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Salta: cosa vedere e fare in città e nella Puna Salteña

Salta è una piccola città situata nel Nord-Ovest dell’Argentina, ai piedi della splendida e maestosa Cordillera de los Andes, e capitale dell’omonima provincia. Soprannominata Salta la Linda (Salta la Bella), la città è famosa per la sua tipica architettura in stile coloniale spagnolo, una delle più belle ed eleganti di tutta l’Argentina, e per essere il punto di partenza per chi desidera avventurarsi nella remota Puna Argentina.

L’Argentina non è solo Patagonia, il Nord del Paese è ancora poco conosciuto, autentico, remoto, meno sviluppato ma altrettanto meraviglioso. Si passa da deserti con dune di sabbia bianca a distese immense di lava, dalle distese di sale ai vulcani, da zone aride alle lagune di ogni colore. Questa zona è, secondo noi, una delle più belle e varie di tutto il Sud America e merita di essere esplorata una volta nella vita. Per visitarla però calcolate un viaggio solo per lei, in quanto è veramente ricca di posti da visitare.

In questo articolo vi raccontiamo cosa vedere a Salta e nella Puna Salteña. Vi diamo anche tutte le informazioni su come arrivare, quali tour fare, dove dormire e dove mangiare.

Cosa vedere a Salta: itinerario di uno o più giorni

Passeggiando tra le stradine di Salta
Passeggiando tra le stradine di Salta

Un po’ di storia!

L’Impero Inca occupò le terre attorno a Salta fin dal XII secolo e al suo apice, nel XV secolo, si diffuse attraverso le Ande nel Nord dell’Argentina. Il suo dominio crollò con l’arrivo dei conquistatori spagnoli all’inizio del XVI secolo. Erano contadini e allevatori, erano abili a lavorare con il telaio e a lavorare la ceramica. Avevano una tradizione musicale molto tipica, utilizzando strumenti come la quena, l’anata, il siku, l’erke e l’erkencho.

In seguito alla prima delle Guerras Calchaquíes, avvenuta nel 1576, il viceré spagnolo del Perù, Francisco Alvarez de Toledo, decise di unificare e collegare le province della zona in modo da proteggerle dalle continue rivolte. Scrisse così al Re Filippo II di Spagna di inviare persone per la costruzione dei villaggi della Valle Calchaquí e di Salta, in modo da poter unire anche la provincia di Tucuman ed iniziare a commerciare con la città di La Plata (odierna Sucre, in Bolivia).

Fu così che, l’esploratore spagnolo Hernando de Lerma, il 16 Aprile 1582 fondò la città di Salta, chiamata ai tempi Ciudad de San Felipe y Santiago de Lerma en el valle de Salta. Uno dei motivi che portò alla nascita di Salta fu la necessità di costruire un avamposto che facesse da tramite nelle comunicazioni tra la città di Lima (Perù), capitale vicereale, e Buenos Aires. Quest’ultima, rifondata nel 1580 dagli spagnoli, si trovava sul Rio de la Plata, principale ingresso al vicereame dall’Oceano Atlantico.

Passeggiando tra le vie pedonali di Salta
Passeggiando tra le vie pedonali di Salta

Durante l’era coloniale, la città ebbe una rapida crescita in quanto fornitrice di materie prime per Potosí (Bolivia). Salta fece parte del Vicereame del Perù fino al 1776, quando la Corona di Spagna creò il Vicereame del Rio de la Plata, e nel 1783 fu designata capitale dell’Intendenza di Salta del Tucuman. Il 20 Febbraio 1813, le truppe delle Province Unite del Rio de la Plata, guidate dal generale Manuel Belgrano, sconfissero gli spagnoli e i loro alleati nella decisiva Battaglia di Salta. In seguito alla vittoria, venne alzata la bandiera argentina sul balcone del Cabildo di Salta, che divenne la prima città in cui le autorità rivoluzionarie alzarono ufficialmente per la prima volta la bandiera blu e bianca.

Finita la Guerra d’Indipendenza, Salta si ritrovò con una situazione politica e finanziaria complessa e si trovò in un periodo di declino che si protrasse per buona parte del XIX secolo. Tuttavia, verso la fine del XIX e nei primi anni del XX secolo, l’arrivo di immigrati italiani, spagnoli, tedeschi e arabi, in particolar modo siriani e libanesi, diede nuova linfa al commercio e all’agricoltura in tutta la regione e la città cominciò a rifiorire.

Passeggiando tra le vie pedonali di Salta
Passeggiando tra le vie pedonali di Salta

Quando andare

Salta e la sua provincia possono essere visitate durante tutto l’anno, ma ci sono alcune cosa da tenere in considerazione. Innanzitutto bisogna ricordarsi che Salta si trova nell’emisfero australe, perciò le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. Tenete inoltre presente che, nonostante per loro sia inverno, Luglio e Agosto sono considerati alta stagione. In questo periodo i prezzi sono più alti e i turisti sia stranieri che locali sono tanti. Durante l’estate australe (da Dicembre a Marzo) invece i prezzi sono leggermente più bassi.

I mesi migliori quindi per visitare Salta sono Marzo, Aprile, Settembre, Ottobre e Novembre circa, ovvero la primavera e l’autunno argentino. È possibile visitare Salta e la Puna Argentina anche ad Agosto, ma le temperature in quota sono basse e di notte scendono sotto lo zero. Ad altezze elevate potreste trovare ancora la neve, che rende impossibile visitare alcuni luoghi, e le lagune sono ancora ghiacciate. Di contro, durante l’estate australe il clima è molto caldo, torrido, ed è possibile che le forti piogge rendano inagibili alcune strade.

Passeggiando tra le stradine di Salta
Passeggiando tra le stradine di Salta

Cosa vedere a Salta

Salta è una città relativamente piccola e la maggior parte dei luoghi di interesse è concentrata nel suo centro storico, che potete visitare tranquillamente a piedi o in bicicletta (clicca qui per noleggiarla). Se non avete tanto tempo a disposizione, vi consigliamo di dare un’occhiata a queste visite guidate che vi porteranno a visitare i luoghi di maggiore interesse:

Passeggiando nella Plaza 9 de Julio di Salta
Passeggiando nella Plaza 9 de Julio di Salta

Plaza 9 de Julio

Sviluppata su pianta romanica, Salta ruota intorno alla splendida Plaza 9 de Julio, che prende il nome dal giorno dell’Indipendenza dell’Argentina, luogo di fondazione della città. Qui troverete un giardino che ospita più di 250 alberi, tra cui palme e jacaranda, e più di 7.000 piantine di fiori nani. Molto belle le due fontane gemelle, risalenti al 1910, portate dalla Francia.

Al centro della piazza si trova il Monumento al Generale Juan Antonio Álvarez de Arenales, che nel 1824 fu governatore di Salta e combattente nella lotta per l’indipendenza delle Province Unite del Rio de la Plata. Il monumento, risalente al 1919, è abbellito sulla base da diverse figure femminili. Una che rappresenta la Nazione e altre quattordici che simboleggiano le allora Province Unite del Rio de la Plata.

Cabildo de Salta e Museo Histórico del Norte

Affacciato su Plaza 9 de Julio, si trova il Cabildo de Salta, sede dell’istituzione preposta al governo della città e alla sua giurisdizione dal 1626 al 1888. Il Cabildo di Salta è il Municipio più completo e meglio conservato dell’Argentina, un vero gioiello architettonico del periodo coloniale. L’attuale edificio risale al 1780 ed è frutto di diversi restauri.

Fu proprio in questo edificio che Manuel Belgrano, dopo aver vinto la Battaglia di Salta il 20 Febbraio 1813, fece issare per la prima volta la bandiera argentina.

Nel 1937 è stato dichiarato Monumento Storico Nazionale e dal 1949 è sede del Museo Histórico del Norte, che racconta gran parte della storia della regione. Tra i pezzi custoditi al suo interno ci sono elementi dei primi borghi agricoli, come una scultura in pietra levigata risalente 500 d.C., opere d’arte sacra, arredi liturgici e pezzi numismatici. Sono state inoltre allestite una sala dove sono conservati gli oggetti del generale Manuel Belgrano, tra i quali si trovano uniformi, armi, oggetti personali e dipinti che segnano diversi momenti della sua storia, e una sala dove sono conservati diversi oggetti del generale Martin Miguel de Guemes.

🕑 Orari: il museo e il cabildo sono aperti dal martedì al venerdì dalle 09.00 alle 14.00, il sabato dalle 14.00 alle 17.30 e la domenica dalle 14.00 alle 17.30. Chiuso il lunedì.
💲 Costi: gratuita.

Cabildo e Museo Historico di Salta
Cabildo e Museo Historico di Salta

Catedral de Salta

Su Plaza 9 de Julio si affaccia anche l’elegante e splendida Catedral de Salta, dedicata alla Virgen del Milagro. Con la sua architettura barocca e la facciata rosa in stile italiano, opera di Francisco Righetti e Fray Luis Gorgi, è stata dichiarata Monumento Storico Nazionale nel 1941. L’attuale edificio fu edificato tra il 1856 e il 1882 sui resti della prima Chiesa Madre, risalente al 1582, distrutta dal forte terremoto del 1856 che colpì il Nord dell’Argentina.

Al suo interno custodisce le immagini del  Signore e della Vergine del Miracolo, patroni della città di Salta. Ogni 15 Settembre queste immagini vengono portate lungo le vie della città, accompagnate da migliaia e migliaia di pellegrini. All’interno si trova inoltre il Panteón de las Glorias del Norte, inaugurato il 20 Ottobre 1918. Qui riposano le spoglie di grandi personaggi come i generali Martin Miguel de Güemes e Antonio Alvarez de Arenales.

Museo de Arqueologìa de Alta Montaña (MAAM)

Affacciato anch’esso su Plaza 9 de Julio, il Museo de Arqueologìa de Alta Montaña (MAAM) è uno dei must see di Salta. Inaugurato nel 2004, la missione primaria del museo è quella di creare uno spazio per la conservazione, la ricerca e la divulgazione dei contesti culturali del mondo preispanico affinché non vadano perduti.

La sua collezione principale e più famosa però fu scoperta nel 1999 ad un’altitudine di 6.739 metri, quasi sulla sommità del vulcano Llullaillaco. Più di cinquecento anni fa, durante una cerimonia Inca nota come Capacocha, in questo luogo sacro furono donate agli Dei la vita di tre bambini e una serie di offerte simboliche. Grazie agli studi sul DNA è stata determinata l’età esatta dei bambini: una fanciulla di 15 anni, una bambina di 6 anni, danneggiata da un fulmine, e un altro bambino di 7 anni. I corpi dei bambini, oggi conosciuti come le Mummie di Llullaillaco (Niña del Rayo, Niño e Doncella), furono rinvenuti in ottimo stato di conservazione. Oggi, all’interno del museo, sono conservati in capsule studiate secondo le linee guida della crioconservazione che ne garantiscono la corretta conservazione.

Tenete presente che non è possibile vedere tutte e 3 le mummie insieme, in quanto vengono esposte nel museo individualmente e a rotazione, ogni sei mesi, in modo che non subiscano un’esposizione prolungata alla luce.

🕑 Orari: il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 19.00, ultimo ingresso alle 18.30. Chiuso il lunedì.
💲 Costi: il biglietto d’ingresso per gli stranieri costa ARS 800,00 (circa € 5,60) per gli adulti. Per i bambini sotto i 12 anni è gratuito.

Salta: le Mummie del Llullaillaco
Salta: le Mummie del Llullaillaco

Basilica e Convento di San Francesco

Poco distante dalla piazza principale, si trova l’elegantissima Basilica Minore e Convento di San Francesco, Monumento Storico Nazionale dal 1941. L’attuale chiesa sorge sul luogo occupato in precedenza dalla primitiva Chiesa e Convento di San Diego di Alcalá del 1625, ricostruita nel 1674 ma nuovamente distrutta da un incendio nella metà del XVIII secolo. Nel corso degli anni questa chiesa sopravvisse a diversi incendi e al declino economico di Salta dovuto alla Guerra d’Indipendenza, che ne ritardò il completamento. Il campanile è stato aggiunto nel 1877, è alto 54 metri ed è il campanile più alto del Sud America.

Ciò che colpisce è la colorata facciata, con influenze italiane, riccamente decorata con ghirlande, fiori, iscrizioni, stemmi, finte finestre e finti tendaggi in stucco. Al suo interno si trovano un pregevole tavolo in marmo costruito nel 1789 a Cadice appositamente per la chiesa, l’immagine della Madonna della Neve, un San Pedro de Alcantara, la scultura di San Francisco e un dipinto di San Francesco di Assisi.

In questa chiesa Manuel Belgrano, il 13 Marzo 1813, partecipò alla messa funebre in onore di vincitori e vinti della Battaglia di Salta. Con il bronzo dei cannoni utilizzati durante la battaglia fu creata la Campana de la Patria.

Convento di San Bernardo

Visitate anche il Convento di San Bernardo, un grande edificio in stile coloniale risalente al XVI secolo, tra i più antichi della città. Utilizzato inizialmente come ospedale, la struttura fu spazzata via dal violento terremoto del 1692. Solo dopo fu adibito a convento, uso che tuttora lo caratterizza in quanto ci vivono le monache di clausura. Per questo motivo il convento non è visitabile, a parte in determinati orari, ma merita una tappa anche solo per l’esterno. Qui risalta la bellezza del portone d’ingresso al convento, risalente al 1762, intagliato a mano su legno di carrubo da artigiani locali.

Iglesia Nuestra Señora de la Candelaria de la Viña

Vi consigliamo di visitare anche la splendida Iglesia Nuestra Señora de la Candelaria de la Viña, dai colori azzurro e rosa pastello. La chiesa sorge sul luogo dove c’era un eremo del Signore Nazareno e fu costruita tra il 1873 e il 1886 principalmente per ospitare l’immagine della Virgen de la Candelaria, portata dalla città portoghese di Coimbra. La torre della chiesa, alta 44 metri, è la seconda torre ecclesiastica più alta del Sud America dopo la torre della Chiesa di San Francesco.

Passeggiate per le vie pedonali del centro

Se, dopo una lunga giornata ad esplorare Salta, avete voglia di passeggiare un po’ tra negozi e localini tipici, vi consigliamo di fare un giro tra le vie pedonali della città: Alberdi, Florida e Caseros. Qui troverete di tutto, dai negozi di abbigliamento a quelli di souvenir, dai bar ai ristoranti, dai negozi di elettronica ai negozi di qualsiasi articolo.

Se invece desiderate un po’ di vita notturna, vi consigliamo di recarvi in Calle Balcarce, il centro della vita notturna di Salta, con ristoranti, pub, caffetterie e concerti organizzati quasi ogni sera.

Passeggiando tra le vie pedonali di Salta
Passeggiando tra le vie pedonali di Salta

Parque San Martín

Il Parque San Martín è considerato il polmone verde della città. È il luogo ideale per godersi un po’ di tranquillità, immersi nel verde della natura e lontano dai rumori della città. Questo parco è nato all’inizio del XX secolo, dopo intensi lavori di riqualificazione dell’intera zona.

Il parco ospita un piccolo laghetto, casa di molte anatre, sul quale è possibile girare con i pedalò, e la statua del generale San Martin, orientata ad ovest verso del Cile, il quale contribuì all’indipendenza dell’Argentina, del Cile e del Perù.

Salita al Cerro San Bernardo

Per avere una splendida vista panoramica sulla città e sui suoi dintorni, se il cielo è sereno, vi consigliamo di salire in cima al Cerro San Bernardo (1.482 metri), un colle situato ad est della città. Potete salire in cima in 8 minuti con l’ovovia (che parte proprio accanto al Parque San Martin), in auto, in bicicletta oppure, se avete voglia di camminare, salendo circa 1.070 gradini.

Salita al Cerro de La Virgen

Un’altra splendida vista panoramica su Salta e dintorni la si ha dal Cerro de La Virgen, luogo di pellegrinaggio per molti devoti. Sul colle si trova anche il Santuario dell’Immacolata Madre del Divin Cuore Eucaristico di Gesù.

Salta: Salita al Cerro San Bernardo
Salta: Salita al Cerro San Bernardo

Cosa vedere nei dintorni e nella Puna di Salta (Puna Salteña)

Salta è una bellissima città, ma anche tutta la sua provincia non scherza. È per questo motivo che vi consigliamo di passare 1 giorno in città e di dedicarne almeno 4 o 5 ai suoi dintorni, davvero ricchi di luoghi meravigliosi da visitare e scoprire. Partite da altitudini meno elevate, per poi raggiungere pian piano la remota ed isolata Puna Salteña, per essere catapultati completamente in un altro Mondo.

Se avete pochi giorni a disposizione, potete optare per dei tour organizzati che vi faranno vivere il meglio della magia di questa splendida zona dell’Argentina. Tra i tanti, noi vi consigliamo i seguenti:

Puna di Salta: volpe grigia
Puna di Salta: volpe grigia

Tren de las Nubes

Salta è il punto di partenza per il famoso e super turistico Tren de las Nubes (Treno delle Nuvole), una delle ferrovie più alte al Mondo che in alcuni tratti raggiunge, e supera, i 4.000 metri di altitudine per attraversare la Cordigliera delle Ande. Il treno corre corre lungo la parte orientale della linea ferroviaria Salta (Argentina) – Antofagasta (Cile) della Ferrovia Belgrano (nota anche come linea C-14). Il suo nome deriva dal fatto che, per la sua alta quota, spesso  si possono vedere nuvole sotto i ponti o sui pendii.

Si tratta di un percorso di 217 chilometri che oggi collega la città di Salta a La Polvorilla (4.220 metri), attraverso 19 gallerie, 29 ponti, 13 viadotti, 9 tettoie, 2 spirali, 2 zig-zag e diversi canali sotterranei. Il treno parte da Salta ogni sabato alle 07.05 e ritorna intorno a mezzanotte. È però possibile percorrere solo la tratta di andata (8 ore) e tornare con altri mezzi. Alcune delle tappe del treno sono la spettacolare Quebrada del Toro, San Antonio de los Cobres e il Viaducto La Polvorilla.

Se state cercando un’escursione interessante sul Tren de las Nubes, vi consigliamo le seguenti:

🕑 Orari: il treno parte da Salta alle 7.05 e ritorna alle 23.48.
💲 Costi: il biglietto per gli stranieri costa ARS 16.000,00 solo treno (circa € 115,00) per gli adulti oppure ARS 23.850,00 treno e autobus (circa € 170,00). Per i bambini sotto i 3 anni è gratuito. È consigliato acquistare il biglietto online con largo anticipo (clicca qui).

Salta: Tren a Las Nubes
Salta: Tren a Las Nubes (fonte: Google)

Salinas Grandes

Le Salinas Grandes, un tempo conosciute come Desierto de las Salinas, sono situate nella parte Nord-Est dell’Argentina, tra le provincie di Jujuy e Salta, e ricoprono un’area di circa 525 chilometri quadrati. Si trovano ai piedi della Sierras de Cordoba, a circa 3.450 metri d’altezza, e regalano dei meravigliosi paesaggi aridi degni delle più belle cartoline.

L’origine di queste saline risale a circa 10 milioni di anni fa, quando il movimento e lo scontro delle placche tettoniche diede origine alle montagne circostanti che, innalzandosi, formarono il bacino endoreico oggi ricoperto dalle saline. Il bacino si riempì ben presto di cenere, rocce e acqua ricca di sale e minerali provenienti dall’attività vulcanica che, in quell’epoca, era molto elevata. L’assenza di apporti d’acqua e l’aridità del clima andino hanno contribuito alla graduale evaporazione di queste acque salate. In questo modo hanno permesso al sale ed agli altri minerali di cristallizzarsi e formare una spessa crosta.

Il periodo migliore per visitarle è tra Febbraio e Marzo, quando le piogge lavano via il sottile strato di terra trasportata dai venti andini, che le ricopre invece durante la stagione secca.

Lungo il percorso potete fermarvi anche a Purmamarca, situata ai piedi del Cerro de los Siete Colores. È una piccola e vivace cittadina che vi consigliamo di visitare per il suo mercato dell’artigianato e un pranzo locale.

🚌 Come arrivare alle Salinas Grandes: le saline si trovano sulla Strada Nazionale 52, la stessa che conduce al Paso de Jama per attraversare la frontiera Argentina – Cile. Da Salta, da cui distano circa 248 chilometri, dovete prima raggiungere Purmamarca, da cui distano 66 chilometri, e poi percorrere la splendida Cuesta de Lipan. Non ci sono mezzi pubblici che portano alle Salinas Grandes.

Se non avete l’auto a noleggio, vi consigliamo di dare un’occhiata alle seguenti escursioni:

Cafayate

Conosciuta come la Toscana dell’Argentina, Cafayate si trova al centro delle Valles Calchaquíes, ad un’altitudine di 1.683 metri. È una città vinicola dalla splendida architettura post-coloniale, famosa per l’uva Torrontés e il vino bianco fresco e floreale che vi si produce. Qui tutto ruota attorno alla cultura del vino e non a caso un detto di Cafayate dice: Quien vino a Cafayate y no tomó vino, no vino.

Non perdetevi un giretto anche in città, partendo dalla sempre affollata piazza principale. Qui si trovano anche la Catedral de Nuestra Señora del Rosario, risalente al 1890, e il Mercato Comunale dell’Artigianato, dove sono allestite bancarelle con prodotti locali. Interessanti anche il Museo della Vite e del Vino e il Museo de Arqueología e Historia Calchaquí.

Se non avete l’auto a noleggio, vi consigliamo di dare un’occhiata a questa Escursione a Cafayate (anche in italiano – 12 ore).

Quebrada de las Conchas

La parte più bella però è la strada che si percorre per raggiungere Cafayate da Salta, immersa in un paesaggio surreale ricco di formazioni rocciose di varie forme.

Lungo la strada vi fermerete sicuramente a fotografare il Ponte Morales, la Garganta del Diablo, l’Anfiteatro, il Mirador Tres Cruces, El Sapo, El Fraile, l’Obelisco, Las Ventanas e El Castillo.

Noi però vi consigliamo di ritagliarvi circa 3 ore di tempo per percorrere il trekking a La Yesera. Il sentiero passa all’interno di un canyon meraviglioso e si è totalmente circondati da paesaggi mozzafiato.

Per approfondimenti vi rimandiamo al nostro articolo Cafayate e Quebrada de las Conchas: cosa vedere in un giorno.

Salta: Quebrada de Las Conchas
Salta: Quebrada de Las Conchas

Tolombon e Ruinas de Quilmes

Poco più a Sud di Cafayate si trova Tolombon, un piccolo villaggio ricco di storia e cultura locale. L’antica città era abitata dai Diaguitas, un gruppo di indigeni indipendenti che parlavano la lingua Cacan, fino a quando fu conquistata prima dagli Inca (1480) e in seguito dai conquistatori spagnoli (1535). I Diaguitas riuscirono a cacciare gli spagnoli e fortificarono l’antica città, rendendola molto simile alle fortezze europee del XVII secolo. Dopo la sconfitta dei Diaguitas-Calchaquíes, Tolombón fu demolita intorno al 1689 con molti morti, ridotta in rovina e con la sua popolazione sopravvissuta deportata e resa semi-schiava.

Qui è possibile visitare le rovine dell’antica popolazione preispanica, situate ai piedi della Serranía del Cajón, in gran parte nascoste dalla vegetazione. Le rovine sono divise in tre settori: la città precolombiana, il pucará (fortezza) e un gruppo di case semi-sotterranee.

Poco distante si trovano le Ruinas de Quilmes, i resti del più esteso insediamento preispanico in Argentina. Occupano circa trenta ettari e si trovano ai piedi della collina Alto del Rey. Quilmes era una città indigena abitata sin dall’800 d.C. e che raggiunse un grande sviluppo a livello economico e sociale, durato fino all’arrivo degli spagnoli. Si dice che i Quilmes fossero un popolo guerriero ed indomabile e che abbiano trascorso circa 130 anni in guerra, dal 1534 fino alla loro sconfitta per mancanza di acqua e cibo nel 1667. Per fargliela pagare, gli spagnoli presero i 1.700 superstiti e li trasferirono a piedi fino all’attuale città di Quilmes, poco distante da Buenos Aires, dove arrivarono appena 400 persone.

Molinos e Seclantas

Visitate anche il piccolo villaggio di Molinos, fondato nel 1659. Poco fuori dal centro storico si trova la Iglesia San Pedro Nolasco de los Molinos, risalente alla fine del XVIII secolo. È costruita in stile cuzco ed è stata dichiarata Monumento Storico Nazionale nel 1942.

La chiesa è a navata unica, con due torri laterali. Una di esse contiene una scala che conduce al coro e al campanile, che un tempo fungeva da torre di osservazione. Al suo interno è molto semplice, con pareti bianche, una bella pala d’altare e un altare maggiore.

Un altro piccolo e splendido villaggio che vi consigliamo di visitare è Seclantas, situato poco distante, abitato sin dall’800 d.C. dalle popolazioni indigene locali. Conquistato dagli Inca prima e dagli spagnoli in seguito, alla fine del XVIII secolo il villaggio entrò a far parte del tesoro di Don Pedro de Ferreyra, che nel 1814 riunì il gruppo di vallistos che aiutò Belgrano nella sua ritirata dopo le sconfitte di Vilcapugio e Ayohuma nella lotta per l’indipendenza dalla corona spagnola.

Visitate Plaza La Junta, la piazza principale, dove Ferreyra convocò il Primo Consiglio Vallista nel 1814. È per questo motivo che Seclantás è stato dichiarato Sito Storico Nazionale il 18 Febbraio 1975. Qui si trova la graziosa Iglesia de Nuestra Señora del Carmen, costruita tra il 1827 e il 1835, al cui interno si possono ancora osservare gli antichi dipinti. Poco distante si trova la Capilla del Cementerio, mausoleo della famiglia Diaz, costruita nel 1885 con uno stile architettonico italiano unico nelle Valli Calchaquíes e dichiarata Monumento Provinciale.

Seclantás è inoltre conosciuta come la culla del poncho Salteño, in quanto ospita alcuni degli artigiani più riconosciuti di Salta. Il Poncho Seclanteño è ambito a livello nazionale e internazionale e, se desiderate acquistarne uno, vi consigliamo di prenderlo qua. Sono davvero ottimi.

Parque Nacional los Cardones

Il Parco Nazionale Los Cardones è stato creato il 20 Novembre 1996, diventando il terzo nella provincia di Salta. È il parco con la più grande diversità di cactus del Paese e uno dei più alti al Mondo. I suoi 64.117 ettari, di cui 10.902 riserva nazionale, si estendono su un ambiente montano molto arido, con altitudini che variano dai 2.600 ai 5.226 metri sul livello del mare.

Il parco prende il suo nome dal gran numero di esemplari di cardon o pasacana, una specie tipica delle valli interandine della Bolivia del Sud e delle regioni del Nord dell’Argentina e del Cile facente parte della famiglia dei cactus. Alcuni degli esemplari più vecchi possono misurare fino a 3 metri d’altezza e hanno un’età compresa tra i 250 e i 300 anni. La nostra guida ci ha spiegato che più braccia ha un cactus e più è vecchio.

All’interno del parco sono stati ritrovati anche importanti resti paleontologici, come diverse impronte di dinosauri risalenti a 70 milioni di anni fa e pitture rupestri.

Per arrivare al parco si passa per la splendida e panoramica Cuesta del Obispo (Pista del Vescovo), una strada tortuosa circondata da formazioni rocciose scolpite naturalmente. Questa strada sale ad un’altezza di 3.348 metri e da lassù, con un po’ di fortuna, è possibile vedere i meravigliosi condor e lo splendido paesaggio della Valle Encantado (Valle Incantata) sottostante.

Continuando lungo la strada potete raggiungere il piccolo villaggio di Cachi, situato a 2.800 metri d’altezza e interamente realizzato in adobe. Prendetevi qualche minuto per passeggiare nella sua piazza dallo stile coloniale, intrecciato con l’eredità lasciata dai Diaguita e dagli Inca.

Salar de Arizaro e Cono de Arita

Con un’estensione di oltre 1.600 chilometri quadrati, e un’altezza di 3.460 metri sul livello del mare, il Salar de Arizaro è la sesta distesa di sale più grande del Mondo. È invece la terza più grande al Mondo, dopo il Salar de Uyuni in Bolivia e il Salar de Atacama in Cile, se non si contano le saline. Quest’area è ricca di sale formatosi tra i 5 e i 10 milioni di anni fa, quando un mare interno salato potrebbe aver ricoperto la terra. È inoltre particolarmente abbondante di marmo, ferro, rame e onice.

La parola Arizaro si pensa derivi dalla lingua Kunza o Atacameña e che sia composta da haâri (condor) e ara o aro (alloggio), tradotta in luogo dove qualcosa abbonda. Questo luogo, un tempo, era un passaggio obbligato per gli allevatori che portavano gli animali in Cile per essere venduti. Per questo motivo i condor, che si nutrono delle carcasse di animali morti, in questa regione erano molto abbondanti, dando origine al nome.

Noi abbiamo iniziato la nostra visita ai salar proprio da questo, che già ci sembrava immenso, passando quasi un’intera giornata con lui sullo sfondo. L’abbiamo ammirato dall’alto, da vicino, da dentro, in ogni sua forma e colore, restando incantati dall’incredibile paesaggio che ha creato e che lo circonda.

All’estremità sud-occidentale del Salar de Arizaro, a circa 75 chilometri da Tolar Grande, si trova il singolare Cono de Arita, un cono vulcanico quasi perfetto, alto circa 200 metri. Diversi studi effettuati dai geologi hanno dimostrato che la sua formazione è del tutto naturale e non è altro che un vulcano che non ha avuto abbastanza forza per esplodere. Non ha quindi un cratere, non ha mai eruttato lava e il paesaggio che lo circonda è composto da sale nero, portato in superficie dal magma degli antichi flussi sotterranei.

Dai resti che sono stati ritrovati nell’area, si ritiene che il cono fosse un centro cerimoniale utilizzato dalla popolazione indigena locali prima dell’arrivo degli Inca. Il nome Arita è stato dato dagli antichi abitanti della zona e in lingua aymara significa affilato o pungente.

Per raggiungere la sua base, seguendo il sentiero, bisogna percorrere 1 chilometro a piedi.

Tolar Grande e Ojos de Mar

Tolar Grande è un piccolo paesino minerario, situato nel mezzo della Puna di Salta ad oltre 4.000 metri d’altezza, circondato da montagne rosse, saline, lagune turchesi e vulcani. A pochi chilometri dal paese si trovano il Vulcano Socompa e il maestoso Vulcano Llullaillaco, dove sono stati ritrovati i corpi dei “Figli di Llullaillaco”, oggi conservati al Museo Archeologico di Alta Montagna di Salta.

Tolar Grande, fondata dai coloni spagnoli, ha avuto il suo periodo di massima espansione verso gli anni ’40, quando faceva parte del ramo ferroviario verso il Cile, progettato per unire la città di Salta con la città di Antofagasta. Nello stesso periodo la Miniera La Casualidad era in piena attività, trasportando i carichi di zolfo da Mina Julia alla stazione ferroviaria di Tolar Grande, per essere da lì spediti alla loro destinazione finale.

Approfittatene per passeggiare tra le poche viette del paese, fino a raggiungere la piccola e graziosa Capilla de Nuestra Señora del Valle.

Ogni anno a Tolar Grande, il terzo sabato di Novembre, i residenti locali salgono al Cerro Macón (circa 5.600 metri) dove vengono fatte offerte in segno di gratitudine alla Pachamama. Alla sua sommità c’è un apacheta Inca (un cumulo di pietre), motivo per cui è considerata una montagna sacra.

Vicino a Tolar Grande si trovano i bellissimi Ojos de Mar, 3 piccole lagune profonde dai 3 agli 8 metri e caratterizzate da uno splendido colore blu turchese. La loro acqua è molto salata e alcalina e il loro colore cambia a seconda della posizione del Sole e della luce che le colpisce. Nonostante il loro nome possa trarre in inganno, la loro acqua proviene dalle rocce circostanti.

Gli Ojos de Mar, oltre ad essere una delle principali attrazioni turistiche della zona, attirano anche molti scienziati per via degli stromatoliti che vi crescono. Gli stromatoliti sono le più antiche tracce di vita sulla Terra che, 3,4 miliardi di anni fa, contribuirono a dare origine all’ossigeno nell’atmosfera.

Potete raggiungerli in auto da Tolar Grande, da cui distano circa 4 chilometri, e parcheggiare negli appositi spazi. L’ambiente attorno alle lagune è molto fragile, perciò evitate di uscire dai sentieri tracciati e di avvicinarvi troppo, anche perché il terreno è instabile.

Mina Julia, Campamento La Casualidad e Estación Caipe

Una delle escursioni più interessanti che si possono fare è quella a Mina Julia (5.500 metri), situata al confine con il Cile, un’antica miniera che si estende sul pendio del Cerro Estrella. Lungo la strada per raggiungere il vecchio accampamento della miniera si gode di una splendida vista sul paesaggio circostante, punteggiato da cime vulcaniche come il Llullaillaco. Il punto più alto raggiungibile è a quota 5.200 metri, nelle immediate vicinanze del sito di estrazione dello zolfo. Qui si trovano ancora i vecchi edifici usati dai minatori.

La strada per raggiungerla non è delle migliori e vi sconsigliamo vivamente di mettervi in viaggio in autonomia. È possibile raggiungere la cima all’incirca da Novembre a Marzo, quando ci sono meno probabilità di trovare neve e ghiaccio lungo la strada.

Poco distante si trova il Campamento La Casualidad (4.180 metri), il villaggio fantasma di ciò che un tempo era una fiorente cittadina che visse per circa trent’anni di estrazione mineraria e lavori sulla ferrovia. Questo paese, fondato nel 1951, era abitato da manovali, ingegneri ed esperti minatori con le relative famiglie e disponeva di un piccolo albergo, una mensa, una scuola primaria e secondaria, una chiesa, un cinema, un teatro, campi da basket e da calcio, un ufficio postale e tutti i servizi di cui si poteva avere bisogno per vivere. Durante i suoi tempo d’oro e fino alla sua chiusura nel 1979, qui vissero quasi tremila persone.

A La Casualidad veniva lavorato lo zolfo estratto da Mina Julia, dove veniva portato allo stato naturale da una moderna funivia di 15 chilometri e in vagoni dal peso di circa 200 chili. Da qui, una volta lavorato, veniva poi portato in camion alla Estación Caipe, una piccola stazione ferroviaria, per essere poi trasportato fino a Salta tramite la diramazione C-14 della ferrovia.

In quest’altro piccolo paese fantasma potete visitare la stazione ferroviaria con alcuni vecchi vagoni arrugginiti, la piccola chiesa e le poche abitazioni rimaste. All’interno della stazione si trovano ancora la cassaforte, dove venivano custoditi gli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti, e vecchi documenti.

Salar de Pocitos

Visitate il meraviglioso Salar de Pocitos, situato nel centro della Puna di Salta, una delle più belle distese di sale di questa zona. Si trova strategicamente sulla strada che collega i paesi di San Antonio de los Cobres e Tolar Grande e che attraversa il salar lungo il Llanos de la Paciencia.

Questo piccolo ma incantevole salar si trova ad un’altezza di 3.660 metri e misura circa 60 chilometri di lunghezza per 6 chilometri di larghezza. È incorniciato dalla Sierra del Cerro Macón, alta 5.600 metri, sulla cui cima si trova il Centro Astronomico di Macón (CAM), che gode di ottime condizioni per l’osservazione astronomica, con un cielo sereno per oltre il 93% delle notti e praticamente nessun inquinamento luminoso. Allo stesso tempo questa collina è considerata un santuario d’alta quota e sulla sua cima si conserva ancora una apacheta, risalente al periodo preispanico e utilizzata per i riti sacri.

Nel salar si trova una vecchia e desolata stazione ferroviaria. Qui si possono ancora vedere rotaie e vagoni abbandonati e ferri arrugginiti, vecchie vestigia di un’altra epoca.

Desierto del Diablo

Se desiderate vedere splendidi paesaggi che vi faranno sentire catapultati su Marte, il Desierto del Diablo è il posto che fa per voi. Situato vicinissimo al paese di Tolar Grande, è uno dei luoghi più isolati della Puna Argentina, con un’aridità estrema che lo rende quasi inospitale per qualsiasi essere vivente.

Questo è, secondo noi, uno degli angoli più strani e pazzeschi di tutta questa zona, con forme e colori quasi surreali capaci di toglierti il fiato sin da subito. Lasciamo parlare le foto!

Cosa fare a Salta

I dintorni di Salta sono il luogo ideale per chi ama la natura e le attività all’aria aperta. Un’ottima zona dove poter passare del tempo nella natura è la Riserva Naturale di San Lorenzo, dove è possibile prendere parte a diverse attività. Al suo interno troverete sentieri per trekking da 3 a 7 ore, potete aggregarvi ad un’escursione in bici da 2 a 7 ore oppure fare una passeggiata a cavallo di 2 o 3 ore (noi ve la stra-consigliamo!).

Se siete amanti dei trekking lunghi e di più giorni, potete percorrere una parte del Cammino Inca in Argentina, Tahuantinsuyo o, in quechua, Qhapaq Ñan, che significa Via del Re. Si tratta di cammino che ripercorre l’antico sistema di strade utilizzato dagli Inca, che collegava le importanti città della costa con quelle di montagna. Il Camino Real (strada dei re), con una lunghezza di 5.200 chilometri, attraversava le Ande partendo da Quito, in Ecuador, ed attraversando Cuzco arrivava fino all’odierna Tucuman in Argentina. Il Camino de la Costa (strada costiera), la tratta costiera, con una lunghezza di 4.000 chilometri, correva parallela al mare ed era collegata al Camino Real tramite molte piccole strade secondarie. La tratta argentina in particolare copre quasi 1.500 chilometri, dalla provincia di Salta alla provincia di Mendoza.

Se cercate qualcosa di più adrenalinico, potete prendere parte ad un’escursione di rafting sul fiume Juramento, superando 15 rapide di classe II e III. In alternativa potete dirigervi verso Cabra Corral e prendere parte ad un’escursione in banana boat, moto d’acqua e kayak. Se tutto questo non dovesse bastarvi, sempre a Cabra Corral potete cimentarvi in un doppio bungee jumping e una discesa in corda doppia.

Salta: Museo de Arqueologìa de Alta Montaña
Salta: Museo de Arqueologìa de Alta Montaña

Come arrivare a Salta

Una volta raggiunta Buenos Aires dall’Italia, il modo migliore e più veloce per raggiungere Salta se avete poco tempo a disposizione è con un volo interno. Aerolineas Argentina offre molti collegamenti giornalieri verso l’Aeroporto Martín Miguel de Güemes (SLA) dalla capitale Buenos Aires, e collega la città anche con San Miguel de Tucumán, San Salvador de Jujuy, Cordoba, Puerto Iguazu e Rosario. Boliviana de Aviación la collega a Santa Cruz de la Sierra (Bolivia) e LATAM la collega a Lima (Perù).

Tenete presente però che i voli in Argentina non sono molto economici, soprattutto in alta stagione, e per risparmiare qualcosa dovete prenotarli con largo anticipo. L’aeroporto di Salta è situato a circa 6 chilometri dalla città e potete raggiungerlo con l’autobus 8A che collega l’aeroporto al terminal degli autobus in centro. Se arrivate in orari scomodi o se desiderate un transfer più rapido verso il vostro hotel, vi consigliamo di prenotare un transfer privato. Potete spostarvi anche in taxi tra la città e l’aeroporto, ad un costo di ARS 1.400,00 (circa € 9,70).

Se invece avete più tempo a disposizione e vi trovate già nel Nord del Paese o nel Nord del Cilepotete raggiungere Salta anche in autobus. Ci sono collegamenti giornalieri da Buenos Aires (17 ore), Puerto Iguazu (18 ore e mezza), La Quiaca (5 ore e mezza), Tucuman (4 ore), Cafayate (3 ore e mezza), Cordoba (10 ore e mezza) e Mendoza (15 ore e mezza). Dal Cile ci sono collegamenti giornalieri con San Pedro de Atacama. Questi impiegano tra le 7 e le 8 ore e mezza a seconda del passo di frontiera che attraverserete. Le pratiche in frontiera solitamente sono abbastanza lunghe e potreste impiegarci anche un paio d’ore prima di ricevere il via libera. Perciò, oltre al tempo di percorrenza dell’autobus, calcolate anche le tempistiche per la frontiera.

Come spostarsi

Spostarsi a Salta è estremamente facile e piacevole e potete tranquillamente farlo a piedi o in bicicletta. Potete spostarvi all’interno della città anche con gli autobus pubblici.

Per muovervi invece nei dintorni della città, come per esempio per visitare la parte della Puna Saltena, vi consigliamo invece di noleggiare un’auto con guida o di prendere parte a delle escursioni guidate. Qui i mezzi di trasporto sono molto pochi e non coprono tutte le destinazioni, saltando anche alcune tra quelle più famose e belle.

Se invece desiderate noleggiare l’auto e spostarvi in autonomia, noi usiamo spesso e vi consigliamo DiscoverCars, il quale paragona diverse compagnie di noleggio auto e vi proporrà le soluzioni più vantaggiose.

Dove dormire a Salta

Durante il nostro viaggio a Salta abbiamo soggiornato al Samsara Hotel Salta, un boutique hotel molto situato nel centro storico di Salta, a soli 250 metri da Plaza 9 de Julio. L’hotel è ospitato in una grande casa coloniale e tutte le camere sono arredate in stile contemporaneo, sono molto spaziose e hanno il bagno privato con doccia, set di cortesia e asciugamani.

La struttura ha anche un ristorante (con piatti anche vegani), include una colazione a buffet e la connessione Wi-Fi gratuita. Vi consigliamo di pagare in contanti in quanto ai pagamenti con carta di credito viene applicata una commissione abbastanza alta. Sono accettati solamente pagamenti in pesos argentini.

Hotel Colonial di Salta
Hotel Colonial di Salta

Dove mangiare a Salta

Tra i piatti da provare più famosi di Salta vi consigliamo il locro, un sostanzioso stufato di carne, mais e patate, e le humitas, una specie di pasta di mais leggermente condita, avvolta e cotta nelle foglie (chala o panca) della pannocchia.

Sicuramente da provare anche le tipiche empanadas, imperdibili durante un viaggio in Argentina. Se chiedete alla maggior parte degli argentini, vi diranno che le migliori empanadas del Paese si trovano a Salta. Queste empanadas sono chiamate salteñas e sono preparate senza grassi o olio, piccanti o classiche. Le più tipiche sono preparate con carne di manzo, cipolla, patate e uova.

La provincia di Salta è la principale produttrice del vino Torrontés, prodotto da un vitigno autoctono dell’Argentina. Questo delizioso vino bianco viene coltivato e prodotto nelle alte quote di Salta, in particolare nella zona di Cafayate. Durante il vostro soggiorno in città o nei dintorni, vi consigliamo di provarlo o di prendere parte ad una degustazione di vini.

Almeno una sera vi consigliamo di cenare in una peña, un luogo tipico (anche se ormai abbastanza turistico) dove si condividono piatti della tradizione salteña. Il tutto condito con danze, balli ed esibizioni folkloristiche che rappresentano il bagaglio culturale della città. Camminando per le vie di Salta, come Calle Balcarce o anche quelle più lontane dal centro, ne troverete diverse. Una delle più note è La Casona del Molino.

Tra i ristoranti che abbiamo provato, vi consigliamo i seguenti:

  • Dona Salta: è un ristorante molto turistico, ma prepara piatti tradizionali molto buoni ed è abbastanza economico. Per un antipasto di empanadas, un primo o un secondo, acqua o birra il prezzo medio si aggira sui € 15,00 a persona.
  • La Criollita: qui troverete tante e ottime empanadas per tutti i gusti.
  • Cafè del Tiempo: è un locale storico di Salta, noi ci siamo fermati qui per fare un aperitivo. Molto buono e prezzi nella norma. Si può anche pranzare o cenare.
Strane statue di Salta!
Strane statue di Salta!

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