Abbandonata nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, le cui onde si scagliano lungo le sue splendide coste vulcaniche, si trova la piccola e meravigliosa isola di Sao Jorge. Soprannominata Isola Bruna, Sao Jorge si presenta come un’isola lunga e stretta, caratterizzata da una catena di rilievi vulcanici che corrono da punta a punta. Quest’isola è una delle più scenografiche delle Azzorre, con una vegetazione rigogliosa e selvaggia e ripide scogliere laviche a picco sul mare.
L’isola di Sao Jorge fa parte del gruppo centrale dell’arcipelago ed è più o meno equidistante da Graciosa, Terceira, Pico e Faial. Assieme a queste ultime due, Sao Jorge forma il cosiddetto Triangolo delle Azzorre. L’isola è conosciuta per essere l’isola delle fajãs, pianure caratteristiche delle Azzorre originate da frane o smottamenti, e del famoso formaggio.
In questo articolo vi diamo tutte le informazioni necessarie per organizzare la vostra visita di Sao Jorge, con un itinerario di 2 giorni. Trovate inoltre informazioni su come arrivare, come spostarvi, cosa fare e vedere e dove dormire.
- Un po’ di storia!
- Cosa vedere a Sao Jorge
1. Giorno 1: da Calheta a Simao Dias e Ponta dos Rosais
2. Giorno 2: da Faja da Caldeira do Santo Cristo a Ponta do Topo e Faja dos Vimes - Cosa fare a Sao Jorge
- Come arrivare a Sao Jorge
- Dove e cosa mangiare a Sao Jorge
- Dove dormire a Sao Jorge
Sao Jorge: cosa vedere e cosa fare sull’isola delle fajas
Un po’ di storia!
Ad oggi, non si hanno notizie certe sulla scoperta di Sao Jorge ma, data la vicinanza a Terceira, si pensa che i portoghesi l’abbiano scoperta nello stesso periodo. Si pensa che il popolamento dell’isola sia iniziato intorno al 1460 e, nel giro di un decennio, nacquero diversi centri abitati sulle coste occidentali e meridionali, tra cui Velas. Nel 1480, con l’arrivo del nobile fiammingo Wilhelm Van der Haegen, fu fondato anche il villaggio di Topo.
Nel 1483 prese il comando dell’isola João Vaz Corte Real, all’epoca capitano governatore di Angra a Terceira, e qualche anno più tardi Velas ottenne lo statuto di cittadina. Successivamente lo ottennero anche Topo, nel 1510, e Calheta, nel 1534.
Nei decenni successivi alla colonizzazione l’isola ebbe un prospero sviluppo, legato principalmente alla coltivazione del frumento e, in seguito, alla qualità dei suoi pascoli. Ma, a causa del suo isolamento e alla mancanza di porti sicuri, l’economia dell’isola non raggiunse mai livelli elevati. A questo, nel Cinquecento e nel Seicento si aggiunsero i continui attacchi dei corsari inglesi e francesi e dei pirati turchi, che gravarono sulla popolazione e sull’economia di Sao Jorge. La vita degli abitanti e l’economia dell’isola furono duramente colpite anche dalle pesanti carestie, dai sismi e dalle eruzioni vulcaniche tra il XVI e il XIX secolo.
Nonostante le continue sfortune, l’isola riuscì a risollevarsi e e rifiorire grazie alla coltivazione del frumento e della vite e all’allevamento di bovini ed ovini. Queste attività portarono ben presto allo sviluppo di due settori secondari, ovvero quelli legati alla produzione del buonissimo formaggio di Sao Jorge IGP e della lana. Tra il XIX e l’inizio del XX secolo si sviluppò anche la pesca, prima con le attività baleniere e poi, dal 1960, con la pesca del tonno, altro prodotto di punta dell’isola.
Cosa vedere a Sao Jorge
Sebbene le dimensioni di Sao Jorge, lunga circa 54 chilometri e larga 6,9 chilometri, facciano pensare ad un’isola abbastanza piccola e con poche cose da offrire, vi possiamo assicurare che non è così. Sao Jorge è forse una delle isole paesaggisticamente più belle, selvagge e con tanti posti da visitare davvero meravigliosi. Ecco perché vi consigliamo di passarci almeno 2 giorni pieni, 3 giorni sarebbero ancor meglio, e di noleggiare assolutamente un’auto.
Il paesaggio di Sao Jorge, prevalentemente montuoso, spicca soprattutto per il contrasto tra la catena vulcanica centrale che attraversa quasi tutta l’isola e la sua splendida costa lavica a strapiombo, punteggiata dalle caratteristiche fajãs che si allungano verso il mare. Le fajãs si sono formate da corsi di lava che penetrarono nel mare mare o da smottamenti di terra e roccia che precipitarono per effetto di scosse sismiche, piogge intense o altri fenomeni naturali che danneggiarono le falesie.
Durante l’itinerario che vi consigliamo ne visiterete diverse, tra le più belle, dividendo l’esplorazione dell’isola in due parti. Questo secondo noi, dopo averlo personalmente testato, è il modo migliore per vivere in pieno ciò che l’isola offre, senza perdite di tempo inutili. Preparatevi però ad alzarvi presto la mattina e camminare tanto!
Giorno 1: da Calheta a Simao Dias e Ponta dos Rosais
Velas e il suo pittoresco centro storico
Il primo giorno dell’itinerario a Sao Jorge inizia con la visita del centro storico della città di Velas, la principale città dell’isola. Il centro storico è molto piccolo, ma davvero pittoresco e tranquillo e, se il tempo lo permette, offre una splendida vista sul Monte Pico. Iniziate la visita dal Porto di Velas, dove si trova il Portão do Mar, costruito tra il 1797 e il 1799. In cima alla porta c’è lo stemma reale del Portogallo. Questo portale è ciò che rimane dell’antico sistema difensivo del villaggio, insieme al Forte de Nossa Senhora da Conceição, risalente al XVII secolo e costruito per difendere il villaggio dagli attacchi di pirati e corsari. A poco servì, però, durante l’attacco dei corsari francesi del 1708.
Vicino al porto sorge la Igreja Matriz de Velas (o Igreja Matriz de São Jorge), costruita sul luogo dove un tempo si trovava la primitiva chiesa di São Jorge, risalente al 1460 e citata nel testamento dell’Infante D. Henrique. I lavori di costruzione dell’attuale chiesa iniziarono nel 1664, per terminare circa 11 anni dopo, nel 1675, quando fu consacrata. Visitatela al suo interno, molto semplice ma con un meraviglioso altare e vetrate che narrano la leggenda di San Giorgio che uccide il drago. All’interno ospita il Museu de Arte Sacra de São Jorge, che custodisce un dipinto su vetro raffigurante San Giorgio e una collezione di immagini e strumenti sacri del XVII e XVIII secolo. Davanti alla chiesa si trova una statua di San Giorgio, patrono dell’isola.
Dal porto potete passeggiare lungo la Avenida do Mar, il panoramico lungomare, fino a raggiungere prima le piscine naturali di Poças dos Frades e poi lo splendido Arco Natural de Velas, un arco di roccia vulcanica. Poco distanti si trovano le Piscinas Naturais da Preguiça, dove potete fare un bagno rinfrescante nell’acqua oceanica.
Raggiungete poi il grazioso Jardim da República, situato nella piazza principale del villaggio, dove un tempo si trovava il mercato locale. Al suo interno spicca il piccolo palco rosso e bianco per l’orchestra e per gli spettacoli, circondato da aiuole di diverse forme e colori, arbusti e alcuni alberi. Il parco è circondato da eleganti edifici, tra cui la Câmara Municipal (Municipio), uno dei migliori esempi di barocco isolano di di São Jorge, e la Sociedade Filarmónica Velense, con una splendida facciata Art Déco caratteristica degli anni ’20 e ’30 del ‘900.
Poco distante dal centro storico si trova la Ermida de Nossa Senhora do Livramento, una piccola cappella situata ai piedi del Morro Grande. La cappella fu costruita nel 1697 con una splendida facciata dipinta di bianco, in contrasto con la pietra basaltica nera che la circonda.
Secondo la tradizione locale, molto tempo fa un uomo che pascolava le sue mucche ai lati del Morro dos Fachos, passando per una pianura ai suoi piedi, trovò un’immagine della Senhora do Livramento. La raccolse e la portò alla Chiesa Madre di Velas, per riporla insieme agli altri santi. Il giorno dopo, l’immagine, senza che nessuno l’avesse spostata, era tornata nello stesso punto in cui fu trovata. Gli abitanti di Velas rimasero stupiti e pensarono che la santa volesse proteggere quella parte del paese, così vi fecero costruire una piccola cappella.
Poco distante potete raggiungere il Miradouro do Morro das Velas, dal quale si gode di una magnifica vista panoramica su tutta la città, con le isole di Pico e Faial sullo sfondo.
Parque Florestal das Sete Fontes
Terminata la visita di Velas, iniziate a spostarvi verso la punta Est, facendo diverse soste lungo il percorso. Prima di raggiungere la seconda meta, fermatevi ad ammirare lo splendido panorama che si osserva dal Miradouro do Pico da Velha. Tempo permettendo, da quassù si riescono a vedere l’isola di Pico, l’isola di Faial e buona parte dei terrazzamenti dell’area di Rosais che si estendono fino alla costa.
Continuate poi verso il Parque Florestal Sete Fontes, un parco forestale racchiuso all’interno di una riserva che si estende verso la punta del Rosais, per un totale di 304 ettari. Il parco è grazioso da visitare ed è costituito da viali di azalee e alberi di diversi tipi, come faggi indiani, camelie, pini, eriche, acanto, ecc. Passeggiando al suo interno troverete anche piccoli laghetti e angoli pic-nic attrezzati con sedie e tavolini in sasso. Il parco ospita inoltre diversi struzzi, conigli, daini e anatre.
Fate un salto anche alla piccola Capela de São João Baptista, costruita alla fine degli anni ’70 del XX secolo. Al suo interno ospita il primo fonte battesimale della Chiesa di Nossa Senhora do Rosário, a Rosais, e un altare utilizzato durante le messe all’aperto, che si svolgono nel parco ad Agosto in occasione delle festività dell’immigrato. Accanto si trovano anche la scultura di una baleniera e un pannello di piastrelle che riproduce la famosa tela di Domingos Rebelo sull’immigrazione.
Farol e Ponta dos Rosais
Terminata la visita, è giunto il momento di raggiungere la prima estremità di Sao Jorge, Ponta dos Rosais, la punta a Nord-Ovest dell’isola accessibile solo tramite una strada sterrata. Molto probabilmente sarete da soli ad esplorare questo piccolo paradiso, immersi in una natura selvaggia ed incontaminata, in un luogo isolato a se stesso. Per godere di una splendida vista panoramica a 360 gradi, vi consigliamo di salire alla Vigia da Baleia, un vecchio sito per l’avvistamento delle balene. Se il cielo è terso, potete osservare in lontananza, oltre al piccolo Ilhéu dos Rosais, anche le isole di Graciosa, Terceira, Faial e Pico.
Qui si trova anche il Farol dos Rosais, progettato già nel 1890 ma realizzato solamente tra il 1958 e il 1964. Si trattava di un faro catodico a doppia ottica, che consentiva una distanza focale di 500 metri, e a quei tempi era il più avanzato della rete portoghese. L’intera struttura comprendeva anche un complesso autosufficiente, con residenze per più famiglie, una rete idrica indipendente e una fonte di energia per operare indipendentemente dal resto della parrocchia.
Il faro ebbe però un’esistenza sfortunata e fu abbandonato per la prima volta in seguito al terremoto di Rosais del 1964. Eventi sismici ed un’eruzione subacquea colpirono la Ponta dos Rosais, danneggiando case ed edifici nell’intera parrocchia e causando l’evacuazione dei suoi residenti nella vicina isola di Terceira. Qualche anno più tardi le famiglie tornarono a vivere nel faro e vennero apportati miglioramenti alla lampada principale. Purtroppo però, l’1 Gennaio 1980 si verificò una nuova serie di eventi sismici, magnitudo 7 della scala Richter, che causò la distruzione di molte case sulle isole di Terceira, Graciosa, Faial e Sao Jorge e ingenti danni alla struttura del faro, rendendo necessario il completo abbandono. Il faro fu riaperto solamente 2 anni più tardi.
Fajã do Ouvidor e Piscina Natural Simão Dias
Rimettetevi in marcia e proseguite la vostra esplorazione dell’isola di Sao Jorge verso la vostra prossima tappa, la splendida Fajã do Ouvidor. Prima di arrivare però, lungo la strada fermatevi per una visita veloce alla Igreja de Outeiro da Cruz, un po’ diversa dalle chiese visitate fino ad ora, e al punto panoramico della Fajã d’Além. Quasi a destinazione, prima di iniziare a scendere verso la faja, fermatevi ad ammirarla in tutta la sua bellezza dall’alto, dal Miradouro da Fajã do Ouvidor.
La Fajã do Ouvidor è, secondo noi, una delle più belle e particolari dell’isola. Questa faja si è formata circa 2.530 anni fa dalle colate laviche basaltiche provenienti dal Pico Areeiro, situato a 3 chilometri di distanza, e prende il nome da uno dei suoi principali proprietari del passato, Valério Lopes de Azevedo, Ouvidor do Capitão do Donatário. Visitate la piccola Ermida de Nossa Senhoras das Dores, costruita nel 1903, dove la terza domenica di Settembre si svolgono i festeggiamenti in onore del santo patrono.
Ma il motivo principale per cui si visita la Fajã do Ouvidor è per le sue piscine naturali, createsi all’interno della lava. La prima che incontrerete scendendo, è la Piscina Natural do Porto, situata vicino al piccolo porticciolo del villaggio. Ma la più grande, e una delle più belle delle Azzorre, è la Poça de Simão Dias, incastonata tra altissime pareti di roccia lavica e con l’acqua cristallina. Questa piscina è raggiungibile solamente tramite un sentiero che passa sulla colata lavica, facile e percorribile da tutti.
Fajã da Ribeira da Areia
Poco lontano si trova la splendida Fajã da Ribeira da Areia, abbastanza grande e paesaggisticamente molto bella. Un tempo era tra le più popolate, ma a causa del terremoto del 1980 è caduta rapidamente in stato di abbandono. Oggi vivono qui solo poche famiglie, per lo più coltivatori e pescatori, che tuttora pescano con l’amo.
Il piccolo villaggio è composto da circa una cinquantina di case, antiche e moderne, e dalla piccola Ermida de Nossa Senhora de Fátima, risalente al 1946 e dedicata alla Madonna di Fátima. La cappella, il cui campanile è stato aggiunto nel 1968, è sopravvissuta alle distruzioni causate dal disastroso terremoto del 1980. Le scosse causarono il crollo di una parte della rupe su cui si affaccia la faja e l’enorme frana è passata a poca distanza dalla cappella, risparmiandola.
La parte più bella della faja però è la costa, dove si possono vedere formazioni di lava cordonata (o pahoehoe), diverse grotte e anche un magnifico arco naturale.
Fajã do Mero e Fajã da Penedia
Proseguendo il vostro itinerario, incontrerete altre 3 fajas carine da visitare e molto scenografiche. La prima è la Fajã do Mero, conosciuta anche come Fajã da Ponta Grossa, situata tra altre due piccole fajas, Fajã Chã e Fajã das Funduras. È possibile raggiungerla percorrendo una strada sterrata, una scorciatoia che scende da Norte Pequeno. Fate attenzione perché la strada non è bellissima. Qui troverete poche case, qualche fienile in rovina, viti e coltivazioni di patate, fagioli e zucche.
Subito dopo potete visitare la piccola e disabitata Fajã da Penedia, dove troverete diverse case estive e alcune cantine. I proprietari delle cantine, oltre a produrre il proprio vino e brandy, coltivano anche patate, cipolle e aglio. Visitate la graziosa Ermida de Santa Filomena, benedetta il 27 Maggio 1889 e luogo di pellegrinaggio di devoti provenienti da tutta l’isola.
Ribeira Seca e Calheta, la città del tonno
Percorrete le splendide strade interne dell’isola per tornare sull’altra costa, dove potete visitare la piccola Ribeira Seca. Visitate la Igreja de São Tiago, edificata in basalto nero e in stile barocco. L’attuale chiesa sorge sui resti della prima, risalente al XVI secolo, distrutta nel 1757 a causa di un devastante terremoto, oggi ricordato come Mandado de Deus. La chiesa fu ricostruita nel 1761, ma fu nuovamente danneggiata dal terremoto del 1980 in seguito al quale fu restaurata. Visitatela anche all’interno, dove si trova l’altare maggiore del 1774, restaurato nel 1940, e un presbiterio con una pala d’altare dipinta in oro e blu.
Poco distante si trova il Solar dos Noronhas, un maniero costruito nel 1781 che prende il nome dalla famiglia proprietaria. L’edificio, oggi diventato un alloggio per i turisti, ospita anche una cappella, l’Eremo de Nossa Senhora dos Milagres, costruita nello stesso periodo in stile barocco.
Molto bella la vista panoramica sul villaggio e sulla costa che si gode dal Miradouro da Baía.
Spostatevi poi a Calheta, dove si trova la piccola Ermida de Nossa Senhora do Socorro, costruita dagli abitanti di Biscoitos nel 1787 e ampliato nel 1831. In seguito furono aggiunti il presbiterio (1876), il tabernacolo e l’edificio accanto alla cappella (1886).
Scendete poi verso il paese, fermandovi prima ad ammirare il panorama dal Miradouro da Rua do Baixo. Meteo permettendo, da quassù potete vedere una parte della costa meridionale di Sao Jorge, Vila da Calheta, alcune fajãs in lontananza e le isole di Pico e Faial.
Passeggiate poi per le vie di Calheta, dal Jardim Francisco da Lecerda fino a raggiungere il piccolo porto del paese. Visitate poi la Igreja de Santa Catarina, costruita a metà del 1600 in seguito alla distruzione della precedente in un incendio nel 1639. La nuova chiesa venne edificata in un luogo meno esposto alla forza del mare, dove in precedenza sorgeva la cappella di Santa Catarina distrutta da un’eruzione vulcanica. I lavori di costruzione della chiesa furono molto lunghi e terminarono nel 1763. Durante la costruzione, nel 1757, subì ingenti danni causati dal terremoto conosciuto come Mandado de Deus, nel 1945 fu nuovamente danneggiata da uno tsunami e, nel 1980, da un altro terremoto.
Visitatela anche all’interno, dove ospita una cappella maggiore in intaglio dorato, contenente le immagini del santo patrono: una scultura del XVI secolo e una del XVII secolo. Sul resto della chiesa si trova il piccolo Império do Espírito Santo da Calheta.
La visita a Calheta non è completa senza una visita alla Santa Catarina – Indústria Conserveira, S.A., una fabbrica che produce ogni giorno dalle otto alle dieci tonnellate di tonno in scatola, equivalenti a circa 10/12.000 scatole.
Urzelina e i suoi mulini
Proseguite il vostro itinerario verso Urzelina, ma prima di raggiungere il paese vi consigliamo di fermarvi in alcuni posticini davvero carini. Il primo è il Miradouro da Faja Das Almas, con una splendida vista panoramica su gran parte della costa dell’isola, in particolare su Fajã das Almas e sulle isole di Pico e Faial di fronte. Se avete tempo, potete scendere fino alla Fajã das Almas, completamente circondata da una natura verde e rigogliosa. Nel piccolo villaggio troverete anche due eremi, l’Ermida de Nossa Senhora das Almas e l’Ermida do Santo Cristo, risalente al 1876.
Continuate fino a raggiungere la splendida Igreja de Santa Barbara, a Manadas, classificata come bene di interesse pubblico dal 1950. La tradizione orale narra che, quando arrivarono i primi coloni, in questa baia fu scoperta una scatola di legno che conteneva l’immagine di Santa Barbara e una croce di pietra. Questa scoperta portò alla costruzione della prima chiesa, eretta tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo. L’attuale chiesa fu edificata nei secoli XVII e XVIII, sui resti della primitiva, i cui resti sono visibili solo nella sacrestia. Visitatela anche al suo interno, davvero molto bello ed elegante. Le pareti sono decorate da magnifiche pale d’altare con scene bibliche, l’arco e il presbiterio sono abbelliti da intagli dorati e il soffitto è decorato da tre ordini di dipinti con i misteri del Rosario.
Accanto alla chiesa si trova una piccola fortezza costruita nel 1647, con lo scopo di servire da vedetta per le balene e qualsiasi nave che si avvicinasse alla costa, in seguito agli attacchi di corsari inglesi e francesi, oltre che di pirati turchi e algerini, avvenuti nel corso del XVI e XVII secolo.
Proseguite fino a raggiungere il paese di Urzelina e fermatevi a Marginal dos Casteletes, dove una breve passeggiata in riva al mare vi porterà ad una terrazza panoramica. Da qui si gode di una splendida vista sulla Furna da Pombas, una curiosa formazione vulcanica originatesi probabilmente durante l’eruzione del Pico da Esperanca nel 1808. Questo tubo di lava si estende per più di 100 metri verso l’interno dell’isola e può essere percorso con una piccola barca, in estate con il mare calmo e la bassa marea.
Un luogo iconico di Urzelina è la Torre da Igreja da Urzelina, ciò che resta di un’antica chiesa che fu sepolta quando il Pico da Esperanca eruttò nel 1808.
Poco distante si trova il Moinho da Urzelina, uno dei mulini a vento più belli del paese, che gode di una vista privilegiata sul Pico.
Giorno 2: da Faja da Caldeira do Santo Cristo a Ponta do Topo e Faja dos Vimes
Trekking alla Faja da Caldeira do Santo Cristo e alla Fajã dos Cubres
Il secondo giorno dell’itinerario dell’isola di Sao Jorge inizia all’alba, per raggiungere Serra do Topo. Qui parte uno dei sentieri più belli di tutta l’isola, quello che in circa 2 ore e mezza vi condurrà fino alla splendida Fajã da Caldeira do Santo Cristo. Il trekking è lungo circa 10 chilometri ed è costantemente in discesa, a tratti ripidi ma nulla di impossibile. Tenete presente che è un trekking lineare, perciò dovete poi chiamare un taxi per farvi riportare a Serra do Topo. Non ci sono bar o altri punti ristoro lungo il sentiero, perciò dovete partire con cibo e acqua.
Dopo circa 3 chilometri dall’inizio del sentiero incontrerete la Cascata Pequena, dove volendo potete rinfrescarvi prima di continuare la discesa. Giunti alla faja visitate la piccola Ermida de Santo Cristo e rinfrescatevi in uno dei bar che troverete in paese. Volendo, saltando qualche tappa della giornata, potete fermarvi qui a pranzo e assaggiare le amêijoas, una specie di vongola striata che si trova solo in questa zona dell’isola.
Continuate il sentiero costeggiando la laguna, andando verso sinistra, fino ad arrivare alla la Fajã do Belo. Questa faja è stata abbandonata in seguito al terremoto del 1980, che provocò diverse frane con danni alle scogliere e alle case.
Da qui dovete proseguire costeggiando il mare per gli ultimi 2 chilometri, fino a raggiungere la Fajã dos Cubres. Il sentiero termina alla Ermida de Nossa Senhora de Lourdes, costruita nel 1908. Da qui parte un breve sentiero che costeggia la laguna, fino a raggiungere l’Antigo Moinho.
Farol e Ponta do Topo
Tornati a Serra do Topo, risalite in macchina in direzione Ponta do Topo. Lungo la strada incontrerete diversi belvedere dove potete fermarvi per una pausa e ammirare il paesaggio. Due carini sono il Miradouro da Canada do Pessegueiro e il Miradouro das Pedras Brancas.
Giunti a Sao Tomé vi consigliamo di fare una breve deviazione verso il Miradouro de Fajã de São João, dal quale si apre una splendida vista sulla faja sottostante e su altre fajas più lontane.
Dopodiché proseguite fino a raggiungere l’altra estremità dell’isola, Ponta do Topo. Arrivati in paese visitate la Igreja Matriz de Nossa Senhora do Rosário, edificata nel XVI secolo, ristrutturata e ampliata nel XVIII secolo, in quanto gravemente danneggiata durante il terremoto del 1757 noto come Mandado de Deus. Ciò che colpisce subito è il campanile, molto basso, atipico nell’architettura dell’isola. Al suo interno custodisce splendidi dipinti che rappresentano la Lavanda dei Piedi, l’Ultima Cena, la Resurrezione, l’Ascensione di Cristo e i Quattro Evangelisti.
Recatevi poi al Farol da Ponta do Topo, inaugurato nel 1927 e restaurato in seguito al terremoto del 1980 che lo ha gravemente danneggiato. Qui si trova anche la splendida Piscina Natural da Pontinha do Topo, dove potete rinfrescarvi prima di proseguire. Poco distante dalla costa si trova il piccolo Ilheu do Topo, una Riserva Naturale le cui acque sono un paradiso per i subacquei più esperti.
Fajã dos Vimes
La prossima tappa dell’itinerario è la splendida Fajã dos Vimes, dove si trova la più grande piantagione di caffè nell’arcipelago delle Azzorre, con oltre 500 piante. Tutta la produzione del caffè, dalla raccolta alla tostatura, viene eseguita manualmente dai proprietari della piantagione e del Cafè Nunes, dove vi consigliamo di fermarvi per degustare il caffè. Se desiderate saperne di più, potete prendere parte ad una visita guidata alla piantagione di caffè, dove i proprietari vi racconteranno tutta la storia e l’origine del caffè.
Questa faja è nota anche per i tradizionali tessuti artigianali e trapunte che vengono realizzati utilizzando antichi telai manuali in legno, tipici della località.
La storia della faja è segnata da eventi disastrosi come il terremoto del 1757, che qui provocò numerose frane, la morte di 128 persone e la distruzione di molti edifici della faja. Tra gli altri disastri avvenuti a Fajã dos Vimes citiamo l’enorme inondazione del 1899 che colpì l’intera costa meridionale di São Jorge e il ciclone Bonnie del 1992 che portò piogge torrenziali, causando lo straripamento della Ribeira dos Vimes e provocando la distruzione del ponte. Oggi fortunatamente tutto questo è solo un lontano ricordo e la faja vive della coltivazione di mais, orzo, vite, patate dolci e caffè, prodotti di grande valore economico per gli abitanti della regione.
Salita al Pico da Esperança
Ultima tappa dell’intensa giornata è la salita al Pico da Esperança (1.053 metri), dal quale si gode di una vista panoramica mozzafiato su tutta l’isola e sulle vicine Pico, Graciosa, Terceira e Faial. In base al tempo che avete a disposizione, potete scegliere se salire in auto lungo una strada sterrata o se percorrere l’intera salita a piedi (circa 1 ora e 45 minuti). Salendo si passa anche dal Pico do Pedro, 901 metri, e dal Pico do Carvão, 956 metri.
Cosa fare a Sao Jorge
L’isola di Sao Jorge è famosa per la sua natura rigogliosa e selvaggia e, di conseguenza, per i suoi meravigliosi trekking, più o meno impegnativi. Il più bello e conosciuto è il trekking Serra do Topo – Caldeira do Santo Cristo – Fajã dos Cubres (PR01 SJO), davvero molto bello, ma consigliamo anche il trekking Pico do Pedro – Pico da Esperança – Fajã do Ouvidor (PR4SJO). Sao Jorge è perfetta anche per gli amanti di speleologia, che possono cimentarsi in percorsi appositi nelle Grotte di Montoso e nelle Bocas do Fogo, rispettivamente a 140 e 120 metri di profondità.
Tra le altre attività che si possono fare a Sao Jorge c’è lo snorkeling nella bellissima piscina naturale di Simão Dias. Gli amanti degli sport acquatici possono cimentarsi in con immersioni, pesca, vela e kayak. Le onde della Fajã di Caldeira de Santo Cristo sono invece perfette per gli amanti del surf e del bodyboard.
Una delle attività assolutamente da non perdere a Sao Jorge è la visita ad una cooperativa che produce il Queijo São Jorge, il famoso formaggio dell’isola. Potete partecipare ad una visita guidata alla Uniqueijo a Beira, situata a pochi chilometri da Velas, e alla Finisterra, nei pressi di Topo. Vi consigliamo anche la visita alla tonnara di Santa Catarina, situata nel villaggio di Calheta, che produce il famoso e buonissimo tonno in scatola delle Azzorre.
Se avete poco tempo a disposizione sull’isola di Sao Jorge, o se desiderate visitarla in giornata da un’isola vicina, vi consigliamo di prendere parte a dei tour organizzati che vi faranno risparmiare tempo e vi faranno scoprire gli angoli più belli:
- Tour di gruppo dell’isola di Sao Jorge: della durata di 8 ore e con partenza da Velas.
- Tour privato dell’isola di Sao Jorge (minimo 2 persone): della durata di 8 ore e con partenza da Velas.
- Escursione di trekking a Sao Jorge: della durata di 7 ore e con partenza da Velas. Si visita anche un caseificio per saperne di più sulla produzione del famoso formaggio dell’isola.
- Escursione in giornata all’isola di Sao Jorge: partenza da Horta, sull’isola di Faial.
Come arrivare a Sao Jorge
Come per le altre isole delle Azzorre, anche per raggiungere Sao Jorge è necessario spostarsi in aereo o in traghetto dalle isole vicine. L’aeroporto e il porto sono abbastanza vicini tra loro e si trovano entrambi nella zona di Velas.
I voli interni sono gestiti dalla Azores Airline e solitamente sono operati con piccoli aerei bimotore. Potete raggiungere Sao Jorge solamente volando dalle due isole principali, ovvero Sao Miguel e Terceira. Solitamente i voli sono brevi, abbastanza puntuali ed economici.
Se invece vi trovate già nel gruppo centrale, potete valutare di spostarvi in traghetto, sicuramente più economico rispetto all’aereo. Inoltre alcuni traghetti permettono di trasportare l’auto, facendovi evitare di noleggiarne una su ogni isola e risparmiare un po’ sul costo del noleggio. Gli spostamenti in traghetto sono gestiti dalla compagnia Atlanticoline e i biglietti sono acquistabili 1 mese prima dalla partenza. I collegamenti in traghetto da/per Terceira e Graciosa sono stagionali, pertanto in inverno non sono operativi, mentre da/per Pico e Faial sono attivi durante tutto l’anno.
Per spostarvi sull’isola vi consigliamo di noleggiare l’auto. Noi usiamo spesso DiscoverCars, il quale paragona diverse compagnie di noleggio auto e vi proporrà le soluzioni più vantaggiose.
Dove e cosa mangiare a Sao Jorge
Un posto con un ottimo rapporto qualità-prezzo è il Restaurante Urzelina, situato nell’omonima città, che serve piatti tradizionali delle Azzorre. Noi ci siamo stati a pranzo, che è a buffet di 3 o 4 piatti tipici, molto buoni. La cena invece è alla carta e costa un pochino di più. A cena invece siamo sempre andati al ristorante delle Cabanas da Viscondessa, che vi consigliamo di provare. Il cibo è ottimo, abbondante e il costo è nella norma.
Una delle specialità di Sao Jorge da provare assolutamente è il famoso Queijo São Jorge DOP, un formaggio a pasta dura o semi dura dal sapore deciso e intenso. Le sue pregiate caratteristiche sono dovute ai metodi di lavorazione, che si mantengono immutati da circa 500 anni, al clima e alla vegetazione dei pascoli dell’isola, ricchi di erbe miste con cui si alimenta il bestiame e che consentono di ottenere latte di elevata qualità. All’anno se ne producono circa 1.800 tonnellate e potete assaggiarlo in ogni ristorante o trattoria dell’isola. Vi consigliamo di assaggiarlo in ogni stagionatura (fresco, 6, 12 o 24 mesi) in modo da avere una panoramica di come cambia il sapore man mano.
Un’altra specialità di Sao Jorge che vi consigliamo di assaggiare è il tonno in scatola di altissima qualità. Ok, forse parlare di qualità e ‘in scatola’ può lasciarvi un po’ perplessi, ma fidatevi è davvero qualcosa di eccezionale. Questo tonno di alta qualità viene prodotto nello stabilimento di Santa Caterina, che privilegia ancora oggi i metodi tradizionali della pesca con la canna, che ha la caratteristica di preservare e rispettare l’ecosistema marino. Infatti, questo stabilimento ha vinto il premio per le conserve più sostenibili al Mondo, assegnato da Greenpeace, e ha ricevuto anche il riconoscimento di “Dolphin Safe” e “Friend of the Sea”. Qui il pesce viene cotto, tagliato e messo manualmente in barattoli, dove successivamente vengono aggiunte le spezie (olio d’oliva, acqua, olio vegetale).
Dove dormire a Sao Jorge
Uno dei luoghi più belli dove dormire a Sao Jorge è sicuramente lo splendido Cabanas da Viscondessa, un resort eco-sostenibile completamente immerso nella foresta, avvolto da un silenzio disarmante rotto solamente dal fruscio delle foglie e dal cinguettio degli uccelli. Abbiamo scelto questo eco-resort in quanto ha a cuore l’ambiente in cui si trova e si pone come obiettivo principale la conservazione della natura incontaminata e dell’aria pura.
Le splendide cabanas sono costruite interamente in legno, sono ampie e molto spaziose, nuove, arredate con gusto e dotate di tutti i comfort necessari per passarci tranquillamente qualche giorno. All’interno dispongono di un’ampia zona notte con letto matrimoniale, divano, tv e una grande vetrata che si affaccia sulla foresta. Questa conduce al balcone esterno, dove potete godervi tutta la tranquillità che si respira in questo posto, sorseggiando un buon tè. Dispongono inoltre di una piccola cucina abitabile dotata di tutto il necessario per cucinare, inclusi tè, caffè e acqua, e un grande bagno con doccia, asciugacapelli, accappatoi e kit di cortesia.
Nella struttura principale viene servita la colazione a buffet, dove è anche possibile pranzare o cenare al piccolo ristorante. Noi ci abbiamo cenato per due sere e la cucina è ottima, attenta ai dettagli, i piatti sono abbondanti e la scelta è ampia. I prezzi sono più che onesti e abbordabili.
Se invece non avete a disposizione l’auto e desiderate alloggiare più vicino alla città di Velas, vi consigliamo le seguenti strutture:
- Hotel os Moinhos: con una splendida vista sulla montagna più alta del Portogallo, il Pico. All’interno della struttura si trovano anche un ampio giardino con piscina e un ristorante à la carte, il Fornos de Lava, che propone piatti tradizionali portoghesi.
- Blue Planet São Jorge Azores: offre camere con una splendida vista mare e sull’isola di Pico. Le camere sono dotate di un piccolo angolo cottura, perfetto se desiderate risparmiare un po’ sui pasti.
- Quinta Do Canavial: una bellissima struttura, posizionata in un’area tranquilla poco distante dalla città. Offre camere con una vista spettacolare sull’oceano e la struttura dispone inoltre di una piscina all’aperto e un ristorante che serve piatti tradizionali regionali.
Se siete interessati ad un viaggio alle Azzorre, date un’occhiata anche ai seguenti articoli:
- Come organizzare un viaggio alle Azzorre: La guida completa!
- Guidare alle Azzorre: tutto quello che devi sapere!
- Itinerario alle Azzorre: cosa vedere in 16 giorni on the road
- Dove dormire alle Azzorre: 6 alloggi insoliti e particolari
- Cosa vedere a Terceira: itinerario di 4 giorni
- Sao Miguel: cosa vedere. Itinerario di 4 giorni
- Pico: cosa vedere. Itinerario di 4 giorni
- Cosa vedere a Faial: itinerario di 2 giorni
- Whale watching alle Azzorre: quando e dove avvistare le balene
- Cosa vedere ad Angra do Heroismo: itinerario di un giorno
- Cosa vedere a Furnas: itinerario di 1 giorno tra lago e fumarole
- Algar do Carvao e Gruta do Natal: visita, costi e orari
- Gruta das Torres (Pico): guida alla visita, costi e orari
No Comments