovest, vi suggeriamo questi due tour organizzati con partenza da Patreksfjordur che portano alle scogliere di Latrabjarg:

Curiosità sulle scogliere di Latrabjarg

Nel 1947 a Látrabjarg avvenne un eroico salvataggio. Navigando nelle acque vicine alle scogliere, il peschereccio britannico Dhoon si capovolse, come tante altre barche prima di esso, proprio sotto Látrabjarg. Sopravvissero solamente 12 membri dell’equipaggio, scampando alle forti onde dell’oceano e alle rocce nel mare, arrampicandosi alla base delle scogliere.

Fortunatamente per loro alcuni contadini locali li avvistarono, da ben del 190 metri d’altezza sopra di loro. I contadini, che per generazioni scalarono le scogliere di Látrabjarg su corde per raccogliere le uova degli uccelli, sapevano esattamente come aiutare i poveri malcapitati. Indossarono la loro attrezzatura, calarono corde e scale e portarono in salvo tutti e dodici i marinai.

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: le scogliere di Latrabjarg
Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: le scogliere di Latrabjarg

3. Rauðasandur, la spiaggia rossa

Rauðasandur (o Rauðisandur) è senza dubbio una delle spiagge più belle e particolari d’Islanda. È una bellissima spiaggia dalle sfumature rosse e rosa, che si estende per 10 chilometri dalle Scogliere di Látrabjarg a ovest alla montagna di Skorarhlíðar a est. Questa spiaggia deve il suo nome al primo colono che arrivò in questa zona, Ármóður rauði Þorbjarnarson o Ármóður il Rosso. Il suo particolare colore, alquanto raro ed inusuale in Islanda, deriva dai pezzettini delle conchiglie delle capesante presenti nella baia di Breiðafjörður.

È possibile accedere alla spiaggia tramite sentieri che partono da due luoghi diversi: dal Melanes Campsite, dove potete soggiornare, e dal parcheggio della Saurbaejarkirkja, una splendida chiesa nera con il tetto rosso che si affaccia direttamente sulla spiaggia. Da quest’ultimo sentiero, segnalato con paletti in legno, è possibile avvistare diverse foche che si riposano sulla spiaggia.

Vi consigliamo di visitare la spiaggia con la bassa marea (controllate gli orari cliccando qua) e durante una giornata soleggiata. I giochi di colore che creano la sabbia e il mare sono davvero meravigliosi e si godono pienamente solo con queste due condizioni.

Come arrivare: da Patreksfjordur, la città più vicina, dovete seguire prima la strada 62 e poi la strada 612, svoltando infine sulla strada 614. La strada che porta a Rauðasandur è una strada tortuosa e ripida, non asfaltata, che potrebbe essere pericolosa in caso di pioggia o nebbia.

Se non noleggerete l’auto ma non volete rinunciare alla visita dei Fiordi dell’Ovest, vi suggeriamo questi due tour organizzati con partenza da Patreksfjordur che portano alla spiaggia di Rauðasandur:

Curiosità su Rauðasandur

Nella vicina fattoria di Sjöundá, di cui è possibile visitare le rovine, si sono svolti due omicidi, i famosi Morðin á Sjöundá. Qui, intorno all’anno 1800 vivevano due coppie sposate, fino a quando Bjarni Bjarnason, il marito di un matrimonio, e Steinunn Sveinsdóttir, la moglie dell’altro matrimonio, si sono innamorati ed hanno avuto una relazione. Sia Bjarni che Steinunn avevano 5 figli, mentre 1 figlio è nato dalla loro relazione.

Per poter stare insieme senza troppi intoppi si pensa che nel 1802 uccisero i loro coniugi. La moglie di lui morì improvvisamente e il corpo del marito di lei fu ritrovato senza vita a Rauðasandur. Bjarni e Steinunn furono arrestati e imprigionati a Reykjavik, processati per gli omicidi e condannati a morte. Steinunn morì in prigione nel 1805, pochi giorni prima della partenza per la Norvegia dove, poco dopo, Bjarni fu torturato e giustiziato.

La donna, essendo stata dichiarata colpevole di omicidio, non poteva essere sepolta nel terreno sacro del cimitero e fu quindi sepolta sotto un mucchio di rocce (dysjuð) dietro l’attuale Hallgrímskirkja, la principale chiesa di Reykjavík. Nel 1915 iniziarono i lavori di costruzione del porto di Reykjavik e vennero utilizzate le rocce della sepoltura di Steinunn. Quando riaffiorò il corpo della donna, quasi intatto, venne rinvenuto anche lo scheletro di un bambino: fu così che si scoprì che quando la donna morì, era incinta. Il corpo fu in seguito spostato in una tomba anonima nel cimitero di Hólavallakirkjugarður a Reykjavík.

4. Breiðavík, la spiaggia dorata

La spiaggia di Breiðavík è una bellissima spiaggia di sabbia dorata, quasi tropicale, lunga più di 5 chilometri. Qui troverete ripide montagne che abbracciano la spiaggia su ogni lato, mentre un’antica fattoria in riva al mare offre la miglior vista panoramica su questo splendido posto. Le montagne Bjarnarnúpur, Breiðavíkurháls, Fjarðarhorn e Sandahlíð si specchiano maestose nel mare, creando un gioco di riflessi davvero scenografico. Prendetevi un po’ di tempo per passeggiare lungo la spiaggia, godendovi la serenità e immergendovi pienamente nella natura che la circonda.

Il villaggio di Breiðavík è davvero piccolissimo e spicca per le sue poche casette in legno e per la sua splendida Breiðavíkurkirkja, una piccola chiesa bianca con il tetto rosso.

Se non viaggiate durante i mesi in cui c’è il Sole di Mezzanotte o comunque luce fino a tarda sera, potete godervi uno splendido tramonto direttamente dalla spiaggia oppure potete ammirare l’Aurora Boreale danzare sul mare.

Vi consigliamo di passare almeno una notte qui e di addormentarvi con il suono delle onde e i canti degli uccelli che in estate (da Maggio a metà Agosto) popolano quest’area. Noi abbiamo dormito all’Hotel Breidavik Guesthouse e ve lo consigliamo senza pensarci due volte.

Come arrivare: da Patreksfjordur, la città più vicina, dovete seguire prima la strada 62 e poi la strada 612, fino a raggiungere la svolta per Breidavik.

5. Hornstrandir Nature Reserve

Uno dei luoghi più selvaggi, remoti, irraggiungibili e belli di tutti i Fiordi Occidentali è senza ombra di dubbio la Riserva Naturale di Hornstrandir, istituita nel 1975. Questa riserva copre un’area di 580 chilometri quadrati ed è situata nella parte più settentrionale dei Westfjords. Il suo territorio si estende dai pittoreschi fiordi Hrafnfjörður e Furufjörður fino alla brughiera di Skorarheiði.

A Hornstrandir troverete natura incontaminata e selvaggia, rimasta lontana dalla distruzione umana grazie alla sua posizione remota e alle difficoltà nel raggiungerla. Qui, lontano dall’uomo, regnano le volpi artiche che, curiose, spesso e volentieri si fanno avvistare dai pochi visitatori che raggiungono la riserva.

Potete raggiungere la riserva in autonomia, prendendo una delle poche imbarcazioni che vi si recano da Bolungarvik o Isafjordur e da Nordurfjordur o Holmavik. Tenete presente però che le imbarcazioni partono e arrivano solamente durante pochi giorni a settimana, prestabiliti, e solo se il meteo lo permette. Può capitare spesso infatti che le corse vengano cancellate e che bisogna aspettare la successiva.

Noi vi consigliamo di visitare la Riserva Naturale di Hornstrandir accompagnati da una guida esperta, che vi farà scoprire i luoghi più belli e remoti e che vi aiuterà nell’avvistamento delle volpi. Ovviamente non c’è nulla di garantito. Se potete, valutate di fermarvi nella riserva due o tre giorni, per goderne l’essenza più profonda. I costi non sono bassi, ma ne vale assolutamente la pena.

Come arrivare: la riserva è raggiungibile solamente con una delle poche barche che vi si recano partendo ad ovest da Bolungarvik o Isafjordur e ad est da Nordurfjordur o Holmavik. Le partenze sono soggette al meteo e al mare. Se è brutto tempo o il mare è mosso, non partono.

6. Arctic Fox Centre

Uno dei posti più famosi dei Westfjords è senza dubbio l’Arctic Fox Centre (Melrakkasetur), situato nel villaggio di Sudavik. Si tratta di un centro espositivo e di ricerca che ruota attorno all’unico mammifero terrestre nativo in Islanda, la volpe artica.

Il centro è stato fondato nel 2007, aperto al pubblico nel 2010, e al suo interno ospita un piccolo museo dedicato a questo splendido animale. Qui potete conoscerne la biologia, la dieta, il comportamento e le abitudini grazie ad una mostra allestita con pannelli esplicativi e un breve filmato. All’esterno del museo si trova un recinto dove vengono tenuti alcuni esemplari di volpe artica recuperati e curati, prima di rimetterli in libertà.

L’Arctic Fox Centre è aperto solamente nel periodo estivo, dal 15 Maggio al 30 Settembre, dalle 10.00 alle 18.00. L’ingresso è a pagamento e costa ISK 1.200,00 (circa € 8,00).

7. Isafjörður

Isafjordur è il più grande insediamento dei Fiordi Occidentali ed è considerata la capitale della regione, il centro del commercio, della pesca e del turismo. La città è situata su un lembo di terra nel pittoresco Skutulsfjörður, una parte dell’Ísafjarðardjúp, il più grande fiordo dei Westfjords. Secondo il Libro degli Insediamenti islandese, il fiordo Skutulsfjörður fu colonizzato per la prima volta nel IX secolo, per poi crescere rapidamente intorno al XVI secolo, diventando una stazione commerciale mercantile. Nel suo periodo d’oro, ad Isafjordur si svolgeva una delle più grandi attività di pesca in Islanda. Attività che ha iniziato a diminuire gradualmente dopo gli anni ’80.

La città ospita la casa più antica ancora esistente in Islanda, costruita nel 1734, oggi diventata parte del Museo del Patrimonio dei Fiordi Occidentali, e l’agglomerato di antiche case in legno più grande del paese. Queste case furono costruite nel XVIII secolo da commercianti stranieri e tra queste troviamo il Tjöruhús (1781), oggi ristorante di pesce, e il Turnhús (1784). Questo museo ospita tantissimi reperti nautici e legati alla pesca, strumenti dei tempi della caccia alle balene, affascinanti foto antiche che ritraggono la vita cittadina nel corso dei secoli e alcune fisarmoniche.

Isafjordur vanta un piccolo e pittoresco centro storico, dove si trovano diversi edifici antichi in legno rivestiti di lamiera, alcuni ben conservati e risalenti al XVIII secolo. Prendetevi un po’ di tempo per passeggiare tra le sue vie, fino a raggiungere il porto per ammirare la città e le montagne che si specchiano nel mare. A ricordare il passato peschereccio della città, ci pensa la Statua del Marinaio, in bronzo, che raffigura due pescatori con le loro reti e commemora coloro che hanno perso la vita in mare.

Visitate la Ísafjarðarkirkja, la Chiesa di Isafjordur, ricostruita dopo un incendio del 1992. Al suo interno ospita una splendida opera raffigurante più di 740 uccelli di argilla, disposti in volo, che si librano sopra la pala d’altare.

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: Isafjordur
Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: Isafjordur

8. Flateyri

Flateyri è il più grande insediamento nel fiordo Önundarfjörður, con una popolazione di poco meno di 200 persone. Il villaggio fu fondato nel 1792 ed era un fiorente centro per il commercio legato, anch’esso, alla pesca. A quei tempi Flateyri contava il triplo delle persone ed era una base di appoggio per i balenieri norvegesi e i pescatori di squali. Ciò che rimane di quel fiorente passato, oggi lo si può trovare nelle rovine di un camino di estrazione delle stazioni baleniere, che si trovano a picco sul fiordo prima di raggiungere il villaggio. Dalla fine degli anni ’80, in seguito all’introduzione di una quota limite sul pescato da parte del governo islandese, l’attività di pesca iniziò e gli stabilimenti iniziarono a chiudere. Oggi le principali attività del villaggio sono il turismo e l’essiccazione e l’esportazione del merluzzo.

Nel 1995 il villaggio fu inoltre colpito da una grossa valanga, che costò la vita a 20 persone e distrusse 29 abitazioni. Da allora molti abitanti, non sentendosi più sicuri, si sono trasferiti in altre città iniziando lo spopolamento del villaggio. Per proteggere i pochi abitanti rimasti, fu costruita una grande diga sul fianco della montagna, utile a deviare il corso delle future valanghe.

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: Flateyri
Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: Flateyri

Prendetevi un po’ di tempo per passeggiare tra le vie del villaggio, molto carino e pittoresco, che gode di una splendida vista sul fiordo. Partite dalla piccola Chiesa di Flateyri, per poi proseguire fino al pittoresco porto. Il villaggio è famoso anche per i suoi musei più strani, come il Museo del Villaggio, conosciuto anche come The Old Bookstore, che racconta la storia del villaggio e della valanga del 1995 e vende rari libri di seconda mano. Troverete poi il Museo Nonsense, che ospita una collezione di oggetti senza una particolare correlazione tra loro, come penne, scatole di fiammiferi, cappelli della polizia, modellini di navi, zollette di zucchero e altro ancora. Infine, in fondo alla strada, troverete il Museo delle Bambole, aperto nel 2001, che ospita un’enorme collezione di bambole e costumi di bambole provenienti da tutto il Mondo.

Prima di arrivare a Flateyri, potete raggiungere un punto panoramico che vi regalerà una splendida vista sul fiordo e sul piccolo villaggio. Lo trovate segnato su Google Maps.

Come arrivare: da Isafjordur dovete prendere il tunnel Vestfjarðagöng fino all’uscita per Flateyri. Una volta usciti, continuate fino a raggiungere la svolta a destra per il villaggio. Il tunnel è ad una corsia, fate attenzione alle apposite rientranze in cui fermarsi per far passare le auto.

9. Ósvör Maritime Museum

Se desiderate conoscere un po’ più a fondo le dure condizioni che i pescatori hanno dovuto affrontare nei secoli passati nei Westfjords, vi consigliamo di visitare l’Ósvör Maritime Museum, una ricostruzione in pietra e torba di vecchie capanne dei pescatori del XIX secolo.

Al suo interno troverete una capanna per l’equipaggio dove sono custoditi vari tipi di attrezzature e strumenti utilizzati un tempo, un capanno per la salatura del pescato e un capanno per l’essiccazione. Troverete inoltre la piccola barca a remi Ölvar, che rende bene l’idea del tipo di imbarcazioni che si usavano per la pesca a quei tempi.

Il museo è aperto dal 1 Giugno a metà Agosto dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00, mentre il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 17.00. Il biglietto d’ingresso costa ISK 1.200,00 a testa (€ 7,90), gratis fino ai 16 anni.

Come arrivare: da Isafjordur dovete prendere il tunnel Bolungarvíkurgöng che porta a Bolungarvik. Una volta usciti dal tunnel dovete prendere la deviazione sulla destra lungo la Djupvegur, mantenere la destra al bivio, e continuare fino a raggiungere il museo. Potete parcheggiare l’auto nel piccolo parcheggio gratuito situato all’ingresso del museo.

10. Djupavik

Djupavik è un piccolo e storico villaggio di pescatori situato in una posizione panoramica all’interno di una piccola insenatura vicino al fiordo Reykjarfjörður. Solo la strada per raggiungerlo vale tutto il viaggio in quanto qua abbiamo visto alcuni dei panorami più belli di tutti i Westfjords. Se poi sarete accompagnati da una leggera nebbiolina come nel nostro caso, il tutto si trasforma in uno scenario da brivido che sembra essere uscito da Jurassic Park.

Il villaggio è stato fondato nel 1917, grazie alla costruzione di una prima fabbrica per la salatura delle aringhe. Questa fabbrica non ebbe molto successo e fu chiusa la prima volta due anni dopo l’apertura, nel 1919 e, dopo un altro tentativo da parte del nuovo proprietario di farla funzionare, fu chiusa definitivamente negli anni ’20. Nel 1934 fu costruita una nuova fabbrica, il più grande edificio in cemento dell’isola a quei tempi, che rimase in funzione fino al 1954. In quegli anni la pesca era abbondante, per poi andare a diminuire pian piano fino a portare nuovamente alla chiusura dello stabile. Oggi è stata trasformata in un edificio espositivo.

Djupavik nell’insieme è un villaggio molto scenografico, dall’aspetto macabro e disabitato ma che in realtà è abitato solamente in estate. L’immagine più famosa è forse il relitto della barca arenata sulla spiaggia poco prima di entrare nel villaggio, ma anche la cascata Djúpavíkurfoss che scende rigogliosa lungo i fianchi della montagna è degna di nota. Gli amanti del trekking qui trovano pane per i loro denti, grazie ai tanti sentieri escursionistici della zona.

Se desiderate fermarvi una notte a Djupavik, potete pernottare nell’unico hotel presente nel villaggio: l’Hotel Djupavik. È aperto tutto l’anno e organizza delle visite guidate nell’antica fabbrica di aringhe.

Come arrivare: da Holmavik, il paese più vicino, dovete tornare indietro un pezzo lungo la strada 61, fino a raggiungere la svolta per la strada 643 che vi porterà a Djupavik. La strada è sterrata, a tratti sconnessa, fate attenzione in caso di brutto tempo o scarsa visibilità.

Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: Djupavik
Cosa vedere nei Fiordi Occidentali: Djupavik

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❄ Informazioni generali e curiosità

❄ Cosa vedere e cosa fare

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