La Lapponia come ormai ben sapete rappresenta uno dei posti che più amiamo, dove siamo stati diverse volte e dove torneremo ancora e ancora e ancora. È una di quelle terre che una volta visitate ti restano nel cuore e il loro richiamo si fa sentire giorno dopo giorno, sempre più forte. Durante i nostri viaggi e negli anni passati abbiamo raccolto tante testimonianze, storie e curiosità su questa splendida terra e così abbiamo deciso di raccontarvene qualcuna in questo articolo dedicato alle curiosità sulla Lapponia.
- Curiosità sulla Lapponia finlandese
- Curiosità sulla Lapponia svedese
- Curiosità sulla Lapponia norvegese
Numeri da record!
La Lapponia è spesso definita come un paese, ma in realtà è una regione che si divide in diversi paesi. Il Sápmi, comunemente noto come Lapponia, si trova all’interno del Circolo Polare Artico, e si estende attraverso il Nord della Norvegia, della Svezia, della Finlandia e nella penisola di Kola in Russia. Stiamo parlando di una regione molto vasta e nella quale i paesaggi cambiano da uno stato all’altro. La sua superficie è di oltre 100.000 chilometri quadrati!
In Lapponia sono presenti 21 comuni e la regione ospita la città più settentrionale della Svezia (Kiruna), la montagna più alta (Kebnekaise) e il lago più profondo (Hornavan).
La bandiera della Lapponia: la bandiera Sami
La Lapponia è la terra dei Sami, una popolazione che abita questo angolo di mondo da oltre 5.000 anni e che rappresenta la cultura più antica del Nord Europa. Questa popolazione non è mai riuscita a crearsi un proprio stato indipendente ed è quindi legata alle 4 nazioni in cui vive, dove comunque hanno un proprio parlamento in ognuna di esse. Al di fuori di questi parlamenti è esposta la loro bandiera che viene alzata in occasione delle festività Sami.
I Sami (o Lapponi) hanno adottato la loro bandiera attuale il 15 agosto 1986 alla 13a Conferenza Nordica Sami ad Åre, in Svezia. L’attuale bandiera è stata progettata da Astrid Båhl, la quale ha battuto la concorrenza di oltre 70 altri progetti, ed è stata favorita al design non ufficiale e più minimalista della prima bandiera progettata da Synnøve Persen nel 1977. La bandiera di Persen è stata introdotta come parte del movimento di protesta contro la centrale idroelettrica di Alta aperta nel 1987. Nel 2003 la Norvegia ha concesso lo status ufficiale sulla bandiera Sami, il che significa che tutti i comuni del paese devono alzare la bandiera durante il Sami National Day, il 6 febbraio.
Entrambi i disegni di Båhl e Persen utilizzano i colori rossi, gialli e blu. Questi tre colori sono comunemente usati sul gákti, il costume tradizionale Sami utilizzato durante le cerimonie e, a volte, per lavoro. Il gákti del Sud della Lapponia utilizza anche il verde ed ecco perché questo colore è stato introdotto nella bandiera di Båhl. La larghezza delle strisce indica la distribuzione della popolazione Sami nei quattro stati tra cui sono divisi: il rosso per la Svezia, il verde per la Finlandia, il giallo per la Russia e il blu per la Norvegia che ospita la maggior parte della popolazione Sami. Il colore indica anche gli elementi naturali a cui sono legati.
Il cerchio simboleggia il Sole (mezzo cerchio rosso) e la Luna (il mezzo cerchio blu), elemento che compare anche su alcuni tamburi sciamani. Secondo alcune versioni i colori hanno anche un significato più specifico: rosso per il fuoco, blu per l’acqua, giallo per l’aria e verde per la terra. La bandiera si ispira ad un poema mitologico che afferma che i Sami sono “figli del Sole”, ma i Sami sono anche indicati come “discendenti dei figli del Sole” nel loro inno nazionale.
Per i Sami esistono ben 8 stagioni!
Nella cultura Sami le stagioni non sono 4 ma bensì 8: esiste l’inizio della primavera, la primavera, l’inizio dell’estate, l’estate, l’inizio dell’autunno, l’autunno, l’inizio dell’inverno e l’inverno. Vediamole insieme:
❄ Dálvve: da Dicembre a Marzo troviamo la più lunga delle 8 stagioni, l’inverno, il periodo che noi amiamo per vistare la Lapponia in quanto secondo noi da il meglio di se durante l’inverno. Le temperature sono rigide e possono arrivare a toccare i -30/-40°, il paesaggio è completamente ghiacciato e innevato, come se il tempo si fosse fermato. In questo periodo le mandrie di renne vengono monitorate quotidianamente e gli animali possono pascolare liberamente. Grazie al loro corpo che si adatta egregiamente al clima artico, le renne sono in grado di immagazzinare acqua ed energia durante i periodi freddi.
❄ Gidádálvve: Marzo e Aprile indicano l’inizio della primavera, che porta calore e luce dopo diversi mesi di rigido clima invernale. Il paesaggio è ancora nascosto sotto la sua veste invernale, la neve è ancora abbondante ed è possibile prendere parte alle classiche escursioni invernali. Per gli allevatori di renne, questo è un periodo impegnativo, poiché le mandrie vengono spostate dai pascoli invernali nei boschi o nelle zone costiere fino alle alture. Qui è più facile tenere d’occhio la mandria e assicurarsi che le femmine in attesa siano lasciate in pace e tranquillità prima del parto.
❄ Gidá: Aprile e Maggio indicano la primavera. In questo periodo il ghiaccio si inizia a sciogliere, i fiumi e laghi tornano a mostrare le loro acque cristalline e i primi fiori primaverili cominciano a fiorire. Per gli allevatori di renne questo è un altro importante momento dell’anno: è il periodo in cui nascono i cuccioli di renna e iniziano a muovere i primi passi.
❄ Gidágiesse: fine Maggio e Giugno indicano l’inizio dell’estate, il paesaggio esplode di un meraviglioso color verde acceso, gli alberi, i prati e il muschio tornano a essere rigogliosi. Per gli allevatori di renne questo è un periodo calmo e tranquillo, le renne pascolano liberamente sui monti tra i boschi di betulle.
❄ Giesse: Giugno e Luglio annunciano il tanto atteso calore dell’estate, con temperature miti e notti illuminate dal Sole di Mezzanotte che porta luce per 24 ore. È il momento giusto per nuotare nelle acque poco profonde del mare o in uno dei tanti laghi, prendere il sole sulle rocce o rinfrescarsi in un ruscello dopo un faticoso trekking. Per gli allevatori di renne questo è un periodo frenetico: è tempo di radunare e marchiare i cuccioli di renna. La marcatura si svolge spesso durante le fresche e luminose notti estive e per farla si radunano tutte le famiglie della zona. Per tenere lontane zanzare e insetti da renne e persone, i Sami utilizzano un antico metodo: vengono accessi dei fuochi intorno alla fattoria e viene usato il muschio per diffondere il fumo.
❄ Tjaktjagiesse: Agosto e Settembre indicano l’inizio dell’autunno, il periodo di passaggio dall’estate, che lentamente scompare, all’autunno. I primi lamponi e i primi funghi iniziano a comparire nei boschi, il paesaggio inizia a tingersi dei primi e tenui colori autunnali e le sere e le notti diventano lentamente più lunghe e buie. Questo periodo è molto importante per le renne al pascolo, che ne approfittano per nutrirsi di tutto ciò che la terra ha da offrire, aiutando così lo sviluppo dello strato di grasso e della massa muscolare che gli serve per proteggersi dal freddo durante la stagione invernale.
❄ Tjaktka: Settembre e Ottobre sono i mesi dell’autunno, le giornate sono ancora abbastanza calde e piacevoli mentre di sera inizia a comparire la prima brina che ricopre il paesaggio. In questo periodo il foliage è al massimo del suo splendore e gli alberi si dipingono di rosso e giallo. In Finlandia questo periodo è molto atteso dagli abitanti e dai fotografi di tutto il mondo e viene chiamato ruska. Settembre è anche stagione di caccia e prende il via la tradizionale caccia alle alci. Per gli allevatori di renne questo è un altro periodo molto impegnativo: a metà settembre è il momento per macellare i maschi. Con l’inizio dell’autunno si apre la tanto attesa stagione dell’Aurora Boreale.
❄ Tjaktjadálvve: Novembre e Dicembre indicano l’inizio dell’inverno, le giornate iniziano ad accorciarsi sempre di più e la prima neve inizia a cadere ricoprendo il paesaggio con un soffice manto bianco. Questo periodo è altrettanto impegnativo per gli allevatori di renne: l’inizio dell’inverno è la stagione della macellazione dei cuccioli delle renne. Durante il primo periodo invernale le mandrie di renne vengono divise in gruppi e vengono trasportate ai pascoli invernali nei boschi e, in alcuni casi, fino alla costa.
Sole di Mezzanotte e lieve Notte Polare
Trovandoci al di sopra del Circolo Polare Artico, anche in Lapponia è possibile assistere a due bellissimi fenomeni naturali come il Sole di Mezzanotte e una lieve Notte Polare.
Perché lieve? Perché alla latitudine della Lapponia la Notte Polare non si verifica nella sua completezza. A queste latitudini le ore di buio durante il periodo invernale sono comunque tante e si può assistere ad un altro spettacolo della natura davvero molto bello, il cosiddetto twilight. In questo periodo il Sole sale sopra l’orizzonte per circa due o tre ore al giorno e all’ora del tramonto il cielo sembra essere stato dipinto da un pittore, tingendosi di meravigliose sfumature rosa, viola e blu, ciò che viene chiamato ora blu. Noi abbiamo vissuto questa meravigliosa esperienza sull’isola di Senja, in Norvegia, ed è inutile dire che la rifaremmo altre mille volte.
La Notte Polare in finlandese viene chiamata kaamos, mentre in norvegese viene chiamata mørketiden.
Durante il periodo invernale in Lapponia è possibile osservare l’Aurora Boreale per circa 200 notti all’anno ed è una delle zone più belle dove poterla osservare. La Svezia ospita quella che viene definita la zona migliore al mondo per osservare la Dama Verde, il Parco Nazionale di Abisko, grazie al suo clima secco. Personalmente abbiamo trovato tanti altri posticini meravigliosi dove poter passare le notti con il naso all’insù e potete trovarli nell’articolo i 10 posti migliori dove osservare l’Aurora Boreale in Lapponia. Se siete appassionati di fotografia potete trovare tutti i consigli che vi servono nella nostra guida su come fotografare l’Aurora Boreale.
Durante il periodo estivo invece, da Maggio a Luglio, il Sole non scende mai sotto l’orizzonte ed è possibile osservare il meraviglioso Sole di Mezzanotte. In base alle diverse latitudini, si avranno 24 ore di luce fino ad un massimo di 73 giorni nel Nord della Lapponia.
Miti e leggende sull’Aurora Boreale
Quella che ci piace di più in assoluto è la leggenda della Lapponia finlandese, dove l’Aurora Boreale viene chiamata revontulet, letteralmente “i fuochi della volpe”. Secondo un antico mito Sami, a creare l’Aurora Boreale sarebbe una volpe che, correndo velocemente sulle alture artiche, colora il cielo con le scintille che scaturiscono dal contatto tra la sua coda e la fitta coltre di neve. Un’altra leggenda narrata dal popolo Sami della Lapponia finlandese racconta che le luci venivano create dalla spuma di acqua soffiata dalle balene. Nell’antica lingua Sami, l’aurora boreale è chiamata guovssahasah, che significa “il sole che splende nel cielo al mattino o alla sera”. Questa parola però potrebbe anche essere tradotta come “il fuoco acceso da un uccello, il Jay siberiano”.
In Svezia invece l’Aurora veniva spesso vista come portatrice di buone notizie. Molti svedesi credevano che le luci fossero un dono proveniente dalle divinità buone, che fornivano calore e luce. In altre parti del paese si credeva che fossero il riflesso della luce proveniente da grandi banchi di aringhe e facevano sperare i pescatori locali in un buon pescato, mentre la comunità agricola svedese vedeva le luci annunciare un buon raccolto per l’anno seguente.
Nella mitologia norrena, una leggenda narra che le luci fossero i riflessi degli scudi e delle armature delle Valchirie, guerriere femminili che avrebbero scelto chi doveva morire in battaglia e chi poteva continuare a vivere per combattere un altro giorno. L’Aurora era considerata anche come il Bifrost Bridge, un arco luminoso che guidava i caduti in battaglia verso il luogo di riposo finale dei guerrieri, il Valhalla.
Se vuoi conoscere qualche curiosità in più sull’Aurora Boreale, su altre leggende e sulle Aurore che hanno fatto la storia, ti rimandiamo al nostro articolo Aurora Boreale: Consigli su come, dove e quando avvistarla.
Non solo Aurora Boreale
La Lapponia è famosa per essere uno dei posti dove poter osservare l’Aurora Boreale danzare nel cielo oppure il Sole di Mezzanotte che rischiara le notti d’estate, ma questi non sono gli unici fenomeni naturali e bellissimi che si possono osservare lassù! Avete mai sentito parlare delle nubi iridescenti? Queste meravigliose e rarissime nuvole arcobaleno si formano nella stratosfera, grazie alla luce solare che riflette su piccoli cristalli di ghiaccio presenti nell’aria. Possono essere di diverse forme, da piccole nuvole fino a dipingere buona parte del cielo. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter osservare più volte questo spettacolo della natura sia in Lapponia, sia in Groenlandia, in Islanda e persino a Livigno!
Un altro tipo di nuvole molto particolari sono le nubi nottilucenti, che si formano nella mesosfera ed è possibile osservarle a crepuscolo inoltrato quando vengono illuminate dalla luce del Sole che sta tramontando. Queste nuvole bianco perla si vedono maggiormente in estate, durante i minimi solari, tra i 50° e i 70° di latitudine Nord o Sud.
Un altro fenomeno davvero meraviglioso è l’arcobaleno bianco, un arco bianco che si forma quando le goccioline d’acqua che rifrangono la luce del Sole sono molto più piccole rispetto a quelle del normale arcobaleno e non sono quindi in grado di disperdere la luce. L’arcobaleno bianco viene chiamato in diversi modi dai marinai, da fogbow (arco di nebbia) a sea dog (cane marino), e si può formare anche di notte grazie alla luce della Luna. In uno dei nostri viaggi in Lapponia ci è capitato di osservare questo particolare arcobaleno, ma non sapendo cosa fosse lo abbiamo scambiato per una nuvola!
La rifrazione dei raggi solari che riflettono invece su grandi cristalli di ghiaccio presenti nell’aria da vita agli aloni solari o, in caso di rifrazione della luce della Luna, aloni lunari. La parte di questi aloni, chiamati anche halo, che si trova ai lati del Sole formano due luci simili ad un arcobaleno, che si chiamano pareli (singolare parelio), o cani solari, mentre il pilastro di luce sopra al Sole si chiama anche light pillar. Capitata raramente di poter osservare entrambe queste formazioni insieme. Noi abbiamo avuto la fortuna di osservarle più volte durante il nostro ultimo viaggio in Lapponia! Stesso discorso analogo per quanto riguarda la Luna: le luci che si formano ai lati della Luna si chiamano paraseleni (singolare paraselene), o cani lunari.
Tre stati, un unico punto d’incontro
Finlandia, Norvegia e Svezia si incontrano tutte e tre in un unico punto situato nell’estremo nord di tutte. Questo punto è chiamato Treriksröset (in svedese), Treriksrøysa (in norvegese) e Kolmen valtakunnan rajapyykki (in finlandese), mentre in italiano può essere tradotto in roccia dei tre paesi. È chiamato così per la presenza di un monumento di pietre eretto nel 1897 dai governi di Norvegia e Russia, che all’epoca amministrava la Finlandia. Gli svedesi misero la loro pietra nel 1901. Questo è inoltre il punto più a nord della Svezia ed il punto più occidentale della Finlandia.
Doppio capodanno!
Dal piccolo paese di Haparanda, nella Lapponia svedese, sarà possibile sconfinare in Finlandia solamente attraversando il ponte che lo collega a Tornio. Basti pensare che la piazza del piccolo paesino è attraversata dal confine di stato tra i due paesi. Qui è possibile festeggiare il doppio Capodanno: grazie al cambio di fuso orario tra Svezia e Finlandia basterà attraversare il ponte per tornare indietro nel tempo e festeggiare nuovamente!
Curiosità sulla Lapponia finlandese
Numeri da record
La città di Pokka, uno dei paesi più a nord di Kittila, ha registrato la temperatura più fredda della Finlandia a Gennaio del 1999: -51,5 °C, seguita da Sodankylä con i suoi -49°C nel 1912. Durante i nostri molteplici viaggi in Lapponia la temperatura più bassa che abbiamo toccato sono stati -40°C nei dintorni di Saariselka, mentre quest’anno abbiamo raggiunto più volte i -33,5°C sia nella zona di Inari, sia verso Karigasniemi o al confine con la Russia. Quell’anno a Pokka le autorità finlandesi hanno utilizzato la radio per chiedere agli abitanti del villaggio di lasciare le porte delle proprie abitazioni aperte durante la notte, in modo da poter offrire un riparo per chi avesse avuto problemi con l’auto o altro.
La Lapponia finlandese rappresenta circa un terzo della superficie totale della Finlandia ed è grande quasi quanto Belgio, Svizzera e Olanda messi insieme. Di contro è la regione più scarsamente popolata dell’Unione Europea: solo il 3,6% della popolazione finlandese vive in Lapponia, all’incirca 184.000 persone per un totale di 2 persone per chilometro quadrato. La capitale della Lapponia, Rovaniemi, in termini di area geografica, è una delle città più grandi d’Europa con un totale di 8.016 chilometri quadrati. La superficie totale comprende 7.601 chilometri quadrati di terreno e 415 chilometri quadrati di acqua. Con circa 61.000 abitanti, è la quindicesima città più grande della Finlandia.
Gli alberi in Lapponia finlandese non mancano e i più diffusi sono il pino, la betulla e gli abeti. Qui gli alberi compensano la loro bassa statura con la longevità: molti dei pini della regione hanno due o trecento anni e il pino più antico di Inari ha 529 anni. La scarsa altezza degli alberi lapponi è dovuta al fatto che lassù la neve inizia a sciogliersi a Maggio per fare ritorno già verso fine Settembre o Ottobre, perciò i mesi per crescere sono molto pochi. Per di più in inverno, quando la neve li ricopre da cima a fondo, questi alberelli assumo le forme più strane e particolari, piegandosi fin quasi toccare il suolo. Quelle forme che noi amiamo tantissimo.
La maggior parte dell’oro utilizzato nelle monete finlandesi proviene dalla Lapponia.
La Lapponia è famosa anche per il suo formaggio, lo Squeaky cheese, così chiamato per il rumore che fa quando lo si mastica. È il formaggio più antico e più conosciuto in Finlandia e viene servito con un’altra specialità della Lapponia: la confettura di more.
La Chiesa di Kittila è uno dei pochi edifici rimasti intatti dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi bruciarono buona parte della Lapponia finlandese. La Chiesa è del 1831.
Rovaniemi non è solo il paese di Babbo Natale: sapevate che la pianta della città è a forma di renna?
Prima di raccontarvi questa curiosità dobbiamo fare un salto indietro nel tempo quando, durante il conflitto tra Finlandia e Germania durante la Guerra della Lapponia, Rovaniemi venne quasi completamente rasa al suolo dai tedeschi insieme ad altre città lapponi.
Finita la guerra, negli anni 1944 e 1945, la città venne ricostruita e il progetto di ricostruzione venne dato in mano all’architetto finlandese Alvar Aalto. Se si prende una cartina della città, noterete che la pianta della città di Rovaniemi racchiude la testa di una renna! D’altra parte Rovaniemi è la capitale della Lapponia finlandese, perciò come si poteva non ricostruirla a forma di renna, l’animale simbolo di questa zona? Aalto ha progettato il centro di Rovaniemi avvolto nella testa della renna, con lo stadio sportivo Keskuskenttä come occhio, mentre le strade che portano a nord, ovest e sud formano le corna.
L’opera principale di Aalto a Rovaniemi è il centro amministrativo e culturale, noto anche come Aalto Centre, formato dal Municipio di Rovaniemi (completato dalla moglie nel 1986 dopo la morte dell’architetto), dalla Biblioteca della città di Rovaniemi (costruita per prima nel 1968) e dalla Lappia House, che è la sede di congressi e sede del Teatro di Rovaniemi (completata nel 1976 poco prima della morte dell’architetto nello stesso anno).
La lingua della Lapponia finlandese è diversa dal resto della Lapponia
La Finlandia e quindi la Lapponia finlandese sono molto differenti dal resto delle regioni nordiche. Innanzitutto la Finlandia non fa parte della Scandinavia, ma bensì vi rientra solo la parte nord occidentale e inoltre si differenzia dalle altre regioni scandinave per usi, tradizioni, costumi e, soprattutto, per la lingua. Mentre svedese e norvegese rientrano nella famiglia delle lingue germaniche, il finlandese appartiene alla famiglia ugro finnica.
La lingua finlandese è di tipo agglutinante, che vuol dire che è composta da un sistema di suffissi e prefissi, il che implica la formazione di parole a volte lunghissime, ma d’altro canto non esiste maschile o femminile, non ha gli articoli e si pronuncia così come si scrive. Un piccolo esempio su una parola utile per chi viaggia: abbiamo la parola maahan, che significa all’interno del paese, aggiungiamogli muutto, che significa migrazione, e otterremo maahanmuutto, ovvero immigrazione. Aggiungiamo virasto, che significa ufficio, alla fine di questa parola e otterremo maahanmuuttovirasto, che significa Ufficio immigrazione.
La parola finlandese più lunga in assoluto conta ben 61 lettere e, secondo l’edizione finlandese del Guinness Book of Records, risulta essere lentokonesuihkuturbiinimoottoriapumekaanikkoaliupseerioppilas, che può essere tradotta più o meno in inglese come “airplane jet turbine engine auxiliary mechanic non-commissioned officer student”. Questa parola è attualmente utilizzata dalla Finnish Air Force. Ma anche Epäjärjestelmällistyttämättömyydelläänsäkäänköhän non scherza!
Più renne che persone
La renna è l’icona della Lapponia finlandese e c’è una buon motivo per esserlo: il numero delle renne in questa zona supera quello delle persone. Infatti in Lapponia finlandese ci sono circa 200.000 renne e solo circa 184.000 persone. L’allevamento delle renne in Lapponia è una tradizione antica. Renne e persone hanno una connessione che dura da migliaia di anni, prima con la caccia, poi attraverso l’addomesticamento e la pastorizia. I Sami, infatti, sono noti per l’allevamento delle renne e questo animale è sempre stato presente nella vita lappone. Nella lingua Sami infatti ci sono circa 1.000 parole legate a questo animale. Ci sono parole per descriverne i diversi colori, le dimensioni, le dimensioni delle corna e la pelliccia. Altre parole indicano invece quanto sia docile una renna o quanto sia brava a tirare la slitte.
Nel dialetto Sami del Nord, le renne vengono chiamate boazu. Il lavoro che viene svolto dai pastori viene chiamato boazovazzi, che si traduce in “camminatori di renne”. Prima dei progressi tecnologici, i pastori coprivano spesso centinaia di chilometri a piedi o con gli sci per seguire le mandrie. Tra le tante altre parole ci sono anche sietnjanjunni, che si traduce con “renna con il pelo intorno alle narici di un colore diverso da quello che vi aspettereste considerato il colore del mantello”, e Poronkusema, che indica la distanza che una renna può percorrere prima di fermarsi a fare pipì, equivalente a circa 7/8 chilometri. Pare infatti che questi simpatici animali non possano camminare troppo a lungo senza rispondere al richiamo della natura, non essendo in grado di camminare e fare pipì allo stesso tempo.
In Lapponia non ci sono renne selvatiche ma solamente renne semi-addomesticate. Sono di proprietà di un pastore sia se sono marchiate sia se non lo sono. Viaggiando on the road o anche semplicemente camminando un pochino al di fuori dei villaggi è facile avvistarle tra gli alberi, a bordo strada o addirittura in mezzo alla strada! Nella Lapponia settentrionale, l’allevamento delle renne è ancora una delle principali fonti di reddito per i Sami. Anche se attualmente solo il 10% di loro si occupa degli allevamenti di renne. Due volte all’anno, tutte le renne vengono raggruppate per essere marcate e per essere contate.
In Lapponia esiste anche un campionato di renne! Questo campionato è stato organizzato per la prima volta nel 1930 e consiste nel correre con gli sci trainati da renne semi-selvagge al galoppo a più di 50 chilometri all’ora, su un lago ghiacciato nella Lapponia finlandese. La stagione invernale della corsa con le renne culmina con la King of Reindeer. Si tiene ad Inari, 350 chilometri a nord del Circolo Polare Artico, all’incirca all’inizio di aprile.
Dog sledding: la competizione più lunga d’Europa
In Lapponia finlandese non sono solo le renne a partecipare a delle competizioni. Anche gli husky più veloci e forti sono chiamati a correre tutti gli anni a Marzo quando si tiene la Finnmarkslopet, la competizione di cani da slitta più lunga d’Europa e la più a Nord del Mondo. La prima competizione si tenne nel 1981 quando vi parteciparono solamente pochi allevatori. Oggi invece la gara conta circa 160 squadre e più di 1.500 cani impegnati in una corsa lunga 1.200 chilometri. Parte da Alta in Norvegia, attraversa la regione del Finnmark per poi tornare indietro. Tutto questo dura quasi una settimana.
Un’altra competizione che si tiene nella Lapponia finlandese è la Ivalo Competition, una corsa lunga massimo 300 chilometri e alla quale si può decidere di partecipare a sezioni. Per completare tutti i 300 chilometri si gareggia con 16 cani. Per fare solo 160 chilometri si gareggia con 8 cani. Per fare la tratta più breve, 80 chilometri, si gareggia con 6 cani. All’interno del percorso ci sono inoltre dei check-point dove ci si ferma per far controllare lo stato di salute dei cani. Se sono a posto si può continuare, altrimenti si deve tornare indietro.
I cani da slitta lapponi sono di razza husky e variano dai siberian agli alaskan. Questi cani hanno uno spesso manto peloso che serve per proteggerli dalle basse temperature lapponi e dalla pioggia o dalla neve. Solitamente quando riposano si accucciano arrotolandosi e coprendosi il muso con la coda: serve per mantenerli al caldo anche mentre dormono. Gli husky sono in grado di correre ad una velocità di circa 30 chilometri orari. Mangiano in media 2 chili di carne o pesce al giorno quando si allenano per le competizioni.
Il paese più felice e più sicuro al mondo!
Il 14 marzo è stato rilasciato il World Happiness Report per il 2018, un’indagine storica sullo stato della felicità globale. Questo report raggruppa 156 paesi per il loro livello di felicità e 117 paesi per la felicità dei loro immigrati. Quest’anno la Finlandia ha raggiunto il primo posto, seguita con poca differenza dalle sue compagne nordiche, mentre l’Italia è ben in 47esima posizione. Dal report risulta che i dieci paesi più felici nella classifica generale sono anche dieci dei primi posti nella classifica della felicità degli immigrati. La Finlandia è al vertice di entrambe le classifiche, con gli immigrati più felici e la popolazione più felice in generale.
La Finlandia è inoltre il paese più sicuro al mondo secondo un test internazionale sull’onestà dei cittadini effettuato dal Reader’s Digest. Il test ha rivelato che 11 su 12 portafogli appositamente abbandonati nell’area di Helsinki sono stati restituiti, rendendola una delle poche nazioni al mondo dove gli oggetti smarriti vengono generalmente restituiti al proprietario e la criminalità è praticamente assente. Camminare da soli nei parchi o sui mezzi pubblici a qualunque ora del giorno o della notte è sicuro. Pensate che in Lapponia, durante l’inverno, i locals entrano a fare la spesa al market e lasciano la macchina aperta e.. Accesa per evitare che si raffreddi troppo e faccia fatica a ripartire! Un’usanza a cui noi purtroppo non siamo più abituati e che, se non la rispetti anche tu, si offendono.
Diritto di utilizzo del suolo
La Finlandia oltre ad essere la terra dei 188.000 laghi è anche la terra delle foreste. Più del 70% della superficie finlandese è ricoperta da boschi. In Finlandia e soprattutto in Lapponia vige il Jokamiehen oikeus, traducibile in diritto di ogni persona. Si tratta del diritto di poter camminare liberamente e gratuitamente nella natura, raccogliere funghi e frutti di bosco oppure pescare, in uno degli ambienti naturali più selvaggi e incontaminati d’Europa. Basta pensare che a Kilpisjarvi si può respirare l’aria più incontaminata d’Europa! Tutto questo ovviamente deve essere fatto nel pieno rispetto. Bisogna evitare di spaventare gli animali e cacciare senza permesso. Evitare di accendere il fuoco fuori dalle aree consentite o tutto quello che potrebbe causare danni alla natura o alle persone.
Fate attenzione a camminare nella natura lappone in estate in quanto pullula di piccoli insetti e zanzare. Sarà sufficiente portarvi un buon repellente un po’ come quando camminate nei nostri boschi. I finlandesi chiamano questi insetti mäkäräinen/mäkäräiset (singolare/plurale).
Una sauna ogni due abitanti!
Avete letto bene, in Finlandia ci sono più di 3 milioni di saune: praticamente quasi una ogni due abitanti. Non a caso la sauna è stata inventata proprio in Finlandia e il primo italiano in assoluto ad avere sperimentato il rito della sauna e ad averne parlato al di fuori del Nord Europa è stato Giuseppe Acerbi durante il suo viaggio tra il 1798 e il 1799. La sauna consiste in un bagno di vapore (löyly) durante il quale ci si frusta leggermente con un ramo di betulla (vasta o vihta a seconda della regione), seguita da un tuffo in acqua gelida o nella neve lappone.
Solitamente la durata consigliata è di 15/20 minuti e si consiglia di fare una pausa tra una sauna e l’altra. La sauna in Finlandia la si fa senza vestiti e solitamente sono divise tra uomini e donne. Ci sono diversi tipi di sauna come ad esempio saune di legno, di fumo, elettriche e di ghiaccio. I finlandesi, tuttavia, preferiscono quelle tradizionali a fumo. Pensate che a Yllas c’è addirittura la sauna gondola, un modo alternativo per salire in cima alla Yllas Fell. Mentre a Rovaniemi c’è la sauna zattera, una sauna costruita su una zattera che vi porterà lungo i fiumi Kemijoki e Ounasjoki.
“In Finland, most important decisions get made in saunas than in meetings.”
Noi l’abbiamo provata più volte in Lapponia (compresi i tuffi nel fiume gelido in inverno e nella neve) ed è sempre stata un’esperienza bellissima, soprattutto perché è un modo per socializzare con tanti locals. Abbiamo avuto modo di constatare anche il grado di pazzia dei finlandesi. Una sera, dopo cena, ci siamo concessi una mezz’oretta di relax e siamo andati a fare la sauna. Io sono stata la prima ad arrivare, la sauna non era pronta al 100% e ho gettato un po’ di acqua sui sassi fino a quando la sauna è arrivata alla giusta temperatura e umidità. Poco dopo è entrata una ragazza finlandese che mi ha chiesto se poteva buttare un po’ d’acqua sui sassi per aumentare ancora di più il tasso di umidità.
Evidentemente ciò che per me era già una tortura, per lei era troppo poco! Le ho detto che andava bene, alla fin dei conti mi aveva detto che avrebbe buttato solo un po’ d’acqua.. Così prende e rovescia l’intero secchio dell’acqua sui sassi roventi! Non contenta, è uscita dalla sauna per andare a riempire nuovamente il secchio che pensavo, povera illusa, mettesse al suo posto. E invece no! Via un’altra secchiata d’acqua sui sassi e con un sorriso a 180 denti mi ha detto che poteva bastare.
Luoghi sacri ancora oggi
In Lapponia ci sono molte formazioni naturali che venivano considerate sacre dai Sami e questi luoghi vengono chiamati in finlandese saita. Tra queste compaiono molte sacre colline, ma anche rocce, alberi e stagni. I Sami portavano in questi luoghi sacri doni sacrificali, come le corna di renna, per omaggiare le divinità e per renderle felici, in modo da ricevere in cambio tanta fortuna per la caccia e per la pesca. Molti di questi posti ricevono ancora oggi dei doni, come monete. In Lapponia finlandese ce ne sono diversi, soprattutto nella zona di Inari e nel suo omonimo lago.
Tra i luoghi sacri per i Sami troviamo anche la Saana Fell, il cui nome deriva da un particolare fungo. In effetti se si osserva la collina da uno dei suoi lati assomiglia ad un fungo. Sulla cima della collina, nell’antichità, venivano accesi fuochi in onore del Dio del Tuono. Secondo una leggenda, molto tempo fa la zona di Kilpisjarvi era abitata da giganti. Sullen Saana (la collina) si innamorò dell’adorabile Malla (la collina vicino a Saana). Il giorno del matrimonio, Pältsä (che è la collina sul lato svedese del confine) voleva fermare la cerimonia in quanto aveva scoperto di essere anche lui innamorato di Malla.
La cerimonia si sarebbe tenuta da Paras (una collina sul lato norvegese del confine), conosciuto come il mago. Pältsä aveva chiesto alle malvagie donne anziane della Lapponia di venire a Kilpisjarvi in suo aiuto e all’improvviso si alzò un forte vento gelido che spazzò via tutti i presenti. All’ultimo momento, Saana spinse la graziosa Malla verso le braccia di sua madre, la Grande Malla (ci sono due colline Malla vicine) e in quel momento il freddo gelido congelò tutta la zona. Malla pianse e dalle sue lacrime si formò il lago di Kilpisjarvi, che si trova tra le colline di Saana e Malla.
Curiosità sulla Lapponia Svedese
Numeri da record
Il sentiero più lungo della Svezia si trova tra Abisko e Hemavan ed è lungo più di 400 chilometri. Stiamo parlando del Kungsleden, il Sentiero dei Re, uno dei più famosi sentieri escursionistici al mondo.
In Svezia è presente anche lo ski resort più a Nord del Mondo, il Riksgränsen. È situato oltre 200 chilometri a Nord del Circolo Polare Artico, quasi al confine con la Norvegia. Lassù ci sono ben 32 giorni di puro buio durante l’inverno e 56 giorni di luce totale durante l’estate.
La Lapponia svedese va da Skellefteå a Sud a Kiruna a Nord e occupa quasi un quarto della Svezia. In tutto il territorio lappone si contano oltre 4.000 isole, le foreste più antiche del paese e le colline più basse.
Ok questo non fa parte della Lapponia svedese, ma non potevamo non citarlo! In Svezia si trova uno degli abeti più antichi al Mondo, Old Tjikko, con i suoi 9.560 anni. Si tratta di un abete rosso del Parco Nazionale Fulufjället, a cui è stato dato il nome del cane del geologo che lo ha scoperto, tjikko. L’età dell’albero è stata determinata utilizzando la datazione al carbonio effettuata sulle sue radici. Old Tjikko appartiene ad un antico organismo clonale: quando un tronco muore, ne nasce un altro dallo stesso sistema radicale, permettendo alla pianta di continuare a rigenerarsi. Per migliaia di anni l’albero assomigliava ad un piccolo arbusto a causa delle rigide condizioni climatiche in cui viveva. Solamente quando il clima iniziò a riscaldarsi ebbe la possibilità di crescere e diventare il piccolo abete che è oggi.
Il primo Ice Hotel della storia!
Nell’inverno del 1989 a Jukkasjärvi si svolse una prima esibizione di arte dedicata alla scultura del ghiaccio. Per l’occasione, lo svedese Yngve Bergqvist invitò due scultori giapponesi per dirigere un laboratorio d’arte per gli scultori della Svezia settentrionale sulle rive del fiume Torne. Soddisfatto e ispirato dal laboratorio, l’inverno successivo costruì sulle rive del fiume la prima struttura di ghiaccio. Un igloo di 60 metri quadrati, concepito come una galleria d’arte con opere d’arte di ghiaccio e neve, chiamato ARTic Hall.
L’igloo ha attirato l’attenzione di molte persone. È stato ampliato, sono stati costruiti una chiesa e un bar, fino ad arrivare a misurare circa 250 metri quadrati. In un freddo giorno d’inverno, tutte le stanze degli hotel del paese erano prenotate per la notte. Un gruppo di turisti rimasti senza alloggio chiese così di poter dormire all’interno dell’igloo. Sono stati equipaggiati con sacchi a pelo caldi e sono state date loro le istruzioni su come dormire al freddo. La mattina seguente con estremo stupore di Bergvist, gli ospiti si sono rivelati entusiasti dell’esperienza fatta e nacque così il primo Ice Hotel della storia, oggi il più famoso e visitato della Lapponia.
Per costruire l’Ice Hotel vengono utilizzati circa 1.000 blocchi di ghiaccio da 1,6 tonnellate ciascuno, ovvero 1.600.000 kg o 1.600 tonnellate in totale. Quasi 1 milione di calici di ghiaccio vengono costruiti ogni anno, anch’essi costruiti con il ghiaccio raccolto dal fiume Torne, e vengono utilizzati presso il bar dell’Ice Hotel oppure esportati per essere utilizzati negli Icebars in tutto il mondo. Dormire all’interno di un Ice Hotel è un’esperienza che vi consigliamo di fare almeno una volta nella vita, seppure super turistica. Non preoccupatevi per il freddo: all’interno delle camere la temperature è di circa -5/-7° e prima di prepararvi per la notte vi verranno forniti dei caldi sacco a pelo. Noi l’abbiamo provata al Luvattumaa di Levi e all’Apukka Resort di Rovaniemi e ne siamo rimasti entusiasti. Il nome Jukkasjärvi deriva da una parola Sami che si traduce approssimativamente come “luogo di incontro vicino all’acqua”.
Kiruna, la città che si sta spostando
Kiruna è una piccola città mineraria situata nell’estremo Nord della Lapponia svedese vicino al Parco Nazionale di Abisko. Qui si trovano la miniera di ferro più grande al Mondo, la montagna più alta della Svezia, Kebnekaise, e le stazioni sciistiche di Björkliden e Riksgränsen. Kiruna è situata sul 68° parallelo in una posizione geografica particolare: se prendete il mappamondo e seguite l’intero tracciato di questo parallelo, scoprirete che attraversa una zona disabitata e selvaggia per gran parte del Mondo.
Kiruna è anche chiamata la città in movimento. Si avete letto bene, nella Lapponia svedese stanno spostando un’intera città! La città è stata costruita nel XX secolo per ospitare i minatori che lavoravano nella miniera di ferro appena aperta. Con l’espandersi della miniera nel corso degli anni, si è resa necessaria una riqualificazione della città e, in seguito all’indebolimento del suolo causato dall’incessante attività estrattiva, si è reso necessario attuare un piano di ‘spostamento’ dell’intera città. I lavori per spostare Kiruna sono già iniziati e infatti quando arriverete nei pressi della città troverete 2 cartelli che vi indicheranno entrambi Kiruna, uno verso destra e uno verso sinistra. Nel complesso la città verrà spostata di circa 3 chilometri a est dell’attuale posizione.
Curiosità sulla Lapponia norvegese
La terra dei troll e altre strane creature
Come gli islandesi credono di dividere l’isola con piccole creature chiamate elfi, anche i norvegesi credono alla presenza di altrettante strane creature chiamate troll. I troll sono creature dell’ombra e del buio, a volte pericolose, dall’aspetto un po’ buffo. Vivono in zone lontane dagli esseri umani, come nelle fitte foreste, nelle caverne, sulle montagne e nei laghi illuminati dalla Luna. I troll, che possono vivere per centinaia di anni, hanno diverse forme e dimensioni: alcuni sono grandi e altri piccoli, hanno quattro dita sia nei piedi sia nelle mani, naso lungo e coda, alcuni possono avere due teste con uno, due o tre occhi ciascuna.
Queste creature si ritiene che siano arrivate nel paese alla fine dell’ultima Era Glaciale e fanno la loro prima comparsa già nella mitologia norrena. Nel 1830 due ragazzi di nome Asbjornsen e Moe intrapresero un viaggio in Norvegia del Nord con l’obiettivo di raccogliere racconti popolari di cui scrivere, e gran parte di quelli raccolti riguardavano i troll. I racconti che hanno scritto sono diventati famosi e sono ancora oggi molto conosciuti dai bambini norvegesi.
Nella Norvegia del Nord, nel comune di Porsanger, le formazioni di roccia presenti a Trollholmsund si pensa siano troll pietrificati. La leggenda narra che era proprio qui che i troll provenienti dalle zone interne andassero a cercare oro e argento durante la notte, quando i troll potevano lasciare le loro caverne. Avendo trovato grosse quantità di oro e argento, questi troll volevano costruire una nuova caverna nelle scogliere del fiordo a Porsanger, ma sfortunatamente per loro il Sole sorse prima di quanto avevano previsto e li trasformò in pietra. In tutta la Norvegia si trovano spesso i Trollveggen (parete dei troll), i Trollfjord (fiordo dei troll) e altre caratteristiche del paesaggio che identificano queste strane creature. Sulla Trollstigen (strada dei troll), una strada panoramica montana con 11 tornanti e una pendenza del 12%, c’è un cartello stradale che invita alla prudenza recitando: Attenzione! Attraversamento dei troll.
Ma i norvegesi non credevano solo ai troll! Altre creature in cui noi norvegesi credevamo si chiamavano Nokken e Huldra. Nokken era una creatura malvagia e pericolosa che aveva legami con i demoni e gli inferi. Viveva vicino al lago dove a volte si camuffava da tronchi di legno e affogava quelli che gli passavano vicino. Si pensa che Nokken poteva andare anche sulla terra e cantava o suonava l’arpa e il violino per attirare le persone.
Huldra era una creatura femminile con folti capelli dorati e che indossava sempre una corona di fiori. Fin qui tutto normale se non fosse per il fatto che aveva una coda di mucca! Motivo per cui la maggior parte degli uomini fuggiva quando la incontrava. Huldra era nota per sedurre giovani uomini non sposati e portarli sulle montagne, dove non li avrebbe lasciati andare se non l’avessero sposata. Si pensava infatti che se un uomo l’avesse sposata, rigorosamente in chiesa, lei si sarebbe trasformata in una brutta donna ma in cambio avrebbe perso la coda.
Diritto di utilizzo del suolo
Come per la Finlandia, anche in Norvegia esiste l’antica legge del diritto di utilizzo del suolo, chiamato allemansretten e traducibile in diritto di ognuno, che garantisce a tutti (turisti compresi) il libero accesso alle zone naturali, purché le si rispetti.
Lo sci, una tradizione millenaria
Sembrerebbe che la parola ski derivi dal norvegese skith, che significa pezzo di legno, e per migliaia di anni nella Lapponia norvegese, così come nel resto della Lapponia, gli sci sono stati l’unico mezzo di trasporto durante la lunga stagione invernale.
Gli abitanti del Telemark sembra che abbiano inventato l’omonima tecnica sciistica e anche la parola slalom, che deriva dal norvegese sla låm, che significa pista in discesa. Originariamente questa parola indicava una gara di sci nordico su e giù per le colline in mezzo ai boschi.
Se la Lapponia sarà la vostra prossima destinazione, questi articoli potranno esservi utili:
❄ Informazioni generali sulla Lapponia
- Come organizzare un viaggio in Lapponia: la guida completa
- Guidare in Lapponia: tutto quello che devi sapere
- Come vestirsi in Lapponia e nell’Artico in inverno
- Itinerario in Lapponia: 20 idee per un viaggio on the road dai 3 ai 15 giorni
- Assicurazione di viaggio: quale scegliere per un viaggio sulla neve e nell’Artico
- Notte Polare e Sole di Mezzanotte: Tutto quello che devi sapere
- Calendario ore di luce in Lapponia
- Cosa fare in Lapponia in inverno: escursioni da non perdere
- Escursioni in Lapponia: cosa fare in autunno, circondati dai colori della Ruska!
- Escursioni in Lapponia in estate: cosa fare con il Sole di Mezzanotte
- Natale in Lapponia: curiosità e tradizioni dalla terra di Babbo Natale
- 5 posti da favola dove dormire in Lapponia
- Dog sledding in Lapponia e nell’Artico: storia e tradizione millenaria!
- Sami della Lapponia: storia di un popolo e tradizioni millenarie!
- Villaggi Sami in Lapponia: quali visitare per scoprire la cultura Sami
- 10+ curiosità sui ghiacciai: dalla formazione allo scioglimento
❄ Informazioni sull’Aurora Boreale
- Come fotografare l’Aurora Boreale: la guida completa
- Consigli su come, dove e quando osservare l’Aurora Boreale
- I 10 posti migliori dove osservare l’Aurora Boreale in Lapponia
- Le 10 migliori app per viaggiare alla ricerca dell’Aurora Boreale
❄ Lapponia finlandese
- Cosa vedere ad Helsinki, come raggiungerla e come spostarsi
- Ruka e Kuusamo: cosa vedere e fare oltre al Parco Nazionale di Oulanka
- Cosa vedere a Yllas (Yllasjarvi e Akaslompolo)
- Lapponia in autunno: Inari, itinerario tra Ruska, Aurora Boreale, Husky e renne!
- Lapponia in Estate: itinerario di 4 giorni tra Levi ed Inari
- Cosa vedere a Saariselka e dintorni
- Cosa vedere a Inari, nel Nord della Lapponia finlandese
- Rovaniemi, cosa vedere nel paese di Babbo Natale
- Lapponia finlandese: cosa vedere a Levi e Kittila
- A cavallo in Lapponia finlandese con Tinja Myllykangas
❄ Lapponia norvegese e isole
- Tromso: cosa vedere e cosa fare nella Capitale Artica
- Lapponia norvegese: cosa vedere tra Capo Nord, Alta, Tromso e Bardufoss
- Cosa vedere a Capo Nord: info, curiosità e come arrivare a Capo Nord
- Kirkenes: cosa vedere al capolinea del postale dei fiordi e allo SnowHotel
- Isole Lofoten: come organizzare il viaggio, come raggiungerle e cosa vedere
- Itinerario alle Lofoten: un viaggio on the road di 7 giorni
- Dormire alle Lofoten: la magia del dormire in una rorbu!
- Cosa vedere a Senja: consigli e info utili
- Whale watching alle isole Vesteralen: con chi e come si svolge
❄ Lapponia svedese
- Cosa vedere ad Abisko e Kiruna, nel cuore della Lapponia svedese
- Cosa vedere a Lulea, la porta d’accesso alla Lapponia svedese
- Gammelstad: visita al villaggio parrocchiale della Lapponia svedese
- Kukkola: visita al doppio villaggio di pescatori sul fiume Torne in Lapponia
- Cosa vedere a Jukkasjarvi, uno dei più antichi villaggi Sami in Svezia
- IceHotel di Jukkasjarvi: visita all’hotel di ghiaccio in Lapponia Svedese
- Jokkmokk Market: visitare il Mercato Sami della Lapponia svedese
- Cosa vedere a Jokkmokk, nel cuore della cultura Sami svedese
- Vuollerim e il Festival delle 1000 Lanterne di Ghiaccio in Lapponia svedese
- Cosa vedere a Gallivare: tra castelli, natura e storia mineraria in Lapponia
- Arvidsjaur: visita a Lappstaden, antico villaggio parrocchiale Sami
- Arctic Bath: una notte da sogno sull’acqua in Lapponia svedese
❄ Lapponia russa
Scopri di più sull’Artico iniziando dalla nostra guida Artico: un mondo da proteggere oltre il Circolo Polare Artico e dalla nostra Photo Gallery! Per approfondimenti sulle popolazioni dell’Artico date un’occhiata al nostro progetto People of the Arctic: un viaggio alla scoperta degli abitanti dell’Artico.
2 Comments
Tiina
11 Maggio 2018 at 17:53Elisa has done a fantastic job. Happy to read about the legend of Saana and Malla. Even with my very poor knowledge in italian I realized how much information was gathered in the article.
Elisa Polini
11 Maggio 2018 at 18:35Thank you very much Tiina! And thank you for your precious help! 🙂