Il Ghiacciaio del Morteratsch, situato in Svizzera, è il ghiacciaio più grande del massiccio del Bernina e il terzo ghiacciaio più lungo delle Alpi orientali. Sembra strano che questo piccolo puntino bianco che si osserva in lontananza abbia tutti questi primati, eppure è proprio così!
Una visita al Ghiacciaio del Morteratsch è d’obbligo per chi ha a cuore, come noi, la situazione dei ghiacciai delle nostre Alpi e osservare i vari stadi dell’arretramento del ghiacciaio negli anni passati vi farà rendere conto di quanto abbia sofferto e stia tutt’ora soffrendo questo gigante bianco a causa del riscaldamento globale.

Da sapere prima di partire!
Il sentiero classico per raggiungere il Ghiacciaio del Morteratsch è di livello T (turistico – facile) fino alla base del ghiacciaio e di livello E (escursionista – impegnativo) per la salita fino al fronte del ghiacciaio. L’escursione completa richiede circa 3 ore (meno di 1 ora per raggiungere la fine del sentiero e 40/45 minuti per raggiungere il fronte) a seconda della vostra preparazione fisica ed è fattibile tranquillamente in mezza giornata. Il sentiero che invece conduce alla Capanna Boval è di tipo E (escursionista – impegnativo) e l’escursione completa richiede circa 4 ore. Prima di partire ricordatevi di controllare il meteo e avventuratevi solamente se è sereno per l’intera giornata. Il dislivello dell’intero percorso fino alla Capanna Boval è di circa 600 metri.
Il sentiero classico è di alta montagna e nel tratto finale attraversa la morena scavata dal ghiacciaio, ciò significa che è a tratti sconnesso e si passa sui massi, così come lungo il sentiero verso la Capanna Boval, perciò vi consigliamo di partire con dei buoni scarponi da trekking (che coprano e proteggano bene le caviglie), abbigliamento tecnico da montagna e un pile da indossare in caso di vento durante il periodo estivo, mentre dei buoni dopo sci, ramponi e tuta da sci durante il periodo invernale. In inverno vi sconsigliamo di avventurarvi fino alla fronte, restate invece vicino alla fine del sentiero. Ricordate di portare con voi uno zaino con sufficiente scorta di acqua, un kit di primo soccorso e un k-way. In montagna non si può mai dare nulla per scontato e può capitare di trovarsi in mezzo alla pioggia.
Ricordate anche che lassù il Sole è più forte rispetto alla valle, perciò portate con voi una buona protezione solare da applicare più volte durante la giornata. Prendersi un’insolazione è tanto facile, quanto doloroso in seguito!
Come ha influito il riscaldamento globale sul Ghiacciaio del Morteratsch
Se vi dicessimo che un tempo il ghiacciaio arrivava fino alla fermata del Trenino del Bernina? Eh si, avete letto bene. Oggi invece il Ghiacciaio del Morteratsch è un piccolo puntino bianco che si scorge in lontananza raggiungibile in circa 1 ora di cammino. C’ero stata la prima volta nel lontano 2002, in gita scolastica, percorrendo il vecchio sentiero che portava fino alla fronte del ghiacciaio. Non c’erano ponti da superare, non c’era il fiume in piena che fuoriesce dal ghiacciaio e non era necessario salire in cima al dirupo per vedere la sua fronte: il Ghiacciaio del Morteratch ricopriva tutta la parte finale del sentiero odierno!
Ricordo benissimo che ai piedi del ghiacciaio noi, ragazzini, eravamo come dei piccoli puntini bassi e increduli. Era maestoso, alto diversi metri e di un colore bianco brillante. Immagini che purtroppo resteranno solamente un ricordo lontano, che tengo stretto nel mio cuore. Un cuore spezzato nel vedere, oggi, quel maestoso ghiacciaio ridotto ad una lingua che si scorge in lontananza dal sentiero.
Lungo il sentiero troverete dei cartelli che indicano l’arretramento del ghiacciaio dal 1860 ad oggi, con una cadenza di dieci anni e alcune di 5 anni. Tutto il Massiccio del Bernina è ricoperto di numerosi ghiacciai e nella Valle del Morteratsch si trovano i ghiacciai più grandi dai quali, più in basso, si dividono le due lingue del Morteratsch e del Pers. Il Ghiacciaio del Morteratsch parte da un’altezza di poco più di 4.000 metri e scende verso valle fino a raggiungere quasi i 2.000 metri.
Nella seconda metà del ‘700 il ghiacciaio arrivava quasi dove oggi si trova la strada, per poi arretrare fino a dove oggi sorge la stazione del treno di Morteratsch. Dalle prime misurazioni scientifiche effettuate sul ghiacciaio nel 1878 è emerso che il ghiacciaio, dal 1878 al 1898, è arretrato di ben 312 metri, con una media annua di circa 15 metri. Negli anni seguenti, fino al 1907 il ghiacciaio si è ritirato di soli 42 metri, mentre tra il 1908 e il 1937 ha perso ulteriormente una grande quantità di ghiaccio, arretrando di ben 303 metri. Tra il 1938 e il 1967 si è verificato il periodo più drastico per il Ghiacciaio del Morteratsch, registrando un arretramento di oltre 900 metri. Negli ultimi 40 anni il ghiacciaio ha proseguito nel suo ritiro, registrando un arretramento totale di quasi 2 chilometri di lingua dal punto della sua massima estensione.
E pensare che 10.000 anni fa il Ghiacciaio del Morteratsch copriva buona parte della Svizzera e, con l’innalzamento progressivo delle temperature, arretrando diede vita ai laghi di Lugano, di Como, al Lago Maggiore e al Lago di Garda. Nel 1860 gli abitanti dell’Engadina erano addirittura preoccupati dal pericoloso avanzamento del ghiacciaio verso le case. A quell’epoca si verificò una piccola glaciazione e i ghiacciai si espansero rapidamente a causa del costante abbassamento delle temperature. Il Ghiacciaio del Morteratsch raggiunse infatti in quell’anno la sua massima espansione.
La triste leggenda del Ghiacciaio del Morteratsch
Attorno al Ghiacciaio del Morteratsch si celano due tristi leggende, una un po’ più fantasiosa e una un po’ più romantica. La prima leggenda narra che sui monti tra Chaputschol e Munt Pers viveva una fata di rara bellezza, che di tanto in tanto si rinfrescava nelle acque del Lago di Diavolezza. Un giorno alcuni cacciatori, avvistata la bellissima fata, seguirono lei e i suoi camosci per scoprire da dove proveniva.
La dimora della fata era un castello edificato tra le rocce più impervie nella zona del Munt Pers e sparì per incanto appena la fata tornò, lasciando davanti agli occhi dei cacciatori solo un labirinto di rocce e crepacci nel quale si persero senza più ritrovare la strada di casa. Fra questi cacciatori c’era anche Aratsch. Si narra che da allora, nelle sere più tristi, un lamento che cita Mort ais Aratsch (Aratsch é morto) percorre quel versante della montagna. Il lamento fu udito da molti e si decise quindi che l’alpe dovesse prendere il nome da quel lamento. Per questo oggi si chiama Alpe Morteratsch.
La seconda leggenda narra che su questo ghiacciaio si è consumata una storia d’amore degna di Romeo e Giulietta. Un tempo, dove ora si trovano solo rocce e ghiaccio, si trovavano diversi pascoli e baite dove la vita scorreva felice e nuovi amori nascevano dal nulla, proprio come quello di Teresa e Eratsch. Teresa era una giovane fanciulla talmente bella da essere chiamata la rosa della montagna e aveva fatto innamorare il giovane Eratsch.
Purtroppo però il loro amore era ostacolato dalle famiglie, tra le quali non correva buon sangue perché in contrasto su questioni legate al possesso di alcuni terreni, le quali segregarono in casa la bella ragazza e fecero partire Eratsch per combattere in una terra lontana. Teresa, convinta che non avrebbe mai più rivisto il suo amato, cadde in depressione e morì per il dolore. Ma Eratsch ritornò, convinto di poter riabbracciare la sua amata. Venuto a conoscenza della morte di Teresa, sconvolto dal dolore scappò sulle montagne fino a raggiungere Isla Persa e si gettò in un profondo crepaccio. L’anima di Teresa continuò a vagare nella valle in cerca del suo amato e gridando la sua morte.
I lamenti della giovane ragazza raggiunsero solamente un vecchio pastore che viveva nella valle, il quale ogni notte pieno di compassione si recava ai piedi della montagna per ascoltare il lamento della ragazza. Come ringraziamento si pensa che Teresa fece rinvigorire i pascoli e fece produrre più latte alle mucche. Purtroppo il pastore, invecchiando, non riuscì più a raggiungere le pendici della montagna e chiese aiuto ad un giovane, raccomandandogli però di non seguire o infastidire la giovane ragazza. Il giovane non mantenne la promessa e un bel giorno decise di seguire Teresa la quale, infastidita, scomparve e gettò una maledizione su tutta la valle. Tutto ciò che un tempo era ricoperto da pascoli verdeggianti scomparve e venne ricoperto dal ghiacciaio che avanzò fino al punto da cui si gettò il giovane Eratsch.
Ancora oggi infatti è possibile osservare Isla Persa, l’unico sperone di roccia isolato all’interno del Ghiacciaio del Morteratsch e si dice che durante le notti tempestose sia ancora possibile scorgere lo spirito di Teresa vagare intorno alla tomba del suo amato.
Come raggiungere il Ghiacciaio del Morteratsch
Il Ghiacciaio del Morteratsch è raggiungibile comodamente con il Trenino del Bernina in partenza da Tirano in circa 2 ore senza soste. Tutto quello che dovrete fare sarà scendere dal treno, uscire dalla stazione di Morteratsch e incamminarvi verso il sentiero che parte proprio di fronte alla stazione.
In alternativa se volete raggiungere il Ghiacciaio di Morteratsch in macchina, da Milano ci vogliono circa 3 ore e avete diverse opzioni:
- la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga fino a Colico
- l’autostrada Como Laghi (A9) fino all’uscita Lago di Como per poi percorrere tutta la Strada Regina (SS340) fino a Colico, passando per il Pian di Spagna.
Da Colico avrete altre due opzioni:
- prendere lo svincolo sulla SS38 verso Sondrio e poi verso Tirano dove, giunti di fronte al Santuario della Beata Vergine di Tirano dovrete svoltare a sinistra e prendere la Strada 29 in Svizzera e proseguire fino a Morteratsch
- proseguire sulla SS36 fino a Chiavenna, dove poi dovrete prendere lo svincolo sulla SS37 fino all’ingresso in Svizzera, dove proseguirete sulla Strada 3 (bellissima e panoramica), poi sulla Strada 27 fino a St. Moritz e infine sulla Strada 29 fino a Morteratsch.
Arrivati a Morteratsch potete parcheggiare l’auto nel parcheggio che troverete lungo la strada che porta alla stazione, dove termina la strada. Il parcheggio è a pagamento e costa 1 CHF all’ora. Calcolate di lasciare la macchina almeno 3 ore, 5 ore se volete fare il sentiero fino alla Capanna Boval e fermarvi a pranzo.
Una volta lasciata l’auto dovrete raggiungere la stazione di Morteratsch percorrendo la strada sterrata che parte dalla fine del parcheggio e, una volta arrivati alla stazione, troverete l’ingresso del sentiero proprio di fronte. Qui troverete le indicazioni per due sentieri differenti: un sentiero porta al fronte del Ghiacciaio di Morteratsch e un sentiero porta alla Capanna Boval, da dove avrete una meravigliosa vista su buona parte della lingua del Ghiacciaio del Morteratsch e sul Ghiacciaio del Pers.
Dal cartello con le indicazioni proseguite dritto lungo il sentiero largo e pianeggiante, che continua dritto per meno di 1 ora fino al fronte del ghiacciaio a tratti in salita e a tratti pianeggiante. È un sentiero facile e adatto a tutti, anche con i passeggini, ed è percorribile tutto l’anno. Giunti in fondo al sentiero dovrete oltrepassare il fiume passando sopra ad un ponte in legno e potete continuare fino alla piccola lingua di sassi a ridosso del fiume. Non è consentito andare oltre o avvicinarsi alla piccola parete di ghiaccio che potete scorgere a destra, in quanto la parete è piena di sassi che potrebbero cadere da un momento all’altro. E infatti quando eravamo la, ne sono caduti tanti anche abbastanza grandi.
È possibile arrivare fino alla lingua del Ghiacciaio del Morteratsch salendo in cima al dirupo che la nasconde alla vista dal basso. Per arrivare al dirupo dovrete tornare indietro, ripassare nuovamente sul ponte e, ghiacciaio alle spalle, andare a destra dove troverete un secondo ponte in legno da oltrepassare. Da qui il percorso diventa difficile, si passa su enormi massi e il sentiero non esiste quasi più, ma troverete mano a mano degli omini (pietre accatastate una sopra l’altra in verticale) che vi indicheranno dove passare e vi aiuteranno ad orientarvi. Fate attenzione lungo questo tratto perché è a tratti ripido e, verso la cima del dirupo, diventa davvero molto ripido! La vista che si ha da lassù però ripaga dello sforzo fatto!
In alternativa potete percorrere il più ripido e a tratti difficile sentiero che conduce in circa 2 ore alla Capanna Boval (2.495 metri), che sale sulla destra della morena, oltrepassando diversi fiumiciattoli e diverse cascate. Il sentiero inizia subito a salire con un primo tratto abbastanza ripido, per poi continuare facilmente fiancheggiando il Piz Boval. Ad un certo punto raggiungerete un costone roccioso dove il sentiero riprende a salire ripidamente e dove potrete aiutarvi con delle funi. Superato questo punto il sentiero torna a salire dolcemente fino alla capanna e la vista si apre su buona parte del Ghiacciaio del Morteratsch e sul Ghiacciaio del Pers che, scendendo verso la lingua del Morteratsch, si va ad unire. Dalla Capanna Boval avrete un’ampia visuale su entrambi i ghiacciai e potete rendervi conto di quanto grande fosse il Morteratsch poco più di 100 anni fa.
Il ritorno, qualunque sia il sentiero intrapreso, segue la stessa strada dell’andata. È possibile visitare il Ghiacciaio del Morteratsch e il Ghiacciaio del Pers anche da più vicino, prendendo parte ad un’escursione guidata di circa 12 chilometri che vi porterà alla scoperta di meravigliosi crepacci e formazioni di ghiaccio. L’escursione costa 60 CHF ed è fattibile da fine Giugno a metà Settembre circa.
Caseificio di Morteratsch
Se avete tempo a sufficienza prima di riprendere il Trenino del Bernina o prima di proseguire il vostro viaggio, vi consigliamo di fare un salto al caseificio di Morteratsch, situato proprio dietro l’hotel e la stazione di Morteratsch. Il caseificio produce formaggi in maniera tradizionale, conservando l’antica arte casearia delle Alpi svizzere. È possibile acquistare i prodotti presso il negozietto del caseificio oppure partecipare all’Alp-Brunch, per degustare i loro prodotti, prenotando il posto entro la sera prima.
Il caseificio dell’alpeggio Morteratsch è aperto da inizio Luglio ad inizio Ottobre, dalle 09.00 alle 17.00.
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Questo articolo fa parte della nostra rubrica #IceInItaly!
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