Da sempre ci si riferisce alla nostra amata Islanda come la terra del ghiaccio e del fuoco e quest’anno ha dato al Mondo la conferma di essere pienamente all’altezza di questo nomignolo. Alle 20.45 del 19 Marzo 2021 è iniziata l’eruzione di un nuovo vulcano in Islanda, situato nella valle di Geldingadalir sulla Penisola di Reykjanes, a poca distanza dalla capitale Reykjavik. Ci troviamo in un’area dormiente da circa 800 anni, il cui ultimo ciclo eruttivo, avvenuto in seguito alla separazione delle placche euroasiatica e nordamericana, è terminato nel 1240. L’eruzione era prevista ed attesa, è stata anticipata da oltre 50.000 scosse sismiche, ma non si sapeva con esattezza dove e quando sarebbe avvenuta.
Da quando è iniziata l’eruzione non c’è stato un giorno in cui non siamo stati incollati alle webcam sparse nella zona e ci siamo documentati talmente tanto che ci sembrava di esserci già stati. Abbiamo passato mesi a sperare che l’eruzione durasse fino all’estate e così è stato. Durante il nostro ultimo viaggio in Islanda la nostra prima tappa è stata proprio il nuovo vulcano, chiamato da tutti Fagradalsfjall, che abbiamo raggiunto grazie ad uno dei sentieri ancora aperti.
In questa piccola guida trovate tutte le informazioni utili per visitare il Fagradalsfjall in autonomia. Trovate informazioni sul vulcano, su come arrivare, sui sentieri e informazioni utili sull’attrezzatura e sull’abbigliamento.
- Fagradalsfjall: il nuovo vulcano in Islanda
- Come arrivare a Fagradalsfjall e Meradalir
- Vulcano in Islanda: Sentieri per Fagradalsfjall
1. Aggiornamento: nuova eruzione 3 Agosto 2022 (Meradalir) - Drone a Fagradalsfjall: regole da seguire per sorvolare la nuova eruzione in Islanda
- Webcam per osservare l’eruzione del vulcano in Islanda
- Tour organizzati per Fagradalsfjall
- Vulcano in Islanda: abbigliamento e attrezzatura fotografica
- Informazioni utili
Aggiornamento: dopo mesi di inattività, il 18 Dicembre 2021 la prima eruzione a Fagradalsfjall è stata ufficialmente dichiarata conclusa. Nei giorni seguenti però si sono verificate diverse scosse, alcune molto forti, che fanno pensare agli esperti che presto si potrebbe verificare una nuova eruzione nell’area.
Aggiornamento 2: il 3 Agosto 2022 poco dopo le 13.00 una nuova eruzione è iniziata nella valle di Meradalir, a Nord-Est rispetto alla precedente eruzione. Purtroppo però stavolta è durata meno e il 21 Agosto l’eruzione sembra essersi fermata.
Prima di recarvi sul posto verificate gli aggiornamenti di giorno in giorno sui canali ufficiali e sulla pagina del sito di Safetravel dedicata al vulcano.
Vulcano in Islanda: guida alla visita dell’eruzione a Fagradalsfjall

Questi fenomeni non sono rari in Islanda, isola vulcanica formatasi lungo la dorsale medio-atlantica, una catena montuosa sottomarina che va dal Polo Nord all’Antartide. Ed è proprio lungo la dorsale medio-atlantica che sono situati circa 30 sistemi vulcanici attivi islandesi, con un’eruzione in media ogni 4 o 5 anni.
Tutti ricorderete l’eruzione del vulcano Eyjafjöll (ricoperto dal ghiacciaio Eyjafjallajökull), un vulcano sub-glaciale fermo da 187 anni, avvenuta nel 2010 e che ha bloccato per una settimana il traffico aereo europeo. L’ultima eruzione in Islanda risale al 2014-15 ed è quella del vulcano Bárðarbunga, durata per diversi mesi.


Fagradalsfjall: il nuovo vulcano in Islanda
Il nuovo vulcano in Islanda non ha ancora un nome ben definito, nonostante venga chiamato da tutti Fagradalsfjall, nome della vicina montagna (tradotto in la montagna della Bella Valle), mentre il campo di lava formatosi dall’eruzione si chiamerà Fagradalshraun (hraun significa proprio lava).
Fagradalsfjall è rimasto inattivo per oltre 6-7.000 anni, fino a quando alle 20.45 del 19 Marzo 2021 è iniziata un’eruzione effusiva. L’eruzione è stata chiamata Geldingadalsgos, eruzione di Geldingadalir. La prima fessura apertasi era lunga circa 6-700 metri ed ha iniziato fin da subito a rigettare lava, che ha ricoperto in poco tempo poco meno di 1 chilometro quadrato. Meno di un mese dopo, intorno al 14 Aprile 2021, erano ben 6 le fessure eruttive formatesi nella valle.

Da Maggio invece l’unica fessura a dare spettacolo è quella principale, all’interno della quale si sono verificate occasionali eruzioni esplosive, con fontane di lava alte diverse centinaia di metri e ben visibili anche dalla capitale. La più alta pare fosse di ben 460 metri. La lava inizialmente scorreva lungo la valle di Meradalir, per poi iniziare a riversarsi successivamente nella valle di Nátthagi, nella sua corsa verso la costa.
Le barriere costruite per rallentare la discesa della lava sono servite a poco, in quanto la lava le ha scavalcate senza problemi. Se desiderate vedere l’espansione della lava da Marzo ad oggi, vi rimandiamo a questa mappa interattiva.


Nel corso dell’eruzione gli scienziati dell’Università d’Islanda hanno avuto modo di studiare la lava, i gas e l’eruzione stessa, notandone i vari cambiamenti man mano che l’eruzione evolveva. Inizialmente l’eruzione aveva un flusso di lava continuo, per poi variare ad inizio Maggio diventando un’eruzione pulsante, i cui periodi di eruzione si alternano a periodi di inattività. I getti di magma sono diventati più forti e la portata lavica è raddoppiata rispetto al primo mese e mezzo.
Dato l’insolito aumento del flusso di lava, gli scienziati dell’Università d’Islanda hanno ipotizzato che ci sia un grande serbatoio di magma a circa 17-20 chilometri di profondità sotto il vulcano e che non si tratti della tipica camera magmatica più piccola, associata a questo tipo di eruzioni, che si svuota in breve tempo.

Circa tre mesi dopo la prima eruzione del vulcano, la lava copriva un’area di oltre 3 chilometri quadrati. Verso fine Giugno l’attività ha iniziato ad avere dei momenti di calo significanti, come il 28 Giugno, per poi riprendersi il giorno successivo. Il 1 Luglio l’attività è nuovamente diminuita, per poi riprendersi nel corso della giornata con l’apertura di una nuova fessura vicino al cratere principale.
Ad Agosto, periodo della nostra visita, il vulcano ha ripreso a dare spettacolo con fiumi di lava che si riversavano da tutte le parti, sia verso la valle di Meradalir, sia verso la valle di Nátthagi. Il 2 Settembre, l’attività è di nuovo cessata per diversi giorni. La situazione è in continua evoluzione e noi siamo curiosi di tornare per vedere come il paesaggio continuerà a mutare.

Come arrivare a Fagradalsfjall e Meradalir
Il nuovo vulcano in Islanda è situato all’interno della valle Geldingadalir, nella Penisola di Reykjanes, a circa 50 chilometri da Reykjavik. La città più vicina è Grindavik, situata a circa 10 chilometri di distanza.
Il modo più comodo e veloce per raggiungere il punto di inizio del sentiero per il Fagradalsfjall è senza dubbio l’auto. Una volta raggiunta Grindavik, proseguite verso Est per qualche chilometro lungo la strada 427, fino a raggiungere i parcheggi realizzati appositamente. Il costo del parcheggio è di ISK 1.000,00 (circa € 6,50) per l’intera giornata e può essere pagato online qui. Nei due più grandi trovate anche dei bagni e dei punti ristoro. Noi vi consigliamo di parcheggiare nell’ultimo parcheggio realizzato di recente, che vi permetterà di tagliare la parte iniziale del sentiero C e vi porterà direttamente all’inizio della salita verso la montagna. Potete puntarlo su Google Maps selezionandolo direttamente dalla mappa qui sotto.
Per il noleggio auto vi consigliamo Icerental4x4 con cui ci siamo trovati bene ed ha un ottimo rapporto qualità-prezzo.
L’unico modo per raggiungere il vulcano con i mezzi pubblici è l’autobus numero 88 della Straeto, che collega Reykjavik a Grindavik.
Vulcano in Islanda: Sentieri per Fagradalsfjall
All’inizio dell’eruzione era stato creato il sentiero A che permetteva di arrivare a circa 150 metri dal vulcano, ma purtroppo a Giugno è stato in parte ricoperto dalla lava e non era più percorribile. In seguito ai lavori effettuati nel corso del mese, ad inizio Luglio la Protezione Civile islandese ha riaperto il sentiero, anche se purtroppo non porta più a pochi metri di distanza dal cono, come mostra la mappa qua sotto. La collinetta che prima si poteva raggiungere a piedi, oggi è raggiungibile solamente in elicottero.
Dopo più di una settimana di riposo, il vulcano si è risvegliato dando spettacolo con una grande eruzione avvenuta a metà Settembre. A seguito di questa eruzione il sentiero A è stato nuovamente invaso dalla lava ed è stato chiuso.


Qualora il sentiero A dovesse essere chiuso nuovamente, ci sono altri 2 sentieri percorribili: il sentiero B e il sentiero C.
Il sentiero B è il più lungo e difficile, considerato di difficoltà media, in quanto diventa molto ripido nell’ultimo tratto. Sono infatti presenti delle corde per aiutarsi a risalire il tratto più ripido. Il sentiero è lungo circa 4 chilometri a tratta e vi terrà impegnati circa 3-4 ore a seconda della vostra preparazione fisica. Un appunto importante da fare è che da questo sentiero si una una visuale sul retro del cratere, perciò se l’attività è bassa si rischia di non riuscire a vedere nulla. Dopo aver scaricato l’app Avenza Maps (iOs – Android) potete scaricare la mappa del sentiero (clicca qui).



Il sentiero C è il più semplice e veloce e vi porterà ad ammirare la colata lavica nella valle di Nátthagi. Da qui potete continuare fino a Langihryggur da dove si può ammirare il cratere quasi frontalmente da una distanza di 2,5/3 chilometri. Noi vi consigliamo di continuare oltre il sentiero e di raggiungere sia la valle di Meradalir, dove al momento si riversa la maggior parte della lava, sia la cima dello Stori-Hrutur. Da quassù avrete la migliore visuale del cratere. Il sentiero totale è lungo circa 4 chilometri a tratta, per un dislivello di 350 metri, e vi terrà impegnati circa un paio d’ore. Aggiungete altre due ore a/r se deciderete di continuare come abbiamo fatto noi.
La situazione è in continua evoluzione e i percorsi potrebbero cambiare da un giorno all’altro, perciò prima di mettervi in marcia vi consigliamo di consultare i seguenti siti:
1. Safetravel Iceland
2. Volcano Weather
3. Vedur Volcanic Gases
1. Aggiornamento: nuova eruzione 3 Agosto 2022 (Meradalir)
Il sito della nuova eruzione di Agosto 2022 è situato nella valle di Meradalir, a Nord-Est rispetto alla precedente eruzione. Essendo chiusa in una valle, anche in questo caso la visita al vulcano può essere svolta in totale sicurezza, ma dovete fare attenzioni agli avvisi della Protezione Civile e degli esperti che monitorano costantemente il luogo.
Questa eruzione è stata stimata 5-10 volte più forte della precedente, anche a livello di emissione di gas tossici, e non si sa ancora come evolverà. Al momento si può raggiungere la nuova eruzione partendo dal parcheggio 1 e seguendo il vecchio sentiero A fino al vecchio cratere. Da qui dovete poi proseguire lungo il nuovo sentiero creato dalla Protezione Civile verso la valle di Meradalir.
Il percorso è lungo circa 15 chilometri a/r fino al nuovo vulcano, 10 chilometri a/r fino al primo punto panoramico da cui si vede il nuovo vulcano in lomtananza. Il percorso è molto difficile e con un dislivello di 300 metri, presenta ripide salite e su terreno impervio ed instabile. La durata è di circa 2 ore e mezza a tratta ed è consigliato per gli escursionisti esperti.
Evitate quindi di mettervi in pericolo e, soprattutto, di mettere in pericolo chi dovrà venire a recuperarvi in caso di infortunio (e ce ne sono già stati!). Evitate inoltre di incamminarvi con abbigliamento non consono alla tipologia di terreno e del meteo islandese. Ricordate che state andando nelle highlands della penisola e il meteo può cambiare rapidamente. Abbigliamento tecnico da montagna, scarponi da trekking, guscio impermeabile e antivento e un maglione/pile di scorta sono un must, oltre ad una scorta di acqua e cibo.
La Protezione Civile islandese, dopo vari accertamenti, ha stabilito che è vietato l’accesso al sito del nuovo vulcano ai minori di 12 anni.
Cliccando qui potete visualizzare una mappa 3D della nuova eruzione.








Drone a Fagradalsfjall: regole da seguire per sorvolare la nuova eruzione in Islanda
Ora che è in atto una nuova eruzione vulcanica nella Penisola di Reykjanes, l’Agenzia dei Trasporti islandese ha recentemente ribadito le regole che si applicano ai voli con droni. Queste regole sono messe in atto per garantire la sicurezza del luogo e degli operatori, visto che sull’area ci sono anche sorvoli di elicotteri e di droni a scopo di ricerca. Di seguito vi indichiamo un riassunto delle principali regole da seguire, ma il buon senso ovviamente non deve mai mancare:
- I droni NON devono volare ad un’altezza superiore ai 120 metri dal suolo;
- I droni devono cedere il passo agli aerei con equipaggio;
- Il drone deve essere sempre pilotato entro la visuale dell’operatore;
- Il proprietario del drone è responsabile per qualsiasi danno che possa derivare dal suo utilizzo;
- I droni ad uso commerciale devono seguire regole aggiuntive, come ad esempio la registrazione su questo portale.
Se le autorità competenti rilevano violazioni che possono mettere in pericolo la sicurezza, potrebbero adottare misure restrittive significative o vietare l’uso dei droni. Inoltre, per tenere monitorata l’eruzione, vengono operati regolari voli di ricerca, gestiti dal governo, a bordo di elicotteri. Questi voli sono effettuati nell’interesse della pubblica sicurezza e della scienza e pertanto avranno la priorità sugli altri voli.

Webcam per osservare l’eruzione del vulcano in Islanda
Durante gli scorsi mesi sul sito dell’eruzione sono state posizionate diverse webcam per permettere a tutti, oltre di monitorare il vulcano, di poter seguire l’eruzione live. Un sito fatto davvero molto bene e che a noi è piaciuto molto è Fire and Iceland, al cui interno trovate tante informazioni utili, il link alle principali webcam e informazioni sull’attività del vulcano in tempo reale.
Di seguito vi indichiamo le principali webcam:
Un altro strumento molto utile per capire se il vulcano è attivo, che ci è stato consigliato direttamente dai rangers, è il grafico del sismografo. Potete visualizzarlo live su sul sito di Vedur.
Tour organizzati per Fagradalsfjall
Raggiungere il vulcano islandese è davvero molto semplice e non c’è alcuna necessità di partecipare ad un tour organizzato.
Detto questo, è possibile prendere parte a delle escursioni guidate a piedi, con il trasporto incluso, in partenza dalle città vicine, inclusa Reykjavik. La durata varia dalle 5 alle 8/9 ore e il prezzo varia dai ISK 9.900,00 ai ISK 10.990,00 a persona (circa € 63,00 – € 73,00).
Se desiderate ammirare il vulcano dall’alto o non potete percorrere il sentiero a piedi, per qualsiasi motivo, potete prendere parte ad un tour in elicottero o in cessna. Solitamente i voli partono dalla capitale e raggiungono il vulcano in circa 5/10 minuti di volo. Il tour dura tra i 45 e i 60 minuti e, alcuni, includono 15 minuti di atterraggio sulla collina che prima si poteva raggiungere con il sentiero A. Purtroppo durante la nostra escursione non si poteva atterrare per questioni di sicurezza, ma in condizioni normali è possibile farlo. Il costo varia dai ISK 24.900,00/30.000,00 (circa € 165,30/199,20) per i cessna ai ISK 49.400,00/55.000,00 (circa € 327,00/365,00) a persona per gli elicotteri.



Vulcano in Islanda: abbigliamento e attrezzatura fotografica
Sia che andiate in estate sia che andiate in inverno, il meteo islandese è totalmente imprevedibile e questo è un dato di fatto. Qualunque sia la stagione in cui visiterete il nuovo vulcano in Islanda, la regola principale è sempre quella di vestirsi a strati, partendo da un buon intimo termico, un maglione, giacca e pantaloni anti vento e impermeabili. La pesantezza dei capi dipende, ovviamente, dalla stagione scelta per viaggiare. Tenete presente che più ci si avvicina al vulcano e più la temperatura aumenta gradualmente, perciò un buon abbigliamento a strati è davvero necessario.
È altrettanto fondamentale partire con degli ottimi scarponi da trekking, anch’essi impermeabili, comodi e di ottima qualità. Il sentiero è sconnesso, si districa tra lava, sassi e terra e, soprattutto in caso di pioggia, può diventare scivoloso. Se viaggerete in inverno, vi consigliamo di portare con voi anche dei ramponcini da agganciare direttamente sugli scarponi. I bastoncini da trekking sono consigliati, soprattutto in discesa e in caso di pioggia.
Portate con voi uno zaino abbastanza capiente e che possa contenere acqua a sufficienza, del cibo, un maglione in più, un k-way da usare in caso di pioggia. Se desiderate fermarvi dopo il tramonto, quindi da circa metà Agosto in poi, vi consigliamo di portare con voi anche una torcia frontale e una torcia classica per illuminare il sentiero al ritorno. Vi consigliamo di portare con voi anche un powerbank per poter ricaricare il telefono in caso di necessità.
Per approfondimenti sull’abbigliamento invernale e sui capi che abbiamo testato e vi consigliamo, vi rimandiamo al nostro articolo Come vestirsi nell’Artico in inverno.



Per gli appassionati di fotografia consigliamo di portare con se una fotocamera/reflex professionale per poter realizzare degli scatti degni di nota. I cellulari e le GoPro, data la distanza dalla quale si può attualmente ammirare il vulcano, servono a poco o nulla. Portate con voi anche diverse batterie di scorta perché, fidatevi, ne userete davvero tante.
Sempre a causa della distanza dalla quale si può ammirare il vulcano, un semplice obiettivo con zoom non è sufficiente, pertanto vi consigliamo di portare con voi un buon teleobiettivo. Una buona scelta potrebbe essere il Tamron 150-600 G2. Ovviamente è fondamentale l’utilizzo di un ottimo treppiede, maneggevole e soprattutto stabile in caso di vento. Per evitare il micromosso, meglio avere con se il telecomando per lo scatto remoto, in alternativa impostate l’autoscatto di 2 o 10 secondi. A seconda della luce e del meteo, vi consigliamo di utilizzare i filtri ND o il polarizzatore.
Per portare a casa dei ricordi davvero spettacolari vi consigliamo, se lo avete, di portare con voi il drone. Inutile dire che il rischio di non riportarlo a casa è davvero alto, ma se si fa attenzione e se si vola alla giusta distanza potete portare a casa degli scatti e dei video davvero meravigliosi. Il nostro DJI Mavic Pro non ci ha affatto delusi.

Informazioni utili
Inutile dire che ci si trova di fronte ad uno spettacolo della natura primordiale, di vasta entità, meraviglioso ma al tempo stesso pericoloso e imprevedibile. Non si sta andando in gita ad una cascata o in cima ad una montagna, ma bensì sul sito di un’eruzione vulcanica attiva. Qui la lava raggiunge i 1.100 gradi, le fessure vulcaniche possono aprirsi in qualsiasi momento e in qualsiasi posto e i gas tossici sono sempre presenti.
Il sito è classificato come sicuro, la protezione civile è sul posto dalle 12.00 a mezzanotte ed è pronta a far evacuare in qualsiasi momento, ma il non farsi male e stare attenti sta anche al buon senso di chiunque voglia visitare il sito. Evitate di avvicinarvi troppo alla colata lavica, ma soprattutto evitate di salire sulla lava. Seppur in superficie possa sembrare solida, al suo interno non lo è affatto e la crosta superficiale può rompersi in qualsiasi momento.
Tenete monitorata la situazione dei gas tossici, principalmente biossido di zolfo (SO2), che possono superare i livelli di pericolosità in qualsiasi momento. In caso di vento è bene tenere a mente che è più sicuro ammirare l’eruzione con il vento che soffia da dietro, piuttosto che controvento (ovvero con il vento che soffia verso di voi). Se il vento è calmo/leggero (<5 m/s) il gas può accumularsi nelle valli e può superare i livelli di pericolosità lungo i pendii, tutt’intorno al sito dell’eruzione. In questo caso è meglio spostarsi ad altezze più elevate, come montagne e creste.
Per restare informati sulla situazione dei gas tossici monitorate il sito vedur.is e il sito loftgaedi.is.






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2 Comments
roberto
6 Ottobre 2021 at 18:09ciao mi potresti dire quando lo hai visitato tu?
Elisa Polini
6 Ottobre 2021 at 18:14Ciao Roberto,
Noi lo abbiamo visto a metà Agosto e a inizio Settembre (prima della prima lunga pausa).