People of the Arctic è un progetto fotografico che nasce dalla voglia di raccontare e far conoscere la dura vita che conducono le popolazioni autoctone in questo ambiente così ostile e inospitale. Dopo svariati anni di viaggi nell’Artico abbiamo sentito la necessità di fare di più, di spingerci oltre i nostri limiti. La nostra folle curiosità ci ha spinto a voler incontrare e conoscere più da vicino queste culture così affascinanti, seppur ben lontane dalla nostra.
People of the Arctic nasce con lo scopo di raccontare una storia di vita vera, una storia toccata con mano e vissuta sulla nostra pelle. Una storia vissuta lassù dove il tempo sembra non scorrere mai, dove il cielo si tinge dei colori dell’Aurora Boreale. Dove la Natura è ancora allo stato primordiale, l’unica e vera protagonista di uno scenario in cui l’uomo è solamente un ospite. Una storia vissuta lassù dove il pericolo è sempre dietro l’angolo, dove non esistono vie di mezzo e non esistono comodità. Lassù dove l’uomo spesso si trova a dover condividere il territorio con gli animali, i veri abitanti dell’Artico.
L’Artico è abitato da popolazioni indigene autoctone da migliaia di anni e ad oggi ci sono circa 40 diversi gruppi etnici che vivono oltre il Circolo Polare Artico. Nel corso dei secoli le varie popolazioni si sono adattate alle condizioni estreme delle diverse regioni, creando una speciale connessione con questa terra così ostile, sviluppando idiomi e usanze differenti e vivendo di caccia, pesca e allevamento delle renne. Hanno costruito abitazioni calde e cucito vestiti per proteggersi dalle temperature gelide. Hanno anche imparato come prevedere il tempo, a navigare in barca e a spostarsi sul ghiaccio marino alla ricerca di cibo.
Tra i vari popoli ci sono ampie differenze culturali, storiche ed economiche che li contraddistinguono gli uni dagli altri. Tuttavia però ciò che li accomuna è il rischio di subire cambiamenti sostanziali nel proprio stile di vita a causa della globalizzazione, delle politiche sempre meno attente a proteggerli e dell’economia che non guarda in faccia nessuno pur di continuare a progredire. A tutto questo aggiungiamo i cambiamenti climatici e le problematiche ambientali che rendono ancora più difficile reperire le loro principali fonti di sostentamento, costringendo la maggior parte di queste popolazioni ad abbandonare il proprio stile di vita.
Tra gli abitanti dell’Artico ci sono i Sami, forse i più conosciuti, i nomadi allevatori di renne che vivono nelle aree circumpolari di Finlandia, Svezia, Norvegia e della Russia Nord-occidentale. I Sami hanno una forte identità e autonomia culturale. Gli è stato riconosciuto un proprio parlamento, una propria bandiera, un inno e mantengono vive le loro tradizioni originali, seppur in minima parte.
Nell’Artico russo troviamo i Komi e i Nenets, una comunità nomade distribuita dalla Repubblica dei Komi alla penisola del Tajmyr (Russia). Basano la loro attività principale sull’allevamento e si spostano seguendo la transumanza delle loro grandi mandrie di renne. I Khanty, che insieme ai Mansi vivono nel Circondario Autonomo dei Chanty-Mansi (storicamente conosciuto come Jugra), furono uno dei pochi popoli indigeni della Siberia a cui fu concessa una propria autonomia tramite l’istituzione di un okrug (circondario autonomo).
Gli Evenk, o Tungusi, sono distribuiti tra Siberia, Cina settentrionale e Mongolia. A Nord sono principalmente cacciatori e allevatori di renne, mentre a Sud sono allevatori di bovini e cani da slitta. I Chukchi, sono pescatori nomadi distribuiti nella Siberia Nord-orientale nel Circondario Autonomo della Čukotka. Alcuni gruppi, oltre alla pesca, praticano l’allevamento delle renne e la selezione dei Siberian Husky.
Gli Jacuti, o Sacha, sono distribuiti principalmente nella Repubblica Sacha nella Siberia settentrionale, con alcune minoranze nelle regioni di Magadan, Sachalin e Amur e nei circondati autonomi del Tajmyr e degli Evenchi. Questo gruppo etnico turcofono si divide in due gruppi, che si basano sulla posizione geografica e sull’economia. Gli Jacuti del Nord, sono cacciatori e allevatori di renne, mentre gli Jacuti del Sud, sono allevatori di bestiame come cavalli e bovini.
Nell’Artico in Alaska troviamo gli Aleuti, una popolazione indigena che vive sulle Isole Aleutine. Nel corso dei secoli hanno conservato le loro antiche tradizioni fino all’inizio del XX secolo, pescando e cacciando mammiferi marini a bordo di particolari kayak. Oggi vivono di pesca commerciale e caccia alle foche.
Gli Yupik, sono un popolo indigeno dell’Alaska e dell’estremo oriente russo e insieme agli Inuit sono inseriti nel gruppo degli eschimesi. Anch’essi vivono di caccia e pesca e all’interno di questo popolo è possibile distinguere tre gruppi: gli Alutiiq della penisola dell’Alaska, gli Yupik dell’Alaska Centrale, il gruppo più popoloso, e gli Yupik siberiani, che vivono nella penisola di Chukchi nell’estremo Nord-Est della Russia. Yup’ik (Yupiit plurale) deriva dalla parola yuk che significa persona e dal suffisso -pik che significa reale o genuino. Quindi Yup’ik significa letteralmente persone reali.
Gli Inuit dell’Alaska (Iñupiat, singolare Iñupiaq), sono distribuiti su un territorio che si estende da Norton Sound sul Mare di Bering fino al confine tra Canada e Stati Uniti. All’interno di questo popolo si distinguono 4 diverse comunità: gli Inupiat dello Stretto di Bering, i Nunamiut situati per lo più intorno al Passo Anaktuvuk, gli Inupiat di Kotzebue Sound e i Taġiuġmiut, gli Inupiat della costa del Nord dell’Alaska.
Nell’Artico canadese troviamo gli Inuit, che vivono nella regione artica canadese orientale nel Nunavut dell’Est, nel Nunavik (la parte più settentrionale della provincia del Quebec) e nel NunatuKavut e Nunatsiavut (un’area autonoma rivendicata dagli Inuit in Terranova e Labrador). Gli Inuvialuit, sono Inuit che vivono nella regione artica canadese occidentale nella Regione dell’Inuvialuit, lungo la costa artica dei Northwest Territories, e nel Nunavut dell’Ovest. Loro, come tutti gli altri Inuit, sono discendenti dei Thule che emigrarono verso est dall’Alaska. Queste aree sono conosciute nella lingua Inuktitut come Inuit Nunangat.
In Groenlandia troviamo gli Inuit, che a loro volta si suddividono in 3 gruppi differenti. In Groenlandia circa l’80/88% della popolazione si identifica come Inuit. Gli Inughuit, precedentemente conosciuti come Polar Eskimo, costituiscono circa l’1% della popolazione groenlandese e sono il gruppo degli Inuit che vivono più a Nord del Mondo. Vivono sulla costa occidentale della Groenlandia del Nord, tra il 75° e l’80° parallelo, il loro insediamento più settentrionale si trovava nel villaggio di Etah, ma è stato abbandonato a causa delle condizioni troppo rigide.
Oggi l’insediamento più a Nord è quello di Hiurapaluk. Pituffik, noto anche come Dundas o Thule, fu il principale insediamento degli Inughuit fino al 1953, quando venne costruita la Thule Air Base degli Stati Uniti. I suoi abitanti vennero trasferiti a Qaanaaq, ad oggi il più grande insediamento di Inughuit. Parlano l’Inuktun, anche conosciuto come Groenlandese del Nord, Thule Inuit o Polar Eskimo, un dialetto dell’Inuktitut, una lingua Eskimo-Aleuta parlata in Canada. In Kalaallisut, il dialetto ufficiale della Groenlandia, Inuktun si chiama Avanersuarmiutut.
I Kalaallit (singolare Kalaaleq), sono il gruppo più grande degli Inuit groenlandesi e sono concentrati nella vecchia Contea di Kitaa nella Groenlandia dell’Ovest. Kalaallit è anche un termine usato tutt’oggi in lingua groenlandese che indica gli indigeni che vivono in Groenlandia (Kalaallit Nunaat). I Kalaallit discendono dal popolo Thule, ma probabilmente non dai loro predecessori in Groenlandia, i Dorset.
I Tunumi (singolare Tunumiu), sono concentrati nella vecchia Contea di Tunu nella Groenlandia dell’Est. Oggi vivono principalmente nella regione di Ammassalik, a Tasiilaq e a Ittoqqortoormiit, e vivono di caccia dei mammiferi marini. Parlano il Tunumiit, anche conosciuto come Groenlandese dell’Est o Tunumiit oraasiat, un dialetto del groenlandese più diffuso. Ad Est della Groenlandia un tempo c’erano altri due gruppi di Inuit, gli Inuit del Nord-Est, a Nord di Tunumiit, e gli Inuit del Sud-Est a Sud, ma queste comunità si sono ormai estinte.
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