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Nenets della Siberia: la dura vita nella penisola di Yamal

Siamo da poco tornati dal nostro meraviglioso viaggio in Siberia, precisamente nella penisola di Yamal dai Nenets, e solo ripensandoci ci vengono ancora i brividi dalle tante emozioni che abbiamo avuto la fortuna di vivere. Abbiamo avuto la possibilità di vivere per diversi giorni a stretto contatto con due famiglie di Nenets. Di poterci immergere totalmente nella loro cultura, nelle loro usanze, nella loro difficile vita. Abbiamo avuto la possibilità di poterli osservare durante le loro faccende giornaliere, durante i loro lavori, durante la loro quotidianità. E di vederli impegnati durante il festival delle renne, uno dei più importanti festival siberiani.

Ma chi sono i Nenets? I Nenets sono una popolazione indigena della Russia, di origine samoieda. Sono pastori di renne che da oltre 6.000 anni popolano l’estremo Nord della Siberia, dalla penisola di Kanin fino alla penisola del Tajmyr attorno ai grandi fiumi Ob, Yenisey e Pur. Ad oggi si contano solamente circa 45.000 Nenets, di cui circa 27.000 nella penisola di Yamal, e circa 500.000 renne da loro gestite. Per farsi aiutare nel loro lavoro selezionarono la razza di cane samoiedo, riuscendo a farla adattare alle avverse condizioni climatiche affinché fosse adatto al traino di slitte e al ruolo di cane pastore.

I Nenets o Nenci si dividono in due gruppi distinti, la cui unica differenza si basa sull’attività svolta. I Nenci o Nenets della Tundra, nel Nord della Siberia, vivono grazie all’allevamento delle renne. I Chandejar o Nenets/Nenci della Foresta, più a Sud, vivono invece di caccia e pesca.

Nenets della Siberia: Matriona
Nenets della Siberia: Matriona

Il nome Nenets deriva dalla parola nencia nuenecyaq, che significa esseri umani, e si pensa che questo nome gli sia stato dato da antichi vichinghi e lapponi che, arrivati a Yamal, trovarono popolazioni aborigene di statura più piccola rispetto alla loro. I lineamenti dei Nenets ricordano un misto tra le popolazioni nordiche e le popolazioni mongole.

Nella lingua dei Nenets, Yamal significa la fine del mondo, un luogo remoto e ventoso ricoperto dal permafrost, fiumi serpeggianti e tundra artica. La penisola di Yamal è una striscia di terra che si estende dal Nord della Siberia fino al mare di Kara, centinaia di chilometri al di sopra del Circolo Polare Artico. A est si trovano le acque poco profonde del Golfo di Ob mentre ad ovest si trova la Baia di Baydaratskaya, rivestita di ghiaccio per la maggior parte dell’anno.

I Nenets sono nomadi e si spostano con le loro renne a seconda della stagione seguendo antiche rotte di migrazione artiche. Durante l’inverno, quando le temperature possono arrivare fino ai -50° e oltre, le renne vengono portate a pascolare nelle foreste più a Sud, mentre in estate, quando il Sole di Mezzanotte splende nel cielo siberiano, ritornano verso Nord. Questa transumanza porta i Nenets a percorrere ogni anno circa 1.200 chilometri, rendendola una delle più lunghe al Mondo.

Nenets della Siberia: la slitta trainata dalle renne
Nenets della Siberia: la slitta trainata dalle renne

I Nenets non hanno avuto e non hanno tutt’ora vita facile. Durante il regime sovietico sono stati sottoposti a decenni di collettivizzazione forzata e persecuzioni religiose, mentre prima di allora erano sopravvissuti a secoli di imposizioni da parte della Russia zarista. I bambini venivano separati dalle loro famiglie e venivano costretti ad andare in scuole gestite dal governo dove gli era vietato parlare la propria lingua. Nonostante questo i Nenets sono riusciti a conservare la propria lingua e le proprie tradizioni nomadi.

La popolazione dei Nenets negli ultimi anni è messa a dura prova anche dai problemi causati dal riscaldamento globale che hanno portato e portano tutt’ora alla morte di centinaia di migliaia di renne, impossibilitate a cibarsi a causa della troppa pioggia che, successivamente, ghiaccia creando uno spesso strato di ghiaccio sul terreno. Ma il riscaldamento globale non è l’unica minaccia per i Nenets: lo sviluppo economico è ciò che mette a dura prova la loro popolazione.

Nella zona della penisola di Yamal si trova un grande giacimento di gas, Bovanenkovo, dove viene estratto 1/3 di tutto il gas della Russia. Il Nord della penisola è stato chiuso dall’esercito russo e sono stati costruiti impianti per l’estrazione e nuove infrastrutture, riducendo i pascoli e limitando la migrazione di alcune mandrie. Il solo giacimento di Bovanenkovo ha riserve confermate di quasi 5.000 miliardi di metri cubi di gas. In questa parte della penisola possono arrivare anche gli orsi polari che, camminando sul pack marino, ci arrivano dalle vicine isole russe. La loro presenza purtroppo non è ben vista in quanto, a volte, distruggono i magazzini di provvigioni che arrivano a Yamal una volta all’anno con la rompighiaccio.

Per raggiungere la nostra prima famiglia siamo partiti in treno da Salekhard e siamo scesi ad una fermata non ben definita, dove si trova un rifugio che abbiamo usato come base per la prima notte, dove abbiamo cenato e abbiamo ricaricato l’impossibile. Il proprietario del rifugio procura l’acqua da bere e per lavarsi prendendola dal treno quando passa o dal vicino fiume. Dal rifugio siamo poi partiti in motoslitta verso il primo stoybische, l’accampamento dei Nenets.

Al nostro arrivo siamo stati accolti dalla nostra famiglia che ci ha subito portato dentro la loro casa e ci ha fatto sistemare le nostre cose in un angolino. Inizia così la nostra avventura ospiti di due grandi famiglie di Nenets, che porteremo sempre nel cuore e che speriamo di poter tornare presto ad abbracciare.

Nenets della Siberia: il nostro mezzo di trasporto per raggiungere gli accampamenti!
Nenets della Siberia: il nostro mezzo di trasporto per raggiungere gli accampamenti!

L’abitazione dei Nenets: il chum

L’abitazione dei Nenets è il chum, una tenda conica mobile. In un solo chum vivono più famiglie per dividerne i costi, un chum nuovo può costare fino a €5.500, e ogni accampamento è formato dalle 2 alle 5 o 6 tende. Il chum viene costruito in una specie di basamento ricavato scavando un cerchio abbastanza profondo nella neve e per costruirlo ci vogliono un paio d’ore. Solitamente lo costruiscono in due o tre persone.

Il chum è composto da un palo pesante, grosso e robusto centrale, attorno al quale vengono poi appoggiati tutti gli altri pali (circa 40) e al centro viene fatto passare il tubo della stufa. Successivamente viene ricoperto con pellicce di renna che vengono appoggiate sui pali aiutandosi con un lungo bastone. Le pellicce sono molto grandi e ne servono circa 80 (40 per parte) per ricoprire tutto il chum. Se si vuole, lo si può coprire con due strati di pelliccia, ma ovviamente ne servono il doppio e costa molto di più. Alcuni chum hanno una finestra, altri invece sono senza. Per entrare e uscire c’è una grande porta abbastanza difficile e pesante da aprire!

Uno dei problemi principali degli accampamenti dei Nenets è il rischio di essere travolti da una valanga e, purtroppo, questo capita spesso.

Ogni giorno bisogna pulire la tenda dalla neve che vi si deposita sopra per evitare che si appesantisca e si rompa. Il chum ha un diametro di circa 8 metri e può ospitare fino a 12 persone. In cima al chum c’è un’apertura dove vengono legati insieme tutti i pali e può capitare che nevichi al suo interno!

All’interno c’è una stufa a legna che viene accesa la mattina e viene lasciata andare per tutto il giorno, spegnendosi lentamente verso sera. Durante il giorno la temperatura nel chum è di circa 20/25 gradi, mentre di notte può scendere anche a -10 gradi e oltre se fuori fa molto freddo. È importante coprirsi bene per la notte e portare un sacco a pelo abbastanza pesante e adatto alle temperature estreme. Per la notte viene creata una piccola stanza abbassando dei teli all’interno del chum e si dorme tutti insieme sulle pelli di renna. All’interno dei chum solitamente non c’è elettricità e bisogna farsi luce con delle torce. Solamente in alcuni c’è un generatore che permette di attaccare almeno una lampada per illuminare l’interno della tenda.

Nenets della Siberia: il chum e le stanze per la notte
Nenets della Siberia: il chum e le stanze per la notte

Ogni volta che i Nenets si spostano devono smontare il chum e i pezzi vengono posizionati in ordine sulle slitte che verranno trainate dalle renne. Su queste slitte vengono messi anche tutti gli abiti, tutti gli oggetti e il cibo. Insomma fungono da scatoloni per il trasloco! Durante il tragitto verso Nord vengono lasciate le slitte con le pellicce invernali, nascondendole in qualche cespuglio, e vengono prese le slitte con gli indumenti estivi (pellicce più leggere) che sono state lasciate l’anno prima. Durante lo spostamento invernale fanno la stessa cosa, riprendono le slitte invernali e lasciano quelle estive. Lassù non tocca niente nessuno.

Nenets della Siberia: smontaggio del chum
Nenets della Siberia: smontaggio del chum
Nenets della Siberia: smontaggio del chum
Nenets della Siberia: smontaggio del chum

L’importanza delle renne per i Nenets

Le renne per i Nenets sono di vitale importanza e, oltre ad essere allevate ed utilizzate per il trasporto, sono la principale fonte nutrizionale delle famiglie. Solitamente ogni famiglia ha circa 1.000/1.500 renne, ma ci sono anche famiglie meno fortunate che ne possiedono molte meno. La mandria viene tramandata di generazione in generazione e ognuno è in grado di riconoscere le proprie renne senza la necessità di doverle marchiare. Una renna basta per sfamare una famiglia intera per circa un mese. La nostra famiglia ci ha spiegato che delle renne uccise non viene buttato quasi niente e ogni singola parte viene utilizzata in diversi modi.

La carne di renna è ricca di micronutrienti, minerali e vitamine ed è tra gli alimenti principali della dieta dei Nenets, che amano mangiarla soprattutto cruda. Alcuni di loro, a seconda della loro fede religiosa, bevono il sangue della renna appena macellata (ricco di vitamine) e mangiano fegato, cuore e reni. Questa pratica è stata drasticamente ridotta nel 2016 dopo un’epidemia di antrace nel Sud della Penisola di Yamal, causata dallo scioglimento del permafrost che ha riportato in superficie le carcasse di alcuni animali sepolti negli anni ’40 durante un’epidemia e ancora infette. La carne della renna che non viene mangiata subito viene fatta congelare e viene scongelata nel momento del bisogno, tagliandola a pezzi e immergendola nel sale per poi mangiarla oppure viene fatta bollire.

Nenets della Siberia: come si taglia la carne congelata!
Nenets della Siberia: come si taglia la carne congelata!

Le corna del maschio di renna vengono tagliate quando sono ancora in fase di crescita e, purtroppo, è un’operazione abbastanza dolorosa per l’animale. Il tessuto delle corna e il sangue al loro interno sono molto ricercati per la medicina tradizionale cinese e vengono vendute ai mercanti a circa 5 dollari al chilo.

La pelliccia delle renne viene utilizzata invece per fabbricare la propria pelliccia tradizionale, la malitsa, e i loro ornamenti e di questo se ne occupano le donne. Per fare una pelliccia ci voglio circa 9 renne in quanto ne vengono selezionate solamente alcune parti, come ad esempio la parte intorno alla coscia, e vengono poi cucite tutte insieme con i nervi dell’animale. Ogni pelliccia viene lavorata e poi pulita 3 volte, tutto rigorosamente a mano, e può pesare fino a 7/8 chili e oltre. La pelliccia invernale solitamente è doppia, con una parte di pelo a contatto con il corpo e una parte di cuoio esterna. Le pellicce degli uomini sono lunghe fino alle ginocchia, mentre quelle delle donne arrivano fino ai piedi. Vengono poi abbellite con cinture in feltro per chiuderle, pellicce di volpe sul collo e con decorazioni fatte di perline o tessuto colorato lavorate dalle donne.

Nenets della Siberia: la mandria nell'accampamento della nostra seconda famiglia
Nenets della Siberia: la mandria nell’accampamento della nostra seconda famiglia

Sotto alle pellicce gli uomini indossano solamente una specie di kaftano, mentre le donne indossano abiti in stoffa lunghi e tutti colorati. Sopra alle pellicce vengono indossate delle mantelle colorate in cotone per evitare di rovinarle. Le mantelle le indossano soprattutto gli uomini mentre lavorano e i bambini quando giocano. I guanti sono fatti anche loro con pelle di renna e spesso sono cuciti insieme alla pelliccia. Anche i cappelli sono fatti di pelle di renna ed è importante che coprano bene la fronte e la maggior parte del viso. I cappelli delle donne possono essere abbelliti con pelliccia di volpe artica e solitamente vengono tramandati da madre in figlia.

Gli stivali sono fatti anch’essi con pelle di renna sempre selezionandola solo da alcune parti dell’animale e per fare uno stivale servono circa 4 renne. Gli stivali sono alti fino alle cosce e sono molto caldi. Per la suola, per evitare di scivolare, vengono utilizzati i pezzi di pelle che le renne hanno in mezzo agli zoccoli. Anche gli stivali vengono abbelliti con dei tessuti o delle corde colorate.

I tendini delle renne vengono utilizzati per realizzare i lazi, i tynzyan, utilizzati poi per catturarle, mentre le ossa vengono utilizzate per costruire utensili e alcune parti delle slitte. Una renna costa circa 180/200€ e una pelliccia da loro fabbricata può costare oltre 1.000€. I Nenets per vivere vendono carne di renna, renne, corna di renne, accessori da loro realizzati e utensileria varia.

Nenets della Siberia: il lazo utilizzato per catturare le renne
Nenets della Siberia: il lazo utilizzato per catturare le renne

I ruoli dei Nenets in famiglia e la vita nell’Artico

Le donne oltre ad occuparsi dell’accampamento, della legna per la stufa e della lavorazione di vestiti ed accessori, si occupano della preparazione dei pasti per loro e per gli ospiti. Si mangia 4 volte al giorno e si mangia tanto pane, maggiormente integrale, biscotti, latte solido e formaggio, pasta con renna, grano saraceno, renna bollita, verdure e pesce sia fritto che bollito. Comprano il pane in grandi sacchi, lo tengono congelato all’esterno e lo scongelano mano mano portandolo all’interno del chum. Bevono tantissimo te nero, anche 10 tazze al giorno. Le donne inoltre si occupano di raccogliere l’acqua dal fiume oppure sciogliendo la neve. Gli uomini si occupano di radunare le renne, di tagliare la legna, lavorare la legna per costruire le slitte e di tutti gli altri duri mestieri. I papà inoltre insegnano ai bambini a guidare la motoslitta già in tenera età.

Nenets della Siberia: Matriona mentre prepara la legna per la stufa
Nenets della Siberia: Matriona mentre prepara la legna per la stufa
Nenets della Siberia: Nina mentre prende l'acqua al fiume
Nenets della Siberia: Nina mentre prende l’acqua al fiume

I bambini vengono mandati a scuola per 4 anni. Raramente i Nenets possono continuare a studiare perché all’accampamento c’è bisogno dell’aiuto di tutti, anche dei bambini che imparano a lavorare già dalla tenera età. Molti bambini per non andare a scuola si nascondono nella tundra! A volte è capitato che alcuni bambini Nenets abbiano costruito un piccolo chum all’interno del parco giochi della scuola per viverci dentro. Ai Nenets non piace vivere in città lontano dalla natura, si annoiano e questo provoca problemi di alcolismo nei ragazzi più grandi. I Nenets più giovani parlano il russo, ma lo imparano solamente dopo essere andati a scuola, mentre i più anziani parlano solamente la loro lingua. All’interno della popolazione vengono usati alcuni dialetti, diversi tra loro.

Vivono solitamente a circa 60/80 chilometri dalle città e dalla ferrovia. Le loro mandrie pascolano a circa 15/20 chilometri da loro e gli uomini vanno una o due volte a settimana a controllare la mandria insieme ai loro cani. I samoiedo dei Nenets sono cani molto resistenti al freddo e, senza i comandi delle persone, sono in grado di radunare le renne. Con le orecchie fanno capire ai loro padroni se c’è qualche problema, come ad esempio se una renna è agitata e non segue i comandi. Ogni famiglia ha 4/6 cani e, oltre a radunare le renne, dormono fuori dai chum facendo da guardia alle slitte e alla scorta di cibo e carne congelata. Durante il giorno possono entrare nei chum per scaldarsi per poi uscire nuovamente.

I Nenets si procurano il cibo anche cacciando e pescando. In una serata di caccia riescono a catturare fino a 50/60 lepri da dividere in più famiglie. Solitamente escono in motoslitta, accerchiano le lepri puntandogli le luci in faccia in modo da non farle muovere e le catturano.

Nenets della Siberia: gli uomini si occupano di lavorare il legno per costruire i chum e le slitte
Nenets della Siberia: gli uomini si occupano di lavorare il legno per costruire i chum e le slitte

La domenica si adornano per bene per recarsi in un accampamento vicino per andare a messa. Gli abiti sono sempre gli stessi ma vengono adornati con stoffe colorate e ricami realizzati con le perline colorate. Le donne coprono la testa con dei veli di stoffa colorata o, in inverno, con cappelli di pelo adornati con stoffa colorata e perline. Non possono bere e fumare in quanto credenti e questo per loro è un bene. Evitano così di rischiare la vita guidando magari la motoslitta di notte. Hanno i matrimoni combinati tra le varie famiglie, più per una questione di sopravvivenza e per aiutarsi tra di loro.

Il governo russo obbliga i Nenets ad avere una base anche in città e ad avere un conto corrente per poterli aiutare. Gli vengono dati 30€ al mese e un generatore di corrente ogni tre anni. Ogni famiglia ha un telefono per poter chiamare l’elicottero in caso di emergenza o da utilizzare in caso di necessità. Non hanno internet e il telefono prende solamente in un determinato punto, in cima alle montagne in mezzo al nulla, che solo loro conoscono. Solitamente all’accampamento non prende mai.

Quando una donna deve partorire preferiscono farla partorire nel chum anziché farla portare in ospedale e chiamare successivamente l’elicottero medico per fargli compilare tutte le carte per il bambino direttamente nell’accampamento, risparmiandogli così il viaggio per dover andare in città a registrare la nascita. Seppur conducano uno stile di vita molto duro e in condizioni climatiche davvero estreme, la vita media è di circa 80/85 anni ma ci sono Nenets che hanno anche di più di 100 anni!

Donna Nenet (Matriona)
Donna Nenet (Matriona)

I danni causati dal riscaldamento globale alla popolazione dei Nenets

Nel 2014 e nel 2016 c’è stata una moria di renne causata dal riscaldamento globale che ha impedito alle mandrie di potersi cibare. Nell’inverno 2013/14 la penisola di Yamal è stata colpita da un’insolita ondata di caldo che ha portato molta pioggia nel Sud della penisola. Con il calo delle temperature lo strato d’acqua si è congelato, creando uno spesso strato di ghiaccio sul terreno e impedendo alle renne di poter scavare per raggiungere i licheni da mangiare. Dopo settimane di digiuno sono morte circa 61.000 renne e molti dei loro proprietari si sono ritrovati a dover andare alla ricerca di un lavoro.

A causa dello scioglimento del permafrost in alcune aree sono riaffiorate carcasse di animali seppelliti 80 anni fa a seguito di un’epidemia, provocando epidemie di antrace tra la popolazione. Insieme ad esse, pochi anni fa un pastore ha scoperto i resti perfettamente conservati di un cucciolo di mammut di 6 mesi, seppellito nel permafrost della penisola di Yamal e riaffiorato a causa del disgelo. Si ritiene che sia morto 42.000 anni fa.

Con l’innalzamento della temperatura globale il permafrost e il ghiaccio si stanno sciogliendo più velocemente del solito in primavera e si forma molto più tardi in autunno, portando i pastori a cambiare le loro rotte di migrazione, rotte antiche di secoli. Con l’innalzamento delle temperature inoltre si sono seccati alcuni laghi d’acqua dolce, provocando una diminuzione delle riserve di pesce dei Nenets.

Anche il ghiaccio intorno alla penisola di Yamal non è rimasto immune dal riscaldamento globale e si sta sciogliendo più rapidamente del previsto aprendo, purtroppo, il traffico marittimo Artico a nuove rotte commerciali tra Asia, Europa e Nord America.

I cani dei Nenets
I cani dei Nenets

Festival e tradizioni

I Nenets festeggiano il capodanno e altre feste, ma non festeggiano i compleanni. Ai bambini vengono regalati dei giocattoli, peluche o oggetti fabbricati dalle donne con pelli di renna. I grandi invece non lo festeggiano proprio.

I Nenets tradizionalmente veneravano gli spiriti e le divinità, a capo delle quali vi è Num, il Dio supremo che dimora in tutti gli elementi naturali e integra in sé ogni fenomeno atmosferico. Due volte l’anno, in primavera e in autunno, gli venivano offerte in dono delle renne bianche. Tra gli spiriti venerati c’erano lo spirito del pesce, venerato dai Nenets della Foresta, e gli spiriti dell’orso e del lupo, predatore di renne, venerati dai Nenets della Tundra.

Lo sciamano, chiamato Tadibja, solitamente costruiva delle statuette in legno raffiguranti animali, le quali catturando lo spirito di ciò che c’era raffigurato propiziavano la caccia e la pesca. Durante gli ultimi secoli invece le concezioni religiose tradizionali sono state mescolate con elementi di origine cristiana e ortodossa. Ufficialmente, il Cristianesimo raggiunse solo i Nenets della Tundra occidentale, mentre alcuni gruppi orientali conservarono lo sciamanesimo fino al periodo di Stalin. I Nenets convertiti al cristianesimo venerano la figura di San Nicola, da loro chiamato Mikkulai.

Il Festival delle Renne è un festival tradizionale che si tiene solamente una volta all’anno e dove si radunano i popoli indigeni dei Nenets e dei Khanty. Ogni anno gli allevatori provenienti da tutta l’area si riuniscono per ritrovare gli amici, fare gare di forza e agilità e corse con le renne. I Nenets si vestono per l’occasione, in quanto si terrà anche il concorso nazionale per il costume più caratteristico! La vincita equivale ad 1 motoslitta. Noi abbiamo deciso di vivere questa esperienza meravigliosa proprio in questo periodo dell’anno e abbiamo assistito a questo festival tanto atteso.

Durante l’inverno nella penisola di Yamal è possibile ammirare l’Aurora Boreale e per tradizione dei Nenets quando la si avvista bisogna fischiare per far sì che diventi sempre più forte.

Nenets della Siberia: partenza per Salekhard e il Festival delle Renne
Nenets della Siberia: partenza per Salekhard e il Festival delle Renne

Scopri di più sull’Artico iniziando dalla nostra guida Artico: un mondo da proteggere oltre il Circolo Polare Artico e dalla nostra Photo Gallery! Per approfondimenti sulle popolazioni dell’Artico date un’occhiata al nostro progetto People of the Arctic: un viaggio alla scoperta degli abitanti dell’Artico.

6 Comments

  • Noemi Danieli
    16 Gennaio 2022 at 1:28

    Wow… Magico e bellissimo… Notizie stupende e interessanti… Grazie

    Reply
    • Elisa Polini
      16 Gennaio 2022 at 11:13

      Ciao Noemi,
      Grazie mille per i complimenti, siamo contenti che il nostro reportage ti sia piaciuto!

      Reply
  • Bruno Cavallaro
    23 Dicembre 2021 at 18:16

    un servizio testuale e iconico magnifico!

    Reply
    • Elisa Polini
      23 Dicembre 2021 at 18:43

      Ciao Bruno,
      Grazie mille per i complimenti, siamo davvero contenti che il nostro reportage ti sia piaciuto.
      Buona feste,
      Elisa & Luca

      Reply
  • Manuela Righi
    28 Dicembre 2020 at 11:26

    interessantissimo!

    Reply
    • Elisa Polini
      29 Dicembre 2020 at 11:02

      Ciao Manuela,
      Grazie mille, siamo contenti che il nostro articolo ti piaccia.
      Buone feste!

      Reply

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