Una delle cose al Mondo che ci affascina davvero tanto, oltre alla nostra amata Aurora Boreale, sono i vulcani. Osservarli in tutta la loro maestosità, osservarli eruttare esprimendo tutta la loro potenza, sentirli respirare, vivi. Durante i nostri viaggi in giro per il Mondo ne abbiamo visti diversi, in Islanda, in Messico, a Lanzarote, ma l’Etna, il vulcano più alto d’Italia e d’Europa con i suoi 3.343 metri, era sulla nostra wishlist da davvero tanto tempo. È uno dei vulcani più attivi al Mondo, tanto da essere stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per la sua importanza negli studi geofisici.
Così, durante il nostro viaggio on the road di quasi un mese in giro per la Sicilia, ne abbiamo approfittato per visitarlo. Abbiamo passato sull’Etna e nei dintorni un paio di giorni e abbiamo avuto la fortuna di vederlo eruttare. Sentire i suoi boati durante la salita verso i Crateri Sommitali è stato qualcosa di indescrivibile e solo ripensandoci ci viene ancora la pelle d’oca.
In questo articolo trovate tutte le informazioni per organizzare un’escursione sull’Etna fino ai Crateri Sommitali, con chi farla e come si svolge. Trovate inoltre informazioni su alcune escursioni che si possono fare in autonomia, senza l’obbligo di una guida.
- Quando andare
- Escursioni sull’Etna in autonomia
- Escursione sull’Etna e ai Crateri Sommitali
- Escursioni organizzate per l’Etna
- Abbigliamento per il trekking sull’Etna
- Come arrivare
- Mappa dell’Etna
Escursione sull’Etna: quale scegliere per raggiungere i Crateri Sommitali
Quando andare
Il momento ideale per visitare l’Etna e i suoi Crateri Sommitali è senza dubbio l’inizio o la fine dell’estate. In questo periodo le temperature non sono elevate, rendendo la salita più piacevole. Tenete comunque presente che, più ci si avvicina alla cima e più la temperatura di abbassa. Se invece siete amanti dello sci o siete alpinisti esperti, potete optare per l’inverno e ammirare il gigante nero tutto innevato. Durante l’inverno l’Etna si trasforma in una bella stazione sciistica.
Il clima sull’Etna varia molto in base alle stagioni e all’altitudine a cui ci si trova. Inoltre, per molti giorni all’anno, il vento soffia regolarmente. Oltre i 1.500 metri le temperature possono essere basse, intorno ai 12/15°, anche durante l’estate. Oltre i 3.000 metri invece le temperature sono spesso vicine allo 0.
Se desiderate osservare il meteo sull’Etna in tempo reale, potete farlo grazie a queste webcam installate in diversi punti.
Escursioni sull’Etna in autonomia
L’Etna è facilmente raggiungibile in auto, arrivando fino al Rifugio Cittelli o al Rifugio Sapienza. Questo è il punto di partenza di diverse escursioni che si possono fare in autonomia e delle escursioni verso i Crateri Sommitali, per le quali è richiesta una guida autorizzata.
Escursione ai Crateri Silvestri (circa 2 ore)
L’escursione ai Crateri Silvestri è una delle più semplici da fare in autonomia. Sono crateri formatisi in seguito all’eruzione del 1892, durata ben 173 giorni e che percorse circa 7 chilometri. Si tratta di 5 crateri laterali, suddivisi in Inferiori e Superiori, situati sul versante Sud del vulcano e poco distanti da Nicolosi.
I due crateri principali si trovano ai lati della SP92, poco prima di raggiungere il parcheggio. Il Cratere Sud è quello più facile da raggiungere e con una breve passeggiata potete percorrerne tutto il perimetro. Se invece desiderate raggiungere il Cratere Nord, dovete percorrere un sentiero in salita che di districa in mezzo a bellissime colate laviche, fiorellini vulcanici e colori che variano dal nero al rosso.
Escursione sul Sentiero Schiena dell’Asino (circa 3 ore)
Un’altra bellissima escursione da poter fare in autonomia è quella lungo il Sentiero Schiena dell’Asino, con una bellissima visuale sulla Valle del Bove. Il sentiero inizia all’incrocio tra la SP92 e la SP401 che sale da Pedara/Tardaria, conosciuta come Salto del Cane. Non faticherete a trovarlo, grazie ad un cartello in legno che indica l’inizio. Ci troviamo a quota 1.850 metri, ma il sentiero inizia ben presto a salire.
Il primo tratto del sentiero segue una mulattiera che si inoltra all’interno di un bosco, dove l’Ente Parco ha piantato il Pino Laricio. Superata la ripida salita iniziale, raggiungerete un pianoro dove la vegetazione endemica fa da padrona. Tra gli esemplari presenti ci sono la viola dell’Etna, la saponaria sicula, il crespino dell’Etna, il pulvino spinoso, la peverina e tanto altro. Man mano che si prosegue, la vista sulla vallata circostante diventa sempre più ampia e spazia dal paesaggio lavico al paesaggio costiero in lontananza.
Il sentiero termina vicino ad una ripida scarpata, sotto la quale si trova la meravigliosa Valle del Bove. Una valle desolata, dove si può vedere tutta la distruzione che questo gigante è in grado di creare quando si arrabbia. Vi troverete sopra al Canalone dei Faggi, ricco di formazioni rocciose verticali, chiamate dicchi, formatesi in seguito alle eruzioni vulcaniche avvenute migliaia di anni fa. Da qui, lungo la valle, si possono osservare numerosi coni vulcanici e colate laviche, come quella del 1792 e quelle più recenti del 1991 e del 1993. In alto, a dominare la vallata, si vede il Cratere Sud dell’Etna, attualmente il più attivo.
Nelle vicinanze si trova anche la Grotta Pitagora, di forma triangolare, che potete visitare facendo una breve deviazione dal sentiero principale. D’inverno le pareti della grotta ospitano tante stalattiti di ghiaccio.
Se desiderate affidarvi ad un’escursione organizzata, date un’occhiata a questa escursione in partenza da Linguaglossa: Escursione alla Grotta del Serracozzo e alla Valle del Bove.
Escursione ai Monti Sartorius: Sentiero Natura (2 ore)
Se invece vi trovate al Rifugio Citelli, sul versante Nord dell’Etna, potete seguire il sentiero che porta verso i Monti Sartorius. L’itinerario si snoda sull’orlo di sette crateri secondari generati nell’eruzione del 1865. Il sentiero è circolare e inizia dalla sbarra forestale situata vicino al rifugio. È uno dei sentieri più suggestivi del parco e offre ben 6 punti panoramici dai quali osservare il panorama vulcanico circostante e la sua flora. Se il tempo è bello, lungo il percorso potete ammirare anche il Monte Frumento delle Cocazze, 2.151 metri, uno dei più grandi condotti secondari della lava, detti anche coni avventizi.
I Monti Sartorius prendono il nome dallo studioso Sartorius von Walterhausen e sono il punto di maggiore interesse geologico della zona. Nati da un’imponente colata lavica del 1865, sono caratterizzati dal tipico allineamento a bottoniera dei coni eruttivi.
Se desiderate affidarvi ad un’escursione organizzata, date un’occhiata a questa escursione in partenza da Linguaglossa: Escursione ai Monti Sartorius e alla Grotta delle Nevi.
Escursione all’apparato eruttivo del Monte Gemellaro (circa 2 ore)
In una delle zone meno conosciute dell’Etna si può fare un’altra escursione semplice e adatta a tutti, quella che conduce all’apparato eruttivo del Monte Gemellaro. Per raggiungere l’inizio del sentiero dovete raggiungere la località Monte San Leo, lungo la SP42 che da Nicolosi porta al Rifugio Sapienza, e prendere la deviazione sulla destra che porta all’ingresso del demanio forestale di Monte Concilio e Monte Gemmellaro. Lasciate l’auto e proseguite lungo la strada forestale fino a raggiungere la vostra destinazione.
Questo apparato eruttivo risale al 1892 ed è caratterizzato da un enorme canale di scorrimento lavico e da tanti horitos, piccoli coni formatisi sulla lava. Se la giornata è bella e serena, da qui potete ammirare uno splendido panorama su Catania e sul golfo.
Escursione sull’Etna e ai Crateri Sommitali
L’escursione ai Crateri Sommitali è sicuramente la più affascinante che si possa fare sull’Etna. È l’unico modo per poter raggiungere e ammirare da vicino i 4 crateri più importanti: il Cratere Centrale, che comprende quelli noti come Voragine e Bocca Nuova, il Cratere Nord-Est e il Cratere Sud-Est. Il tutto camminando circondati da un paesaggio davvero lunare, assurdo, meraviglioso, che fa dimenticare tutta la fatica fatta per raggiungere la vetta.
Il punto di partenza dell’escursione ai Crateri Sommitali dell’Etna è il Rifugio Sapienza, da dove parte la funivia che, al costo di € 30,00 a/r, vi porterà a circa 2.500 metri d’altezza. Gli impianti sono aperti tutti i giorni, da Aprile a Novembre, dalle ore 09.00 alle 16.00 (ultima partenza in salita alle 15.30).
Da qui potete poi rendere delle apposite jeep 4×4 che vi condurranno a 2.920 metri. Così facendo vi eviterete una bella faticaccia in salita, lungo un sentiero che percorrerete comunque in discesa al ritorno. Il tutto sempre accompagnati da una guida. Fino a questo punto potete arrivare in autonomia, ma se desiderate salire di più vi servirà obbligatoriamente una guida.
Noi abbiamo scelto di fare l’escursione con i ragazzi di Guide Etna, simpatici e davvero preparati, al costo di € 90,00 a persona. Il prezzo include la salita in funivia, la salita con la jeep, il caschetto obbligatorio e il compenso della guida. Se non li avete, possono fornirvi una giacca e gli scarponi al costo di € 5,00. Il pranzo è al sacco e potete acquistarlo in uno dei bar presenti al Rifugio Sapienza o portarvelo da casa. Ricordate di portare anche una buona scorta di acqua.
L’escursione parte dal Rifugio Sapienza alle 9.00, ma bisogna arrivare almeno mezz’ora prima per fare un breve briefing introduttivo. Terminate le presentazioni, si prende tutti insieme la funivia e, successivamente, la jeep che conduce fino a 2.920 metri. Si arriva nella zona detta Crateri Barbagallo o (Ex Torre del Filosofo), dalla quale si ha una prima visione del vero paesaggio vulcanico dell’Etna.
Da qui inizia il trekking vero e proprio, seguendo un sentiero inizialmente molto facile, seppur sempre in salita. Durante il percorso ci sarà occasione di fermarsi per fotografare lo spettacolo che osserverete e la vostra guida alpina o vulcanologica vi racconterà la storia dell’Etna e tante curiosità. La parte iniziale del trekking attraversa l’ultima colata lavica del 27 Luglio 2019 e la colata lavica del 2013, in un paesaggio che sembra uscito da un’altra dimensione.
Dopo circa 1 ora di trekking (quasi 2 chilometri) si raggiunge un ripido pendio sabbioso, punto di partenza del sentiero che conduce ai Crateri Sommitali. Da qui, se la giornata è serena, avrete una bellissima vista panoramica sulla vallata circostante. Fate una breve pausa per riposarvi e per bere, prima di affrontare la ripida e impegnativa salita.
Questo sentiero in circa 1 ora e mezza vi condurrà sul primo dei 4 Crateri Sommitali dell’Etna, il Cratere Bocca Nuova a quota 3.250 metri. Questo cratere si è formato nel 1968 ed è forse il più grande e imponente. Al suo interno osserverete ben due crateri: Bocca Nuova del ’64 o della Spagnola e Bocca Nuova del ’68. Se, come noi, sarete tanto fortunati da trovare poca nebbia, da qui avrete la possibilità di ammirare il meraviglioso Cratere di Nord-Est in tutta la sua bellezza. La vista che si gode da quassù vi ripagherà della fatica fatta per arrivarci, fidatevi!
L’escursione continua lungo un semplice sentiero che costeggia il cratere, fino ad arrivare sul bordo del Cratere Centrale, chiamato anche La Voragine. Anche qui avrete modo di osservare l’attività eruttiva più recente, con una nuova bocca apertasi nell’ultimo anno. I colori che si osservano variano dal nero della lava al rosso e al giallo. Noi siamo stati molto fortunati e siamo riusciti ad ammirare per qualche minuto l’interno del cratere prima che la nebbia lo avvolgesse nuovamente.
Da qui, se il meteo e l’attività vulcanica lo permettono, affronterete una breve ma ripidissima salita che vi condurrà sull’orlo del Cratere di Nord-Est, formatosi nel 1911. Questa è la vera e propria cima dell’Etna, da dove si ha una splendida vista a 360° gradi sul panorama circostante. Con una giornata completamente serena, potrete scorgere in lontananza le isole Eolie, la costa di Taormina, Catania e il suo golfo, lo Stromboli e la costa della Calabria.
Quando ci siamo stati noi l’attività vulcanica era elevata, non permettendoci di arrivare fin lassù. Ma d’altro canto l’Etna ci ha deliziato con uno spettacolo che difficilmente dimenticheremo: vederlo eruttare! Boati improvvisi, zampilli di magma, enormi fumate nere e lava che cola, seguiti da attimi di silenzio che ci hanno lasciati increduli di fronte a tanta bellezza.
L’escursione prosegue seguendo un breve sentiero che vi condurrà fino al Cratere di Sud-Est, formatosi nel 1971 e modificatosi nel 2013. Insieme al Cratere di Nord-Est, è uno dei crateri più attivi dell’Etna.
Terminata la visita dei 4 crateri, dovrete iniziare una ripida discesa lungo un ripidissimo sabbione. La discesa è facile, seguite i consigli della guida e in circa 10 minuti raggiungerete quota 3.000 metri circa. Arrivati in fondo, sarà ora di una breve pausa pic-nic.
Dopo pranzo, si prosegue in discesa verso i Crateri Barbagallo, formatisi durante l’eruzione del 2002. Questa eruzione è considerata una delle più esplosive degli ultimi 100 anni e una delle più distruttive. Durante la notte del 26 Ottobre 2002, una forte scossa sismica diede il via alla fase eruttiva che distrusse tutta la zona di Piano Provenzana (località Linguaglossa). La colata lavica inghiottì tutte le strutture, sia turistiche che sportive, causando grandi ferite tuttora visibili. Se il tempo lo permette, potrete visitare i due crateri, costeggiandone l’intero perimetro, per poi proseguire verso le loro bocche effusive e i loro tunnel di scorrimento lavico.
Noi, a causa di un’improvviso cambio meteo, ci siamo beccati una bella grandinata proprio in cima a uno dei due crateri. Purtroppo il meteo non è migliorato e poco dopo si è scatenato un forte temporale con tanto di fulmini, facendoci correre immediatamente ai ripari. I fulmini sull’Etna sono pericolosi, letali, e non vanno assolutamente sottovalutati. La nostra guida ci ha spiegato che sull’Etna ogni anno muore più gente a causa dei fulmini che a causa del vulcano stesso.
Si prosegue infine costeggiando il bordo della Valle del Bove, o Belvedere dell’Etna, una depressione risalente a circa 64.000 anni fa. Di fronte a voi si aprirà una splendida vista panoramica su quello che sembra un deserto di sabbia nera e colate laviche, avvenute nel 1991-93 e più recentemente.
L’escursione termina alla Stazione della Funivia dell’Etna a quota 2.500 metri, dopo circa 6/7 ore di trekking. Da qui si prende la funivia per tornare al parcheggio del Rifugio Sapienza.
Escursioni organizzate per l’Etna
Se avete poco tempo a disposizione o non avete l’auto a noleggio, potete affidarvi ad una delle tante escursioni organizzate che vi condurranno sull’Etna. Nessuna di queste escursioni però vi porterà ai Crateri Sommitali, dove è possibile salire solamente con guide vulcanologiche. Di seguito vi indichiamo qualche valida escursione, in partenza da diverse località della Sicilia:
- Catania: Tour dell’Etna in fuoristrada – Tour dell’Etna in fuoristrada al tramonto – Escursione sull’Etna e a Taormina
- Taormina: Tour dell’Etna e del centro storico di Taormina
- Giardini Naxos: Tour in bicicletta sull’Etna
- Messina: Escursione sull’Etna e a Taormina
- Siracusa: Escursione sull’Etna e a Taormina – Escursione sull’Etna e a Zafferana Etnea
Abbigliamento per il trekking sull’Etna
Come per ogni luogo che si visita, l’abbigliamento varia in base al periodo dell’anno scelto per visitare l’Etna e all’altitudine che si desidera raggiungere. Tenete presente che il clima può variare molto rapidamente. Il primo consiglio che vi diamo è quello di vestirvi a strati.
Durante l’inverno l’Etna si trasforma in una rinomata stazione sciistica, pertanto è richiesto un adeguato abbigliamento invernale. Se desiderate fare qualche trekking, partite con una buona giacca invernale, impermeabile e anti vento, dei pantaloni da montagna invernali e un paio di scarponi pesanti, meglio se da sci. Sciarpa, berretto e guanti da avere sempre a portata di mano. Consigliato l’uso delle ciaspole.
Durante l’estate, in tarda primavera e ad inizio autunno invece è consigliato un buon abbigliamento tecnico da montagna. Partite con scarponcini da trekking, pantaloni da montagna e maglietta, meglio se termica. Portate con voi uno zaino con una felpa o un pile e una giacca anti vento e impermeabile. Man mano che ci si avvicina alla cima la temperatura diventa sempre più bassa e, spesso e volentieri, soffia un vento abbastanza freddo. Portate con voi anche una protezione solare, gli occhiali da sole e un cappello.
Come arrivare
L’Etna è situato in una posizione strategica, poco distante dalle maggiori città siciliane, rendendolo una meta perfetta per le escursioni in giornata. Il Rifugio Sapienza è raggiungibile in meno di 1 ora da Catania (35 chilometri), in poco più di 1 ora da Taormina (50 chilometri) e in circa 1 ora e mezza da Siracusa (98 chilometri).
Per raggiungere il Rifugio Sapienza ci sono tre strade principali che salgono da Nicolosi (Via Catania e SP92), Zafferana Etnea (SP92) e Pedara (Via Catania). Per Raggiungere Piano Provenzana invece dovrete salire da Milo, Fornazza o Linguaglossa seguendo la SR Mareneve. Da Novembre ad Aprile è obbligatorio l’utilizzo delle catene da neve.
Se viaggiate con i mezzi pubblici, sappiate che le corse sono molto carenti. L’unico autobus pubblico (Azienda Siciliana Trasporti) parte dalla Stazione Centrale dei treni di Catania (P.zza Giovanni XXIII) alle 8.15 e arriva al Rifugio Sapienza alle 10.10. In estate si aggiunge un’altra corsa alle 11.30. L’autobus per il ritorno parte alle 16.30 dal Rifugio Sapienza e arriva a Catania alle 18.30. Il costo della corsa è di € 7,00. Il biglietto potete acquistarlo nei rivenditori autorizzati e nei bar vicino alla stazione, mentre la domenica potete acquistarlo a bordo.
In alternativa potete optare per la Ferrovia Circumetnea che parte da Catania (via Caronda, 352). Dovete scendere a Linguaglossa.
Mappa dell’Etna
Per darvi un’idea completa dei luoghi di cui vi abbiamo parlato nell’articolo, vi lasciamo una cartina dell’Etna, versante Sud.
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