Come ormai ben sapete, da tanti anni ormai ci occupiamo della promozione di un turismo consapevole e sostenibile nell’Artico, e recentemente anche in Antartide. In tutti questi anni di lavoro abbiamo stretto delle bellissime collaborazioni con Enti del Turismo, Agenzie Viaggi specializzate, Tour Operator locali e italiani, che hanno sposato pienamente la nostra causa e con i quali ci siamo sempre trovati sulla stessa linea di pensiero.
Recentemente abbiamo stretto una nuova partnership con un interessante portale informativo sull’Artico che riteniamo molto valido. Gli argomenti di cui parla spaziano dalla storia alla geopolitica, dalla scienza ai viaggi, toccando davvero tutti gli aspetti che possono interessare a chi ama queste terre estreme e desidera conoscerle più approfonditamente sotto tutti i punti di vista. Abbiamo pensato che fosse giusto farvelo conoscere attraverso le parole del suo fondatore, perciò vi presentiamo Osservatorio Artico e Leonardo Parigi!
Ciao Leonardo, parlaci del tuo progetto. Da cosa nasce l’idea di Osservatorio Artico?
Osservatorio Artico nasce dalla mia esperienza di studio in Danimarca, ormai dieci anni fa. Studente di Scienze Politiche Internazionali, cercavo un argomento per la tesi e scoprii che, superate certe latitudini, i due argomenti principali erano le “Arab Springs” del momento – era il 2011 – e l’Artico. Da lì è nato il mio interesse, per cui per anni ho lavorato sul tema collaborando con varie riviste e giornali. Nel 2018 ho deciso di creare un sito dedicato, che oggi è il primo magazine sul tema in lingua italiana.
Chi c’è dietro Osservatorio Artico?
Dietro a Osservatorio Artico ci sono molte persone e tante partnership. A due anni dalla nascita del progetto, abbiamo già una ventina di collaboratori e lavoriamo in tandem con numerose altre realtà editoriali.
Qual è l’obiettivo di Osservatorio Artico? Cosa vuole trasmettere ai suoi lettori?
Il nostro obiettivo è quello di raccontare l’Artico, ma più che altro “portarlo” al pubblico italiano. Nonostante l’enorme distanza geografica, infatti, sono numerosi i punti di contatto tra il nostro Paese e la regione polare. Ma i tanti temi principali dell’Artico – dal clima all’ambiente, dalle potenziali rotte marittime commerciali agli sviluppi geopolitici – vedono l’Italia comunque interessata, a livello attivo o passivo. Per questo pensiamo sia importante svolgere questa attività di racconto e monitoraggio. E ovviamente anche di scoperta, visto che anche per noi è un’esperienza affascinante e molto intrigante il fatto di occuparci di una porzione di mondo così complessa.
Che temi tratta Osservatorio Artico? Cosa trovano i vostri lettori tra le vostre notizie?
Il nostro approccio è volontariamente olistico. Non potremmo “stare sulla notizia”, banalmente perché non siamo sul territorio. Preferiamo quindi raccontare e analizzare i vari argomenti relativi alla regione, ma cercando di dare spazio a tutti i temi. Cultura, società, migrazioni, così come investimenti, energia, politica e difesa. I nostri lettori possono trovare tanti argomenti sul sito e sui nostri canali social, dalla fauna dell’Artico agli investimenti infrastrutturali!
Cosa vi ha colpito di più dell’Artico? C’è una zona che amate particolarmente?
All’interno dello Staff di Osservatorio Artico ci sono tante esperienze diverse. C’è chi si occupa di Cina, chi di ambiente e sostenibilità. C’è chi ha vissuto in Russia e chi in Scandinavia, per cui sarebbe difficile tradurre tutto in un singolo luogo. Di sicuro c’è che abbiamo al nostro interno una grande varietà di interessi e preferenze, che è la nostra forza.
Parlaci del progetto Italia chiama Artico.
“Italia chiama Artico” è stato il nostro primo festival online, e ha avuto riscontri molto al di sopra delle attese. Un evento complesso da organizzare, tanto più perché solo online, ma che ci ha portato enormi soddisfazioni e grandi incontri. Il festival è semplicemente uno degli aspetti che perseguiamo, ovvero la divulgazione di un tema così apparentemente di nicchia ma molto rilevante come l’Artico per il pubblico italiano.
Osservatorio Artico sta crescendo molto velocemente, che progetti avete per il futuro?
Il nostro primo progetto concreto è quello di stringere ancora di più i rapporti che abbiamo con altre realtà, come “Un Viaggio Infinite Emozioni”. Appena potremo tornare a viaggiare, vorremmo anche sviluppare la nostra rete di collaborazioni con persone e istituzioni locali dell’Artico, ma prima di tutto vogliamo sviluppare il più possibile le connessioni del nostro Paese con la regione artica.
Siamo molto felici e onorati di essere vostri partner e speriamo di poter collaborare appena possibile, magari direttamente sul campo, con progetti mirati.
Ricambio con favore, per noi è un valore aggiunto poter collaborare con chi può raccontare al meglio i viaggi e la possibilità di visitare luoghi così affascinanti e culture così complesse. E speriamo di poter presto creare qualche viaggio insieme!
Scopri di più sull’Artico iniziando dalla nostra guida Artico: un mondo da proteggere oltre il Circolo Polare Artico e dalla nostra Photo Gallery! Per approfondimenti sulle popolazioni dell’Artico date un’occhiata al nostro progetto People of the Arctic: un viaggio alla scoperta degli abitanti dell’Artico.
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