La città fortificata di Cantona, conosciuta come “Lo splendore dell’urbanizzazione Mesoamericana“, dista circa 7 chilometri dal Pueblo Magico di Tepeyahualco e 107 chilometri (circa 1 ora di auto) da Puebla. È considerata la città con la migliore urbanizzazione di tutto il Messico preispanico. Si ritiene che i suoi abitanti erano per lo più contadini e commercianti di ossidiana e la città fu abbandonata intorno al 1050 d.C., in seguito a periodi di grande siccità che colpirono le colture e gli approvvigionamenti d’acqua.
Questo sito archeologico, a causa della sua posizione e della mancanza di mezzi di trasporto pubblico, è fuori dai siti presi di mira dal turismo di massa. È una piccola perla nascosta nel Messico più remoto, immersa nel suggestivo paesaggio di una distesa di lava disseminata di alberi di yucca, cactus e palme. Qui si gode di una bellissima vista sul Pico de Orizaba, la più alta montagna del Messico e la terza del nord America.
Cantona ricopre una superficie di circa 12 km quadrati ed è composta da numerosi templi, più di una ventina di campi per il gioco della palla, circa 500 strade rialzate e in ciottoli che uniscono tra loro circa 3.000 abitazioni, un’acropoli rialzata situata in centro alla città e un numero imprecisato di cortili. Il tutto è stato costruito senza utilizzare la malta, ciò significa che ogni singola pietra resta al suo posto grazie al suo peso.
Ad oggi si pensa che solo il 10% del sito archeologico di Cantona sia stato riportato alla luce e nonostante la piccola percentuale, per visitarlo tutto calcolate un’intera mattinata. Gli archeologi ritengono che le colline intorno all’area riportata alla luce, che si possono ammirare a 360° dalla cima del sito, siano la continuazione dell’attuale sito archeologico.
Visita del sito archeologico di Cantona
La visita al sito archeologico di Cantona inizia dal centro visitatori al cui interno è situato un piccolo museo dove è possibile trovare alcuni reperti recuperati dagli scavi e un filmato che spiega la storia di Cantona e gli scavi effettuati, tutto in spagnolo. È presente anche una grande area dedicata all’ossidiana vulcanica dove si può ammirare anche un pugnale in ossidiana di circa 2000 anni fa, utilizzato per compiere sacrifici umani.
Il museo illustra benissimo lo stile di vita svolto dalle persone che abitavano questa zona ed è presente anche una riproduzione di una capanna con tetto di paglia.
Il sito archeologico è suddiviso in più aree e ci sono due percorsi che si possono percorrere: quello breve e quello lungo. Il primo dura un paio d’ore e vi permette di avere un assaggio di Cantona, mentre il secondo vi porterà anche nelle aree più remote del sito e vi terrà impegnati per circa 6 ore. Noi abbiamo percorso l’intero sito archeologico e non ci siamo pentiti della scelta fatta.
Arrivando all’ingresso del sito ci si trova subito di fronte alla strada principale di Cantona, un viale lungo 563 metri che collegava le varie abitazioni e che collegava l’Acropoli con l’esterno.
Proseguendo il cammino si arriva al Patio n. 3, un enorme insieme di abitazioni delimitate da alte mura e comunicanti tra loro. Al suo interno ci sono costruzioni di uno o due livelli, costruite con materiali naturali e si pensa che le scale per accedervi fossero fatte di legno. Dietro le costruzioni ci sono ampi spazi per le cerimonie o i rituali.
Passando attraverso gli innumerevoli edifici si arriva poi al primo Juego de la Pelota (il n. 5), che si trova in una zona cerimoniale e la cui posizione va da est a ovest. Il complesso comprende il campo da gioco, un santuario, due piazze e la piramide principale. Si pensa che la diversa posizione dei vari siti segua il movimento del sole durante l’anno.
Proseguendo il percorso si arriva al Palazzo, un’unità di circa 10.000 metri quadri compresa in una piattaforma quadrangolare composta da terrazze, angoli curvi e imponenti scale. In cima si trovano diverse abitazioni, due piazze collegate tra loro e un edificio centrale con un altare. Si pensa che questa zona ci fossero le abitazioni di persone altolocate o che fosse il centro amministrativo dell’intera città. Qui si trovano anche la Piazza Centrale e il Juego de la Pelota n. 7.
Queste che vi ho descritto sono le strutture più importanti del sito archeologico, ma lungo il percorso ne potrete ammirare tante altre. Solo la visuale a 360° sulla vallata circostante vale lo sforzo di percorrere tutto il sentiero!
Portatevi una buona scorta di acqua e una buona protezione solare o un cappellino per proteggervi dal sole. Il sito è completamente esposto al sole e non ci sono ripari, inoltre l’elevata altitudine vi farà stancare facilmente ed è importante reidratarsi adeguatamente.
Come arrivare a Cantona
Arrivare a Cantona con i mezzi pubblici è praticamente impossibile.
Noi vi consigliamo di noleggiare un’auto e prendervi tutto il tempo che vi serve per visitare bene questo sito e la bellissima zona circostante. Per arrivarci da Puebla bisogna prendere l’autostrada 150D fino al casello di Amozoc, da qui prendere la 140D verso Perote/Xalapa fino all’uscita di Tepeyahualco. Alla rotonda prendere la seconda uscita e continuare dritto fino alla seconda rotonda dove bisogna prendere la prima uscita e proseguire dritto, troverete il sito sulla destra.
Potete farvi accompagnare in taxi: una corsa a/r da Puebla vi costa circa 500/600 pesos (25/30€). In alternativa potete prendere parte ad una delle seguenti escursioni organizzate:
- Escursione a Cantona e alla laguna Alchichica (8 ore) da Puebla.
- Escursione a Cantona e alla laguna Alchichica (8 ore) da Cholula.
Orario e costi
Il sito archeologico di Cantona è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.
Il biglietto di ingresso costa Mex$ 52,00 (circa € 2,50), mentre il biglietto per il museo costa Mex$ 45,00 (circa € 2,15). L’ingresso al museo è gratuito di domenica.
Dove mangiare
Vi consigliamo di pranzare nel ristorantino che c’è al di là della strada, appena fuori dal parcheggio del sito. Abbiamo mangiato benissimo, forse è uno dei posti in cui abbiamo mangiato meglio durante il nostro on the road in Messico e ad un costo davvero irrisorio.
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