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Svalbard Bryggeri: visita al birrificio più a Nord del Mondo!

Una delle nostre passioni più grandi, oltre a viaggiare e alla fotografia, sono le birre artigianali. Così, durante uno dei nostri viaggi alle Svalbard, ne abbiamo approfittato per prendere parte ad un tour guidato dello Svalbard Bryggeri, il birrificio più a Nord del Mondo, e ad una degustazione di birre artiche. Lo Svalbard Bryggeri si trova a Longyearbyen e lo si può raggiungere facilmente a piedi dirigendosi verso il porto del paese.

Lo Svalbard Bryggeri produce birre con prodotti provenienti dalle Svalbard per il 94% e per il 6% di importazione. I prodotti di importazione sono il malto (Lahti, Finlandia), il luppolo (da tutto il mondo), il lievito liquido (USA, ci impiega 4 giorni in aereo per arrivare), i barilotti (Olanda), le lattine (Galles) e l’anidride carbonica (main land). Il 16% dell’acqua utilizzata per produrre la birra è di alta qualità e proviene dal ghiacciaio Bogerbreen, un ghiacciaio di 2.000 anni. In soli tre anni sono passati da una produzione di 150.000 litri di birra (2016) a 500.000 litri di birra all’anno (2018). I loro 4 serbatoi da 4.000 litri l’uno offrono una capacità annua di 250.000 litri l’uno.

Pensate che ogni anno, durante l’ultimo fine settimana di Settembre, a Longyearbyen si organizza il ‘Beer Fest’, una specie di Oktoberfest Artico, la Festa della Birra più a Nord del Mondo. Durante la festa è possibile assaggiare birre che provengono da tantissimi paesi e cibo locale. Se ne possono assaggiare oltre 60, tra cui la birra più amara al Mondo e l’unica birra artigianale prodotta sull’isola di Spitsbergen, quella dello Svalbard Bryggeri.

Svalbard Bryggeri
Svalbard Bryggeri

Storia dello Svalbard Bryggeri

Lo Svalbard Bryggeri è stato fondato da Robert Johansen e sua moglie Anne Grete di Tromsø nel 2015. Robert arrivò alle Svalbard per la prima volta nel 1982, quando aveva 22 anni. A 20 anni prese la licenza per diventare pilota e sognava di pilotare aerei e vivere alle Svalbard. All’epoca però trovare lavoro come pilota era incredibilmente difficile così, quando arrivò alle Svalbard, iniziò a lavorare nella miniera numero 3. A quei tempi, quando un ragazzo iniziava a lavorare nelle miniere riceveva un elmetto di colore verde, per tutto il periodo di prova della durata di 6 mesi. Quando venivano confermati o quando i ragazzi decidevano di restare e continuare a lavorare nella miniera, ricevevano un elmetto di colore giallo.

Quando Robert iniziò a lavorare nella miniera numero 3 si trovava in un gruppo di 10 persone, di cui solamente 2 persone continuarono dopo il periodo di prova. Uno di questi era Robert e continuò a lavorare nella miniera per 12 anni. Dopo questi 12 anni si liberò un posto per il lavoro che aveva sempre sognato, diventare manager della Lufttransport Svalbard, una compagnia aerea che ai tempi gestiva principalmente elicotteri e aerei per il trasporto dei minatori tra i vari insediamenti minerari sulle isole. Robert mandò la candidatura, ma gli venne risposto che la sua licenza come pilota commerciale non andava bene e che doveva prendere un’altra licenza per pilotare aerei piccoli in aeroporti piccoli. Così tornò in Svezia per un anno, dove studiò e prese la licenza, per poi ritornare alle Svalbard.

Al suo ritorno scoprì che il posto era stato assegnato ad un’altra persona. Non avendo alcuna intenzione di tornare a lavorare nella miniera, decise di tornare a casa a Svolvaer, alle Lofoten. Robert non aveva alcun lavoro e non riusciva a trovarne uno, così decise di crearsene uno da solo. Comprò un idrovolante, fondò un’agenzia turistica e iniziò a mostrare alle persone le meraviglie intorno alle isole Lofoten. Dopo qualche anno, Robert e la sua famiglia si recarono in vacanza in Sardegna, dove presero parte ad un tour in sottomarino. Robert si innamorò dei sottomarini e, una volta tornato a casa, decise che tutto quello di cui avevano bisogno le Lofoten era un sottomarino! Così fece costruire un sottomarino con pannelli panoramici in vetro e che poteva ospitare 22 persone. In questo modo Robert poteva mostrare alle persone anche le meraviglie subacquee delle isole.

Svalbard Bryggeri
Svalbard Bryggeri

Dopo dieci anni alle Lofoten, il lavoro dei suoi sogni tornò disponibile, diventare manager della Lufttransport Svalbard. Questa volta riuscì a prenderselo e tornò alle Svalbard nel 2004. Nello stesso periodo Robert vinse un biglietto della lotteria, aggiudicandosi un pezzo di terreno nella Bjorndalen, la valle che si trova poco fuori Longyearbyen andando verso l’aeroporto. Iniziò così a costruire una piccola cabina per la sua famiglia. A quei tempi però non c’erano televisioni o internet, si stufò presto e decise di aver bisogno di un altro progetto a cui lavorare.

Così nel 2007 comprò un kit fai da te e costruì una piccola birreria in casa sua. Iniziò a produrre birra artigianale in dei piccoli container di plastica nella sua cucina, per un totale di circa 20 litri di birra all’anno. Dopo due anni si convinse di essere nato mastro birrario e decise di dare vita ad un birrificio vero e proprio! Nel 2009 Robert chiamò il Sysselmannen, il Governatore delle Svalbard, e gli disse di voler costruire un birrificio. Il Sysselmannen disse di no. Alle Svalbard era in vigore una legge del 1928 che vietava qualsiasi tipo di produzione di alcolici sulle isole. A quei tempi Longyearbyen era un insediamento minerario e per evitare problemi di alcolismo tra i minatori ne vietarono la produzione. Ancora oggi infatti c’è un limite di acquisto mensile sugli alcolici.

Robert non si lasciò intimidire dal no del Governatore, pensava che questa legge fosse ridicola e così decise di contattare la responsabile dell’Health and Social Department del Governo della Norvegia. Chiamò e disse ‘Hei, voglio che cambi la legge, così posso avviare un birrificio alle Svalbard!’. La ragazza rimase abbastanza sorpresa dalla telefonata e disse a Robert di mandare una richiesta ufficiale. Robert la mandò e dopo due settimane la richiamò chiedendole se adesso poteva avviare il suo birrificio. Ricevette ancora una volta una risposta negativa: ‘no, vuoi cambiare una legge di quasi 100 anni, devi essere paziente’. Robert disse ‘Ok, aspetterò. Grazie’. Robert la chiamò una volta al mese per ben 5 anni e mezzo, finché il 1 Luglio 2014 fu lei a contattarlo.

La sua richiesta era stata accolta, Robert riuscì a modificare una legge del 1928. Poteva finalmente avviare il suo birrificio alle isole Svalbard. La birra più a Nord del Mondo è stata spillata per la prima volta nell’Agosto 2015. Trovare un mastro birraio non è stato semplice. Johansen ha persino aperto un gruppo Facebook di birre artigianali norvegesi per cercare di trovare un candidato disponibile a spostarsi a nord. Alla fine riuscì a convincere Andreas Hegermann Riis ad accettare l’incarico, che tuttora porta avanti da quando ha accettato la posizione nel 2015.

Oggi lo slogan che si legge su magliette e lattine è We changed the law to make the real Polar Beer.

Svalbard Bryggeri
Svalbard Bryggeri

Le birre dello Svalbard Bryggeri

Lo Svalbard Bryggeri produce ben 5 birre artigianali Spitsbergen:

❄︎ Ipa (7%): la Ipa, acronimo di India Pale Ale, è una birra chiara, forte e ad alta fermentazione, preparata a temperature tra i 15° e i 25° circa. Le sue caratteristiche hanno origini al periodo del colonialismo britannico, quando gli inglesi trasportavano la birra fino in India. Dopo i primi viaggi, rendendosi conto che la birra deperiva a causa del lungo viaggio e delle alte temperature delle stive delle navi, i mastri birrai decisero di aumentare la sua capacità conservativa aggiungendo più luppolo. Grazie alle proprietà preservative naturali contenute nel luppolo, la birra esportata si conservava più a lungo.

❄︎ Pale Ale (4,7%): questa birra chiara, fruttata e ad alta fermentazione ha origine a Burton-on-Trent, una piccola cittadina inglese, intorno agli inizi del 1700. I mastri birrai della zona desideravano produrre una birra più chiara di quelle maggiormente richieste a quell’epoca e così effettuarono vari esperimenti nella produzione della birra. Impiegarono diversi tipi di acqua ed ingredienti, sviluppando nel corso degli anni successivi una birra innovativa. I malti caramellati e l’abbondanza di luppolo americano si aggiungono al gusto significativo di agrumi e frutti tropicali.

❄︎ Pilsner (4,7%): nella città di Plzeň, Boemia, Repubblica Ceca, questo primissimo tipo di birra chiara fu prodotto nel 1842. La Pilsner (chiamata anche pilsen o pils) è una birra a bassa fermentazione, conservata con cura per permetterle di sviluppare il suo colore chiaro e il gusto fresco. La ricetta della prima Pilsner venne inventata già nel 1840 dai birrai della Baviera, che sperimentarono la produzione di lager in ambienti freschi e con lievito a bassa fermentazione, cosa che i birrai della Boemia non facevano. Così il birrificio Mestansky Pivovar assunse il birraio bavarese Josef Groll che, sfruttando il nuovo malto, la particolare acqua del luogo leggerissima e povera di sali minerali, il rinomato luppolo Zatec e le tecniche di produzione tedesche, diede vita alla prima Pils. La birra fu subito un successo e venne esportata in breve tempo in tutta Europa.

❄︎ Stout (7%): questa è una birra scura ad alta fermentazione prodotta con malto d’orzo tostato, luppolo e lievito. La birra nota come Porter è stata prodotta per la prima volta nel 1700, diventando una scelta comune tra i lavoratori portuali inglesi, a cui deve il suo nome (scaricatori di porto, i porters). Inizialmente il termine stout significava orgoglioso o impavido, ma dopo il XIV secolo prese il significato di forte. Quando furono create le Porter-Stout, vennero chiamate così perché erano delle versioni più forti rispetto alle classiche Porter. Nel tempo il nome è stato abbreviato solo in stout, lasciando decadere il termine porter. Questo cambiamento può essere collegato alla storia della birra più famosa, la Guinness. Inizialmente, nel lontano 1778, era commercializzata come Porter, ma negli anni ’40 tolse la dicitura “Porter” e la sostituì con “Stout”.

❄︎ Weissbier (4,7%): basata sulla tradizione tedesca di miscelare almeno il 50% di grano con il malto d’orzo, questa è una birra ad alta fermentazione, di colore chiaro, cremosa e dal sapore dolciastro misto ad una nota acida.

Svalbard Bryggeri
Svalbard Bryggeri

È possibile trovare la birra dello Svalbard Bryggeri anche in negozi, pub e ristoranti, alle Svalbard e altrove. Alle Svalbard è possibile trovarla ad Isfjord Radio presso il Basecamp Spitsbergen e a Longyearbyen nei seguenti locali:

  • Coal Miners’ Cabins
  • Fruene kaffe & vinbar
  • Huset
  • Karlsberger
  • Kroa Svalbard
  • Radisson Blu Polar Hotell Spitsbergen
  • Spitsbergen Hotell «Funken»
  • Sushi Kita
  • Svalbar
  • Svalbard Hotell & Lodge
  • Svalbard Lufthavn
  • Taste of Thai

È possibile trovarla anche ad Oslo (Den Glade Gris AS, Eventyrbrua AS e Kulturhuset), a Tromsø (Brygg & Bar AS, Helmersen AS Storgata, Kjeller 5 L Mack Brygghus AS, Lugar 34, Pimpernell AS Torghuken, Sånn AS, Vertshuset Skarven AS e Ølhallen L Mack Brygghus AS), a Stavanger al Cardinal e a Sandefjord al James Clark Pub og Restaurant.

Informazioni per la visita

Se volete provare qualcosa di diverso durante il vostro viaggio alle Svalbard, vi consigliamo di prendere parte ad una visita guidata dello Svalbard Bryggeri. Durante la visita vi daranno informazioni sul processo di produzione della birra, vi racconteranno la storia del birrificio e, infine, vi offriranno un assaggio dell’unica birra artica al Mondo.

È possibile prendere parte alla visita guidata solamente di lunedì, mercoledì e sabato alle 18.00. Deve essere prenotata in anticipo, perciò tenete presente che dovrete prenotarla in una giornata libera, senza escursioni, in quanto le escursioni giornaliere o pomeridiane solitamente rientrano dopo le 18.00. Per prenotare cliccate qua.

La visita guidata dura circa un’ora e mezza e costa 395 Nok a persona (circa € 39,40), inclusa la degustazione di 5 birre. Tutti i partecipanti devono aver compiuto i 18 anni. Il venerdì c’è l’open bar dalle 17.00 alle 22.00.

Se le isole Svalbard vi incuriosiscono, non perdetevi gli articoli ad esse dedicati:

Scoprite di più sull’Artico iniziando dalla nostra guida Artico: un mondo da proteggere oltre il Circolo Polare Artico e dalla nostra Photo Gallery! Per approfondimenti sulle popolazioni dell’Artico date un’occhiata al nostro progetto People of the Arctic: un viaggio alla scoperta degli abitanti dell’Artico.

Ringraziamo di cuore Svalbard Bryggeri per averci ospitato, dandoci la possibilità di prendere parte ad un’ottima degustazione di birre Artiche!

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