Menu
Europa / Isole Svalbard / Norvegia

Barentsburg: escursione in barca fino all’Esmark Glacier

Durante il nostro viaggio invernale alle isole Svalbard abbiamo partecipato a diverse escursioni sia in motoslitta sia in barca, per aver la possibilità, oltre di raggiungere alcuni posti al di fuori di Longyearbyen, di osservare un po’ di fauna artica. Una di queste escursioni ci ha portato verso la seconda città più grande delle Svalbard: Barentsburg. Un vecchio insediamento minerario russo ancora operativo, passando dall’Esmark Glacier. Abbiamo visitato Barentsburg anche durante il nostro viaggio alle Svalbard a Giugno ed è stato interessante vederlo sotto un’altra veste e un’altra luce.

La prima impressione, una volta arrivati a Barentsburg, è quella di essere stati catapultati indietro nel tempo, in un vecchio e desolato avamposto dell’Unione Sovietica dimenticato vicino ai confini del Mondo. Arrivando via mare la prima cosa che si nota è l’enorme camino della centrale elettrica dal quale fuoriesce un fumo nero che contrasta con il bianco della neve e l’azzurro del mare e del cielo.

A Barentsburg infatti si continua ad estrarre carbone. Contro ogni previsione che era stata fatta, ne vengono estratte ancora circa 350.000 tonnellate all’anno e si prevede che le risorse dureranno fino al 2030.

  1. Un po’ di storia
  2. Barentsburg e la ricerca scientifica
  3. Cosa vedere a Barentsburg
  4. Escursione a Barentsburg: con chi e come si svolge
  5. Come arrivare a Barentsburg
  6. Dormire a Barentsburg
  7. Fenomeni ottici all’Esmark Glacier: la Fata Morgana

Cosa vedere a Barentsburg: escursione in città e all’Esmark Glacier

Barentsburg: La scalinata che dal porto porta alla città!
Barentsburg: La scalinata che dal porto porta alla città!

Un po’ di storia!

I giacimenti di carbone di Barentsburg, situata lungo il Grønfjorden, furono scoperti per la prima volta intorno al 1900. I russi fondarono Barentsburg nel 1916, quando la compagnia Kullkompaniet Isefjord Spitsbergen iniziò le operazioni di estrazione.

Nel 1920 la compagnia olandese Nespico prese in mano le operazioni di estrazione, la quale rinominò l’insediamento in Barentsburg in onore di Willem Barentsz. Nel 1926 però la compagnia si trovò a dover interrompere le attività a causa della mancanza di fondi. 12 anni dopo cedettero tutto alla compagnia sovietica Trust Arktikugol, che è ancora oggi la compagnia che gestisce tutta l’attività di estrazione di Barentsburg.

Barentsburg
Barentsburg

Barentsburg, come Longyearbyen, durante la Seconda Guerra Mondiale (nel 1941) fu parzialmente distrutta dalla marina britannica per impedire che cadesse nelle mani dei tedeschi e in seguito fu distrutta completamente dalla marina tedesca. Dopo la guerra Barentsburg diventò un avamposto militare sovietico, i quali aprirono vecchie e nuove miniere. Nel 1948 la Arktikugol si occupò della sua ricostruzione. Da allora visse un periodo di crescita e sviluppo nella ricerca scientifica, che durò fino alla caduta dell’Unione Sovietica.

Le domande per trasferirsi a Barentsburg per lavorare, con un contratto di 2 anni, erano tante e solamente i lavoratori più bravi ci riuscivano. Si creò presto una comunità familiare di oltre 1.000 persone che si manteneva con i rifornimenti di cibo provenienti dalla terraferma e con una propria produzione di latte, uova, carne e verdure. La maggior parte dei vecchi edifici è stata ristrutturata negli anni ’70 e ’80 e le case in legno sono state sostituite da edifici in cemento.

Con il crollo dell’Unione Sovietica, la Russia ridusse drasticamente la sua presenza sulle isole Svalbard. Pyramiden, il più grande insediamento, fu completamente chiuso e a Barentsburg la popolazione si ridusse da oltre 1.000 persone a circa 350.

Barentsburg
Barentsburg

Anche l’attività mineraria di Barentsburg ha subito molti alti e bassi, soprattutto dopo i maggiori incidenti successi. Nel 1989 5 minatori persero la vita durante un’esplosione in una miniera. Nel 1996, a causa di una forte bufera di neve, un aereo russo si è schiantato contro la Operafjellet, situata nella Adventdalen, causando ben 141 vittime (11 membri dell’equipaggio e 130 passeggeri), molte delle quali erano minatori provenienti dall’Ucraina. Un anno dopo, 23 minatori morirono in un’esplosione e un incendio in una miniera. Nel gennaio 2006 iniziò un incendio naturale in una delle miniere e ci vollero più di sei mesi per spegnerlo, questo fu un motivo di forte tensione tra le istituzioni norvegesi e russe.

Nel 2008 un elicottero Mi-8 si è schiantato contro un hangar dell’eliporto di Heerodden, uccidendo 3 minatori su 9. Due mesi dopo la miniera fu chiusa (per circa 2 anni) a causa di un incendio che provocò la morte di altri 3 minatori e che ci volle circa un anno per spegnerlo. Nel 2013 ci furono altri 3 gravi incidenti. Ad Aprile e a Giugno due minatori persero la vita a seguito di una caduta di massi. A Settembre un minatore ha perso una gamba in un altro incidente. Dopo questi incidenti le autorità norvegesi hanno multato la Arktikugol con 1,3 milioni di NOK (circa 138.000 euro) e chiuso temporaneamente la miniera, riaperta solamente nel 2014.

A Barentsburg oggi vivono circa 400 persone, maggiormente minatori ucraini (90%) e russi (10%). Vivono in un unico complesso e spesso si ritrovano alla sala pranzo dell’hotel per mangiare tutti insieme.

Barentsburg
Barentsburg

Non solo carbone: Barentsburg ha un ruolo importante anche per la ricerca

Barentsburg gioca un ruolo importante anche nel campo della ricerca: circa 80/100 ricercatori russi visitano Barentsburg per condurre ricerche sul campo durante la stagione estiva (da Aprile ad Ottobre), mentre circa 14/15 ricercatori si fermano a Barentsburg anche durante l’inverno. Nell’insediamento si trova la stazione di ricerca Barentsburg del Centro Scientifico di Kola, che è un ramo regionale dell’Accademia Russa delle Scienze (RAS), la quale fornisce alloggio e supporto logistico ai ricercatori affiliati agli istituti RAS, tra cui:

  • il Centro Regionale per i Servizi Sismici di Kola, che ha installato due stazioni sismiche digitali;
  • l’Istituto di Archeologia, che ha permesso ai ricercatori di Mosca di condurre scavi e ricerche. Grazie agli scavi ritrovarono migliaia di manufatti, alcuni dei quali esposti al Museo Pomor;
  • il Polar Geophysical Institute, che gestisce programmi di ricerca e monitoraggio da un osservatorio geofisico situato sopra Heerodden e con strumenti a Barentsburg;
  • l’Istituto Biologico Marino di Murmansk, che dispone di due piccoli edifici a Barentsburg, un laboratorio e un deposito, nonché della nave da ricerca Dalnie Zelentsy;
  • l’Istituto dei Giardini Botanici Polari.

A Barentsburg ci sono anche tre agenzie affiliate al Servizio Federale per l’idrometeorologia e il monitoraggio ambientale in Russia (Roshydromet):

  • l’Istituto di Ricerca Artica e Antartica di San Pietroburgo, che gestisce il nuovo Centro di Ricerca Russo alle Svalbard (RRCS) che comprende una stazione satellitare di terra che preleva i dati dai satelliti americani, europei e cinesi in orbita polare, laboratori chimici all’avanguardia, magazzini e uffici.
  • il ramo di Murmansk della Roshydromet, che gestisce l’Osservatorio Idrometeorologico Zonale, situato nello stesso complesso dell’RRCS, e che ha registrato per molti decenni tutte le osservazioni effettuate nell’insediamento.
  • il ramo nord-occidentale dell’Associazione di Ricerca e Produzione Typhoonche gestisce i programmi di monitoraggio dell’inquinamento di Barentsburg e dei suoi dintorni.

Dal 1962 c’è anche un’agenzia affiliata al Ministero delle risorse naturali, la Polar Marine Geological Research Expedition, il cui obiettivo principale è la stima dei depositi di carbone e idrocarburi alle Svalbard.

Barentsburg: Gli uffici della Arktikugol
Barentsburg: Gli uffici della Arktikugol

Cosa vedere a Barentsburg

Una volta arrivati a Barentsburg via mare, vi aspetterà subito una bella e ripida scalinata di circa 270 gradini che dal porto vi condurrà praticamente nel cuore dell’insediamento. Da qui potete decidere quale parte del piccolo insediamento visitare per prima! Proseguendo dritto troverete una breve salita che vi porterà di fronte alla Statua di Lenin, la seconda statua di Lenin più a Nord del Mondo. Il primato è detenuto da Pyramiden.

Barentsburg: Statua di Lenin
Barentsburg: Statua di Lenin

Andando a sinistra troverete una piccola cappella ortodossa in legno. La cappella riusale al 1996 e commemora le 140 vittime del disastro aereo sulla Operafjellet. Vicino alla cappella si trovano anche un vecchio campo da calcio, un vecchio campo da basket, una piscina con acqua di mare riscaldata e una scuola. Nella scuola insegnano solamente 3 insegnati: uno per la musica, uno per l’inglese e uno per tutte le altre materie. Sparsi sugli edifici della città ci sono diversi murales che raffigurano sia i minatori a lavoro, con frasi che li incitano a fare sempre del loro meglio e a produrre di più, sia disegni di bambini.

Barentsburg: La piccola cappella ortodossa
Barentsburg: La piccola cappella ortodossa

A Barentsburg si trovano anche il Barentsburg Pomor Museum, situato nello stesso edificio del Centro sportivo e culturale, e un birrificio. Il Krasniy Medved Red Bear Brewery serve birre artigianali di loro produzione davvero ottime. Prima di arrivare alla birreria si trova l’edificio in cui c’è la sede della Trust Arktikugol. Qui, ogni giorno, si recano i minatori per cambiarsi prima e dopo il lavoro e per essere sottoporti, ogni giorno, all’alcool test. Per poter lavorare nelle miniere il tasso alcolemico deve obbligatoriamente essere pari a 0.0. Dall’edificio i minatori ci impiegano circa 1 ora e un quarto per raggiungere la miniera.

A Barentsburg c’è anche un bar dove potete acquistare alcolici senza limitazioni. Al suo interno è servito il cocktail see you tomorrow, un cocktail da ben 78°! Abbiamo chiesto alla nostra guida come mai la gradazione del cocktail fosse così alta e ci ha spiegato che, secondo una vecchia tradizione russa, i cocktail devono avere la stessa gradazione in base al parallelo dove ci si trova. Anni fa, per rendere il cocktail così forte, utilizzavano anche il moonshine ma, essendo una bevanda ormai proibita, oggi utilizzano diversi tipi di rhum.

Il museo fu fondato dai sovietici nel 1963 e il tema principale, come indica il nome, è la storia e la vita dei Pomors, cacciatori russi. Uno dei fondatori del museo fu Vadim F. Starkov, un archeologo sovietico della USSR Academy of Sciences, il quale riteneva che i Pomors furono i primi a scoprire le isole Svalbard, non Willem Barentsz. All’interno del museo si trovano reperti archeologici ritrovati durante le spedizioni di William Barentz, alcuni reperti recuperati dagli insediamenti dei Pomors e di altri esploratori dal XVI secolo in poi, mostre sulla storia dell’estrazione del carbone a Barentsburg, una grande collezione di minerali e fossili, una collezione di manufatti che documenta la presenza russa sulle Svalbard prima della scoperta europea ufficiale, mostre sulla storia della Seconda Guerra Mondiale e dell’era sovietica. Il museo è aperto solamente quando arrivano i tour organizzati in barca e l’ingresso costa 20 Nok.

A Barentsburg c’è anche un piccolo ospedale abilitato solamente per il primo soccorso e per i piccoli interventi. Al suo interno c’è anche un dentista.

Barentsburg: Murales
Barentsburg: Murales

Escursione a Barentsburg: con chi e come si svolge

Per l’escursione invernale ci siamo affidati alla Henningsen Transport & Guiding AS, agenzia locale specializzata in crociere intorno alle isole Svalbard. La nostra barca, la MS Langøysund, è stata costruita nel 1957, è di vecchia manifattura, la più solida e resistente, e può spaccare il ghiaccio marino fino ad uno spessore di circa 25/27 centimetri.

L’escursione è iniziata navigando lungo l’Adventfjorden, per poi continuare nel più grande Isfjorden verso la Ymer Bukta e l’Esmark Glacier (Esmarkbreen in norvegese). Durante la navigazione la guida vi spiegherà il tragitto, vi racconterà la storia di Longyearbyen, vi parlerà della fauna e della flora artica e vi racconterà qualche aneddoto e curiosità sulle Svalbard.

Barentsburg: Esmark Glacier
Barentsburg: Esmark Glacier

Lungo questo tratto di navigazione è possibile avvistare foche, balene, trichechi, uccelli e, con molta fortuna, un orso polare riposare sul ghiacciaio o passeggiare sul ghiaccio marino in cerca di cibo. Se il ghiaccio marino lo permette la barca si avvicinerà al ghiacciaio, rimanendo comunque ad una distanza di sicurezza tale da mantenere la barca al sicuro nel caso in cui dovesse staccarsi un pezzo di ghiaccio dal ghiacciaio.

Proprio di fronte all’Esmark Glacier nel 2014 una donna ha perso la vita in quanto l’imbarcazione sulla quale si trovava si era avvicinata troppo al fronte del ghiacciaio ed è stata travolta prima da una forte onda causata dalla caduta di un pezzo di ghiaccio e in seguito da un grosso pezzo di ghiaccio che, staccandosi dal ghiacciaio, è caduto sull’imbarcazione.

L’Esmark Glacier prende il nome dal geologo danese e professore dell’Università di Oslo Jans Esmark. Una volta all’anno, ogni anno, la sua famiglia viene di fronte a questo ghiacciaio e accende una candela in sua memoria. Questo ghiacciaio ha circa 2.000 anni, è lungo 15 chilometri e il suo fronte è alto ben 25 metri.

Una volta raggiunto il ghiacciaio la barca resterà ferma per circa un paio d’ore per darvi la possibilità di osservare la fauna artica. Vi verrà servito un abbondante pranzo, incluso nel prezzo, composto da carne di balena marinata, salmone al forno e costolette di maiale, il tutto accompagnato da riso, pane e insalata.

Finito di pranzare la navigazione riprende verso il porto di Barentsburg dove, ghiaccio permettendo, si attraccherà nel giro di un’oretta. Avrete a disposizione circa un paio d’ore per visitare l’insediamento, prima con un tour guidato insieme ad una simpatica guida russa e poi da soli.

Barentsburg vista dal mare
Barentsburg vista dal mare

Al ritorno siamo passati davanti ad una scogliera dove è possibile osservare diverse specie di uccelli artici e a Grumant, un vecchio insediamento minerario sovietico costruito nel 1912 e abbandonato nel 1962. Grumant si pensa derivi da Greenland (Groenlandia), nome che gli spedizionieri hanno dato all’insediamento pensando di essere arrivati proprio in questa terra. L’attività principale svolta era l’estrazione del carbone, ma l’insediamento fu presto abbandonato in quanto era situato di fronte ad un tratto di mare poco profondo, le navi non riuscivano ad attraccare e di conseguenza non potevano caricare e trasportare via il carbone.

Grumant si trova a circa 10 chilometri da Longyearbyen ed era collegato al vicino villaggio situato a Colesbukta, dove si trovavano i capannoni di smistamento e le abitazioni dei minatori. I due insediamenti erano collegati tramite una ferrovia in parte esterna e in gran parte sotterranea. Oggi uno dei tunnel dove passava la ferrovia è crollato rendendola impraticabile. Quando Grumant venne costruito contava più di 1.100 abitanti ed era l’insediamento più grande delle isole Svalbard.

Grumant e Colesbukta
Grumant e Colesbukta

Come arrivare a Barentsburg

A Barentsburg c’è un piccolo eliporto situato a Heerodden (Kapp Heer), di proprietà e gestito dalla Arktikugol, servito solamente dalla compagnia aerea russa Spark+. Questo eliporto viene utilizzato solamente per il trasporto dei minatori russi e ucraini, con voli da e per Longyearbyen e Pyramiden, oppure dal Governatore delle Svalbard quando deve recarsi a Barentsburg.

Alle Svalbard non ci sono strade che collegano tra loro gli insediamenti vicini, perciò gli unici mezzi di trasporto per poter raggiungere Barentsburg sono la motoslitta o la slitta in inverno e la barca dalla fine dell’inverno alla fine dell’autunno, ghiaccio permettendo. Le barche partono da Longyearbyen e raggiungono Barentsburg in circa 2 o 3 ore, oppure partono da Murmansk (Russia) impiegandoci 3 giorni. In estate è possibile raggiungere l’insediamento anche a piedi, partendo da Longyearbyen (dalla Bjorndalen) e impiegandoci ben due giorni.

Barentsburg
Barentsburg

Dormire a Barentsburg

A Barentsburg è presente anche un hotel, indovinate il nome: Hotel Barentsburg, semplice! L’hotel è stato costruito nel 1988 e rinnovato nel 2013 e, come d’altronde tutto l’insediamento, ricorda molto l’epoca sovietica. L’arredo delle camere è vecchio, ma offrono servizi come TV in camera, bagno privato con doccia, divano in camera e una splendida vista mare o montagna. Alla reception dell’hotel c’è un banco escursioni dove poter prenotare le vostre gite nei dintorni di Barentsburg. L’hotel ha anche un ufficio postale, una filiale dell’ufficio postale di Longyearbyen, il quale utilizza francobolli norvegesi e vende anche qualche souvenir. Il costo delle camere vanno dalle 500 alle 800 corone norvegesi a persona per una doppia o per una singola.

Il ristorante dell’hotel serve cucina tradizionale russa, con piatti come maiale bollito con patate o acetosa artica con prezzemolo e panna acida. I prezzi vanno dalle 150 alle 250 corone norvegesi.

Nel 2015 è stato rinnovato anche un vecchio ostello, l’Hostel Pomor, che offre 30 camere doppie e triple con un totale di 72 posti letto. Le cabine doccia e i bagni sono condivisi ed è possibile utilizzare gratuitamente le lavatrici e le asciugatrici. Nell’ostello è presente anche una cucina per ogni piano, completamente attrezzata con fornelli elettrici. I prezzi sono inferiori rispetto all’hotel e vanno dai 600 Nok per la doppia agli 800 Nok per la tripla.

Barentsburg: Hostel Pomor
Barentsburg: Hostel Pomor

Fenomeni ottici all’Esmark Glacier: la Fata Morgana

Alle Svalbard, grazie alla straordinaria limpidezza dell’aria, è possibile osservare il noto effetto ottico chiamato Fata Morgana. Cos’è? La Fata Morgana è una specie di miraggio molto complesso che distorce gli oggetti su cui agisce tanto da renderli irriconoscibili e che si può osservare all’interno di una stretta fascia al di sopra dell’orizzonte. Può riguardare qualsiasi tipo di oggetto che si trova ad una certa distanza, come isole, iceberg, coste o barche, il quale viene mostrato compresso o allungato e in posizioni diverse da quelle originarie.

Come si forma? Le condizioni ideali per la formazione di questo strano fenomeno si verificano nelle zone artiche oppure nel deserto, dove può capitare molto più facilmente che uno strato d’aria calda sovrasti uno strato d’aria più fredda: in questo caso, la differenza tra gli indici di rifrazione può far si che si formi un condotto atmosferico che agisce come una lente di rifrazione che altera il percorso dei raggi luminosi, producendo una serie di immagini sia dritte che invertite.

Il nome trae origine da una leggenda celtica: la Fata Morgana era un personaggio dai magici poteri che induceva nei marinai le visioni di fantastici castelli in aria o in terra per distrarli e attirarli verso la morte.

Barentsburg: Esmark Glacier e l'effetto della Fata Morgana!
Barentsburg: Esmark Glacier e l’effetto della Fata Morgana!
Barentsburg: Esmark Glacier e l'effetto della Fata Morgana!
Barentsburg: Esmark Glacier e l’effetto della Fata Morgana!

Se state organizzando un viaggio alle isole Svalbard, non perdetevi gli articoli ad esse dedicati:

Scoprite di più sull’Artico iniziando dalla nostra guida Artico: un mondo da proteggere oltre il Circolo Polare Artico e dalla nostra Photo Gallery! Per approfondimenti sulle popolazioni dell’Artico date un’occhiata al nostro progetto People of the Arctic: un viaggio alla scoperta degli abitanti dell’Artico.

3 Comments

  • Ilaria
    30 Ottobre 2019 at 11:00

    Ciao, volevo chiederti quando di preciso hai fatto il viaggio invernale per Barentsburg perché non riesco a capire se con Heninngsen a metà aprile ci sia il rischio di non riuscire a raggiungere l’insediamento se il mare è ancora troppo ghiacciato. Grazie! Complimenti per le foto e il lavoro fatto.

    Reply
    • Elisa Polini
      30 Ottobre 2019 at 12:11

      Ciao Ilaria! Grazie mille per i complimenti, ci hanno fatto davvero piacere 🙂
      A Barentsburg siamo andati diverse volte tra Marzo e Giugno. A metà Aprile non dovresti aver problemi a raggiungere l’insediamento, ma tutto dipende dal ghiaccio marino.
      Noi siamo riusciti a visitarlo anche a inizio Marzo, mentre non siamo riusciti ad arrivare nello stesso periodo a Pyramiden, dove siamo andati poi successivamente.
      Lassù non si può programmare nulla con certezza!

      Reply
      • Ilaria
        30 Ottobre 2019 at 13:23

        Grazie mille per la risposta, gentilissima ? Ti seguirò volentieri su Instagram!

        Reply

Leave a Reply