Monterosso al Mare è il borgo più grande delle Cinque Terre e il primo ad essere stato documentato, nel 1056. Un borgo da un passato frastagliato, caratterizzato da un’economia fiorente messa a dura prova dai continui attacchi dei pirati. A tal proposito, nel X secolo, lungo tutta la fascia costiera furono costruite ben 13 torri di avvistamento, alcune delle quali sono visibili ancora oggi.
Monterosso sorge al centro di un piccolo golfo naturale, protetto dall’abbraccio di una scogliera artificiale, e fa parte Parco nazionale delle Cinque Terre. Inoltre l’azzurro e limpido mare che bagna la costa del borgo fa parte dell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre. Per questi, e per tanti altri motivi, Monterosso è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, insieme a tutte le Cinque Terre, Porto Venere e alle isole Palmaria, Tino e Tinetto.
In questo articolo vi diamo tutte le informazioni per organizzare la visita a Monterosso, su cosa vedere, su cosa fare e su quali trekking si possono percorrere nei dintorni. Trovate inoltre indicazioni su come arrivare e dove parcheggiare l’auto o il camper.
- Cosa vedere a Monterosso
- Cosa vedere nei dintorni di Monterosso
- Trekking a Monterosso
- Come arrivare a Monterosso
- Dove parcheggiare a Monterosso
Cosa vedere a Monterosso, il borgo più grande delle Cinque Terre
Cosa vedere a Monterosso
Il borgo si può dividere in due parti, il borgo vecchio e la zona Fegina, la più turistica e famosa, collegate tra loro da una galleria pedonale o un sentiero panoramico che costeggia il mare. L’antico borgo è senza dubbio la parte più bella, caratterizzata dalle tipiche case-torri colorate, strette viuzze acciottolate (caruggi) in cui avventurarsi e monumenti meravigliosi da visitare.
Sicuramente da visitare la Chiesa di San Giovanni Battista di Monterosso, costruita tra la metà del XIII secolo e l’inizio del XIV. La chiesa è uno splendido esempio di gotico ligure, con una facciata a paramenti alternati di marmo bianco e serpentino verde scuro, un portale sormontato da una lunetta con un affresco del XVIII secolo raffigurante il Battesimo di Cristo e un maestoso rosone centrale in marmo bianco. Al suo interno la chiesa conserva un fonte battesimale del 1360, un dipinto della Madonna del Rosario, un dipinto raffigurante la Crocifissione e l’altare maggiore del 1734. Il campanile della chiesa era una delle antiche torri di avvistamento, a pianta rettangolare. Fu riadattata a campanile nel XV secolo e rimaneggiata nel XVIII secolo in seguito ad un terremoto.
Accanto alla chiesa si trova l’Oratorio della Confraternita dei Neri, costruito nel XVII secolo in stile barocco. L’esterno si presenta con una particolare facciata intonacata a righe bianche e nere, restaurata nel 1922. Ha un portale molto semplice sormontato da una lunetta raffigurante un teschio sovrapposto a due tibie e la scritta Mortis-et-Orationis Confraternitas. L’interno è decorato con gli stessi elementi della facciata, teschi e scheletri che guardano i fedeli, come a ricordare la fugacità della vita. Al suo interno ospita una statua di Sant’Antonio Abate, proveniente dal convento dedicato al santo, di cui oggi non resta nulla, che si trovava, intorno all’anno Mille, sul promontorio del Mesco.
La Confraternita dei Neri ebbe un ruolo molto importante nel XVI e nel XVII secolo, per poter dare una giusta sepoltura alle persone meno abbienti. Non a caso, il loro abito era un saio nero, con una corda anch’essa nera, un cappuccio e un colletto. Quest’ultimo aveva anche la funzione di mascherina per cercare di difendersi dal forte odore della decomposizione dei corpi. In quell’epoca molta gente non disponeva di grosse somme di denaro a causa delle continue carestie e guerre, che decimarono la popolazione lasciandola al loro triste destino. Da qui la confraternita prese il nome di Mortis et Orationis e nel 1560 ricevette da Papa Pio IV il diritto di ricevere elemosine e costruire chiese ed oratori per poter aiutare i più bisognosi.
Continuando a passeggiare nel centro storico di Monterosso, poco distante dalla chiesa, raggiungerete l’Oratorio della Confraternita dei Bianchi o di Santa Croce. L’edificio risale al XV secolo, deve e prende il suo nome al colore della veste usata dai confratelli durante le processioni. Anche qui, troverete una facciata intonacata a righe bianche e nere e un portale molto semplice. Al suo interno custodisce un organo ottocentesco ed una cantoria lignea, il cui parapetto è decorato con un dipinto.
Questa confraternita restò attiva fino al XVII secolo e gestiva l’ospedale del paese, prendendosi cura dei malati.
Lasciate il centro storico di Monterosso e dirigetevi verso la parte nuova del borgo, passando però prima dal Convento dei Cappuccini e la Chiesa di San Francesco. Gli edifici sono situati sul Colle di San Cristoforo, che divide la parte vecchia di Monterosso da quella nuova di Fegina. Si raggiungono, partendo da entrambe le parti, salendo una breve ma ripida scalinata. I due lati della scalinata si uniscono nei pressi della Statua di San Francesco, situata davanti alla Torre Aurora, dalla quale si gode di una splendida vista sul borgo e sul mare.
La costruzione del convento iniziò l’8 Ottobre del 1619 per volere del nobile genovese Gian Fabio Squarciafico, diventato poi Padre Francesco da Genova, e durò circa 5 anni. Con l’arrivo di Napoleone, nel 1810, i frati vennero cacciati in seguito alla soppressione degli ordini e l’edificio fu utilizzato come guarnigione, magazzino e lazzaretto. Nel 1894 un sacerdote locale comprò la struttura, la fece restaurare e la donò ai Cappuccini. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la struttura risultò pesantemente danneggiata e fu restaurata solamente per il Giubileo del 2000.
All’interno della piccola Chiesa di San Francesco sono conservati altari in legno e dipinti rappresentanti la Crocifissione, il Martirio dei Santi Cappuccini (XVIII secolo), San Girolamo Penitente, la Madonna degli Angeli (1896) e l’Immacolata con San Fedele e San Felice. Sulla destra della chiesa si può salire al piccolo cimitero e alla Cappella di San Cristoforo, situato dove un tempo sorgeva il Castello Doria.
Dell’antico Castello di Monterosso, costruito forse dai primi abitanti longobardi nel VII secolo e fortificato ulteriormente nel XIII secolo, oggi rimangono solamente i resti di tre torri, tratti delle mura con alcune merlature e i resti della cittadella.
Vi consigliamo di scendere poi lungo il sentiero panoramico che costeggia il mare, passando accanto alla Torre Aurora, un tempo parte di un più ampio sistema difensivo. Di tutte le torri di avvistamento, oggi ne rimangono solo tre: la Torre Aurora, il campanile della chiesa di San Giovanni Battista e la torre nei pressi del Gigante. La torre fu probabilmente costruita nel XVI secolo dai Genovesi su una torre precedente e serviva a difendere Monterosso dalle incursioni dei pirati.
Al termine del sentiero raggiungerete la spiaggia Fegina, la spiaggia più famosa delle Cinque Terre, con il suo iconico faraglione. Passeggiate lungo tutto il lungomare, fino a raggiungere la Statua del Gigante, situata a Punta Mesco, costruita nel 1910 in cemento armato e ferro. La statua raffigura Nettuno e costituiva inizialmente la parte finale della Villa Pastine, insieme ad una terrazza panoramica a forma di conchiglia. La Seconda Guerra Mondiale e la forte mareggiata del 1966 danneggiarono gravemente la statua. Ciò che ne rimane oggi è una statua senza braccia, senza tridente, con una sola gamba e senza più la terrazza a forma di conchiglia. Al momento la statua è in ristrutturazione.
Se siete amanti delle attività in mare e per avere una visuale del borgo da un’altra prospettiva, potete prendere parte ad un’escursione in kayak che vi farà visitare i punti più nascosti del borgo oppure Punta Mesco.
Poco distante potete raggiungere la Villa di Montale, la villa del poeta Eugenio Montale premio Nobel per la letteratura nel 1975. La villa, costruita in stile liberty nel 1880, era di proprietà della famiglia ed era chiamata dal poeta stesso la Pagoda Giallognola. A Monterosso sono legate le poesie racchiuse in Ossi di Seppia, come I Limoni, La casa dei doganieri e Punta Mesco.
A Montale è dedicato il Parco Letterario Eugenio Montale, nato per i 40 anni dal ricevimento del premio Nobel. Al suo interno si può seguire un percorso guidato che si snoda tra terrazzamenti a picco sul mare e il cimitero, dove è situata la tomba di famiglia.
Cosa vedere nei dintorni di Monterosso
Poco lontano dal borgo di Monterosso si trova il Santuario di Nostra Signora di Soviore, il più antico santuario mariano ligure. Secondo alcune fonti storiche, il santuario è stato costruito nel luogo in cui si rifugiarono gli abitanti dell’antico villaggio di Albareto, distrutto dai longobardi nel VII secolo.
Una leggenda narra che gli abitanti, fuggendo verso il mare, nascosero sottoterra un’icona della Madonna. Un secolo dopo, nel 740, un sacerdote del nuovo Monterosso, passando nelle vicinanze, notò una colomba bianca volare sopra ad una piccola casa (o un cunicolo, a seconda della versione della leggenda). Il giorno seguente tornò con degli operai che scavarono nell’esatto luogo dove volava la colomba, ritrovando un’antica scultura lignea sepolta. In questo luogo venne costruito un piccolo santuario, che nel corso dei secoli fu ingrandito diverse volte.
L’attuale costruzione risale al XIV secolo, quando fu ingrandita la chiesa e furono aggiunti il porticato e la struttura di accoglienza dei pellegrini che transitavano lungo il percorso che da Roma portava a Santiago de Compostela. L’intera struttura fu ristrutturata nel XVIII secolo. La facciata del santuario presenta un portale con al centro un bassorilievo di marmo raffigurante la Madonna Addolorata, sormontato da un rosone gotico. Al suo interno ospita invece una volta a botte affrescata nel 1872 con alcuni episodi del ritrovamento della statua, un organo del 1834 e una statua in legno della Madonna che regge sulle ginocchia il corpo di Cristo morto.
Come arrivare: potete raggiungere il santuario a piedi (vedi paragrafo successivo) o in autobus (incluso nella Cinque Terre Card). Gli autobus partono da Monterosso da Piazza Garibaldi alle 8.35 e alle 16.35 e dalla Banca Carige alle 12.39 e alle 19.20. L’autobus di ritorno parte dal santuario alle 8.50, alle 12.52, alle 16.47 e alle 19.33.
Trekking a Monterosso
Monterosso, oltre ad essere un buon punto di partenza per visitare le Cinque Terre, è anche un buon punto di partenza per percorrere alcuni trekking tra i più belli della zona. Uno dei sentieri più famosi e panoramici è il sentiero che collega Monterosso a Vernazza, il secondo borgo delle Cinque Terre che si incontra partendo da nord. Questo sentiero è lungo circa 3 chilometri e mezzo e si snoda tra vigneti e uliveti con tratti ripidi e tratti pianeggianti. La vista più bella la si ha nel tratto finale, quando il sentiero inizia a scendere verso Vernazza regalando una splendida vista panoramica sul borgo.
Potete percorrere poi il sentiero (509 – ex 9) che da Monterosso porta al Santuario di Nostra Signora di Soviore. È lungo circa 2 chilometri e mezzo, con un dislivello di circa 460 metri, e si snoda lungo una vecchia mulattiera. Il sentiero è molto semplice, seppur in salita, e passa tra uliveti, campi coltivati e boschi. L’inizio del sentiero si trova in fondo a Via Roma, superata la rotonda, sulla sinistra dove troverete una scalinata in salita.
Un altro sentiero (590) collega Monterosso ai resti dell’Eremo di Sant’Antonio del Mesco. Questo sentiero inizia alla fine della spiaggia di Fegina, dove si trova la Statua del Gigante. Inizialmente passa lungo una strada asfaltata e una scalinata che conducono all’Hotel Bellevue. Prosegue poi in salita nel bosco fino a raggiungere l’eremo.
Come arrivare a Monterosso
Come abbiamo già scritto nell’articolo dedicato alle Cinque Terre, il mezzo più comodo ed economico per raggiungere Monterosso è il treno. Il borgo si trova lungo la linea ferroviaria Genova – La Spezia ed è facilmente raggiungibile dalle principali stazioni italiane, con o senza cambi intermedi. Da Milano Centrale ad esempio partono giornalmente dei treni Intercity diretti a La Spezia Centrale via Genova che fermano a Monterosso.
Potete raggiungere Monterosso anche partendo da uno degli altri borghi delle Cinque Terre, grazie al treno Cinque Terre Express. Il treno è attivo da Marzo a Novembre con una corsa ogni 15/20 minuti. Collega tutti i paesi all’interno del parco al costo di € 4,00 per gli adulti e € 2,00 per i bambini. Dovete convalidare il biglietto prima di salire ed è valido per una sola tratta, senza soste intermedie, e per 75 minuti dalla convalida.
Potete raggiungere Monterosso in auto, ma tenere presente che non è la scelta migliore che possiate fare, sia per via del traffico sia per la mancanza di parcheggio. Da Milano ci impiegherete circa 3 ore e mezza per un totale di 230 chilometri. Dovete prendere la A7 fino a Genova e poi la A12 fino all’uscita per Carrodano-Levanto. Seguite poi la SP566dir e la SP38 fino a Monterosso. Da Torino ci impiegherete circa 3 ore e mezza per un totale di 260 chilometri. Dalla città dovete raggiungere Moncalieri, da dove dovete prendere prima la E70, poi la E25 e infine la A12 fino all’uscita per Carrodano-Levanto. Seguite poi la SP566dir e la SP38 fino a Monterosso.
Dove parcheggiare a Monterosso
Monterosso è forse il borgo delle Cinque Terre in cui è più facile trovare parcheggio, seppur sempre a pagamento. Nel paese potete trovare due parcheggi, entrambi abbastanza grandi:
- Località Loreto: è il più comodo per visitare il centro storico. Il costo del parcheggio da Aprile a Ottobre è di € 2,50/h oppure di € 25,00 per l’intera giornata. Il costo del parcheggio da Novembre a Maggio è di € 2,00 oppure di € 20,00 per l’intera giornata.
- Località Fegina: è situato di fronte alla spiaggia Fegina. Il costo del parcheggio da Aprile a Ottobre è di € 2,50/h dalle 8.00 alle 22.00 e di € 0,50 dalle 22.00 alle 8.00 oppure di € 25,00 per l’intera giornata. Il costo del parcheggio da Novembre a Maggio è di € 2,00 dalle 8.00 alle 22.00 e di € 0,50 dalle 22.00 alle 8.00 oppure € 20,00 per l’intera giornata.
Se viaggiate in camper potete sostare nell’apposita area camper in località Il Poggio, a 1 chilometro e mezzo dal centro. L’area dispone di 14 posti ed è dotata di elettricità, acqua, pozzetto di scarico e fermata degli autobus. In bassa stagione, dal 1 Novembre al 23 Marzo, potete sostare anche nel parcheggio Fegina con tariffa auto, ma non avrete alcun servizio camper a disposizione.
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