Le isole Shetland Meridionali sono un piccolo arcipelago di 11 isole principali, e altre minori, situato nell’Oceano Antartico. Si trovano ad una latitudine compresa tra i 61° e i 63°37’S e a soli 120 chilometri dalla Penisola Antartica. Sono la porta di accesso all’Antartide, raggiungibili dopo quasi due giorni di navigazione lungo il tanto temuto Passaggio di Drake. Sono ricoperte per più dell’80% dal ghiaccio e si estendono per quasi 3.700 chilometri quadrati. Queste splendide isole sono state chiamate così in seguito alla loro scoperta dall’esploratore inglese William Smith e si trovano, tra l’altro, più o meno alla stessa latitudine delle loro sorelle scozzesi (60°N). Per essere precisi, si trovano alla stessa latitudine delle isole Faroe, poco più a Nord delle Shetland Settentrionali.
Nonostante le continue rivendicazioni territoriali da parte del Regno Unito, dell’Argentina e del Cile, le Shetland Meridionali non appartengono a nessuno. Come l’Antartide, anch’esse rientrano nel Trattato Antartico del 1959 e le uniche attività possibili sulle isole sono la ricerca scientifica e il turismo controllato e sostenibile. Le isole ospitano infatti ben 16 stazioni di ricerca di diversi paesi, la maggior parte delle quali si trova sull’isola di Re Giorgio.
- Un po’ di storia!
- Quando andare alle isole Shetland Meridionali
- Cosa vedere alle Shetland Meridionali
- Come arrivare alle Shetland Meridionali
Guida alla scoperta delle Isole Shetland Meridionali (Antartide)
Un po’ di storia!
Ufficialmente le Shetland Meridionali furono scoperte nel 1819 dal marinaio britannico William Smith, il quale chiamò il lembo di terra su cui fece sbarco King George, in onore di Re Giorgio III. È stato ipotizzato però che Smith non fosse stato il primo a scoprire questo arcipelago, ma sia il marinaio olandese Dirck Gerritsz nel 1599 sia l’ammiraglio spagnolo Gabriel de Castilla nel 1603 avrebbero potuto avvistare le Shetland Meridionali durante le loro spedizioni. Oltre a loro, anche i cacciatori di foche del Nord e del Sud America avrebbero potuto avvistare le isole ben prima della loro scoperta ufficiale. Tuttavia, non ci sono prove storiche sufficienti per confermare tutte queste supposizioni. La scoperta di Smith invece è stata ben documentata.
La spedizione di Smith, mentre navigava verso Valparaíso in Cile nel 1819, si discostò dalla sua rotta a sud di Cape Horn e il 19 febbraio avvistò Williams Point, l’estremità nord-est dell’isola di Livingston. Così Livingston Island divenne la prima terra mai scoperta oltre il 60° parallelo Sud. Smith rivisitò poco dopo le Shetland Meridionali e sbarcò sull’isola di Re Georgio il 16 Ottobre 1819, rivendicandone il possesso per la Gran Bretagna. Da Dicembre 1819 a Gennaio 1820, il tenente Edward Bransfield esplorò e mappò le isole a bordo della Williams, inviata dalla Royal Navy.
Il primo inverno passato in Antartide ebbe luogo proprio alle Shetland Meridionali, quando alla fine della stagione estiva 1820-21 11 uomini britannici non riuscirono a salpare e lasciare l’isola di Re Giorgio. I soccorsi arrivarono solamente la stagione successiva. Nel 1821 arrivarono anche i russi, con la spedizione antartica di Fabian von Bellingshausen e Mikhail Lazarev. I russi esplorarono le isole e sbarcarono sia sull’isola di Re Giorgio sia su Elephant Island. Ben presto però l’americano Palmer informò i russi delle attività di caccia svolte da diverse navi americane e britanniche nella zona. La caccia alle foche e alle balene è stata condotta sulle isole dal 1820 al 1908. In questo periodo ben 197 navi raggiunsero le Shetland Meridionali, di cui 12 furono distrutte.
Nel 1908 le isole entrarono a far parte parte della dipendenza delle Isole Falkland, ma sono state occupate permanentemente solo dopo l’istituzione di una stazione di ricerca scientifica nel 1944.
Quando andare alle isole Shetland Meridionali
Nonostante le isole Shetland Meridionali si trovino alla stessa distanza dall’equatore delle isole Faroe nell’emisfero boreale, la loro vicinanza all’Antartide e la loro posizione all’interno delle Convergenza Antartica fanno si che il loro clima sia molto più freddo, di tipo polare. La Convergenza Antartica è una fascia di mare che circonda il continente, dove le fredde acque antartiche si incontrano con quelle leggermente più calde sub-antartiche. Il mare intorno alle isole è ricoperto dal ghiaccio dall’inizio di Aprile a fine Novembre circa. La temperatura media mensile è inferiore a 0°C per quasi 8 mesi all’anno.
Il clima è nuvoloso e umido quasi tutto l’anno e in tutte le stagioni soffiano venti occidentali molto forti. Le temperature medie estive sono di circa 1,5°C e quelle invernali di circa -5°C. L’influenza dell’oceano mantiene basse le temperature estive ed evita che le temperature invernali scendano drasticamente sotto 0 come nell’entroterra antartico.
Il periodo ideale, e l’unico possibile, per visitare le Shetland Meridionali è quindi l’estate, ovvero da Dicembre circa a Febbraio. I periodi di bassa stagione sono invece Novembre e Marzo.
Cosa vedere alle Shetland Meridionali
Le Shetland Meridionali si trovano al largo dell’estremità settentrionale della Penisola Antartica e sono casa di una grande varietà di pinguini, uccelli marini e foche. Dopo aver superato le acque più agitate al Mondo nel Passaggio di Drake, le Shetland Meridionali sono la prima tappa di quasi tutte le spedizioni verso l’Antartide. Le isole principali sono solamente 11 e non tutte hanno luoghi di particolare interesse da visitare. Solitamente le isole più visitate dalle spedizioni antartiche sono la Elephant Island, la King George Island, la Livingston Island, Half Moon Island e Deception Island.
❄ Elephant Island: è l’isola principale di un arcipelago secondario a 200 chilometri a est dell’isola di Re Giorgio. Oltre che per la sua forma simile alla proboscide di un elefante, deve il suo nome anche alle colonie di elefanti marini del Sud che vi abitano. Quest’isola a Nord dell’arcipelago è sicuramente più conosciuta per essere il luogo dove naufragò la spedizione Endurance dell’esploratore Ernest Shackleton nel 1915.
Dopo che la loro nave, rimasta intrappolata nel ghiaccio marino del Mare di Weddell, affondò definitivamente, Shackleton e i suoi 22 uomini recuperarono tutto ciò che potevano e si diressero verso l’isola. Shackleton, per poter mantenere la promessa di salvare tutti i suoi uomini, partì a bordo di una scialuppa di salvataggio per andare a cercare aiuto in una stazione di balenieri in Georgia del Sud. I suoi uomini su Elephant Island hanno dovuto resistere a rigide temperature e alla fame per ben 135 giorni, prima che, l’anno successivo, il loro Capitano tornò a salvarli.
In onore di questo salvataggio, verso Cape Valentine (lato Est dell’isola) si trova un busto di Piloto Pardo, il comandante della nave cilena che, insieme a Shackleton, salvò l’equipaggio dell’Endurance il 30 Agosto del 1916. A Sud dell’isola, a Cape Lookout, vivono foche, pinguini chinstrap, pinguini macaroni e colonie di muschio di 2.000 anni fa. A causa delle difficili condizioni del mare, del tempo e della numerosa presenza di pinguini lungo le coste gli sbarchi sull’isola non sono molto frequenti.
❄ King George Island: è la più grande delle Shetland Meridionali ed è una delle località più popolate dell’Antartide. Qui infatti ci sono le basi di ricerca scientifica di ben 12 paesi diversi. Argentina, Brasile, Cile, Russia, Cina, Uruguay e Corea del Sud hanno basi di ricerca scientifica permanenti, mentre Ecuador, Perù, Germania e Stati Uniti, hanno stazioni estive stagionali. Tra le basi permanenti più grandi troviamo la cilena Eduardo Frei Montalva e la russa Bellingshausen, dove si trova la bellissima Trinity Chapel. Questa è l’unica chiesa ortodossa in Antartide e nel 2007 si è celebrato il primo matrimonio in Antartide. Nella base cilena si trovano circa una quarantina di edifici, tra cui un ospedale, una banca e un supermercato, e una pista di atterraggio dove atterrano gli aerei delle spedizioni che offrono il pacchetto ‘fly the Drake’.
L’isola di Re Giorgio è coperta per oltre il 90% dal ghiaccio e si estende per circa 1.295 chilometri quadrati. L’isola è piuttosto bassa e piatta e la costa è suddivisa in molte baie e fiordi. Ospita una vasta varietà di fauna, tra cui foche di Weddell, elefanti marini del Sud, sterne antartiche, pinguini gentoo, pinguini chinstrap e pinguini di Adelia, cormorani dagli occhi azzurri e petrelli giganti del sud.
❄ Penguin Island: è un’isola vulcanica appena al largo della costa meridionale dell’isola di Re Giorgio. L’ultima eruzione risale al 1905. Fu l’esploratore Bransfield nel 1820 a battezzarla Penguin Island in seguito all’avvistamento di numerose colonie di pinguini. Sull’isola è possibile fare una breve passeggiata fino al punto più alto, Deacon Peak (170 metri). Qui si trovano colonie di pinguini Chinstrap e pinguini di Adelia, petrelli giganti meridionali, sterne antartiche, skua, gabbiani e foche.
❄ Robert Island: è quasi completamente ricoperta di ghiaccio e solo alcune punte alle estremità mostrano la roccia durante il periodo estivo. È lunga circa 18 chilometri, larga circa 13 chilometri e si estende per circa 132 chilometri quadrati.
❄ Greenwich Island: è quasi completamente coperta da un ghiacciaio permanente ed è formata da due massicci montuosi uniti da un istmo di circa 2 chilometri che separa la Baia Cile dalla Baia Yankee. Già nel 1820 Yankee Harbour, situato sul lato sud-ovest dell’isola, era un prezioso ancoraggio per i cacciatori di foche, che lo conoscevano come Hospital Cove. Sull’isola ci sono due stazioni di ricerca scientifica: la Base navale capitano Arturo Prat gestita dal Cile e situata sulla costa nordorientale e la Stazione estiva Pedro Vicente Maldonado gestita dall’Ecuador situata sulla costa settentrionale.
❄ Aitcho Islands: sono un gruppo di piccole isole e rocce situate all’entrata nord del British Channel, tra le isole Robert e Greenwich. Il loro nome si pronuncia in inglese come le lettere H.O., iniziali di Hydrographic Office dell’Ammiragliato Britannico da cui prendono il nome e che le ha mappate per la prima volta nel 1935 durante un’esplorazione oceanografica. Su queste isole ci sono diverse colonie di pinguini Gentoo e Chinstrap e ampi letti di muschi e licheni. Fanno parte di questo gruppo le isole Barrientos, Emeline, Jorge, Cecilia (o Isla Torre in cileno) e Sierra.
❄ Half Moon Island: come suggerisce il nome, è un’isola a forma di mezzaluna molto piccola, che misura meno di 2 chilometri di lunghezza. L’isola ospita la base navale estiva argentina Teniente Camara e un relitto di una barca norvegese. Sull’isola si trova una grande colonia di pinguini chinstrap ed è un importante sito di nidificazione per la sterna antartica. Spesso e volentieri qui vengono avvistate anche balene che nuotano al largo della costa.
❄ Livingston Island: è la seconda più grande delle Shetland Meridionali ed è per la maggior parte ricoperta da una calotta di ghiaccio. La penisola di Byers, nell’estremità occidentale dell’isola, è uno dei pochi posti privi di ghiaccio, è un’area protetta e richiede un permesso speciale per potervi accedere. L’isola di Livingstone è anche un importante sito storico in Antartide in quanto è stata uno dei maggiori centri della caccia alle foche del XIX secolo e oggi è possibile visitare alcuni rifugi e altri manufatti risalenti a quell’epoca. La caccia ha interessato maggiormente le otarie orsine, presenti in abbondanza sull’isola. Nel 1820 i cacciatori ne hanno uccise circa 95.000 esemplari, portandole quasi all’estinzione. Grazie alla sua importanza storica, la zona occidentale dell’isola è ora protetta come Sito di interesse scientifico speciale (SSSI) ai sensi del Trattato Antartico.
Uno dei siti più interessanti dell’isola è Hannah Point dove è possibile trovare pinguini chinstrap, gentoo e occasionalmente i pinguini macaroni. Insieme a loro è possibile avvistare elefanti marini e foche. Un altro sito interessante è Walker Bay, dove scienziati e ricercatori hanno allestito un museo all’aperto di fossili, teschi di pinguino, mascelle di foca e minerali regionali. Walker Bay ospita anche alcune delle piante da fiore presenti in Antartide: la Deschampsia Antartica e il Colobanthus quitensis. Sull’isola di Livingstone sono presenti due basi di ricerca scientifica: la Juan Carlos I (Spagna) e più a est le basi bulgare di Camp Academia e St Kliment Ohridski. Quest’ultima ospita anche una piccola cappella, la St. Ivan Rilski.
❄ Deception Island: è un vulcano attivo che eruttò l’ultima volta nel 1992. Il rischio di eruzione è ancora abbastanza significativo e sulle coste se ne possono vedere le prove dai resti di rifugi dei balenieri e basi scientifiche andate distrutte. Una di queste è la Biscoe House, una stazione di ricerca britannica ricavata dal dormitorio dei balenieri, distrutta dall’eruzione del 1967. Sull’isola ci sono anche i resti di un hangar con il relitto di un aereo arancione appartenuto alla Royal Air Force. Da Deception Island partì, nel 1928, il primo volo in Antartide, operato dalla spedizione Wilkins-Hearst.
A prima vista sembra un’isola montuosa normale, ma avvicinandosi pian piano rivela la sua forma a ferro di cavallo attorno ad una grande caldera allagata. Navigando all’interno di Deception Island, l’isola dell’inganno, ci si ritrova all’interno di un paesaggio quasi preistorico, surreale, sembra di essere stati catapultati su un altro pianeta. Si accede all’isola e al suo porto naturale, uno dei più sicuri al mondo, attraverso lo stretto canale denominato nel XIX secolo Porta dell’Inferno, largo solamente 230 metri. Oggi invece viene chiamato Neptune’s Bellows e le navi per oltrepassarlo devono fare attenzione alle rocce presenti sul fondale esattamente al centro dello stretto.
Decepción (Argentina) e Gabriel de Castilla (Spagna) sono le due basi estive presenti sull’isola. Lungo la costa è possibile vedere i resti di una vecchia stazione utilizzata dai cacciatori di balene per bollire le carcasse ed estrarne l’olio. Vicino alla stazione erano stati sepolti 45 balenieri, ma il piccolo cimitero è stato sepolto da una frana avvenuta a seguito dell’ultima eruzione. Pendulum Cove è una delle destinazioni più famose dell’isola in quanto le sue acque sono riscaldate dall’attività vulcanica. Deception Island è infatti l’unico posto dove è possibile tuffarsi nell’Oceano Antartico, il famoso polar plunge. Qui l’acqua del mare è costantemente intorno all’1°C ed è possibile tuffarcisi per pochi secondi. Il tutto è supervisionato dallo staff e dal medico della nave.
Sull’isola è possibile effettuare diversi brevi trekking, tra cui quello che porta in cima al vulcano da dove si può ammirare un piccolo cratere secondario che ospita dei piccoli laghetti. Inoltre è possibile avvicinarsi, per modo di dire, al ghiaccio che ricopre parte dell’isola, camuffato dalla cenere vulcanica. Tra la fauna presente sull’isola, a Baily Head (nota anche come Rancho Point) troviamo una numerosa colonia di pinguini chinstrap, di cui ce ne sono circa 140.000 coppie, procellarie del capo, skua, sterne e foche leopardo, di Weddell e crabeater che si riposano sulla spiaggia.
Curiosità: sull’isola è presente un piccolo lago, di circa 255 metri di diametro, chiamato Ajmonecat Lake, in onore dell’esploratore italiano Giovanni Ajmone Cat. Fu il primo italiano a raggiungere l’Antartide due volte (1969 e 1973) in barca a vela.
Come arrivare alle Shetland Meridionali
Se non fate parte di un gruppo di ricerca, il modo più semplice per visitare le Shetland Meridionali è prendendo parte ad una spedizione in nave. Le crociere in questa parte dell’Antartide di solito partono da Ushuaia, e possono durare da una a due settimane a seconda dell’itinerario che si desidera seguire. Noi le abbiamo visitate proprio all’inizio e alla fine della nostra spedizione in Antartide.
Alcuni tour operator offrono anche tour in aereo, che raggiungono l’unico aeroporto dell’arcipelago situato all’interno della base di Eduardo Frei.
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