Nascosto nel piccolo paesino di Genga, non lontano dallo splendido Tempio del Valadier, si trova un altro luogo di rara bellezza, la cui maestosità è capace di lasciare davvero senza parole. Stiamo parlando delle Grotte di Frasassi, un meraviglioso sistema di grotte carsiche sotterranee generato in oltre un milione di anni dallo scorrere del fiume Sentino. Ci troviamo all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, immersi in uno scenario naturale che merita di essere esplorato in ogni suo angolo.
Le Grotte di Frasassi si estendono per oltre 20 chilometri di stretti cunicoli e grandi grotte che oggi, grazie all’immenso lavoro di speleologi e architetti, è possibile visitare seppur in una piccolissima parte. Visitare le Grotte di Frasassi è senza dubbio una delle esperienze più belle che si possano fare nelle Marche e noi vi consigliamo di inserirle assolutamente all’interno del vostro viaggio in questa splendida regione. Ritrovarsi da soli totalmente avvolti dal silenzio assordante delle grotte è stato qualcosa di meraviglioso.
In questo articolo vi diamo tutte le informazioni necessarie per organizzare la visita alle Grotte di Frasassi nel migliore dei modi. Trovate informazioni sulla storia e sulla loro formazione, sul come arrivare e su come si svolge la visita. Se volete viverle quasi in solitudine, come abbiamo fatto noi, vi consigliamo di non visitarle in alta stagione e nei weekend.
- Un po’ di storia!
- Visita alle Grotte di Frasassi
1. Informazioni utili - Come arrivare alle Grotte di Frasassi
1. Dove parcheggiare alle Grotte di Frasassi - Orari di ingresso alle Grotte di Frasassi
- Costo del biglietto d’ingresso alle Grotte di Frasassi
- Cosa vedere nei dintorni delle Grotte di Frasassi
1. Il Tempio del Valadier
2. Abbazia di San Vittore e Genga
3. Sassoferrato e Sentinum
Visita alle Grotte di Frasassi: tutte le informazioni utili
Un po’ di storia!
La scoperta delle Grotte di Frasassi si fa risalire al 25 Settembre del 1971, quando fu scoperta per la prima volta la Grotta Grande del Vento. In realtà però la prima grande scoperta in quest’area avvenne il 28 Giugno 1948, quando un gruppo di speleologi guidati da Mario Marchetti scoprì la Grotta del Fiume. Negli anni successivi i Gruppi Grotte del Club Alpino Italiano (C.A.I.) di Jesi e di Fabriano effettuarono numerose altre esplorazioni e scoperte, finché nel 1966 venne ritrovata un’ulteriore diramazione di oltre 1 chilometro all’interno della Grotta del Fiume.
L’anno delle più grandi scoperte però arrivò solamente 5 anni dopo, a Luglio del 1971, quando un gruppo di giovani di Jesi si trovarono di fronte ad una piccola apertura da cui fuoriusciva una notevole corrente d’aria. Ci volle circa un mese per riuscire ad ampliare il passaggio, chiamato successivamente Strettoia del Tarlo, oltrepassato per la prima volta l’1 Agosto 1971. Di fronte ai giovani si aprirono oltre 5 chilometri di nuove cavità, cunicoli, pozzi e grandi gallerie.
Poco dopo, il 25 Settembre 1971, ci fu la scoperta più importante. Quel giorno, lo speleologo Rolando Silvestri, durante la sua traversata delle pendici Nord del Monte Vallemontagnana, scoprì un piccolo imbocco. Con l’aiuto di alcuni amici, riuscì ad allargare il varco e ad entrare in una piccola sala. Dopo la delusione iniziale per la piccola scoperta, scoprirono numerose aperture da cui fuoriuscivano correnti d’aria. Avviarono così un lavoro di scavatura durato per diversi giorni, fin quando riuscirono ad inoltrarsi in una strettoia e a scivolare fino al ciglio di un grande vuoto. Gettarono una sasso nel vuoto per cercare di capirne la profondità e, misurando il tempo di caduta, stimarono un’altezza di oltre 120 metri. A quel punto però dovettero dotarsi dell’adeguata attrezzatura per poter penetrare nel buco e raggiungerne il fondo. Pochi giorni dopo riuscirono a calarsi nell’enorme grotta, alla quale fu dato il nome di Abisso Ancona.
La notizia della scoperta fu diffusa attraverso la stampa, portando alla notorietà le Grotte di Frasassi. Negli anni successivi si susseguirono diverse esplorazioni del Gruppo Speleologico di Jesi e del Gruppo di Ancona, rispettivamente nella Grotta del Fiume e nella Grotta Grande del Vento. Gli speleologi erano certi che le due grotte fossero comunicanti e l’obiettivo delle loro esplorazioni era proprio quello di trovare la congiunzione. Ci riuscirono alcuni speleologi del CAI di Fabriano l’8 Dicembre, i quali chiamarono il passaggio Condotta dei Fabrianesi. Da quel giorno le due grotte divennero un unico enorme labirinto di cavità sotterranee, con una lunghezza di oltre 13 chilometri.
Verso la fine del 1972 nacque il Consorzio Frasassi, con l’intento di salvaguardare e valorizzare il territorio e le gotte. Realizzarono una galleria artificiale di oltre 200 metri, realizzata nel rispetto dell’ambiente e senza abbattere le concrezioni, che conduce oggi all’ingresso della Grotta Grande del Vento. All’interno realizzarono invece un percorso di circa 600/700 metri che si sonda tra i vari ambienti. Si realizzarono così le condizioni minime per permettere ai turisti di visitare la grotta, che aprì ufficialmente al pubblico l’1 Settembre 1974.
Visita alle Grotte di Frasassi
La visita inizia oltrepassando i tornelli d’ingresso che vi condurranno all’inizio della galleria artificiale. Percorsa tutta la galleria, dove la guida vi racconterà la storia della formazione delle grotte, raggiungerete l’Abisso Ancona, la prima parte della grotta scoperta dagli speleologi. Questa enorme cavità, tra le più grandi in Europa e nel Mondo, è lunga 180 metri, larga 120 metri e alta 200 metri e potrebbe facilmente contenere il Duomo di Milano. Camminando tra le migliaia di stalattiti e stalagmiti, noterete anche un’enorme frana, risultato dei movimenti e dei crolli verificatisi nel corso dei millenni e che hanno originato l’abisso.
Il percorso continua passando accanto alla Fetta di Pancetta, una curiosa stalattite ondulata bianca e rosa che ricorda proprio una fetta di pancetta. In basso a destra si trova l’Angolo del Paradiso, un piccolo laghetto cristallizzato a seguito della saturazione di un bacino d’acqua ad opera del bicarbonato di calcio. Accanto al laghetto, si trova il Castello della Fatina, così chiamato per le stalagmiti che ricordano delle guglie e pinnacoli.
Momento Quark: all’interno delle grotte carsiche si possono ammirare delle curiose sculture naturali, formatesi in milioni di anni, grazie al lavoro di acqua e roccia. L’acqua veicola il biossido di carbonio nelle rocce calcaree, avviando un processo chimico che origina l’idrogenocarbonato di calcio. Nel corso di uno stillicidio che dura diversi millenni, piccole quantità di carbonato di calcio vengono trasferite da una parte all’altra, dando vita a diverse curiose formazioni naturali. Queste sono le stalagmiti, le colonne che si sviluppano dal basso all’alto, e le stalattiti, che si sviluppano dall’alto al basso.
Al centro della sala si trovano I Giganti, un imponente gruppo di stalagmiti millenarie, considerate le più importanti delle grotte. Hanno un diametro che varia dai 2 ai 5 metri e un’altezza che varia da 1 metro e mezzo a 20 metri. Da qui, se osservate la cupola della sala, potete vedere la piccola apertura naturale attraverso la quale si sono calati i primi speleologi nel 1971.
Continuando verso la fine della sala si trova la Cascata del Niagara, un’enorme colata bianca di pura calcite. Qui si conclude l’Abisso Ancona, con un vistoso abbassamento del soffitto.
Si entra così nella Sala 200, nome datole per via della sua lunghezza che misura circa 200 metri. La prima bizzarra formazione che si incontra è il Castello delle Streghe (o Castello Rosso), con formazioni tendenti al rossastro. Una di queste, formatasi su una roccia caduta dalla volta, è formata da tante stalagmiti simili a guglie. Una di queste stalagmiti, crescendo, ha raggiunto una stalattite, unendosi e formando una colonna. Con un po’ di immaginazione e con l’aiuto della torcia, la guida vi mostrerà come una formazione ricordi il profilo di una strega.
Continuando lungo il percorso si raggiunge la Spada di Damocle, la stalattite più grossa alta 7,40 metri e con un diametro di 150 centimetri, situata sulla volta e appena percettibile alla vista. Di fronte a voi, al centro della sala, si trova l’Obelisco, una stalagmite alta 15 metri formatasi su una roccia caduta dalla volta. Superato l’obelisco, in basso a sinistra, si trova un pozzo che da l’accesso alla Sala Barbara.
Si entra successivamente nella Sala del Gran Canyon, nome derivato dal fatto che si attraversano alcuni crepacci in fondo ai quali si trovano cavità completamente allagate. Queste cavità raggiungono la falda freatica, ovvero lo stesso livello del fiume Sentino che scorre al di fuori delle grotte. In questa sala si trovano due formazioni meravigliose e davvero particolari. La prima sono le Canne d’Organo, concrezioni conico-lamellari che ricordano un organo e che devono il loro nome al fatto che se vengono colpite dall’esterno producono suoni differenti.
La seconda è la Sala delle Candeline, situata ai bordi di un laghetto, che deve il nome alle numerose stalagmiti cilindriche di piccole dimensioni. Queste stalagmiti sono circondate da un anello di roccia e, insieme, ricordano delle candeline appoggiate su un piattino.
La successiva sala che si incontra è la Sala dell’Orsa, che deve il suo nome ad un masso che, grazie all’erosione millenaria dell’acqua, ha assunto la vaga forma di un’orsa. All’interno della sala si trovano numerosi pozzi, alla cui base è possibile vedere dei piccoli laghetti di un’azzurro intenso e le condotte verticali attraverso le quali risalivano le acque sulfuree.
L’ultima sala che si visita con il percorso turistico è la Sala dell’Infinito, così chiamata perché ha una forma irregolarmente circolare e, durante le prime esplorazioni, gli speleologi vi persero l’orientamento. Si ritrovarono a girare diverse volte intorno alla sala prima di trovare un’uscita, come se fossero in un percorso infinito.
Informazioni utili
La visita alle Grotte di Frasassi è guidata, si svolge lungo un percorso attrezzato ci 1.500 metri ed ha una durata di circa 75 minuti. La temperatura all’interno delle grotte è di 14°C costanti, ma se siete freddolosi vi consigliamo di portare con voi un maglione o una felpa. Necessarie anche un paio di scarpe da ginnastica, in quanto il sentiero è a tratti scivoloso.
Se desiderate partecipare alla visita speleologica dovrete portare con voi una tuta da ginnastica, dei calzini in spugna, dei guanti in gomma un cambio indumenti intimi, l’occorrente per fare la doccia e il phon.
Potete portare con voi i cani di piccola taglia, gratuitamente, esclusivamente nel trasportino/borsa o in braccio. Presso il parcheggio della biglietteria sono a disposizione dei box gratuiti per i cani di grossa taglia, che potete utilizzare in base alla disponibilità.
Ovviamente, ribadirlo non nuoce, all’interno delle grotte è severamente vietato fumare e toccare, spezzare o rubare pezzi delle concrezioni calcaree. Purtroppo la nostra guida ci raccontava che ci sono stati casi di furti e danneggiamenti di stallatiti e stalagmiti di centinaia di anni. Vi ricordiamo che questi danni sono irreparabili.
Come arrivare alle Grotte di Frasassi
Le Grotte di Frasassi sono comodamente raggiungibili sia in auto che con i mezzi pubblici. Se viaggiate in aereo, l’aeroporto più vicino è l’Aeroporto “Raffaello Sanzio” Ancona – Falconara.
Se viaggiate in auto dovete prendere l’Autostrada A14 (Bologna Centrale) e uscire ad Ancona Nord. Successivamente dovete prendere la Superstrada SS76 Ancona – Roma e uscire a Genga, dopo circa 25 minuti d’auto dal casello autostradale.
Se viaggiate in treno dovete prima raggiungere Ancora, e poi prendere la linea ferroviaria Ancona – Roma fino alla fermata di Stazione Genga – San Vittorio Terme. Potete raggiungere le Grotte di Frasassi anche in autobus, con un servizio di linea (Autolinee Senesi) che le collega con le maggiori città della zona, come Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Civitanova Marche e Porto Recanati.
Dove parcheggiare alle Grotte di Frasassi
Il parcheggio principale delle Grotte di Frasassi, e il più grande, si trova in Località La Cuna – Genga stazione. Qui si trovano anche la biglietteria delle grotte e un’area camper. Da questo parcheggio potete raggiungere le grotte a piedi, con una passeggiata di circa 1,3 chilometri, oppure potete prendere la navetta gratuita che vi porterà fino all’ingresso delle grotte.
Il parcheggio più vicino è il Parcheggio San Vittore, situato all’ingresso della frazione San Vittore delle Chiuse, a pochi minuti a piedi dalle grotte. Vi consigliamo di arrivare presto la mattina per trovare posto, in quanto è piccolo e spesso super affollato. In questo caso dovrete acquistare il biglietto online oppure recarvi prima alla biglietteria La Cuna.
Orari di ingresso alle Grotte di Frasassi
L’orario di apertura delle Grotte di Frasassi varia a seconda della stagione scelta per viaggiare, come di seguito indicato:
- Ingresso estivo (Maggio/Giugno/Settembre/Ottobre): dal lunedì al venerdì alle 10.00, 10.30, 11.00, 12.00, 12.30, 14.30, 15.00, 16.00 e 17.00. Il sabato e la domenica alle 9.30, 10.00, 10.15, 10.30, 11.00, 11.15, 12.00, 12.30, 13.00, 13.30, 14.30, 15.00, 15.30, 16.00 e 17.00.
- Ingresso estivo (Luglio/Agosto): a Luglio sono aperte tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.30 con ingressi scaglionati ogni 20-30 minuti. Ad Agosto sono aperte tutti i giorni con orario continuato e con ingresso ogni 10 minuti.
- Ingresso invernale (da Novembre a Febbraio): dal lunedì al venerdì alle 11.30 e alle 15.30. Il sabato alle 11.30, 14.30 e 16.30. La domenica, nei giorni festivi, nei ponti e dal 26 al 31/12 e dal 2 al 6/01 è possibile entrare alle 10.00, 11.00, 12.00, 14.30, 16.00 e 17.00.
Le grotte resteranno chiuse il 4 Dicembre, 25 Dicembre e dal 10 al 30 Gennaio inclusi.
Potete acquistare i biglietti online oppure presso la biglietteria situata nel Parcheggio La Cuna. È aperta nei seguenti dalle 09.15 alle 12.15 e dalle 13.30 alle 16.30.
Se visiterete le Grotte di Frasassi in alta stagione, vi consigliamo di acquistare i biglietti online con largo anticipo. È necessario ritirare i biglietti acquistati presso la biglietteria circa 30 minuti prima dell’ingresso prenotato. Per informazioni sempre aggiornate sugli orari di ingresso alle grotte e sui giorni di chiusura vi rimandiamo al loro sito ufficiale.
Costo del biglietto per le Grotte di Frasassi
Il costo del biglietto d’ingresso alle Grotte di Frasassi è € 18,00 intero, € 15,00 ridotto, € 12,00 per i ragazzi dai 6 ai 14 anni. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 6 anni, per i portatori di handicap e l’accompagnatore e per i cittadini di Genga.
Se desiderate effettuare la visita speleologica alle Grotte di Frasassi, è necessaria la prenotazione e dovrete acquistare l’apposito biglietto. Sono inclusi nel prezzo la guida e tutta l’attrezzatura necessaria.
- Visita Speleologica – Percorso Azzurro (2 ore): € 40,00
- Visita Speleologica – Percorso Rosso (3 ore): € 50,00
Il biglietto comprende anche l’ingresso al Museo Speleo Paleontologico situato vicino all’Abbazia di San Vittore, dove è possibile ammirare un fossile preistorico chiamato Ittiosauro di Genga, e la visita al Museo di Genga, Arte e Storia del Territorio, situato nel centro storico del paese.
Cosa vedere nei dintorni delle Grotte di Frasassi
Di luoghi da visitare in questo angolo delle Marche ce ne sono davvero tanti, ma se avete un solo giorno a disposizione vi consigliamo di limitarvi alla visita delle Grotte di Frasassi e di altri due posticini meravigliosi nei dintorni. Stiamo parlando del suggestivo Tempio del Valadier e del paesino di Genga, il cui centro storico è una piccola perla.
Il Tempio del Valadier
Il Tempio del Valadier è una piccola chiesa neoclassica, di forma ottagonale, incastonata all’interno di una grotta. Lo scenario in cui è immersa è davvero meraviglioso e da solo vale la fatica della salita fino al tempio. Il percorso è facile, seppur tutto in salita, ed è lungo solamente 700 metri. Munitevi di scarpe comode, acqua e protezione solare e incamminatevi verso questo piccolo gioiellino.
Ne abbiamo parlato più approfonditamente nel nostro articolo Tempio del Valadier: visita al tempio nascosto nella roccia.
Abbazia di San Vittore e Genga
Non perdete una visita anche alla splendida Abbazia di San Vittore, costruita nella Gola di Frasassi tra il X e l’XI secolo. All’interno dell’ex convento dell’abbazia è ospitato il Museo Speleo Paleontologico e Archeologico, il cui ingresso è incluso nel biglietto delle Grotte di Frasassi.
Passeggiate poi nel grazioso centro storico di Genga e del suo castello medievale abbracciato dai monti circostanti. Perdetevi tra i suoi vicoli e visitate il Museo d’Arte Sacra, che ospita tanti reperti della zona, dalla preistorica Venere di Frasassi alla Madonna con Bambino della bottega del Canova proveniente dal Tempio del Valadier. L’ingresso è incluso nel biglietto delle grotte.
Sassoferrato e Sentinum
Se vi avanza ancora tempo fate una tappa anche a Sassoferrato, a circa 14 chilometri dalle grotte, e visitate il suo centro storico ricco di musei e chiese. Prendete parte anche ad una visita guidata del vicino sito archeologico di Sentinum, antica città romana. Qui, nel 295 a.C., si svolse la celebre Battaglia delle Nazioni e, in seguito, lo sconto tra Marco Antonio e Ottaviano.
Ne parleremo più approfonditamente in un articolo dedicato.
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2 Comments
Giancarlo Cappanera
9 Ottobre 2022 at 11:04Nel sito web http://www.frasassigsm.it gli speleologi che hanno scoperto la grotta raccontano in prima persona tutta l’avvincente storia delle Grotte di Frasassi.
Elisa Polini
10 Ottobre 2022 at 18:13Ciao Giancarlo,
Grazie per il suggerimento, andiamo volentieri a leggerla e approviamo il link al vostro sito (che solitamente non approviamo) in modo che anche i nostri lettori possano leggerla a loro volta. 🙂
A presto!