Incastonato in mezzo all’Oceano Atlantico si trova un piccolo diamante dall’anima nera, aspra, misteriosa. Stiamo parlando della splendida isola di Pico, la seconda più grande dell’arcipelago, soprannominata Isola Grigia in quanto è la più vulcanica delle isole Azzorre. Qui il paesaggio è brullo, interamente lavico, scuro, interrotto solamente da un susseguirsi di vigneti che qui hanno trovato un terreno vulcanico ricco di nutrienti. Grazie alle antiche pratiche di coltivazione e all’unicità del paesaggio naturale, nel 2004 l’Unesco ha dichiarato il Paesaggio della Coltivazione della Vigna dell’isola di Pico come Patrimonio dell’Umanità. Pensate che il vino di Pico, nel XIX secolo, veniva esportato alla corte dello Zar di San Pietroburgo.
L’isola di Pico è la più meridionale del gruppo centrale dell’arcipelago, formato da Graciosa, Terceira, Faial e Sao Jorge. Assieme a queste ultime due, Pico forma il cosiddetto Triangolo delle Azzorre, dominato dall’immancabile sagoma della Montanha do Pico (2.350 metri), il punto più alto dell’arcipelago e del Portogallo.
In questo articolo vi diamo tutte le informazioni necessarie per organizzare la vostra visita di Pico, con un itinerario di 4 giorni, inclusa l’ascesa al vulcano. Trovate inoltre informazioni su come arrivare, come spostarvi, cosa fare e vedere e dove dormire.
- Un po’ di storia!
- Cosa vedere a Pico
1. Giorno 1: da Madalena e Criação Velha a Santa Luzia
2. Giorno 2: da Sao Roque a Calheta de Nesquim passando per l’interno dell’isola
3. Giorno 3: trekking sul Monte Pico e visita alla Gruta das Torres
4. Giorno 4: il sud dell’isola, da Ribeiras a Sao Mateus - Cosa fare a Pico
- Come arrivare a Pico
- Dove e cosa mangiare a Pico
- Dove dormire a Pico
Pico: cosa vedere e cosa fare sull’Isola Grigia delle Azzorre
Un po’ di storia!
Ad oggi, non si sa la data esatta della scoperta dell’isola di Pico, ma compare raffigurata nell’Atlante Catalano del 1375 insieme ad altre isole delle Azzorre, dove è chiamata Li Colunbj. Più tardi, nella mappa di Cristoforo Soligo del 1475, Pico compare come sia con il nome São Diniz sia con il nome Insula Columbi.
Sebbene i primi insediamenti alle Azzorre iniziarono nel 1439, si pensa che Pico sia stata l’ultima isola del Gruppo Centrale ad essere popolata, dopo il 1480. I coloni portoghesi scelsero di stabilire il loro primo insediamento a Lajes do Pico, dove iniziarono a piantare frumento e guado.
Sull’isola trovarono un clima secco e caldo e un suolo lavico e ricco di minerali, che non permisero all’agricoltura di estendersi più di tanto, lasciando però posto alla viticoltura. L’attività fu disturbata dalle ultime eruzioni vulcaniche, verificatesi nel 1718 e nel 1720, ma a poco a poco, il vino e l’acquavite prodotti sull’isola di Pico ottennero più successo della restante produzione vinicola delle Azzorre. Presto iniziarono ad essere apprezzati ed esportati anche in tutta Europa e in America. Il vino verdelho di Pico raggiunse anche gli zar della Russia.
Verso la metà del secolo XIX però, la diffusione devastante dell’oidio e della filossera distrusse la maggior parte dei vigneti, la viticoltura entrò in crisi e questo causò una massiccia emigrazione degli abitanti verso il Brasile e l’America del Nord. Chi rimase si dedicò all’altra grande attività economica dell’isola, la caccia alle balene, già iniziata da balenieri inglesi e nordamericani che inseguivano i capodogli nelle acque delle Azzorre. La caccia al capodoglio si rivelò molto redditizia, tanto che divenne subito l’attività principale dell’isola fino alla sua abolizione nel 1986.
I capodogli, oggi protetti, fanno ancora parte di una delle attività più redditizie dell’isola, il turismo. Centinaia di migliaia di visitatori ogni anno raggiungono le Azzorre per prendere parte a dei tour di avvistamento balene. Anche l’agricoltura, l’allevamento e la pesca, ma soprattutto la viticoltura, sono riuscite a riconquistare uno spazio nell’economia dell’isola.
Cosa vedere a Pico
L’isola di Pico, lunga circa 46 chilometri e larga 16 chilometri, è la seconda più grande dell’arcipelago. Nonostante le sue dimensioni facciano pensare ad un’isola abbastanza piccola, vi possiamo assicurare che è invece ricca di luoghi meravigliosi da scoprire. Ecco perché vi consigliamo di passarci almeno 3 giorni pieni, che diventano 4 se desiderate salire in cima al Pico, e di noleggiare assolutamente un’auto. Esploratela dal mare alla montagna e rimarrete colpiti dalla grande varietà di paesaggi che questa isola offre.
Se invece avete poco tempo a disposizione da dedicare all’isola, potete considerare di prendere parte a questo Tour dell’isola di Pico in autobus (8 ore). Vi farà risparmiare tempo e vi farà scoprire gli angoli più belli dell’isola.
Giorno 1: da Madalena e Criação Velha a Santa Luzia
Madalena, la città principale dell’isola
La visita dell’isola di Pico non può che iniziare da Madalena, la città principale e principale porto di accesso, raggiungibile in 30 minuti da Faial e 1 ora da Sao Jorge.
Una volta sbarcati, fermatevi al porto per ammirare i due isolotti di Madalena: Ilhéu Deitado (Isolotto Sdraiato) e Ilhéu em Pé (Isolotto in Piedi). Questi due isolotti sono i resti di un vulcano sottomarino che è stato eroso dal mare e dall’attività sismica nel corso dei secoli. Lo spazio che si trova tra i due isolotti è il vecchio cratere vulcanico, formato da roccia di tufo e profondo circa 20 metri. Grazie alla loro fauna e alla loro flora, dal 1995 sono stati riconosciuti come Sito Protetto Natura 2000 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente.
Dopodiché dedicatevi alla visita del centro storico di Madalena, iniziando dalla pittoresca Igreja de Santa María Madalena. Questa è la chiesa più grande dell’isola, risalente al XVII secolo. La facciata con le sue due torri gemelle così come le si possono vedere oggi risalgono all’800, così come l’orologio posto sopra l’ingresso. Vi consigliamo di visitarla anche all’interno, decorato da pannelli di azulejos istoriati, con la cappella maggiore ornata da intagli lignei dorati e diverse immagini votive.
Fate poi una sosta al Museo de Cachalotes e Lulas, purtroppo chiuso, con i suoi splendidi murales e il piccolo mulino. Se desiderate fare una pausa, vi consigliamo di andare a gustarvi un buon caffè al famoso e particolare Cella Bar, premiato dalla rinomata rivista Archdaily come Edificio dell’Anno nel 2016.
La visita continua con l’interessante Museu do Vinho, ospitato all’interno delle strutture di un’azienda vinicola e di un antico convento carmelitano. Nella sala principale viene spiegata la storia del vino, dall’introduzione della viticoltura e dei tempi d’oro del Verdelho alla crisi del 1852 causata dall’oidio e la fillossera.
Al piano inferiore dell’edificio sono esposti utensili, botti e altri oggetti legati alla tradizionale produzione del vino, mentre in un altro edificio si possono visitare le antiche presse con le quali veniva estratto e imbottigliato il vino.
All’esterno del museo si trova un bellissimo belvedere in legno rosso, dal quale si può osservare oltre un ettaro di tradizionale vigneto. Qui la vite è coltivata su letti rocciosi lavici, molto ricchi di potassio e precedentemente dissotterrati. Il tutto circondato da mura in pietra lavica per proteggere le piante dal vento, ma allo stesso tempo per assorbire l’umidità e mantenere una temperatura costante. Nel giardino del museo ci sono inoltre diversi alberi del drago, uno dei quali ha più di 400 anni.
🕑 Orari: il museo è aperto dal 1 Aprile al 30 Settembre dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.30. Dal 1 Ottobre al 31 Marzo dal martedì alla domenica dalle 09.30 alle 17.00. Chiuso il lunedì.
💲 Costi: il biglietto d’ingresso costa € 2,00. L’ingresso è gratuito la prima domenica del mese.
Criação Velha, tra mulini e vigneti
La giornata continua con la visita del Paisagem da Vinha de Criação Velha, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, uno dei paesaggi più belli dell’isola. Prendetevi un po’ di tempo per passeggiare tra le viti, piantate su terreni di lava e circondate da stretti muri di pietra, chiamati currais o curraletas, che li proteggono dal vento marittimo, ma lasciano passare il sole necessario alla maturazione.
All’interno dei vigneti spicca il bellissimo Moinho Do Frade, restaurato nel 2003/2004 con lo scopo di mantenerlo fedele al mulino originario. Al suo interno conserva ancora il meccanismo di macinazione dei cereali. Durante l’estate il mulino è spesso aperto al pubblico, l’ingresso è gratuito.
Se desiderate visitare i vigneti e le cantine di Pico accompagnati da una guida che vi spiega un po’ tutta la lavorazione, dalla coltivazione al vino, vi consigliamo questo tour dei vigneti e delle cantine dell’isola di Pico.
Approfittatene per visitare anche la piccola chiesa del villaggio, la Igreja de Nossa Senhora das Dores, risalente al 1728. Al suo interno è molto semplice e ospita un’immagine di Nossa Senhora das Dores, patrona della parrocchia, sull’altare maggiore e una grande immagine del Senhor Bom Jesus. Vicino alla chiesa si trova l’Império do Espírito Santo de Criação Velha, costruito nel 1902.
Furna do Frei Matias
Proseguite la giornata con la visita di un luogo poco conosciuto e non turistico, la Furna do Frei Matias. Si tratta di un tunnel di lava lungo circa 1.040 metri, situato sul versante occidentale della Riserva Naturale del Monte Pico. La grotta prende il nome da un eremita, Frei Mathias, che vi si rifugiò per paura dei pirati e visse in completa solitudine. Potete visitare la grotta in autonomia, ma prestando attenzione in quanto non è illuminata.
Paisagem da Cultura da Vinha da Ilha do Pico
Tornate poi verso la costa, fermandovi a visitare il Paisagem da Cultura da Vinha da Ilha do Pico, l’altra parte dei vigneti Patrimonio Unesco dell’isola. Anche qui le viti sono state piantate lungo grandi campi di origine vulcanica che la gente del posto chiama lajidos o terras de biscoito.
Prendetevi un po’ di tempo per passeggiare tra i vigneti e andate alla ricerca delle rilheiras, i solchi lasciati dalle ruote dei carri trainati da buoi che trasportavano l’uva e i barili. Se avete tempo, recatevi ai piccoli porti vicino al mare. Qui potete osservare i rola-pipas, delle rampe scavate nei pendii per agevolare il trasporto delle botti sulle barche.
Cachorro e Lajido
Prossima tappa della giornata è il villaggio di Cachorro, che sorge su una formazione lavica del 1718. Qui, andando verso il porto e la baia, si possono ammirare numerosi formazioni laviche di ogni tipo e forma, con numerose grotte e cunicoli dove l’acqua del mare entra impetuosa. Andate alla ricerca della Cabeça do Cachorro, una roccia che ricorda la testa di un cane. Potete seguire liberamente il percorso che si snoda lungo le formazioni laviche, facendo attenzione in caso di mare mosso e onde alte.
Nel villaggio, ma soprattutto a Lajido, si trovano inoltre le tipiche case in pietra lavica dei viticoltori. A Lajido visitate inoltre la Casa dos Vulcões, un buon punto di partenza per la conoscenza dei vulcani delle Azzorre. Al suo interno è possibile intraprendere un vero e proprio viaggio al centro della Terra. Durante la discesa, avrete modo di scoprire e comprendere i vari strati interni del pianeta fino al suo cuore.
Grazie ad un simulatore sismico, è inoltre possibile sperimentare la potenza dei due terremoti più forti che hanno colpito le isole e sperimentare sulla propria pelle ciò che hanno vissuto gli abitanti all’epoca. I pannelli esplicativi raccontano invece la storia della formazione dell’Universo e delle Azzorre.
🕑 Orari: il museo è aperto dal 1 Maggio al 30 Settembre tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.00. Dal 1 Ottobre al 30 Aprile dal martedì al sabato e festivi dalle 09.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.00.
💲 Costi: il biglietto d’ingresso costa € 7,00.
Accanto, si trova il Centro de Interpretação da Paisagem da Cultura da Vinha, un buon punto di partenza per conoscere più approfonditamente il prezioso patrimonio culturale classificato dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità nel 2004.
Al suo interno è presente una mostra permanente e un documentario sul Paesaggio della Cultura della Vigna. I pannelli appesi al muro raccontano tutta la storia, dalla creazione dei vigneti ai giorni nostri. Alla fine della visita è possibile fare anche una piccola degustazione.
🕑 Orari: il museo è aperto dal 1 Maggio al 30 Settembre tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.00. Dal 1 Ottobre al 30 Aprile dal martedì al sabato e festivi dalle 09.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.00.
💲 Costi: l’ingresso è libero.
Terminata la visita gironzolate per le viuzze del villaggio, fino a raggiungere la piccola Ermida de Nossa Senhora da Pureza, risalente al XVII secolo.
Santa Luzia
Poco distante si trova il piccolo villaggio di Santa Luzia, famoso anch’esso per i suoi vigneti. Qui potete approfittarne, se avete tempo, per percorrere il Caminhos de Santa Luzia (PR01 PIC). In circa 3 ore vi porterà alla scoperta del paesaggio culturale vitivinicolo della zona.
Passeggiate poi lungo le stradine del villaggio e visitate la piccola Igreja de Santa Luzia, una cappella dedicata alla santa, costruita inizialmente nel 1617. Fu poi ricostruita in seguito ai terremoti e alle eruzioni del 1718 che distrussero praticamente tutto ciò che l’uomo aveva costruito, ricoprendo il terreno di uno spesso strato di lava che arrivava fino al mare. L’aspetto attuale lo prende nel 1844, quando alla chiesa furono aggiunti campanile e torre.
Visitate infine l’Ermida de São Mateus da Costa, costruita in pietra lavica tra il XVII e il XVIII secolo e dedicata a San Matteo.
Furnas de Santo António e tramonto al Moinho da Avenida do Mar
Terminate la vostra prima giornata sull’isola di Pico con un po’ di relax alle Furnas de Santo Antonio, delle piscine naturali ricavate nella roccia vulcanica.
Noi vi consigliamo infine di andare a godervi il tramonto al Moinho da Avenida do Mar, un mulino a vento dal quale si gode una splendida vista sul mare.
Giorno 2: da Sao Roque a Calheta de Nesquim passando per l’interno dell’isola
Escursione di whale watching
Faial e Pico sono due dei migliori posti al Mondo per fare un’escursione di whale watching e noi vi consigliamo vivamente di non perdere questa occasione. Pensate che nelle acque attorno a queste due isole vivono, o passano durante la migrazione, ben 24 specie di balene e delfini.
Un tempo conosciute per la caccia al Capodoglio, a partire dalla seconda metà degli anni ’80 le Azzorre sono diventate uno degli esempi più importanti di come l’osservazione di balene e delfini possa attirare un turismo sostenibile e possa aiutare a proteggere questi meravigliosi animali.
Le escursioni di whale watching partono da Madalena o da Lajes do Pico tutti i giorni, salvo maltempo. In entrambi i paesi troverete diverse agenzie con cui uscire in mare e una vale l’altra. I prezzi e la durata sono simili tra loro.
Sao Roque
Terminata l’escursione, spostatevi verso Sao Roque, che un tempo era un porto importante per la caccia alle balene. Vi consigliamo di parcheggiare l’auto e gironzolare per il paese a piedi, partendo dalla piccola Igreja Matriz de Sao Roque, risalente alla metà del XVII secolo ed in seguito ricostruita negli anni ’30. Qui, in origine, venivano custoditi tutti gli atti di battesimi, nascite e morti avvenuti a São Roque dal XVII al XX secolo. I documenti furono poi trasferiti alla custodia dell’Arcidiocesi di São Paulo e infine digitalizzati.
Visitate poi il Convento di São Pedro de Alcântara, un edificio barocco costruito nel XVIII secolo. Dopo l’estinzione forzata degli ordini religiosi, durante il governo liberale, i monaci lasciarono il convento e l’edificio venne utilizzato dal comune come carcere, tribunale, uffici, teatro e cinema, oltre ad ospitare associazioni culturali e sportive e gli uffici comunali. Dal 2010 è stato convertito ad Ostello della Gioventù.
Dopodiché iniziate a dirigervi verso il mare, facendo prima un salto alle splendide Piscinas Naturais de São Roque, piscine naturali formatesi dall’accumulo di alcune formazioni geologiche in riva al mare, e poi proseguite fino al porto.
Fortunatamente oggi il colorato porto del villaggio non si tinge più di rosso sangue e l’unica attività baleniera del villaggio è legata all’interessante Museu da Indústria Baleeira, ospitato negli edifici della vecchia fabbrica Armações Baleeiras Reunidas Lda costruita nel 1942. Questa fabbrica aveva due sistemi di produzione: la caccia alle balene, specialmente capodoglio, e la produzione dei suoi derivati, nonché la rispettiva commercializzazione. All’interno del museo viene spiegata tutta la storia della caccia alle balene avvenuta alle Azzorre e conserva un’interessante collezione di pentole, due grandi caldaie, serbatoi dell’olio, forni, generatori elettrici, un mulino e macchine utilizzate per la trasformazione del capodoglio in olio e farine.
Nel molo, di fronte, sono conservate tre baleniere che fanno parte del monumento innalzato in onore dei balenieri.
🕑 Orari: il museo è aperto dal 1 Aprile al 30 Settembre dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.30. Dal 1 Ottobre al 31 Marzo dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 17.00. Chiuso il lunedì.
💲 Costi: l’ingresso costa € 2,00.
Dalla Lagoa do Capitão alla Caldeira, l’interno dell’isola di Pico
Dedicate il pomeriggio alla scoperta del meraviglioso interno dell’isola di Pico, la parte che a noi è piaciuta più di tutto, oltre alla sua maestosa montagna. Gran parte dell’interno è occupato dal Planalto da Achada, una vasta catena montuosa vulcanica, inclusa tra i siti di Natura 2000 come Important Bird Area e tra le zone umide Ramsar.
Il giro inizia dalla splendida Lagoa do Capitão, la laguna più grande dell’isola di Pico, famosa per le tantissime foto del Monte Pico che, in determinate ore del giorno, si riflette nelle sue acque. Questa laguna si trova ad un’altitudine di circa 826 metri ed è ricca di vegetazione endemica della Macaronesia, tra cui si trovano il cedro, l’alloro, l’erica azorica e il mogano. Il sentiero è facilmente accessibile da tutti e dotato di segnaletica informativa.
Continuate verso il piccolo Lagoa de Peixinho, incastonato tra diversi coni vulcanici e circondato da una ricca e verde vegetazione tipica delle zone umide. Nelle vicinanze si trova anche la piccola Lagoa do Rosada, situata in un cratere vulcanico.
Spostatevi poi verso la Lagoa do Paul, facente parte della Riserva Naturale Parziale della Foresta di Caveiro, un ottimo posto per gli amanti del birdwatching. In passato le donne locali venivano fin quassù per lavare i loro vestiti. La laguna è totalmente immersa nel verde, vi sembrerà di essere in un altro Mondo, e spesso è avvolta dalla nebbia, che le conferisce una bellezza ancor più misteriosa e unica.
Visitate poi la splendida Lagoa do Caiado, il lago più grande dell’isola di Pico, utilizzata per l’approvvigionamento pubblico del comune di Sao Roque dal 1993. È uno dei posti migliori dell’isola per osservare gli uccelli e le anatre, da Ottobre a Marzo. Tra le specie che è possibile osservare ci sono: beccaccia, beccaccino, alzavola, airone, lavanda e fringuello delle Azzorre. Altre specie la piadeira, il colombaccio delle Azzorre, la cannaiola delle Azzorre, la vinaigrette, il merlo e il canarino della terra.
Poco distante si trova la piccola Lagoa Seca, racchiusa tra gli alberi di un piccolo boschetto. Infine, raggiungete la Caldeira de Santa Bárbara, meno maestosa e scenografica delle caldere delle altre isole, ma ugualmente bella da visitare.
Calheta de Nesquim
Terminate la giornata con la visita del piccolo paesino di Calheta de Nesquim, un antico porto baleniero, oggi località perfetta per avvistare balene e capodogli in quanto passano vicino alla costa. Passeggiate prima nel piccolo centro del paese, fermandovi a visitare la Igreja de São Sebastião, costruita nel 1851 accanto all’antica cappella del 1680, affacciata sul pittoresco porticciolo. All’interno si trova uno splendido altare maggiore che ospita una scultura di São Sebastião.
Visitate anche il piccolo e grazioso porticciolo dei pescatori, dove si trova anche un piccolo museo gratuito sulla caccia alle balene. Lungo la costa potete raggiungere anche la Poça das Mujas, una piscina naturale difficile da raggiungere, il che la aiuta a mantenere la sua bellezza selvaggia e tranquilla.
Giorno 3: trekking sul Monte Pico e visita alla Gruta das Torres
Uno dei motivi principali che spinge i viaggiatori a visitare l’isola di Pico, è senza dubbio la possibilità di fare il trekking sul Monte Pico, uno dei più tosti delle Azzorre. L’immenso sono vulcanico, uno dei più grandi dell’Atlantico, domina il paesaggio dell’isola e delle altre isole vicine. Prima di mettervi in marcia assicuratevi che il meteo sia bello per tutta la giornata, nonostante alle Azzorre cambi rapidamente.
La salita inizia a circa 1.250 metri di altezza e già da quassù il panorama che si vede sulle isole di Faial e Sao Jorge è meraviglioso. Il trekking è molto impegnativo, copre un dislivello notevole, ma vi saprà ripagare di tutta la fatica fatta. Nei giorni sereni la vista che si ha dalla cima spazia fino alle isole di Graciosa e Terceira. Nel cratere principale si trova un cono di lava chiamato Piquinho, sulla cui cima si trovano delle fumarole permanenti che ricordano l’origine vulcanica dell’isola. Al Piquinho possono accedere soltanto 40 persone alla volta e possono rimanerci per un tempo massimo di 30 minuti.
Calcolate 4 ore per salire e 3 ore per scendere. Il punto di partenza è la Casa da Montanha, dove dovete registrarvi e pagare € 10,00 per l’ingresso (€ 12,00 se si vuole salire sul Piquinho). Se viaggiate in alta stagione vi consigliamo di registrarvi con largo anticipo in quanto sul Monte Pico può salire solo un numero limitato di persone (160). Potete contattare la Casa da Montanha per telefono (+351.967.303.519) o via email (casadamontanha@azores.gov.pt).
Noi, se non ve la sentite di salire da soli, vi consigliamo di partecipare ad un’escursione guidata come queste: Trekking sul Monte Pico o, se desiderate ammirare l’alba dalla cima, il Trekking notturno sul Monte Pico.
Gruta das Torres
L’ultima parte della giornata l’abbiamo dedicata alla visita della splendida Gruta das Torres, il più grande tunnel lavico del Portogallo e uno dei 10 più grandi al Mondo. Pensate che l’isola di Pico ha ben 129 grotte, circa il 48% del numero totale di grotte delle Azzorre, seguita dall’isola di Terceira con il 26%.
Il tunnel ha una lunghezza di circa 5.150 metri ed è situata sulle pendici del Pico, ad un’altitudine di 285 metri. Sulla sua formazione non si hanno dati certi, ma si stima che si sia formata circa 1.500 anni fa, durante un’eruzione del Cabeço Bravo. L’intero complesso è formato da un grande tunnel principale, che si estende per 4.480 metri, e da diversi tunnel più piccoli nella parte superiore e laterale.
Ciò che abbiamo amato di questa grotta, forse anche più delle altre, è il fatto che non è stata in alcun modo alterata dall’uomo, non c’è illuminazione artificiale e non ci sono camminamenti. La si visita così come Madre Natura l’ha creata.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al nostro articolo Gruta das Torres (Pico): guida alla visita, costi e orari.
Giorno 4: il sud dell’isola, da Ribeiras a Sao Mateus
Ribeiras e Lajes do Pico
L’ultimo giorno sull’isola di Pico è un po’ più rilassante, vista la fatica del giorno precedente, ed è dedicato alla costa Sud. Iniziate con la visita di Ribeiras e la sua Igreja Paroquial de Santa Cruz das Ribeiras, sorta su un’antica cappella costruita, secondo una tradizione locale, dai marinai per custodire un’immagine di Gesù Cristo crocifisso ritrovata in mare. L’aspetto attuale risale ad una ricostruzione iniziata nel 1871.
Dirigetevi poi il Miradouro da Ponta do Arrife, dal quale si gode di una splendida vista sui pendii dell’isola e sulla costa.
Dopodiché raggiungete Lajes do Pico, antico villaggio di pescatori che custodisce il porto più antico dell’isola e uno dei più attivi nella caccia alle balene. La storia di questo paese è sempre stata strettamente legata alla caccia alle balene, ma fortunatamente oggi questi splendidi animali sono molto rispettati e amati.
Iniziate la vostra visita proprio dall’antico porto dove è stato allestito il Museu dos Baleeiros, ospitato all’interno di tre rimesse per barche restaurate nel XIX secolo. Al suo interno sono esposte collezioni legate alla storia e all’etnografia della tradizionale caccia alle balene. Tra questi ci sono oggetti per la navigazione, vecchie fotografie, strumenti da fabbro e balenieri, espeiros usati per squartare manualmente le balene e una baleniera. Ci sono inoltre alcuni oggetti realizzati dagli artigiani dell’isola con denti e ossa di capodogli, come diverse miniature, collane, bastoni e così via. Durante la visita potete vedere anche la proiezione di un video molto utile per capire com’era la caccia alle balene.
L’ultima settimana di Agosto si celebra la storica Festa dos Baleeiro, inaugurata in seguito ad un voto fatto dai cacciatori di balene alla Vergine di Lourdes nel 1883.
🕑 Orari: il museo è aperto dal 1 Aprile al 30 Settembre dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.30. Dal 1 Ottobre al 31 Marzo dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 17.00. Chiuso il lunedì.
💲 Costi: l’ingresso costa € 2,00.
Passeggiate poi nel piccolo centro storico del paese, dove si trovano il Municipio, ospitato all’interno dell’ex Convento di Sao Francisco, risalente al XVII secolo, e l’annessa Igreja de Nossa Senhora da Conceição. Secondo la tradizione locale, la prima cappella fu costruita per volere di Mor Pereira, nella sua proprietà, sul luogo in cui era stato sepolto il suo defunto padre, che non poté essere sepolto in suolo sacro. Successivamente fu costruito il convento, che fu ampliato un secolo dopo, e fu costruita una nuova chiesa.
Passeggiate tra le viuzze del paese fino a raggiungere la piccola Ermida de São Pedro, il più antico tempio dell’isola di Pico, costruito dai primi coloni che vi arrivarono, intorno al 1460. Poco distante potete visitare la Igreja da Santíssima Trindade, costruita nel XIX secolo su un più antico tempio del 1503.
Forte de Santa Catarina
Poco distante dal paese potete visitare il Forte de Santa Catarina, una fortificazione costruita per difendere la zona dagli attacchi di pirati e corsari, un tempo frequenti sulle isole. Questo forte è l’unico esempio di architettura militare dell’isola sopravvissuto fino ai giorni nostri.
Una legge portoghese del 1574 stabiliva che, in tutte le città in cui si vendevano polvere da sparo, piombo e altre munizioni, dovevano essere costruiti dei posti di vedetta. Queste postazioni avevano la funzione di avvertire le popolazioni dell’avvicinarsi di pirati e corsari, allora presenti in gran numero nelle acque portoghesi, che si avvicinavano per saccheggiare i villaggi e le navi provenienti dalle Indie e dal Brasile.
Il forte è stato poi rafforzato in seguito allo scoppio della Guerra Peninsulare (1807-14), temendo una possibile invasione del regno e dei suoi domini. Furono aggiunte sette cannoniere, due torri di avvistamento e la Casa do Comando. Alla fine dell’800 il forte fu utilizzato come fornace da calcio e furono costruiti diversi capannoni, per poi cadere in rovina nel ‘900. Nel 2006 il comune avviò i progetti di restauro e fu riaperto al pubblico.
Companhia de Baixo
Fate poi una breve tappa a Companhia de Baixo, un piccolo paesino dove potete passeggiare per le vie del piccolo centro. Visitate l’Império do Espírito Santo de São João, costruito nel 1917, e la Igreja de São João, risalente al XIX secolo.
São Mateus
L’ultima tappa di questo itinerario di 4 giorni sull’isola di Pico è São Mateus, una delle parrocchie più antiche dell’isola in quanto è abitata dal 1482.
Passeggiate per le viuzze del paese e visitate la Paroquia Matriz de São Mateus, una delle più ricche e maestose dell’isola, la cui data di costruzione è sconosciuta. La prima data che confermano l’esistenza di una prima chiesa risalgono al 1542. L’attuale chiesa risale al 1842, è a tre navate sostenute da pilastri che riportano, ciascuno, un dipinto ad olio degli apostoli. Fuori dalla chiesa si trova il busto di Francisco Ferreira Goulart, un immigrato che donò l’immagine di Bom Jesús Milagroso custodita nella cappella maggiore.
In paese si celebrano i festeggiamenti del Bom Jesús Milagroso, una delle feste religiose più importanti delle isole Azzorre.
Fate un salto anche al Farol da Ponta de São Mateus, ottimo per ammirare il tramonto, un faro a energia solare costruito sulla formazione geologica di Laje do Cavalo.
Poco distante potete visitare il Miradouro da Pontinha con vista sull’Ilhéu das Mocas. Infine, se vi avanza tempo, potete tornare all’interno dell’isola per girovagare ancora un po’ in questo splendido luogo, per noi uno dei più belli dell’isola.
Cosa fare a Pico
L’isola di Pico è famosa maggiormente per la sua omonima montagna, che ogni anno richiama migliaia di visitatori desiderosi di mettersi alla prova e raggiungere la cima del Monte Pico. Potete effettuare il trekking da soli, ma noi vi consigliamo di prendere parte ad un’escursione guidata per apprezzarlo meglio sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista paesaggistico. Noi vi consigliamo questo trekking sulla Montagna di Pico oppure questo trekking notturno sul Monte Pico, per ammirarlo all’alba. Entrambi i tour sono in italiano.
L’isola è però famosa anche per altri meravigliosi trekking, più o meno impegnativi. I più belli sono senza dubbio il trekking Vinhas da Criação Velha (PR05 PIC), che vi porterà alla scoperta dei vigneti dell’isola, e il Caminho das Lagoas (PR19PIC), un po’ lungo ma facile, che vi porterà alla scoperta delle lagune più belle dell’interno dell’isola. Molto bello anche il trekking Lagoa do Capitão (PR13PIC), totalmente immerso nella natura e con una vista meravigliosa sull’interno dell’isola.
Pico offre inoltre diverse opportunità di avvistamento di cetacei, come gite in barca per avvistare balene, orche e delfini, escursioni di snorkeling, diving e nuoto con gli squali.
Come arrivare a Pico
Se desiderate considerare l’isola di Pico come prima tappa del vostro viaggio alle Azzorre, potete raggiungerla in aereo direttamente da Lisbona. Da qui partono 5 voli settimanali durante l’estate e 2 voli settimanali in bassa stagione. Se invece vi trovate già alle Azzorre, potete raggiungerla in aereo da Terceira o Sao Miguel. I voli interni sono gestiti dalla Azores Airline e solitamente sono operati con piccoli aerei bimotore.
Se invece vi trovate già nel gruppo centrale, in particolare a Faial o Sao Jorge, potete spostarvi in traghetto, sicuramente più economico rispetto all’aereo. Inoltre alcuni traghetti permettono di trasportare l’auto, facendovi evitare di noleggiarne una su ogni isola e risparmiare un po’ sul costo del noleggio. Gli spostamenti in traghetto sono gestiti dalla compagnia Atlanticoline e i biglietti sono acquistabili 1 mese prima dalla partenza. Questi collegamenti sono attivi tutto l’anno e ci sono varie partenze giornaliere.
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Dove e cosa mangiare a Pico
Le isole Azzorre si trovano in una delle aree più pescose al Mondo e sono dunque rinomate per i loro menù a base di pesce e frutti di mare. Anche l’isola di Pico non è da meno e, nei villaggi sul mare, potete trovare piatti con le principali specie atlantiche, come la cernia, il tonno, il polpo e il pesce spada. Il pesce solitamente viene servito al forno, fritto o cotto alla griglia ed in tutti e tre i modi è veramente ottimo.
Fra le specialità di Pico, spiccano le famose Caldeiradas (zuppe di pesce), il polpo cotto nel Vinho de Cheiro (vino fragolino), la linguiça com infame (salsiccia con igname), la molha de carne (spezzatino) e i caldos de peixe (brodo di pesce).
A Pico inoltre potete accompagnare i piatti di pesce fresco con dell’ottimo vino tipico prodotto sull’isola, come il Basalto, il Terras de Lava o il Lajido.
A Pico troverete anche la miglior frutta di tutte le isole, in particolare i suoi fichi dall’interno color rosso acceso davvero deliziosi. Troverete inoltre il miele di fiori d’incenso e il Queijo do Pico, un formaggio di latte bovino a pasta morbida.
Dove dormire a Pico
Sull’isola di Pico abbiamo cambiato due alloggi, uno a Calheta de Nesquim e uno a Lajes do Pico. Il primo alloggio è la splendida Casa Do Avô Faidoca, una vecchia casa in cui il tempo sembra essersi fermato. La casa è composta da due appartamenti divisi, uno più piccolo adatto ad una coppia e uno più grande con 7/8 posti letto. Entrambi sono ancora arredati con l’antico arredamento dei vecchi proprietari, i nonni e i bisnonni dell’attuale proprietaria.
Al vostro arrivo verrete accolti dalla simpaticissima Adelina, che vi racconterà la storia della sua famiglia e del suo paese. Inoltre vi porterà frutta fresca (arance e banane) della sua piantagione, uova fresche delle sue galline, acqua, succo di frutta e latte. La cucina è dotata di tutto il necessario per il soggiorno, compreso forno e lavastoviglie, le camere sono spaziose così come lo sono i bagni, anch’essi dotati di tutto il necessario.
Il secondo alloggio è il 35th Atlantic View, un bed & breakfast nuovo e moderno, con una splendida vista panoramica sull’oceano. Offre sia camere doppie, molto spaziose e con bagno privato, sia appartamenti per chi desidera ad esempio essere libero da orari e cucinarsi i pasti in autonomia. A disposizione degli ospiti c’è una piscina all’aperto e un barbecue, mentre inclusa nel prezzo c’è una colazione a buffet.
Se siete interessati ad un viaggio alle Azzorre, date un’occhiata anche ai seguenti articoli:
- Come organizzare un viaggio alle Azzorre: la guida completa!
- Guidare alle Azzorre: tutto quello che devi sapere!
- Itinerario alle Azzorre: cosa vedere in 16 giorni on the road
- Dove dormire alle Azzorre: 6 alloggi insoliti e particolari
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- Sao Miguel: cosa vedere. Itinerario di 4 giorni
- Cosa vedere a Sao Jorge: itinerario di 2 giorni
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- Cosa vedere ad Angra do Heroismo: itinerario di un giorno
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- Algar do Carvao e Gruta do Natal: visita, costi e orari
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2 Comments
Giada
4 Agosto 2023 at 10:26Come sempre articoli ben scritti che aiutano a creare l’itinerario perfetto!!
Elisa Polini
4 Agosto 2023 at 20:42Grazie di cuore Giada! 🙂
Siamo felici di sapere che ti siano stati utili!
Buon viaggio,
Elisa