Che amiamo passare il nostro tempo libero in mezzo alla natura e alla costante ricerca dell’insolito, ormai pensiamo lo sappiate benissimo. Così da un po’ di tempo abbiamo deciso di girovagare nelle nostre zone alla ricerca di luoghi poco conosciuti, abbandonati e con una storia da raccontare. Uno di questi sono i Mulini di Piero, dove il tempo sembra essere rimasto sospeso a due secoli fa. I mulini risalgono ai secoli XVIII e XIX e sono immersi nel silenzio della Val Veddasca, ai piedi del Monte Lema, nella piana scavata dal fiume Giona.
Poco distante si trova Monteviasco, un piccolo borgo inserito tra i borghi più belli d’Italia. Il borgo è raggiungibile grazie ad una funivia, al momento chiusa, oppure a piedi tramite un sentiero in salita e con oltre 1.400 gradini. Di fianco alla funivia, il fiume Giona forma la piccola e bella Cascata di Giona, raggiungibile lasciando il sentiero e scendendo verso il fiume.
In questo articolo vi diamo tutte le informazioni necessarie per organizzare la vostra visita ai Mulini di Piero e a Monteviasco, fattibile in giornata anche per chi parte da Milano.
- Visita ai Mulini di Piero
- Visita a Monteviasco
- Come arrivare ai Mulini di Piero e a Monteviasco
- Consigli utili
Mulini di Piero e Monteviasco: escursione dove il tempo si è fermato
Visita ai Mulini di Piero
Piero è una piccola frazione di Curiglia, con meno di venti abitanti, e si raggiunge solamente grazie ad un breve e facile sentiero che parte dalla funivia. Per raggiungere il piccolo paese dovrete seguire il sentiero di sinistra, oltrepassando un ponticello sul fiume Giona. Vi basterà camminare per una decina di minuti e vi ritroverete in un paesino tipicamente alpino, dove baite in legno e sasso e stradine strette e acciottolate sono le protagoniste. Nel piccolo paese si trova il Masso di Piero, un masso di alta importanza storica e culturale che data i primi insediamenti nella zona addirittura nella preistoria. Il masso presenta numerose incisioni, figure, simboli e parole risalenti all’epoca pagana, sostituite in seguito da croci quando nel X-XI secolo venne utilizzato per la pratica religiosa cristiana.
I Mulini di Piero si trovano poco distanti dal paesino, immersi in un bosco che sembra quasi essere uscito da una fiaba. I mulini risalgono al XVIII secolo, quando l’attività era incentrata attorno alla macinazione del grano con le pietre. Epoca in cui i mulini venivano costruiti lungo il corso dei torrenti, in questo caso il fiume Giona, che sfocia nel Lago Maggiore. I Mulini di Piero, ormai abbandonati da oltre 40 anni, sono stati costruiti utilizzando materiali del luogo. Le macine sono state costruite con le rocce metamorfiche, la ruota esterna è stata costruita utilizzando legno di castagno. La ruota dentata e l’albero delle macine sono stati costruiti utilizzando il legno di robinia, corniolo e bosso, mentre è stata utilizzata la pietra locale per costruire i muri a secco e il telaio per la costruzione dei tetti.
Oggi, grazie al restauro effettuato alla fine degli anni ’90, è possibile passeggiare tra i resti dei mulini e sentirsi come catapultati indietro nel tempo, circondati da un bosco fatato e dove il tempo sembra essersi fermato. Non è difficile immaginare come doveva essere la vita in quell’epoca, sembra quasi di sentire ancora il profumo del grano nelle macine e il rumore dei mulini che girano spinti dall’acqua del torrente. Durante la bella stagione non è raro trovare animali al pascolo, grazie alla presenza di alcuni agriturismi nella zona, che producono dell’ottimo formaggio.
È possibile visitare solamente l’interno di un mulino, dove sono conservate la ruota esterna e il sistema di macine interno. Un piccolo pannello vi spiegherà l’antico funzionamento del mulino.
Visita a Monteviasco
Monteviasco è un piccolo borgo di montagna, situato a 950 metri d’altezza, inserito tra i borghi più belli d’Italia. Vi troverete immersi tra caratteristiche casette di montagna con i tetti in sasso, in un contesto sospeso nel tempo e lontano dalla fretta e dallo stress della città. La prima citazione storica del borgo risale al 1270, mentre la prima registrazione risale al 1751, quando contava 286 abitanti. Oggi ne conta meno di 15. A livello storico si sa ben poco di questo borgo, se non una curiosa leggenda che narra dell’origine del paese.
La leggenda narra che la nascita di Monteviasco avvenne al tempo del dominio spagnolo in Lombardia, tra il XVI e il XVII secolo, per opera di quattro soldati che, in fuga dall’esercito, cercavano un posto isolato per sfuggire all’esercito. I loro cognomi erano Morandi, Cassina, Dellea e Ranzoni, ancora oggi tra i più diffusi nella zona. Giunti ai piedi del Monte Polà, i quattro soldati trovarono il luogo ideale per stabilirsi, lontano dalle vie di comunicazione e isolato nel bosco. Iniziarono a costruire le loro case, una ciascuno, utilizzando pietre e legni locali, terrazzarono il fianco del pendio per coltivarlo e comprarono una buona quantità di bestiame per il loro sostentamento.
Sistemati nella loro nuova dimora, i quattro soldati iniziarono a sentirsi soli, a sentire la mancanza di una famiglia, di una donna. Così decisero di rapire alcune ragazze nel vicino borgo di Biegno. Sistemate le loro abitazioni per accogliere le ragazze, comparono degli abiti graziosi e dei doni per le future spose. Aspettarono il momento in cui gli uomini del villaggio, in estate, portavano il gregge agli alpeggi e si recarono al villaggio. Con un po’ di fortuna, rapirono quattro ragazze e le portarono al loro villaggio, incuranti delle suppliche delle povere malcapitate. I soldati spiegarono le loro buone intenzioni e le ragazze si rassegnarono al loro destino. Nei giorni seguenti le campane di Biegno suonarono per avvertire dell’accaduto e i parenti delle ragazze rapite, riunito un buon numero di persone, armati di forconi, martelli e coltelli si misero in marcia verso il villaggio.
Arrivati al villaggio vennero accolti dalle ragazze, i quali li assicurarono delle buone intenzioni dei rapitori e chiesero di poter rimanere con loro come loro spose.
Le informazioni più plausibili collocano la nascita di Monteviasco in concomitanza agli altri borghi della Val Veddasca, grazie all’arrivo di un gruppo presumibilmente Celto-Ligure che vi si insediò circa 3.000 anni fa. La valle offre acqua in abbondanza, boschi e selvaggina e, col passare del tempo, si pensa che questo popolo costruì terrazzamenti da coltivare e allevò il bestiame nei pascoli sopra al paese.
Grazie ad alcune incisioni rupestri trovate in tutta la zona, si pensa che l’area fu abitata già nella preistoria.
Le prime fonti storiche scritte su Monteviasco risalgono alla seconda metà del 1200. A causa della sua posizione vicino al confine con la Svizzera, venne citato poi nel Trattato di Friburgo, detto Pace Perpetua, del 1516. Questo trattato stabilì il confine internazionale più antico del Mondo, tuttora esistente. Fu firmato dalla Svizzera e da Francesco I, re di Francia e duca di Milano e delimitava i confini svizzeri con le attuali provincie di Como e Varese. Confermato poi con il Trattato di Varese nel 1752, tra l’impero austriaco e la Svizzera.
Perdetevi passeggiando tra le viette strette e lastricate del borgo e visitate le sue due piccole chiese. Il centro storico risale ai secoli XVI e XVII ed è caratterizzato da un’architettura tipica montana, costituita da case in pietra, balconi in legno e tetti in beole tradizionali. Le stradine lastricate, costruite secondo la tradizionale rizzada, sono rimaste intatte da oltre 200 anni.
Il piccolo Santuario della Serta di Monteviasco, posto al termine della lunga scalinata, è la prima delle due chiese del paese. Se la trovate aperta, prendetevi 5 minuti per visitarne il piccolo e grazioso interno. Attorno a questo santuario si cela una curiosa leggenda che narra di una lite tra due fratelli della famiglia Ranzoni. Il motivo della lite furono i possedimenti di alcuni castagni situati in località della Serta. La lite fu molto accesa e, ad un tratto, uno dei due fratelli colpì l’altro ad un piede, ferendolo gravemente. La ferita era talmente profonda da far pensare ad una probabile amputazione. Il poveretto pregò la Madonna per una guarigione, promettendole che avrebbe costruito una piccola cappella in località Serta. Le preghiere del giovane furono ascoltate, guarì e costruì un piccolo tabernacolo con l’immagine della Madonna del Rosario.
La Chiesa Parrocchiale SS. Martino e Barnaba è dedicata a San Martino la cui ricorrenza (seconda metà di Settembre) è sempre stata, in passato, una data molto importante per Monteviasco. Questo giorno, con l’arrivo dell’inverno, indicava la scadenza dei rapporti di lavoro dei contadini, i rinnovi di mezzadria e la compravendita di bestiame, attrezzi agricoli e scorte alimentari.
Poco lontano dal borgo si trova la Stazione Astronomica di Monteviasco, un osservatorio astronomico dal quale godere di una splendida vista sui cieli notturni, lontano dall’inquinamento luminoso e immersi in un contesto di buio (quasi) totale. Qui sarà possibile seguire lezioni didattiche, effettuare ricerche o semplicemente osservare pianeti, stelle e galassie.
È raggiungibile grazie ad una comoda funivia, al momento chiusa per manutenzione. Gli orari non sono molto comodi, perciò se volete salire per mezzo della funivia informatevi bene prima di partire. L’alternativa, più lunga e panoramica, è salire seguendo una vecchia mulattiera con oltre 1.400 scalini sconnessi tra loro. La mulattiera sale ripida in mezzo al bosco e ci vogliono circa 50 minuti per raggiungere Monteviasco.
Come arrivare ai Mulini di Piero e a Monteviasco
I Mulini di Piero e Monteviasco si trovano in Val Veddasca, nascosti in mezzo alla natura in un luogo ancora poco conosciuto. Per raggiungerli dovrete recarvi a Luino (VA), per poi seguire la strada SP6 che porta a Dumenza. Superata Due Cossani, ultima frazione di Dumenza, dovrete infine prendere la strada che porta a Curiglia.
Una volta arrivati, troverete un ampio parcheggio a pagamento (da Marzo a Novembre) dove poter lasciare l’auto. Da qui parte il sentiero e, fatti pochi passi e superata una piccola cappelletta votiva, vi troverete davanti ad un bivio. A destra si prende la scalinata che in circa 50 minuti vi porterà a Monteviaco, continuando dritti si prende il sentiero verso i Mulini di Piero, mentre a sinistra si prende il sentiero che vi condurrà a Piero.
Per comodità vi lasciamo il tracciato di Google Maps per raggiungere i Mulini di Piero e Monteviasco.
Consigli utili
La passeggiata verso i Mulini di Piero è semplice, in piano e adatta a tutti. Se intendete salire anche a Monteviasco vi consigliamo di partire con abbigliamento comodo e scarponi da trekking. Portate con voi una buona scorta d’acqua, soprattutto in estate, e un cappellino per proteggervi dal sole. Il sentiero per Monteviasco è completamente in salita, a tratti ripida, e presenta oltre 1.400 gradini sconnessi tra loro.
Ai Mulini di Piero troverete un ampio spazio dove potervi fermare per un pic-nic in mezzo alla natura o per fare un rinfrescante bagno nel fiume. Ricordate di non lasciare traccia del vostro passaggio e di portare indietro con voi tutti i rifiuti.
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