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Piccola Petra (Siq al-Barid): una meraviglia a pochi passi da Wadi Musa

Quando si pensa alla Giordania il primo luogo che viene in mente è spesso la bellissima Petra. Molti non sanno però che a circa 10 chilometri dalla Città Perduta si trova una sua gemella più piccola. Piccola Petra, nota anche come Petra la Bianca o Siq al-Barid (Canyon Freddo), è un sito nabateo anch’esso caratterizzato da edifici scolpiti nelle pareti dei canyon di arenaria. È molto più piccola rispetto a Petra. Ha solamente tre aree collegate tra loro da un canyon di 350 metri, ma fa parte dello stesso Parco Archeologico ed è incluso nell’iscrizione di Petra come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Totalmente immersa in una regione desertica, a circa 1.040 metri sul livello del mare, Piccola Petra si trova tra il Deserto Arabico ad est e il paesaggio lunare scavato dalla Rift Valley a ovest.

L’atmosfera che si respira in questo luogo nascosto tra le montagne è magica e surreale. Il suo silenzio è interrotto solamente dalla musica e dal canto di un simpatico anziano beduino. Se potete, visitatela prima di esplorare Petra.

  1. Un po’ di storia!
  2. Consigli: come arrivare e costi
  3. Cosa vedere a Piccola Petra

Piccola Petra (Siq al-Barid): una meraviglia a pochi passi da Wadi Musa

Piccola Petra: la Casa Dipinta
Piccola Petra: la Casa Dipinta

Un po’ di storia!

Piccola Petra, come la sua vicina, fu costruita negli anni d’oro dell’impero Nabateo durante il I secolo. Ad oggi non è ancora stato scoperto l’effettivo scopo di alcuni degli edifici di questo sito, ma gli archeologi ritengono che Piccola Petra fosse un sobborgo di Petra, la capitale del Regno dei Nabatei. Mentre a Petra i Nabatei vivevano e seppellivano i loro morti, Piccola Petra fu costruita per ospitare le carovane di mercanti provenienti dall’Arabia e dall’Oriente e dirette in Siria ed in Egitto. Qui trovavano riposo e refrigerio dopo la lunga traversata del Wadi Rum. Dato il numero sempre più crescente di viandanti, i Nabatei dovettero in seguito ampliare le grotte scavate nell’arenaria, fino a costruirne alcune davvero maestose ed elaborate.

Dopo la scomparsa dei Nabatei, il sito cadde nell’oblio insieme alla vicina al-Beidha, un importante sito neolitico risalente a circa 9.000 anni fa e che, insieme a Gerico, costituisce uno del siti archeologici più antichi del Medio Oriente. Da allora di Piccola Petra rimase sconosciuta a tutti, ad eccezione di alcuni beduini che si riparavano nelle sue grotte. Quando Burckhardt scoprì Petra nel 1812 non si spinse più a nord e anche i suoi successori si concentrarono solamente sul sito principale. Fu solamente negli anni ’50 che l’archeologa inglese Diana Kirkbride, completati i suoi scavi a Petra, proseguì gli scavi nell’area di Beidha e Piccola Petra. Gli scavi continuarono fino 1983, poco prima che tutta l’area venne dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.

Consigli: come arrivare e costi

Piccola Petra è raggiungibile comodamente in circa 10/15 minuti d’auto. Si percorre una bellissima strada sali e scendi tra le montagne, che passa dal villaggio beduino di Umm Sayhoun. Potete lasciare l’auto nell’ampio parcheggio gratuito situato all’ingresso del sito. In alternativa potete raggiungerla in taxi da Wadi Musa, da cui dista circa 10 chilometri, ad un costo di circa 13/15 JOD (circa € 19,10/22,90).

Piccola Petra è collegata a Petra grazie al Back Route Trail, un sentiero di 12,6 chilometri totali che si può percorrere a piedi in circa 2 ore e mezza (passo normale). Il sentiero scende tra le montagne di arenaria lungo il Wadi Ghurab, seguendo un antico sentiero nabateo. Continuando si raggiunge un altopiano nascosto che regala una splendida vista sul Wadi Siyyagh, prima di raggiungere infine il Monastero. Sul sito del Jordan Trail trovate la mappa e la traccia GPS. Vi ricordiamo che il biglietto per entrare a Petra si può acquistare solamente all’ingresso principale. Dovrete quindi acquistarlo in anticipo se non acquistate il Jordan Pass.

L’ingresso a Piccola Petra è gratuito ed è possibile visitarla tutti i giorni dall’alba al tramonto. All’ingresso c’è un piccolo cancello che i beduini probabilmente chiudono di notte. Se acquistate una tour guidato a Petra spesso la visita di Piccola Petra è inclusa, in alternativa potete visitarla in autonomia. La visita vi terrà impegnati un paio d’ore.

Lungo la strada per Piccola Petra
Lungo la strada per Piccola Petra

Cosa vedere a Piccola Petra

La visita al sito inizia con un piccolo santuario dedicato a Duthu Ashara, il principale Dio dei Nabatei, rappresentato senza occhi e senza naso, in compagnia delle due mogli raffigurate più basse del marito e senza testa. Prosegue con l’ingresso al Siq al-Barid, letteralmente Canyon Freddo. Questo nome gli è stato dato in quanto il suo orientamento e le alte pareti impediscono l’ingresso della luce del Sole, rimanendo sempre in ombra e fresco. Questo stretto canyon vi condurrà nel cuore della montagna e dopo circa 300 metri si allarga, dando spazio ad alcune abitazioni scavate nella roccia e ad un triclinio colonnato che si pensa fosse utilizzato come tempio.

Piccola Petra: abitazione all'esterno vicino all'ingresso est
Piccola Petra: abitazione all’esterno vicino all’ingresso est
Piccola Petra
Piccola Petra

Quasi tutte le abitazioni erano composte da una sola grande stanza, al cui centro si trova uno spazio per accendere il fuoco e ai lati dei lunghi blocchi di pietra sui quali i viandanti appoggiavano i tappeti per dormire. Queste abitazioni furono in seguito utilizzate dai beduini che vi sostavano con i loro greggi. Purtroppo non fecero molta attenzione all’importanza di questo sito e la fuliggine dei fuochi accesi da loro annerì l’arenaria bianca e oscurò la maggior parte degli affreschi che decoravano le grotte.

Proseguendo lungo il canyon, che torna a stringersi, si raggiunge una seconda area più piccola. Qui si trovano molte più grotte scolpite nell’arenaria e quattro triclini più grandi, uno a sinistra e tre a destra, che probabilmente erano adibiti a sala da pranzo. Probabilmente questi spazi servivano come aree di aggregazione e intrattenimento per i mercanti in visita a Piccola Petra.

Poco più avanti si trova un’altra grotta che conserva alcuni rari dipinti nabatei sopravvissuti nei secoli. Sono gli unici rinvenuti in tutta la zona. Questa grotta è la Casa Dipinta. Per raggiungere la parte superiore dovrete salire le scale che si snodano lungo la parete rocciosa. I dipinti, molto dettagliati, raffigurano uva e un’intreccio di viti, probabilmente in omaggio al dio greco Dioniso e alla produzione e consumo del vino. Sono raffigurati anche uccelli e putti che suonano il flauto. Gli affreschi situati sul soffitto risalgono a circa 2.000 anni fa e sono stati restaurati dal Courtald Institute of Art di Londra.

Di fronte alla Casa Dipinta si trova una grande cisterna scavata nella roccia e in diversi punti del Siq si possono vedere anche alcuni canali per l’acqua, ormai erosi dal tempo.

Piccola Petra: la Casa Dipinta
Piccola Petra: la Casa Dipinta

Continuando lungo il Siq, che si fa sempre più stretto fino a diventare una piccola fessura nella roccia, raggiungerete una scalinata che vi porterà in cima alla roccia da cui si può ammirare uno splendido panorama sul deserto circostante. Il sentiero a tratti è ripido e difficoltoso, bisogna aiutarsi anche con le mani, ma nulla di impossibile. Da qua parte il sentiero che conduce al Monastero di Petra.

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2 Comments

  • Mimi'
    30 Ottobre 2019 at 16:11

    Buongiorno Elisa! Sono appena rientrata dal viaggio in Giordania di 13 giorni e che dirti, ..
    Anche ritornarci è stata un’esperienza bellissima!

    La Giordania sa stregare…❤❣

    Reply
    • Elisa Polini
      30 Ottobre 2019 at 16:21

      Ciao cara 🙂 hai proprio ragione, la Giordania sa stregare ed è davvero un paese meraviglioso, ospitale e ricco di storia e cultura!
      Non vediamo l’ora di tornarci anche noi.

      Reply

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