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Italia / Sardegna

Pozzo Sacro di Santa Cristina: visita al sito archeologico

La Sardegna non è solo belle spiagge, mare cristallino e chiappe al sole. La Sardegna è molto di più di tutto questo. Basta spostarsi dalle località più turistiche e note per trovare un paese ricco di storia, cultura e tradizioni che non sono state seppellite dalla monotonia della modernità. Durante la nostra visita agli amici di Blueberry Travel e Gaveena Sardinia ne abbiamo approfittato per visitare proprio uno di questi posti, il Parco Archeologico di Santa Cristina, in provincia di Oristano. Stiamo parlando di uno dei più importanti luoghi sacri risalenti all’età nuragica, che al suo interno ospita il bellissimo e misterioso Pozzo Sacro di Santa Cristina. Un luogo sacro, risalente a circa 3.000 anni fa.

Il sito archeologico è suddiviso in due parti. La più conosciuta è costituita dal Pozzo Sacro di Santa Cristina e alle strutture annesse. La seconda parte si trova a circa 200 metri di distanza ed è costituita da un villaggio nuragico e un villaggio cristiano dove si trova la piccola chiesa campestre di Santa Cristina, dalla quale il pozzo prende il nome. Insomma, un sito in cui in pochi passi è possibile ripercorrere una storia di migliaia di anni.

In questo articolo trovate tutte le informazioni per organizzare la visita al Pozzo Sacro di Santa Cristina e al sito archeologico in totale autonomia. Trovate inoltre informazioni su come arrivare, costi, orari, leggende e eventi che caratterizzano questo luogo sacro e misterioso.

Visita al Pozzo Sacro di Santa Cristina e al Parco Archeologico

Pozzo Sacro di Santa Cristina: vista dal drone
Pozzo Sacro di Santa Cristina: vista dal drone

Un po’ di storia!

L’area dove sorge il Pozzo Sacro di Santa Cristina ha origini antichissime, databili tra il XV e l’XI secolo a.C., nella medio e tarda età del Bronzo. La prima menzione nota di quest’area si ha nel 1840, quando La Marmora nel suo Voyage, parlando del Nuraghe Funtana Padenti di Baccai (Lanusei), scrisse: costruito con blocchi non lavorati […] che così non era d’una specie di pozzetto vicino, imbutiforme, costruito con pietre vulcaniche ben lavorate collo scalpello ed unite con molta cura. In una nota richiamava poi a confronto un pozzo presso a poco simile presso la chiesa di Santa Cristina, non lungi da Paulilatino; era allora in parte ingombro e pieno d’acqua.

Una seconda notizia si ha pochi anni dopo, nel 1846, da Vittorio Angius che, sotto la voce Paulilatino del Dizionario del Casalis, scrisse: In distanza di due grosse miglia dal paese nella linea de libeccio… è la chiesa di S.Cristina. Presso la medesima vedesi una costruzione singolare in forma d’imbuto dal cui buco si scende sopra una scala conica, formata da pietre ben lavorate, come lo è pure il muro che cinge intorno la scala e figura un imbuto rovesciato. Nessuno di quanti vi sono discesi ha finora saputo spiegare a che servisse siffatta costruzione.

La prima vera menzione ufficiale fu fatta nel 1857 da Giovanni Spano, padre dell’archeologia sarda, che annesse alla descrizione anche un rilievo del pozzo. Spano riuscì ad attribuire correttamente il pozzo sacro alla civiltà nuragica, ma non riuscì ad individuarne la reale funzione, ritenendolo un carcere. Dopo la scoperta di molti altri pozzi in Sardegna, fu l’archeologo Antonio Caramelli negli anni ’50 del ‘900 ad intuire finalmente la reale funzione del Pozzo Sacro di Santa Cristina.

È incredibile come in pochi passi si possa passare da un millennio all’altro, respirando aria di antichità e rimanendo increduli di fronte a queste costruzioni rimaste quasi intatte dopo tutto questo tempo.

Ingresso del Pozzo Sacro di Santa Cristina
Ingresso del Pozzo Sacro di Santa Cristina

Visita al Parco Archeologico di Santa Cristina

Il Parco Archeologico di Santa Cristina è suddiviso in due differenti aree e vi consigliamo di prendervi 2 o 3 ore per visitarlo bene tutto e assaporarne la storia. Il parco non è grandissimo, perciò le distanze sono brevi e facilmente percorribili da tutti, anche da anziani e bambini. Abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica ai piedi, un cappellino in estate e siete pronti per immergervi in circa 3.000 anni di storia!

Il percorso inizia dalla biglietteria e vi porterà prima nell’area in cui sorgono il villaggio cristiano e l’antico villaggio nuragico, immerso nel bosco, e poi vi condurrà fino all’area dove si trova il Pozzo Sacro di Santa Cristina con tutte le sue strutture circostanti. Potete percorrere il sentiero anche al contrario.

Ingresso al Parco Archeologico
Ingresso al Parco Archeologico

Pozzo Sacro di Santa Cristina

Il Pozzo Sacro di Santa Cristina risale al XII secolo a.C., è costruito con conci di basalto finemente lavorato ed è uno dei più belli e meglio conservati in tutta la Sardegna. La sua raffinatezza, le dimensioni e la perfetta precisione delle forme geometriche è qualcosa che vi lascerà senza parole, soprattutto pensando a quanti millenni fa risale. Il pozzo è completamente abbracciato da un recinto sacro (themenos) a forma di serratura, mentre all’interno è formato da un vestibolo (dromos), da una scala trapezoidale di 25 gradini e da una camera ipogeica a tholos realizzata con anelli concentrici.

Scendendo all’interno del pozzo noterete che i gradini si restringono man mano che ci si avvicina all’acqua e che le architravi, poste specularmente sulle pareti, formano un particolare effetto quasi a sembrare una scala rovesciata. In fondo al pozzo si trova una vasca scavata nella roccia, dove l’acqua è perennemente presente grazie ad una falda acquifera nel sottosuolo. Si presume infatti che il tempio servisse per praticare il culto dell’acqua, per la guarigione e la protezione delle persone che vi si immergevano. Al suo interno sono stati ritrovati diversi oggetti votivi, come piccole statue in bronzo che con le loro mani indicavano la parte del corpo per cui era stata chiesta la guarigione.

Recinto attorno al Pozzo Sacro di Santa Cristina
Recinto attorno al Pozzo Sacro di Santa Cristina

Intorno al tempio, fuori dal recinto, si trovano i resti dell’antico insediamento nuragico. Ci sono diversi edifici, a pianta quadrangolare, che un tempo si pensa fossero adibiti ad alloggi dei maestri di culto e a botteghe per il mercato allestito in occasione delle festività religiose.

Il più importante e il più intatto, situato in posizione frontale e a pianta circolare, è la capanna delle riunioni. Ad oggi conserva il muro esterno, con un diametro di 10 metri e un’altezza residua di 1,70 metri, il sedile in pietra, largo 50 centimetri e alto 30 centimetri, e la pavimentazione in ciottoli.

Villaggio Nuragico

Il villaggio nuragico è la parte più antica del parco archeologico, risalente al Bronzo Medio tra il 1500 e il 1200 a.C.. Il monumento più importante è un nuraghe monotorre costruito con pietre basaltiche, attorno al quale sorgono i resti del villaggio. Il nuraghe ha un diametro di circa 13 metri, un’altezza residua di circa 6 metri e l’interno originale com’era all’epoca. Anche in questo caso si era pensato a tutto: il suo orientamento a Sud-Est permetteva alla luce del Sole di illuminarne l’interno per buona parte della giornata.

Sulla porta d’ingresso si trova un grande architrave, sormontato da una piccola finestrella di scarico. Una volta entrati, sulla sinistra, troverete una scala che conduce al primo piano del nuraghe. In fondo al corridoio d’ingresso invece la camera a tholos perfettamente conservata, con 3 grandi nicchie al suo interno.

Poco lontano dal nuraghe si trova una particolare costruzione a forma di capanna allungata, un tipo di costruzione piuttosto scarsa in Sardegna. Ha una larghezza e un’altezza di circa 2 metri, per una lunghezza di 14 metri. Il soffitto è costruito con lastroni di basalto che in origine formavano il ballatoio del nuraghe. La capanna ha un grande ingrasso frontale e un ingresso più piccolo laterale, che si pensa servisse per illuminarne e arieggiarne l’interno. Poco più avanti lungo il sentiero si trova un’altra costruzione simile, senza però il tetto.

Al momento non si hanno informazioni certe sulla loro datazione, ma si pensa non risalgano all’epoca nuragica, bensì al periodo romano.

Villaggio Cristiano

Il villaggio cristiano è la parte più modena del parco archeologico e risale al 1200, costruito quasi con lo scopo di voler continuare la tradizione religiosa di questo antico luogo. L’edificio principale è la Chiesa Campestre di Santa Cristina, dalla quale prende il nome il vicino pozzo, costruita dai frati camaldolesi attorno al 1200. Quella che vediamo oggi non è la struttura originale della chiesa in quanto nel corso dei secoli si sono susseguiti diversi lavori e ristrutturazioni. L’unica parte originale della chiesa sono le mura perimetrali, nelle quali sono stati ritrovati resti della civiltà nuragica.

Attorno alla chiesa si trova un complesso di 36 muristenes, alloggi semplici ed essenziali realizzati in pietra basaltica e dedicati inizialmente ai monaci e poi ai pellegrini. Ancora oggi il villaggio, con il suo novenario, si popola in occasione di due differenti festività: la seconda domenica di Maggio in occasione di Santa Cristina e la quarta domenica di Ottobre in occasione di San Raffaele Arcangelo. Il pellegrinaggio inizia con le novene (nuinas), per poi proseguire nei giorni del vespro e della festività.

Equinozio e Lunistizio Maggiore

Dal 21 al 23 Settembre alle 12.00 e dal 18 al 21 Marzo alle 11.00 in occasione degli equinozi, il Sole illumina perfettamente il fondo del Pozzo Sacro di Santa Cristina. I suoi raggi oltrepassano la scala fino a riflettersi dentro l’acqua del pozzo. In questa occasione, mentre scendete gli ultimi 6 gradini, potete vedere due vostre ombre: una si proietta sull’acqua, mentre l’altra scende dalla camera a tholos a testa in giù.

Durante il lunistizio maggiore, ovvero quando raggiunge la sua massima altezza ogni 18 anni e 6 mesi, la luce della Luna illumina lo specchio d’acqua all’interno del Pozzo Sacro di Santa Cristina. la Luna si riflette perpendicolarmente attraverso il foro di circa 30 centimetri della camera a tholos.

Come arrivare al Pozzo Sacro di Santa Cristina

L’area archeologica di Santa Cristina si trova circa 4 chilometri a Sud dell’abitato di Paulilatino, all’altezza del chilometro 114-115 della SS 131 Sassari-Cagliari, ed è raggiungibile comodamente in auto, sia per chi proviene da Sassari sia per chi proviene da Cagliari.

Pozzo Sacro di Santa Cristina
Pozzo Sacro di Santa Cristina

Informazioni su costi e orari

Il Parco Archeologico di Santa Cristina è aperto tutti i giorni dalle 8.30 fino al tramonto. Il biglietto d’ingresso costa € 5,00 per gli adulti e € 2,50 per i bambini dai 6 ai 13 anni. Gratuito per i bambini fino ai 5 anni. È possibile acquistare il biglietto solamente presso la biglietteria in prossimità del parco, presso il museo Palazzo Atzori, oppure online su questo sito web. È possibile prendere parte a delle visite guidate, ogni ora a partire dalle 8.30, senza pagare alcun supplemento.

Il biglietto consente l’accesso anche al Museo Archeologico – Etnografico ”Palazzo Atzori”.

Pozzo Sacro di Santa Cristina: villaggio cristiano visto dal drone
Pozzo Sacro di Santa Cristina: villaggio cristiano visto dal drone

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