Islanda, una terra di una bellezza indescrivibile e con una varietà di paesaggi da far invidia a tante altre destinazioni. Definita spesso ‘Terra del Ghiaccio e del Fuoco’, qui il freddo del clima Artico e dei ghiacciai è in perenne contrasto con il caldo proveniente dalle viscere della Terra. Questa piccola e splendida isola, dispersa nell’Oceano tra la Groenlandia e le isole Faroe, ha tutte le carte in regola per farvi vivere un’esperienza all’insegna dell’avventura, completamente immersi nella natura incontaminata e nel silenzio più totale. Insomma, di luoghi da vedere in Islanda ce ne sono davvero tanti e per tutti i gusti.
In questo articolo vogliamo darvi 12 motivi per visitare questa splendida isola, ma siamo sicuri che già con l’introduzione un po’ di voglia siamo riusciti a mettervela!
Se state organizzando un viaggio in Islanda, potrebbero esservi utili la nostra guida Come organizzare un viaggio in Islanda e il nostro articolo Itinerario in Islanda: 12 idee per un viaggio dai 3 ai 20 giorni.
Cosa vedere in Islanda: 12 motivi per visitare l’isola di ghiaccio e fuoco!
1. Isola dei Vulcani
L’Islanda è un’isola di origine vulcanica geologicamente giovane, creatasi circa 20 milioni di anni fa, e ancora in corso di formazione. La sua creazione si deve ad un susseguirsi di eruzioni vulcaniche sottomarine, originatesi nel punto di incontro tra le placche tettoniche americana ed euroasiatica. Qui, le continue eruzioni sottomarine, hanno dato vita ad un continuo accumularsi di materiale vulcanico che, a poco a poco, ha portato alla creazione dell’isola. La stessa cosa è successa in tempi più recenti, quando dal 1963 le continue eruzioni sottomarine e l’accumulo di materiale vulcanico hanno portato alla formazione dell’isola di Surtsey, a pochi chilometri dalle coste islandesi. L’Islanda, tra l’altro, è uno dei pochi posti al Mondo dove è possibile ammirare due placche tettoniche in superficie, ed è possibile farlo nel Parco Nazionale di Thingvellir.
Sull’isola sono presenti oltre un centinaio di vulcani, di cui 30 ancora attivi. Alcuni dei vulcani attivi islandesi si trovano sotto i ghiacciai e sono, forse, i più pericolosi. La reazione che si innesca quando la lava e il ghiaccio entrano in contatto potrebbe avere effetti davvero devastanti.
Tra le eruzioni più devastanti della storia islandese ricordiamo quelle del Laki, che fa parte del sistema vulcanico del Grímsvötn: la prima nel 934 d.C., una delle maggiori eruzioni vulcaniche avvenute sulla Terra e con un’espulsione di quasi 20 chilometri cubi di lava, e la seconda tra il 1783 e il 1784, che ha portato all’apertura di una faglia con oltre 100 crateri. Un’altra eruzione famosa è quella del vulcano Eyjafjallajökull, la cui storia conta solamente 4 eruzioni, di cui l’ultima nel 2010. Questa eruzione paralizzò tutta Europa per più di una settimana. L’Hekla e il Katla sono altri due vulcani in grado di fare parecchi danni. In particolare quest’ultimo si trova sotto il ghiacciaio Mýrdalsjökull e, quando erutta, scatena catastrofiche jökulhlaup, inondazioni.
Sull’isola è possibile ammirare l’attività vulcanica praticamente ovunque. È possibile visitare la caldera di vulcani spenti, come Kerid, Grábrók, Snaefellsjokull nella penisola si Snaefellsness, o l’Askja e il Krafla nelle Highlands che ospitano due laghi vulcanici (rispettivamente l’Öskjuvatn e il Viti). È possibile ammirare le infinite distese di lava presenti in tutto il paese, come ad esempio nella penisola di Reykjanes, o aree geotermiche come quella del Lago Mývatn. I più avventurieri possono invece prendere parte ad un tour all’interno di un vulcano, come il vulcano Thríhnúkagígur, o un tour all’interno di una grotta di lava. Se avete voglia di camminare invece potete fare dei bellissimi trekking nelle Highlands oppure potete percorrere il sentiero Fimmvörðuháls, che vi farà ammirare i più nuovi crateri dell’Islanda, il Magni e il Móði, creatisi nel 2010.
L’ultima eruzione è iniziata a Marzo 2021 ed è tutt’ora in corso (Settembre 2021), sulla Penisola di Reykjanes. Uno spettacolo unico al Mondo, da lacrime agli occhi se, come noi, siete appassionati di vulcani. Vi consigliamo, se ne avete la possibilità, di non perdervi questo spettacolo della natura. Uno spettacolo che racchiude creazione e distruzione allo stesso tempo, tutta la forza della natura primordiale che su quest’isola regna sovrana.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al nostro articolo Eruzione a Fagradalsfjall: visita al nuovo vulcano in Islanda.
2. Cosa vedere in Islanda: i Geyser
Un altro fenomeno legato al vulcanismo secondario sono i geyser, ovvero sorgenti d’acqua bollente che eruttano ad intermittenza. Queste sorgenti presentano una struttura sotterranea a sifone, il cui canale è rivestito da rocce impermeabili, e si trovano nelle vicinanze di una camera magmatica. L’acqua, entrando nel canale sotterraneo, viene riscaldata dal calore del magma e ne trasforma una parte in vapore. Il vapore, non potendo fuoriuscire, crea un’elevata pressione e spinge l’acqua violentemente fuori dal sifone creando lo spettacolo che affascina migliaia di viaggiatori.
Per osservare i geyser in Islanda dovrete recarvi nella Valle di Haukadalur, un’area geotermale attiva da oltre 10.000 anni e ricca di geyser, solfatare e fumarole. Questa valle è raggiungibile comodamente in giornata da Reykjavik, in circa 1 ora e mezza, e fa parte del classico Golden Circle. Qui si trovano i due geyser più famosi d’Islanda: Geysir e Strokkur.
Geysir è il più antico geyser conosciuto al Mondo e padre di tutti i geyser del Mondo, colui che ha dato il nome a questa categoria. Il nome Geysir deriva dal verbo islandese gjósa che significa eruttare. Geysir, insieme ad una serie di sorgenti calde in tutta la valle, si è formato nel 1294 in seguito ad un terremoto. Le sue ultime eruzioni più importanti sono avvenute nel 1630, quando un’enorme esplosione fece eruttare tutti i geyser della zona, e nel 1845, quando si dice che il suo getto abbia raggiunto i 170 metri. Oggi Geysir purtroppo, a seguito di alcuni terremoti che hanno alterato la pressione all’interno del sistema, erutta raramente.
Il suo vicino più piccolo, Strokkur, invece erutta regolarmente ogni circa 5/8 minuti sparando in aria una colonna di acqua calda che può raggiungere i 20 metri di altezza. L’attività di Strokkur ebbe inizio nel 1789 a seguito di un terremoto e continuò ininterrottamente fino al 1896, quando un terremoto ne chiuse il condotto. Tornò ad eruttare solamente nel 1963, quando gli abitanti della zona pulirono il suo condotto, sbloccandolo.
Se avete voglia di scoprire qualche curiosità in più sui geyser, potete visitare il vicino museo multimediale Geysirstofa.
Curiosità: il popolo islandese è talmente legato alla propria terra e alla natura che la caratterizza, da aver creato il Geyser Sound. Si tratta del saluto utilizzato dalla squadra di calcio islandese, che riproduce i suoni emessi dai geyser quando eruttano.
3. Sorgenti calde e fumarole
In Islanda l’acqua che filtra tra le rocce sotterranee e riscaldata dal magma, emerge in superficie anche in tanti altri modi, come ad esempio sorgenti, pozze e fiumi caldi oppure fumarole.
Gli islandesi, come abbiamo detto, amano la propria terra e utilizzano tutti i doni che la natura gli offre. Tra questi ci sono le sorgenti di acqua calda naturali (hotspot), utilizzate sia dai locali sia dai turisti per un bel bagno rigenerante e sparse un po’ ovunque sull’isola. Le più facilmente raggiungibili da Reykjavik sono quelle di Reykjadalur, che letteralmente significa Valle del Vapore. Il sentiero parte dal villaggio di Hveragerði, è facile e vi terrà impegnati per circa 1 ora. Altre sorgenti si trovano a Landmannalaugar e a Kerlingarfjoll, nelle bellissime Highlands, e nell’azzurra pozza di Víti ad Askja, con una temperatura tra i 20 e i 60 gradi. Nei Fiordi Occidentali, vicino alla città di Flokalundur, si trova la pozza naturale di Hellulaug, con acqua a 38°C e vista direttamente sull’oceano.
Grjótagjá è invece una bellissima grotta che nasconde una piccola sorgente di acqua calda, troppo calda però per farci il bagno. Una visita alla grotta ne vale comunque la pena.
Altre sorgenti sono state utilizzate invece per realizzare piscine di acqua calda e vasche geotermali artificiali. Tra queste si trova Seljavallalaug, nel sud dell’Islanda, costruita nel 1923 e immersa in uno scenario davvero meraviglioso. La piscina è raggiungibile con un breve sentiero in circa 20 minuti. Oppure Grettislaug, situata in centro a Skagafjörður, nel Nord dell’isola. Questa piscina è stata resa famosa da una saga islandese ispirata al fuorilegge Grettir Asmundason. Altre sorgenti artificiali sono quelle dei Bagni Termali di Myvatn, tra i più belli della regione, e quelle della famosa Bláa Lónið, più conosciuta come Blue Lagoon.
Le fumarole invece hanno le sembianze di minuscoli vulcani fumanti, che altro non sono che coni da cui fuoriesce l’acqua riscaldata che raggiunge la superficie sotto forma di vapore. Le più famose e scenografiche sono le fumarole di Hverir. Nella penisola di Reykjanes invece si possono trovare delle pozze di fango ribollente, che altro non sono che un miscuglio creato dall’acqua calda con il fango e l’argilla. I colori che le circondano sono dovuti ai diversi materiali presenti nel suolo, come il giallo dello zolfo e il rosso del ferro, e a diverse alghe e batteri.
4. Ghiacciai a perdita d’occhio
Il territorio islandese è ricoperto per circa l’11% dalle calotte glaciali, di cui l’8% è ricoperto solo dal Vatnajokull con i suoi circa 8.100 chilometri quadrati. Stiamo parlando della cappa di ghiaccio più grande dell’Islanda, la più grande d’Europa per volume e la seconda per estensione dopo l’Austfonna alle Svalbard, e la quarta massa di ghiaccio più grande al Mondo dopo le calotte glaciali dell’Antartide, della Groenlandia e della Patagonia. Dal Vatnajökull si originano circa 30 ghiacciai vallivi. Sotto al Vatnajökull si trovano la vetta più alta dell’Islanda, l’Hvannadalshnjúkur alto 2.200 metri, e alcuni dei vulcani più attivi del paese come il Grímsvötn, l’Öræfajökull e il Bárðarbunga.
Il ghiacciaio è incluso nell’omonimo Parco Nazionale Vatnajökull, istituito nel 2008 e con un’area di 14.141 chilometri quadrati, il 14% del paese. È il secondo parco nazionale più grande d’Europa. È possibile visitare il ghiacciaio grazie a diverse escursioni in motoslitta o trekking sul ghiacciaio e nelle sue grotte di ghiaccio.
Il secondo ghiacciaio più grande dell’Islanda è il Langjökull, letteralmente Ghiacciaio lungo, con i suoi 935 chilometri quadrati. Questo ghiacciaio è il più famoso per le gite in jeep e in motoslitta, dove è possibile anche sciare e fare escursioni a piedi. L’acqua che si scioglie dal ghiacciaio si immette nella cascata di Gullfoss attraverso l’Hvítá, un fiume glaciale che scorre direttamente dal Langjokull.
L’Hofsjokull è il terzo ghiacciaio più grande dell’Islanda ed è situato nelle Highlands, raggiungibili solamente in estete e in 4×4. È raggiungibile tramite la strada Kjölur, che passa tra l’Hofsjökull e il Langjökull, collegando il paese da Nord a Sud.
Il Mýrdalsjökull è il quarto ghiacciaio più grande del paese e ricopre uno dei vulcani più attivi e pericolosi d’Islanda, il Katla. È situato a Nord del villaggio di Vík ed è visibile dalla Ring Road. La migliore vista sul ghiacciaio però si ha lungo il sentiero escursionistico Fimmvörðuháls, che collega il Mýrdalsjökull e l’Eyjafjallajökull. Quest’ultimo è il sesto ghiacciaio islandese per estensione e uno dei suoi fiumi cade nella bellissima cascata Seljalandsfoss.
Il Drangajökull è il ghiacciaio più settentrionale e più basso dell’Islanda e sembra essere l’unico che non si è ritirato negli ultimi anni. Si trova a Sud-Ovest di Hornstrandir, una riserva naturale disabitata nei Fiordi Occidentali famosa per la sua fauna selvatica.
Uno dei ghiacciaio più facilmente raggiungibili da Reykjavik è il Sólheimajökull, un ghiacciaio secondario che scende dal Mýrdalsjökull. Questo ghiacciaio è perfetto per le arrampicate sul ghiaccio e per chi desidera osservare una laguna glaciale altrettanto bella ma meno nota di Jokulsarlon. Un altro ghiacciaio facilmente raggiungibile è il Svínafellsjökull, un ghiacciaio secondario che scende dal Vatnajökull e incluso nella Riserva Naturale di Skaftafell. È uno dei luoghi più famosi per le escursioni sui ghiacciai. Un altro ghiacciaio facilmente raggiungibile è lo Snæfellsjökull, situato sulla punta della penisola di Snæfellsnes. Non è uno dei più grandi ghiacciai dell’Islanda, ma è stato reso famoso dal libro Viaggio al centro della Terra di Jules Verne, come punto di accesso al centro della terra. Purtroppo si sta rapidamente ritirando e nell’Agosto 2012 la cima era completamente priva di ghiaccio per la prima volta nella storia.
Questi sono solo alcuni dei tanti meravigliosi ghiacciai che l’Islanda custodisce gelosamente come delle piccole perle. Un viaggio in Islanda non è completo senza la visita ad uno o più dei suoi ghiacciai!
5. Iceberg e lagune di ghiaccio
L’Islanda, grazie alla presenza di moltissimi ghiacciai, è famosa anche per le sue meravigliose lagune glaciali dal colore azzurro pastello e puntellate da migliaia di iceberg che sembrano tanti piccoli diamanti. Le lagune glaciali si formano solitamente negli avvallamenti lasciati liberi dai ghiacciai che si ritirano e si riempiono successivamente dell’acqua di disgelo degli stessi.
La laguna glaciale più famosa d’Islanda è senza dubbio Jokulsarlon, con le sue acque azzurre e cristalline e i suoi mille iceberg che si staccano dal Breiðamerkurjökull. Qui, i grandi iceberg galleggiano nella vasta laguna prima di essere trasportati lungo il fiume nell’Oceano Atlantico o di arenarsi nella vicina spiaggia nera di Breidamerkursandur, più conosciuta come Diamond Beach. La laguna di Jokulsarlon è anche uno dei luoghi migliori dove osservare le foche. Potrete osservarle mentre nuotano nella laguna o lungo la costa oppure mentre si riposano tranquille sugli iceberg. D’estate, fra Aprile e Settembre circa, è possibile fare delle gite in barca nella laguna a bordo di gommoni o piccole imbarcazioni.
Ma Jokulsarlon non è la sola laguna glaciale che merita una visita. Il Sud dell’Islanda è ricco di tante altre lagune più piccolo ma altrettanto belle e che meritano anch’esse di essere visitate. Una di queste è la laguna di Fjallsárlón, situata circa 10 chilometri ad Ovest di Jokulsarlon, e raggiungibile tramite una strada sterrata. È alimentata dalla lingua del ghiacciaio Fjallsjökull, che scende anch’esso dal Vatnajökull, e anche qui in estate è possibile effettuare dei tour in barca.
Poco distante, collegata a questa laguna da un breve fiume, trovate la laguna glaciale di Breiðarlón. Da qui avrete una vista incredibile sulla lingua del ghiacciaio Breiðarmerkurjökull. Se avete voglia di camminare e fare un bel trekking panoramico, potete percorrere il sentiero che va dalla laguna di Fjallsárlón fino a Jökulsárlón, passando da Breiðárlón. Il sentiero è lungo circa 15 chilometri, non è particolarmente difficile e ci vogliono circa 5 ore per percorrerlo (mappa).
Prima di raggiungere queste lagune, provenendo da Reykjavik, vi segnaliamo la laguna del ghiacciaio Sólheimajökull, dalla quale si godono splendide viste panoramiche sulla valle del ghiacciaio e sul ghiacciaio stesso. Il ghiacciaio Sólheimajökull è un ghiacciaio di sbocco del Mýrdalsjökull, uno dei più grandi d’Europa.
Andando verso Hofn invece, troverete la laguna glaciale di Heinabergslón, situata anch’essa all’interno del Parco Nazionale del Vatnajökull. Il ghiacciaio di sbocco della laguna glaciale è l’Heinabergsjökull, anch’esso parte del Vatnajökull. La laguna è spesso costellata da grossi iceberg che si staccano dal fronte del ghiacciaio. Durante l’estate è possibile fare kayak tra gli iceberg, immersi in un paesaggio mozzafiato. Potete raggiungere la laguna in auto. Poco distante, situata nel comune di Hornafjörður, si trova la laguna del ghiacciaio Hoffellsjökull, un ghiacciaio di sbocco del Vatnajökull.
Carina da visitare anche la piccola laguna del ghiacciaio Fláajökull, anch’esso un ghiacciaio di sbocco del Vatnajökull. Questa zona è anche un paradiso per gli escursionisti, in quanto ha diversi sentieri escursionistici molto belli, e per gli amanti del birdwatching, grazie ad una ricca varietà di avifauna.
6. Cosa vedere in Islanda: i buffissimi puffin
Questi buffissimi e bellissimi animali sono senza ombra di dubbio tra i nostri uccelli preferiti! Il loro nome scientifico è fratercula arctica, più conosciuti come pulcinella di mare o semplicemente puffin, lundi in islandese. I pulcinella di mare vivono lungo le coste dell’Oceano Atlantico settentrionale ed è possibile osservarli, oltre che in Islanda, anche in Scozia, Irlanda, Norvegia, Groenlandia, Nord e Est della Russia, Alaska e isole Aleutine, sull’isola di Terranova (Canada) di cui sono il simbolo ufficiale, alle Faroe e alle Svalbard, seppur in quantità minori.
Gran parte di essi vivono sulle coste islandesi, arrivando circa a 3 milioni e mezzo di esemplari, di cui circa 1 milione si trova solamente nell’arcipelago delle Vestmannaeyjar. La stagione migliore per avvistare i puffin in islanda è dalla primavera inoltrata all’estate, quando dopo 8 mesi passati in mare, tornano sulle coste per riprodursi. Ricordatevi però di andare alla ricerca dei puffin di mattina presto o di sera, prima e dopo le loro uscite alla ricerca di pesci da mangiare. In Islanda è possibile osservare i puffin in diversi luoghi, sparsi in tutta l’isola.
Nel Sud dell’isola è possibile avvistare i puffin sulle isole Westman (o Vestmannaeyjar), raggiungibili in circa mezz’ora di traghetto, dove ne vivono circa 1 milione da fine Aprile a Settembre. Se non avete tempo per una gita in traghetto, potete dirigervi invece al bellissimo promontorio di Dyrhòlaey, dove da fine Aprile a fine Agosto potrete avere buone possibilità di avvistarli. Tra Maggio e Giugno, per consentire la riproduzione dei puffin, l’accesso al promontorio è limitato ed è possibile raggiungerne la cima solamente a piedi.
Nel Nord dell’isola è possibile avvistarli prendendo parte ad un’escursione guidata sull’isola di Drangey da fine Maggio a fine Agosto, sulle scogliere di Þórshöfn e sulle coste della piccola isola di Grimsey, l’unica zona dell’Islanda che supera il Circolo Polare Artico. È possibile inoltre avvistarli nei fiordi dell’Est nei dintorni del villaggio di Seyðisfjörður e nel villaggio di Borgarfjörður Eystri, e anche nei Fiordi dell’Ovest sulle meravigliose scogliere di Látrabjarg, dove è possibile osservare i puffin a distanza davvero ravvicinata, e sull’isola di Flatey, raggiungibile con un traghetto operato dalla Seatours.
Questi sono i luoghi considerati migliori per l’avvistamento, ma non è detto che non abbiate la fortuna di vederli svolazzare anche in altre zone.
7. Foche, renne, balene, orche e le bellissime volpi artiche
Di animali da vedere in Islanda però, non ci sono solamente le pulcinella di mare. L’Islanda è la casa anche delle numerosissime pecore islandesi, di gran lunga più numerose degli abitanti dell’isola, che troverete in qualsiasi campo lungo la Ring Road e non solo, e dei bellissimi cavalli islandesi. Anch’essi non farete fatica a trovarli, basterà guardarsi un po’ in giro mentre percorrete la Ring Road. Il cavallo islandese, essendo l’unico dell’isola, è una specie protetta e dal 1909 è vietato introdurre sull’isola altri cavalli. Questo per mantenere la razza islandese pura ed incontaminata. Una particolarità di questa razza sono le sue 5 andature, 2 in più rispetto ai classici passo (fetgangur), trotto (brokk) e galoppo (stokk). Si tratta dello skeid, un’andatura a velocità sostenuta e per brevi distanze, e il tolt, un’andatura da corsa per lunghe distanze.
In Islanda è possibile avvistare anche le renne, specialmente nel Sud e nei Fiordi dell’Est, ma non è così semplice incontrarle come lo è ad esempio in Lapponia o alle Svalbard. Il periodo migliore per osservarle è l’inverno, quando scendono dalle montagne islandesi alla ricerca di cibo. In estate è possibile incontrarle, seppur raramente, durante qualche escursione nell’interno dell’isola.
Un altro meraviglioso e morbidoso animale che potete osservare in Islanda è la volpe artica, di cui la maggior parte vive indisturbata nei dintorni di Hornstrandir nei Fiordi dell’Ovest. La volpe artica è l’unico mammifero autoctono dell’isola e in Islanda ce ne sono circa 8/9.000. Potete avvistarle durante tutto l’anno, ma in inverno non sempre si riesce a raggiungere i Fiordi dell’Ovest. Fate visita anche all’Arctic Fox Centre di Súðavík, l’unica istituzione al Mondo interamente dedicata allo studio, alla conservazione e alla protezione della volpe artica. L’Arctic Fox ospita inoltre due volpi artiche orfane, Ingi e Móri, diventate le mascotte del centro.
In Islanda vivono anche diverse specie di foche, la foca comune e la foca grigia, e le sue acque vengono saltuariamente raggiunte anche dalla foca della Groenlandia, dalla foca dagli anelli e dalla foca barbuta, che solitamente vivono nell’Artico. Potete avvistarle nel Nord dell’isola, sia in autonomia lungo la penisola di Vastnes, sia prendendo parte ad escursioni di Seal Watching. L’Icelandic Seal Center ha collaborato con i proprietari terrieri locali per sviluppare una serie di luoghi pubblici per osservare le foche nella penisola di Vatnsnes, come ad esempio Svalbarð, Illugastaðir e Hvitserkur. Il centro ha inoltre stilato un Codice di Condotta per proteggere le foche da inutili stress e danni causati dal turismo. Ricordate sempre che state entrando nella loro casa e dovete farlo nell’assoluto rispetto.
Altre zone in cui si possono avvistare sono il Sud dell’isola, nella laguna di Jokulsarlon e lungo la vicina Diamond Beach. Questi però, essendo luoghi pieni di turisti, non sono l’ideale per avvistarle. Noi abbiamo avuto la fortuna di vederne alcune nuotare e riposare sugli iceberg, durante il tramonto quando c’eravamo praticamente solo noi. Ad Ovest potete osservarle lungo la Penisola di Snaefellsnes ed in particolare lungo la spiaggia di Ytri Tunga, e in altre spiagge che si affacciano sul Breiðafjörður. È possibile osservarle anche nei Fiordi dell’Ovest a Hvítanes, a Latrabjarg, a Skötufjörður, sulla spiaggia di Rauðisandur e comunque un po’su tutte le spiagge lungo i fiordi.
Il momento migliore per osservarle è quando c’è la bassa marea e il consiglio che viene dato dagli operatori locali è quello di andare due ore prima o due ore dopo la bassa marea. Il bel tempo è un punto in più a favore, in quanto è più facile trovarle spiaggiate.
Le acque islandesi hanno anche un’abbondante presenza di cetacei. Le balene che avrete più possibilità di avvistare sono la Minke Whale (Balenottera minore) e la Humpback Whale (megattera). Sporadicamente si sono avvistate anche la Balenottera Azzurra (Blue Whale) e la Balena Comune (Fin Whale), così come capodogli e le Balenottere Boreali, che vivono maggiormente nelle acque dell’Artico. Durante le escursioni di whale watching è possibile ammirare anche diverse specie di delfini e le bellissime orche.
I luoghi migliori per avvistare le balene sono nel Nord dell’Islanda, principalmente Húsavík, ma anche Hauganes e Akureyri. Il luogo migliore dove avvistare le orche è il Breiðafjörður, nella Penisola di Snaefellsnes. Noi abbiamo preso parte ad un’escursione con Laki Tours in partenza da Grundarfjörður. Il periodo migliore per le escursioni di whale watching è l’estate, quando le acque islandesi pullulano di vita. Nonostante questo, ad Akureyri e a Grundarfjörður è possibile prendere parte a questi tour durante tutto l’anno. L’inverno è il periodo migliore per avvistare le orche lungo la Penisola di Snaefellsnes.
Abbiamo raccontato le nostre esperienze di whale watching nell’articolo Whale Watching in Islanda: dove e quando avvistare balene e orche.
8. Cosa vedere in Islanda: le curiose case di torba
Le torfbæir, case di torba islandesi, risalgono ai tempi dei Vichinghi, durante il IX secolo. Giunti sull’isola, i guerrieri nordici cercarono un modo per costruire delle case in grado di proteggerli dal gelido clima invernale dell’isola. A quei tempi alcune case in Norvegia erano già state costruite con i tetti in torba e, essendo l’Islanda ricca di questa materia, non fu difficile per i coloni replicarle anche sull’isola.
Le case di torba islandesi sono però differenti rispetto a quelle che si trovano in altre parte d’Europa, come la Scozia, l’Irlanda, la Norvegia, la Groenlandia, le Faroe e i Paesi Bassi, in quanto non tutto il materiale utilizzato era facilmente reperibile sull’isola, come ad esempio il legno. Le case venivano costruite in base al materiale a disposizione, come le rocce laviche, utilizzate per le fondamenta, e la torba, utilizzata per creare mattoni di pietre e torba, resistenti e altamente isolanti. Le parti in legno erano limitate al portone di ingresso e alla struttura portante del tetto, ricoperta in fine con uno strato di torba. La torba sul tetto serviva, oltre che da isolante, a favorire il deflusso dell’acqua piovana. Per prevenire l’erosione dei materiali, le case di torba erano spesso costruite sul lato di una collina, utilizzata come riparo.
Nel XIX secolo iniziò il progressivo abbandono delle case di torba. Le persone iniziarono a trasferirsi in insediamenti più grandi, dalla campagna alla città, in cerca di lavoro. Alla fine del secolo, dopo quasi 1.100 anni, le case di torba erano tutte disabitate.
La più antica casa in erba islandese, e ben conservata, è quella di Keldur. Qui, tra l’altro, visse uno dei personaggi della famosa saga di Brennu-Njals, Ingjaldur Hoskuldsson. Le case di torba nella fattoria sono state ricostruite diverse volte e nel corso degli anni sono state scoperte anche altre rovine di circa 18 case. La fattoria si trova vicino al vulcano Hekla e le rocce delle sue eruzioni sono state per costruire le case. Nella fattoria si trova inoltre la più antica struttura rimasta in Islanda, un vecchio sottopasso che si ritiene sia stato costruito come via di fuga durante la violenta Era degli Sturlungar. Si tratta di un periodo di 42-44 anni di lotte interne nell’Islanda del XIII secolo ed è stato probabilmente il più violento e sanguinoso periodo della storia dell’isola. Gli eventi di questi anni sono raccontati nella Sturlunga saga. È possibile visitarla in estate.
Girovagando per l’isola ne troverete altre da visitare, ma alcune di queste sono delle ricostruzioni. Stong or Thjodveldisbaerinn è una ricostruzione di una fattoria che si ritiene sia stata abbandonata a causa dell’eruzione del vulcano Hekla nel 1104. Si pensa che in quel periodo siano state evacuate ben 22 fattorie, lasciando il luogo completamente abbandonato. È possibile visitarla dal 1 Giugno al 31 Agosto dalle 10.00 alle 17.00.
Glaumbaer, circondata dal paesaggio dello splendido Skagafjordur nel Nord dell’isola, è una fattoria contenente diverse case di torba e due case in legno del XIX secolo. In zona si trova anche la casa di torba di Stóru-Akrar, costruita tra il 1743 e il 1745. La fattoria di Laufás, situata a Eyjafjörður nel Nord dell’isola, è un ottimo esempio di una ricca residenza sacerdotale risalente alla fine del XIX secolo. Si tratta di cinque case di torba, tutte collegati tra loro, e di una chiesa. Il piccolo museo raccoglie oggetti risalenti al Medioevo, sia appartenenti alla fattoria stessi sia provenienti da altre fattorie della zona.
Bustarfell, nell’Islanda orientale, è una delle case di torba meglio conservate del paese e l’unica dipinta di rosso. È un insieme di 17 case ed è stata abitata dal 1770-1966. La terra dove si trova appartiene alla stessa famiglia dal 1532. Þverá è un insieme di 9 case costruite tra il 1849 e il 1851.
Queste sono solo alcune delle più belle, ma ce ne sono davvero tante altre.
9. Infinite distese di lava
L’Islanda è un’isola vulcanica e, visitandola in lungo e in largo, ci si può rendere conto di quanto l’attività vulcanica abbia mutato il suo paesaggio nel corso dei secoli. Girovagando in lungo e in largo la vista spazia da bianco dei ghiacciai al nero degli infiniti campi di lava che ricoprono buona parte del suolo islandese. Di seguito vi elenchiamo i più belli e maestosi da visitare, ma vi basterà girare un po’ al di fuori dell Ring Road e dei classici itinerari turistici per trovarne tanti altri.
Uno dei più grandi e suggestivi è il campo di lava di Hallmundarhraun, situato ad Est di Husafell, che ospita la grotta di lava più lunga dell’isola. Si tratta di un paesaggio surreale, quasi appartenente ad un altro pianeta, costellato da grotte laviche e tunnel lavici formatisi dallo scorrere di flussi di lava sotto ad una crosta di lava già solidificata risalente ad eruzioni precedenti. Alcuni di essi si possono visitare.
Nella penisola di Snaefellsnes si trova il campo di lava di Berserkjahraun, con un meraviglioso paesaggio lunare. Questo campo di lava prende il nome dalla saga Eyrbyggja che narra di un contadino di Hraun che, stufo di raggirare le distese di lava per andare a far visita al fratello che viveva in una fattoria di Bjarnahofn, di ritorno da un viaggio in Norvegia portò con se due berserkir (guerrieri vichinghi) per offrirgli un lavoro nella sua fattoria. Un giorno però si accorse che uno dei due guerrieri si innamorò di sua figlia, così andò a chiedere consiglio al capo villaggio Snorri.
Snorri però, a sua volta, era invaghito della figlia del contadino. Il contadino decise quindi di affidare un’impresa impossibile al guerriero in cambio della mano di sua figlia, chiedendogli di scavare un tunnel in mezzo alla lava che conducesse fino alla fattoria del fratello. I due vichinghi iniziarono a scavare il tunnel portando a termine il compito affidatogli, ma il contadino non mantenne la sua promessa. Intrappolò i due vichinghi nel tunnel e fece sposare sua figlia con Snorri. Il tunnel è tuttora visibile e durante un recente scavo archeologico è stata riportata alla luce una tomba contenente due uomini di grande stazza.
Sempre nella penisola di Snaefellsness si trova il campo di lava di Budahraun, oggi tutelato come riserva naturale per conservare alcune specie di piante protette. Dal campo potete raggiungere il cratere di Budaklettur.
Nel Nord dell’isola, nell’area del Lago Myvatn, si trovano le formazioni laviche di Höfði. Il sentiero per visitarle inizia dentro il cancello della fattoria Kálfaströnd e conduce a piccole grotte di lava e spettacolari pilastri di lava, chiamati klasar. La penisola di Höfði è anche un ottimo posto per gli amanti del birdwatching.
Sulla sponda orientale del lago Myvatn si trova il labirinto di formazioni laviche di Dimmuborgir, il cui nome significa Fortezza Oscura, uno dei più belli dell’Islanda. Si pensa che gli spuntoni e i pilastri visibili nella distesa si siano formati circa 2.000 anni fa, dopo l’eruzione dei crateri di Prengslaborgir e Ludentarborgir. È possibile visitarli grazie a dei sentieri escursionistici di diversa lunghezza e difficoltà. Il sentiero principale e più facile è il ‘Circuito della Chiesa’ (2,3 chilometri).
Guidando lungo la penisola di Reykjanes troverete diverse distese di lava, fino a raggiungere le Krisuvikurberg Cliffs. Si tratta di scogliere nere e desolate che durante l’estate si popolano di diverse specie di uccelli marini, tra cui i bellissimi puffin. Potete visitarle grazie ad un sentiero escursionistico che le percorre per tutta la loro lunghezza (circa 4 chilometri).
Nella parte meridionale dell’isola si trova il Laki con i suoi Lakagígar, una serie di crateri vulcanici situati nelle vicinanze del canyon di Eldgjá e della piccola città di Kirkjubæjarklaustur. Tramite un sentiero di circa 40 minuti potete salire fino in cima al Laki, da dove si gode di una splendida vista a 360° sui crateri, sui ghiacciai e sui campi di lava formatisi dall’eruzione del 1783.
Per rendervi conto delle dimensioni dei campi di lava islandesi, di seguito trovate la classifica dei 10 più grandi:
- Storavitishraun, 30-40 chilometri cubi
- Trolladyngja, 20-30 chilometri cubici
- Thjorsarhraun, circa 26 chilometri cubi
- Eldgjarhraun/Landbrotshraun, 18-19 chilometri cubi
- Ketildyngja, 13-20 chilometri cubi
- Skaftareldahraun, circa 14 chilometri cubi
- Kollottadyngja, circa 12 chilometri cubi
- Kjalhraun, circa 11 chilometri cubi
- Skjaldbreidur, circa 11 chilometri cubi
- Heidin, circa 10 chilometri cubi
- Hallmundarhraun, 8-9 chilometri cubi
- Lambahraun, 7-8 chilometri cubi
10. Grotte di lava e grotte di ghiaccio
I ghiacciai islandesi sono famosi anche per le grotte di ghiaccio naturali che vi si formano, ogni anno, a seguito dei cicli di fusione e di congelamento del ghiaccio o per effetto del calore geotermico derivante dai vulcani che ricoprono. Fiumi d’acqua di disgelo scorrono sotto o all’interno delle cavità del ghiacciaio, scavandone dei veri e propri tunnel di diverse dimensioni e forme, ma tutti di un blu intenso quasi innaturale. La maggior parte delle grotte di ghiaccio naturali sono accessibili solamente in inverno, da Novembre a Marzo circa, quando il freddo rende il ghiaccio più stabile e meno pericoloso. Ovviamente, sono accessibili solamente accompagnati da guide esperte.
Una delle grotte di ghiaccio naturali più famose è quella che si forma ogni anno sul ghiacciaio Vatnajökull, vicino alla laguna Jokulsarlon, denominata anche Crystal Cave. Il tour in Super Jeep per visitarla parte proprio dalla laguna ed è fattibile in giornata. Il ghiacciaio Vatnajökull ha ospitato anche altre bellissime grotte di ghiaccio, ormai scomparse e chissà se si riformeranno mai, come la Blue Diamond Cave, una grotta con un meraviglioso colore blu acceso che non sempre si trova altrove, e la Black Diamond Cave, meno famosa in quanto formata all’interno del ghiaccio nero.
Altre belle e suggestive grotte di ghiaccio da visitare sono le Waterfall Cave, al cui interno scorre un piccolo fiume che forma una bella cascata. Quella in cui siamo stati noi si trova ad Est di Jökulsárlón, vicino alla valle Veðurárdalur.
Per approfondimenti vi rimandiamo al nostro articolo Waterfall Ice Cave Tour: nel cuore di un ghiacciaio in Islanda.
Se viaggerete in estate, vi farà sicuramente piacere che è possibile visitare una grotta di ghiaccio anche nei mesi più caldi, seppur non naturale ma artificiale. Si tratta della grotta di ghiaccio del ghiacciaio Langjökull, scavata artificialmente nella parte più spessa e solida del ghiacciaio. La visita guidata parte dall’inizio del ghiacciaio a bordo di un Monster Truck e dura circa 45 minuti.
Le uniche grotte di ghiaccio naturali visitabili durante l’estate sono quelle situate vicino al vulcano Katla, nel ghiacciaio Mýrdalsjökull. Non aspettatevi di trovare il classico colore blu acceso, ma troverete sfumature che variano dal blu al nero della cenere lavica intrappolata nel ghiaccio. Non per questo però sono meno affascinanti, anzi, secondo noi sono una bella variabile!
La grotta di lava più lunga d’Islanda è la spettacolare Surtshellir, un tunnel di lava lungo 2 chilometri che prende il nome dal gigante del fuoco della mitologia norrena. È situata a circa 60 chilometri da Borgarnes nel campo di lava di Hallmundarhraun. La parte più interna della grotta viene chiamata La grotta di ghiaccio ed è possibile ammirare al suo interno diverse formazioni di ghiaccio. Nelle vicinanze si trova anche la grotta di lava Stefanshellir. La grotta di lava più grande d’Islanda è invece la grotta di Vídgelmir, facilmente raggiungibile in giornata da Reykjavik. Il tunnel risale a circa 1.100 anni fa ed è lungo circa 1 chilometro e mezzo.
Una delle grotte di lava più famose e belle da visitare è la Grotta di Vatnshellir, situata all’interno del Parco Nazionale Snæfellsjökull, una grotta di lava di 8.000 anni. Questa grotta è stata aperta al pubblico nel 2011 e si trova a soli 10 minuti di auto dal villaggio di Hellnar, facilmente raggiungibile in auto. È possibile visitarla solamente con un tour guidato. Il percorso inizia con la discesa di una scala a chioccia che conduce all’interno della grotta e continua lungo il tragitto scavato dal flusso di lava, ammirandone le varie colorazioni e le diverse formazioni di lava. Sempre nella penisola di Snaefellsnes si trova anche la grotta di lava di Songhellir, chiamata anche la Grotta del Canto.
Facilmente raggiungibile da Reykjavik è la Grotta di Leiðarendi, un tunnel lavico situato all’interno del campo di lava di Tvibollahraun, vicino alle Blue Mountain. Questo tunnel di lava è un caleidoscopio di colori che si mescolano insieme creando uno scenario davvero meraviglioso. Tra questi ci sono il rosso del ferro, il giallo dello zolfo e il verde del rame. Una caratteristica che la contraddistingue dalle altre grotte laviche sono i vari fiocchi di lava che scendono dalle pareti e dal soffitto, formatisi per effetto del gelo e dell’erosione. È possibile visitarla sia in estate che in inverno, quando al suo interno si possono trovare anche diverse formazioni di ghiaccio che rendono il tutto ancor più magico.
Un’altra grotta facilmente raggiungibile da Reykjavik è la grotta di lava di Raufarhólshellir, situata a soli 30 chilometri da Reykjavík a Sud-Ovest di Hveragerdi. Al suo interno sono presenti alcune formazioni laviche, immerse in un meraviglioso gioco di colori, insieme ad alcune formazioni di ghiaccio che si formano nel periodo invernale.
Un’altra bella esperienza è quella di scendere all’interno di un vulcano, attraverso il cratere Thrihnjukagigur. Il vulcano è inattivo da 4.000 anni e attraverso il suo cratere è possibile accedere alla sua camera magmatica. Si trova nel Sud dell’Islanda ad Est delle Blue Mountains, Un’altra bella grotta da visitare durante tutto l’anno è la Grotta di Buri, situata nella penisola di Reykjanes, al cui interno si trova il pozzo lavico più profondo al Mondo. Se vi trovate nel Nord dell’isola potete visitare la Grotta di Lofthellir, situata all’interno dell’antico campo lavico di Laxardalshraun e visitabile da Maggio a Ottobre solamente con escursione guidata. In tutte le grotte citate è possibile ammirare anche delle bellissime formazioni di ghiaccio.
11. Cascate in ogni angolo
Se si pensa alle infinite risorse dell’Islanda, la mente vola in automatico verso le sue bellissime cascate. Pensate che in tutta l’isola se ne contano quasi 10.000 e ogni anno, con lo scioglimento dei ghiacciai, se ne formano di nuove. Vi basterà guidare lungo la Ring Road o lungo le strade secondarie ed interne per poterne ammirare davvero tanto. In inverno poi, quando tutto è ghiacciato, assumono un aspetto davvero incantato.
Una della più belle e conosciute è Gullfos, che in islandese significa Cascata d’Oro., dato che rientra nel famoso Circolo d’Oro facilmente raggiungibile da Reykjavik. Glymur è invece la cascata più alta d’Islanda, con i suoi 198 metri di altezza. Si trova a Hvalfjörður, anch’essa poco lontano da Reykjavík, ma per raggiungerla dovrete percorrere un facile sentiero che vi terrà impegnati circa 2 ore. Háifoss è la seconda cascata più alta d’Islanda, con i suoi 122 metri di altezza. Si trova nella valle di Fossárdalur, nel Sud dell’Islanda, e per raggiungerla dovrete seguire un breve sentiero. È possibile arrivarci vicino in auto se la strada sterrata è in buone condizioni.
Seljalandfoss è invece famosa per essere una delle poche cascate al mondo osservabili ‘da dietro’. Un breve e facile sentiero vi permetterà di camminare nella piccola grotta dietro alla cascata, ammirandola da una prospettiva davvero insolita. Poco distante si trova la bellissima e famosa Skógafoss, punto di partenza del trekking Fimmvörðuháls che conduce a Þórsmörk. Lungo il sentiero è possibile ammirare tante altre cascate. Non possiamo non menzionare la cascata nascosta dalle rocce, la bellissima Gljúfurárfoss.
Dettifos è invece la cascata più potente cascata d’Europa in termini di portata. È alta solamente 45 metri e larga 100 metri, ma ogni giorno si gettano nella sua gola con una potenza disarmante diverse tonnellate di acqua. Tra le più particolari troviamo Hraunfossar, un insieme di piccole che scorrono lungo il campo lavico di Hallmundarhaun, e Dynjandi, una cascata alta 100 metri che gradualmente si allarga dalla cima alla base. È situata nei fiordi occidentali, la regione più remota d’Islanda. E ancora Svartifoss, con le sue colonne di basalto, Goðafoss, la Cascata degli Dei, Öxaráfoss, nel Parco Nazionale di Þingvellir. Nelle Highlands troverete la bellissima Aldeyjarfoss e la maestosa Hrafnabjargafoss.
Per approfondimenti vi rimandiamo ai nostri articoli:
1. Cascate in Islanda: 15 cascate da non perdere!.
2. Dynjandi: visita alla cascata più bella dei Westfjords
3. Aldeyjarfoss e Hrafnabjargafoss: come arrivare. Guida alla visita
12. La meravigliosa Aurora Boreale
Come non menzionare la Dea dei cieli, uno dei fenomeni naturali più belli che esistano, l’Aurora Boreale. Seppur, a nostro avviso, l’Islanda non sia uno dei luoghi migliori dove osservarla per via del suo meteo instabile, abbiamo avuto la fortuna di osservarne davvero di meravigliose. La maggior parte delle quali sono durate per quasi 12 ore ininterrotte, tenendoci dalla sera alla mattina presto con il naso all’insù!
In Islanda è possibile ammirare l’Aurora Boreale già da fine Agosto (circa dal 20/21 in poi) e fino ad inizio Aprile.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al nostro articolo I 10 posti migliori dove osservare l’Aurora Boreale in Islanda.
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