Taormina è forse una delle destinazioni più note e famose della Sicilia, che nel corso dei secoli ha rubato il cuore a nobili, scrittori e poeti. È una meta lussuosa che ogni anno attrae centinaia di migliaia di turisti in cerca della vacanza perfetta e vip che passeggiano tra le sue vie. Una piccola città dall’anima greca, arroccata sul fianco del Monte Tauro e che si affaccia sul Mar Ionio. Con il suo borgo medievale e un teatro greco egregiamente conservato, fa da contorno a spiagge paradisiache e mare color turchese. Taormina è un piccolo lembo di paradiso sulla terra, come scrisse Goethe nel suo Viaggio in Italia del 1787.
È senza dubbio una delle mete da inserire durante un viaggio in Sicilia, prima di lasciare il caos e la movida per dirigervi verso zone meno affollate. Dedicate almeno due giorni alla visita di Taormina e dei suoi dintorni, prendetevi tutto il tempo che vi serve per viverla a pieni polmoni, senza fretta. Perdetevi tra le vie del centro storico, gironzolate tra le viuzze secondarie alla scoperta di angoli meno famosi e fermatevi ad ammirare il tramonto sul mare.
Vicinissima a Catania, ma anche a Messina, se si hanno pochi giorni a disposizione è la base perfetta per organizzare escursioni verso l’Etna, le Gole dell’Alcantara e i Giardini Naxos.
In questo articolo trovate tutte le informazioni su cosa fare e vedere a Taormina con due giorni a disposizione.
- Un po’ di storia!
- Cosa vedere a Taormina
- Quando andare a Taormina
- Come arrivare a Taormina
- Dove dormire a Taormina
- Cosa vedere nei dintorni di Taormina
1. Giardini Naxos
2. Castelmola
3. Gole dell’Alcantara
4. Escursione sull’Etna
Cosa vedere a Taormina: itinerario di 2 giorni
Un po’ di storia!
Sulla nascita di Taormina ci sono tante notizie, ma ad oggi risultano tutte poco attendibili per mancanza di documentazione. La più papabile è che sia stata fondata nel 358 a.C. da alcuni greci superstiti dell’eccidio di Naxos del 403 a.C.. La città sorse alle pendici del vicino Monte Tauro e prese il nome di Tauromenion, toponimo composto da Toro e dalla forma greca menein, che significa rimanere. Durante la dominazione greca venne costruito il simbolo della città di Taormina, il Teatro Antico, costruito nel III secolo a.C. sfruttando la morfologia della collina.
Più tardi Taormina passa sotto il controllo del tiranno siracusano Agatocle, il quale ordinò l’eccidio di molti personaggi illustri della città. La sua tirannia continuò ad esistere anche con i suoi successori, fino al 212 a.C., anno della conquista romana della Sicilia. L’Impero Romano d’Occidente regnò fino alla sua caduta, nel 476 d.C., lasciando Taormina prima ai Goti e in seguito ai bizantini. L’Impero Romano d’Oriente vi regnò per 62 anni e Taormina fu il loro ultimo lembo di terra in Sicilia.
La notte di Natale del 906 Taormina cedette all’assedio arabo, venne rasa al suolo e divenne parte dell’Emirato di Sicilia. Nel 911 gli abitanti cristiani ripresero il controllo della città, mantenendolo fino al 963. La città venne ammessa nell’Emirato indipendente della Sicilia e venne ricostruita più a Sud, accanto all’antica città greca-romana rasa al suolo. La dominazione araba durò fino al 1078, quando il Gran Conte Ruggero vinse l’assedio. Nel 1130 Taormina fu annessa al Regno di Sicilia nel quale, dopo un breve dominio francese (1676-78), rimase fino alla fine.
Cosa vedere a Taormina
Taormina è una città da visitare prevalentemente a piedi, perdendovi lungo la via principale e le strette viuzze secondarie. Le viste panoramiche sulla vallata e sul mare non mancano, e quando il cielo è sereno l’Etna vi sembrerà più vicino che mai. Se desiderate visitare la città accompagnati da una guida che vi racconti storia e curiosità, date un’occhiata a questo tour privato per la vostra famiglia o gruppo di amici.
Chiesa di San Pancrazio
Prima di dirigerci nel cuore di Taormina, ci siamo fermati a visitare la pittoresca Chiesa di San Pancrazio, situata poche centinaia di metri prima di raggiungere Porta Messina. Questa chiesa sorge sulle rovine di un tempio greco dedicato a Giove Serapide, attestato da alcuni ritrovamenti archeologici. Tra questi citiamo i ritrovamenti di marmi con epigrafi nel 1861 e 1867, il ritrovamento della statua della Sacerdotessa di Iside e di un anello d’oro del Sacerdote del tempio di Giove Serapide, nel 1742, riportante un’incisione.
Del tempio oggi restano solamente piccoli tratti delle mura della cella, incorporati nella chiesa, mentre nel cortile si trova una parte di una colonna di granito grigio e i blocchi di pietra del basamento del tempio. Il suo attuale aspetto in stile barocco risale alla seconda metà del XVII secolo, quando la chiesa fu ristrutturata e ingrandita.
Corso Umberto I
La nostra visita nel cuore di Taormina è iniziata da Porta Messina, uno dei due portali dell’antica fortificazione della città risalenti alla dominazione araba. Da qui parte la via principale del centro storico di Taormina, Corso Umberto I, lungo circa 800 metri e che termina con Porta Catania, l’altro portale dell’antica città fortificata. Corso Umberto I è interamente pedonale e su di esso si affacciano botteghe artigiane, ristoranti caratteristici, negozi di souvenir e botteghe di lusso. Passeggiare lungo il corso vi catapulterà indietro nel tempo, ma non limitatevi solo a questa via. Taormina è piena di viuzze pittoresche e scalinate meravigliose.
Palazzo Corvaja e Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria
Palazzo Corvaja è la prima attrazione che si incontra, sulla destra, insieme alla piccola Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Entrambi si affacciano sulla piazza che un tempo era l’antico foro romano e ancor prima l’agorà dell’antica Tauromenion greca.
Palazzo Corvaja è un insieme di diversi stili architettonici, segno delle diverse dominazioni susseguitesi nel corso dei secoli. La parte più antica del palazzo è la torre cubica utilizzata per scopi militari, realizzata dagli arabi tra il 902 e il 1079. Successivamente vennero poi aggiunte l’ala sinistra e la scala che dal cortile porta al primo piano (XIII secolo). Infine, in epoca normanna, venne costruita l’ala destra (XV secolo) utilizzata per ospitare le assemblee del Parlamento siciliano. In stile gotico-catalano rimangono invece le finestre e il portale d’ingresso. Dal 1538 al 1945 il palazzo fu la residenza nobiliare della famiglia dei Corvaja, prima di essere lasciato allo stato di abbandono.
Il Comune di Taormina decise di restaurarlo e oggi ospita l’ufficio delle informazioni turistiche e un Museo Etnoantropologico, dedicato alle arti e tradizioni popolari siciliane. Il museo è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 e l’ingresso costa € 2,60/€ 1,30 intero/ridotto.
La Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria sorge sulle rovine di un piccolo teatro romano, chiamato Odeon, costruito a sua volta sui resti di un antico tempio greco forse dedicato ad Afrodite. La sua costruzione in stile barocco risale alla prima metà del 1600 e al suo interno, sulla destra, si trova la statua in marmo di Santa Caterina risalente al 1493. Precedentemente questa statua si trovava nell’antica Chiesa di Santa Caterina fuori le mura, l’attuale Chiesa dei Cappuccini.
Odeon Romano
Proseguendo lungo la stretta viuzza tra il palazzo e la chiesa, si raggiunge l’Odeon Romano, un piccolo teatro costruito tra il I e il II secolo d.C. durante l’impero di Ottaviano Augusto. Al suo interno si svolgevano spettacoli teatrali e musicali per la nobiltà della città, ma poteva ospitare solamente 200 persone. Anch’esso, come il Teatro Greco, è suddiviso in 3 sezioni: orchestra, scena e cavea. Il piccolo teatro scomparve misteriosamente fino a quando, nel 1893, venne ritrovato in seguito ad alcuni scavi effettuati in zona. La visita all’Odeon Romano è gratuita ed è aperto tutti i giorni dalle 9.00 fino ad un’ora prima del tramonto.
Ex Chiesa di Santa Maria del Piliere
Lungo il Corso Umberto I di Taormina si nasconde anche la facciata della ex Chiesa di Santa Maria del Piliere, di cui purtroppo si sono persi tutti i documenti riguardanti la sua origine. Gli unici indizi che si hanno derivano dal suo nome, Piliere, ovvero il Capo della Lingua d’Italia dei Cavalieri di Malta. Si può presupporre quindi che la chiesa fu costruita dopo il 1530, quando l’Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani s’insediò a Malta per concessione dell’Imperatore Carlo V.
L’unica parte rimanente oggi è la facciata, decorata con un rosone e da un portale rinascimentale realizzato con marmo rosa di Taormina. La chiesa è stata chiusa al culto nei primi anni dell’800 ed oggi è utilizzata da attività commerciali.
Antico Teatro Greco di Taormina
Dall’Odeon ci siamo diretti poi verso l’attrazione principale di Taormina, l’Antico Teatro Greco, il secondo più grande della Sicilia dopo quello di Siracusa e uno dei più panoramici al Mondo. È un luogo meraviglioso sospeso tra cielo e mare, con una bellissima vista panoramica sulla costa calabra e sull’Etna. Costruito dai greci nel III secolo a.C. come sede di spettacoli letterali e musicali, fu poi modificato ed ampliato dai romani nel II secolo d.C. e adibito ai combattimenti tra gladiatori e animali. Oggi il teatro è tornato al suo antico utilizzo, ospitando concerti e manifestazioni culturali durante la stagione estiva.
Il teatro è suddiviso in 3 sezioni. La scena è l’unica parte che conserva maggiormente la sua forma originaria, formata da diverse colonne di cui oggi rimane ben poco. La cavea, suddivisa tra spettatori e autorità, poteva contenere fino a 10.000 spettatori. Infine troviamo i portici, costruiti in mattoni per cercare di aumentare i posti disponibili.
Il Teatro Greco è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 16.45 (inverno) o alle 19.45 (estate). Il biglietto d’ingresso costa € 10,00/€ 5,00 intero/ridotto, mentre è gratuito la prima domenica del mese. Potete consultare gli orari e acquistare il biglietto direttamente sul sito ufficiale.
Naumachie Romane
Dal teatro siamo tornati su Corso Umberto I, passeggiando tra locali e botteghe, fino a raggiungere un’altra breve deviazione verso le Naumachie Romane. Riscoperto solamente nel 1943, si tratta di un muro di mattoni lungo circa 122 metri e alto 5 metri che alterna 18 grandi nicchie absidali ad altrettante nicchie più piccole di forma rettangolare. Il nome gli fu dato da Filippo d’Orville che, nel Settecento, suppose che i romani utilizzassero questo spazio come circo acquatico per le rappresentazioni di battaglie navali.
Contrariamente al significato del nome, l’utilizzo di questo luogo non è del tutto chiaro. Le due ipotesi più plausibili sono che venisse usato come Gymnasium, ovvero un luogo dove fare esercizi fisici, oppure che fosse un grande ninfeo con nicchie, cioè una fontana monumentale con giochi d’acqua. Si pensa che nelle nicchie si trovassero delle statue, come documentato dal ritrovamento di un torso d’Apollo in marmo oggi in esposizione al Museo di Badia Vecchia.
Villa Comunale e Giardini
Poco distante dalle Naumachie, in Via Bagnoli Croce, si trovano i Giardini della Villa Comunale. Originariamente si trattava del parco della residenza di Lady Florence Trevelyan, una nobildonna inglese che visse a Taormina dal 1884 e che sposò il sindaco della città. Il giardino fu creato proprio dalla nobildonna, appassionata di botanica e ornitologia, con piante autoctone e piante esotiche, il tutto abbellito con costruzioni in stile gotico, barocco e romanico. L’ingresso alla Villa Comunale e ai giardini è gratuito.
Piazza IX Aprile: Chiesa di San Giuseppe, Chiesa di Sant’Agostino e Torre dell’Orologio
Continuando nuovamente lungo Corso Umberto I, si raggiunge Piazza IX Aprile, la piazza principale della città, e il meraviglioso Belvedere di Taormina. Questa piazza dalla particolare pavimentazione a scacchiera originariamente era dedicata a Sant’Agostino, fino a quando, il 9 Aprile 1860, si diffuse la notizia che Garibaldi era sbarcato a Marsala per liberare la Sicilia dai Borbone. La notizia si rivelò falsa, ma gli abitanti di Taormina decisero comunque di ricordare quella data dedicandole la piazza più bella della città.
Sulla piazza si affaccia la barocca Chiesa di San Giuseppe, realizzata tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700. La chiesa è visitabile tutti i giorni dalle 8.30 alle 20.00. Sull’altro lato della piazza si affaccia l’ex Chiesa di Sant’Agostino, costruita in stile tardo-gotico siciliano nel 1486 dai taorminesi. Inizialmente la chiesa fu costruita in onore di S. Sebastiano e solo nel 1530 fu concessa agli agostiniani. Ciò che colpisce esternamente sono l’elegante campanile, a forma di piccola torre merlata, ed il portale costituito da una grande architrave in marmo di Taormina. Dal 1985 la chiesa viene utilizzata come Biblioteca e sala polivalente. È aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, martedì e giovedì dalle 15.30 alle 18.00. L’ingresso è gratuito.
Sul lato opposto si affaccia Torre dell’Orologio, o Porta di Mezzo, l’accesso alla città vecchia. Costruita la prima volta nel XII secolo sui resti di un antico muro difensivo del IV secolo a.C., fu rasa al suo dall’invasione delle truppe francesi di Luigi XIV nel 1676. Fu ricostruita nel 1679 per volere dei taorminesi e in quell’occasione fu collocato l’orologio da cui prese il nome. Le campane della torre suonano a festa il giorno dell’elezione del sindaco e durante la festa del Patrono San Pancrazio il 9 Luglio.
Piazza Duomo e Duomo di Taormina
Superata la Torre dell’Orologio, si arriva in Piazza Duomo, sulla quale si affacciano il Municipio e il Duomo di Taormina. Il Duomo è stato costruito nel XIII secolo sui resti di una più antica chiesa e oggi è dedicato a San Nicola. La sua facciata in pietra con un grande rosone rinascimentale, la merlatura e la torre campanaria lo fanno assomigliare ad una piccola fortezza. Il Duomo come lo possiamo ammirare oggi è il frutto di diversi rifacimenti nel corso dei secoli. Il portale principale risale al 1636, mentre i due portali laterali risalgono al Quattrocento (sinistro) e al Cinquecento (destro).
Di fronte al Duomo si trova la Fontana seicentesca (1635), in stile barocco, costruita su gradoni e circondata da quattro piccole fontane laterali. Da qui deriva il nome con cui il monumento è conosciuto, ossia Quattro Fontane. Al centro della fontana si trova il simbolo della città di Taormina, ovvero una centaura incoronata che nella mano sinistra regge il mondo e in quella destra lo scettro del comando.
La visita del centro storico termina a Porta Catania, anticamente chiamata Porta del Tocco poiché situata vicino a Piazza del Tocco. Qui un tempo si svolgevano le riunioni cittadine al rintocco delle campane.
Isola Bella
La visita prosegue con una gita sull’Isola Bella, un piccolo isolotto donato da Ferdinando I al comune ai tempi del Regno delle Due Sicilie. L’isolotto è collegato alla terraferma da un piccolo lembo di sabbia dorata, visibile a seconda delle maree, ed è tranquillamente visitabile a piedi. Il percorso si districa tra una fitta vegetazione mediterranea suddivisa su terrazzamenti, collegati tra loro da diverse scalinate. L’accesso all’isola è a pagamento (€ 4,00/2.00 intero/ridotto) ed è possibile visitarla tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9.00 fino un’ora prima del tramonto. Consultate i prezzi e gli orari aggiornati sul sito ufficiale.
Se desiderate fermarvi a prendere il sole o a fare il bagno vi consigliamo di portare le scarpette per gli scogli in quanto la sabbia è di ciottoli e il fondale del mare è roccioso.
Potete raggiungere l’isola sia a piedi, a seconda della marea, sia con la funivia che da Taormina porta alla spiaggia di Mazzarò in pochi minuti. Il costo è di € 3,00 per il biglietto singolo oppure € 10,00 per il giornaliero. La funivia è aperta di lunedì dalle 9.00 alle 20.00 e dal martedì alla domenica dalle 8.00 alle 20.00. In estate resta aperta fino all’1 di notte. Le corse partono ogni 15 minuti.
Se desiderate fotografare l’Isola Bella dall’alto, e ve lo consigliamo, potete recarvi al Belvedere di Via Guardiola Vecchia. Da qua potete godere della miglior vista su tutta la costa sottostante e non solo. Da qui parte inoltre la Via dei Pescatori, una scalinata panoramica che con i suoi 200 metri di dislivello collega il centro storico alla statale, di fronte all’Isola Bella. In passato, quando l’economia principale di Taormina era legata alla pesca, i pescatori percorrevano proprio questa scalinata per spostarsi dalle proprie case alla costa.
Santuario della Madonna della Rocca e Castello di Taormina
La Chiesa della Madonna della Rocca fu fondata dall’Abate Francesco Ranieri nel 1640. Deve il suo nome al fatto che è costruita all’interno di una grotta, sul monte che sovrasta Taormina. Accanto al santuario di trova un piccolo eremo, ormai in disuso, in cui si ritiravano i fedeli in preghiera e in eremitaggio. Sul lato si trova invece uno spiazzo che un tempo era utilizzato come orticello dagli eremiti e sul bordo si trova una grande croce in cemento che viene illuminata di notte ed è visibile da tutta Taormina. Questa croce fu costruita nel 1930, in occasione di una missione di Padri Redentoristi. L’ingresso alla chiesa è gratuito ed è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 in inverno, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30 in estate. È raggiungibile a piedi grazie ad una scalinata di circa 300 gradini che parte da Via Circumvallazione.
La costruzione del santuario è legata anche ad una leggenda davvero carina. Questa leggenda narra di un pastorello che. durante un temporale, si riparò all’interno della grotta. Al bagliore dei lampi vide una signora con in braccio un bambino e, spaventatosi, fuggì abbandonando il suo gregge. Il giorno successivo tornò nella grotta con i suoi genitori e, proprio dove vide la signora, c’era una frattura nella roccia al cui interno si vedeva un dipinto raffigurante una signora con il bambino. Dal’apparizione della Madonna della Rocca al pastorello, la piccola grotta divenne luogo di pellegrinaggio per tanti fedeli che, ancora oggi, ogni terza domenica del mese si recano presso la chiesa per festeggiare la Madonna.
Poco lontano si trova il Castello di Taormina, raggiungibile con una scalinata che parte proprio dal santuario. Il castello si trova in una posizione strategica dalla quale si potevano controllare la vallata dell’Alcantara e le vie di passaggio da Catania a Messina. Ad oggi non si conosce ancora l’esatto periodo di costruzione del castello. Qui in epoca greco-romana si trovava l’acropoli inferiore di Tauromenion, mentre a Castelmola si trovava l’acropoli superiore. Ad oggi purtroppo risulta non visitabile.
Quando andare a Taormina
Taormina, così come il resto della Sicilia, è visitabile tranquillamente durante tutto l’anno. Essendo una meta estremamente turistica ovviamente i mesi di Luglio e Agosto sono i più affollati e costosi, oltre che i più caldi. Finita l’alta stagione estiva, Taormina torna ad essere più vivibile.
Se desiderate visitarla senza la folla estiva, ma senza rinunciare ad un bel tempo mite, i mesi migliori per visitare Taormina sono Settembre e Ottobre, oppure Aprile e Maggio. In primavera ed estate al Teatro Antico si svolgono diversi spettacoli, un’occasione da non perdere se sarete in città in questo periodo.
Come arrivare a Taormina
L’aeroporto più vicino a Taormina è quello di Catania Fontanarossa, distante circa 70 chilometri. Da qui il modo migliore per raggiungere Taormina è l’auto, percorrendo l’Autostrada A18/E45 per circa un’ora. Ricordate che Taormina non è percorribile dalle automobili e pertanto dovrete lasciare l’auto in uno dei parcheggi della città. I due parcheggi più vicini al centro storico (circa 200 metri) sono il Parcheggio Porta Catania e il Parcheggio Porta Pasquale. Il più lontano è il Parcheggio Mazzarò, nella zona di Isola Bella. Per raggiungere il centro di Taormina dovete prendere la funivia. Un altro è il Parcheggio Lumbi, da cui è possibile raggiungere il centro con una navetta o a piedi.
Se invece desiderate spostarvi con i mezzi pubblici, dall’aeroporto parte un autobus della Etna Bus che vi poterà a destinazione in circa un’ora e mezza al costo di € 8,20. Gli autobus partono ogni ora dal lunedì al sabato e ogni 2 ore di domenica. Se vi trovate già in Sicilia potete invece optare per un autobus della Interbus che collega Taormina alle principali località della Sicilia, comprese Catania (poco più di 1 ora, € 4,00/5,10) e Messina (circa 1 ora, € 4,30). Vi consigliamo di controllare prezzi e orari in anticipo direttamente sui siti della compagnie.
È possibile raggiungere Taormina in treno, sia da Catania che da Messina. La stazione ferroviaria di Taormina (Giardini) però è situata fuori città, perciò dovrete poi raggiungere il centro con l’autobus. La corsa fino al centro storico dura circa 15 minuti.
Se invece avete poco tempo e non avete l’auto a noleggio, potete visitare Taormina prendendo parte ad un’escursione organizzata in partenza dalle città vicine. Di seguito ve ne indichiamo qualcuna:
- Catania: Escursione a Taormina e alle Gole dell’Alcantara – Escursione a Taormina e all’Isola Bella – Escursione a Taormina e Savoca – Escursione a Taormina e Castelmola
- Messina: Escursione a Taormina e Castelmola – Escursione a Taormina e all’Isola Bella
- Giardini Naxos: Tour in barca della costa di Taormina – Escursione a Taormina e alle Gole dell’Alcantara
Dove dormire a Taormina
Taormina, si sa, non è uno dei luoghi più economici della Sicilia, anzi! Trovare sistemazioni in centro, ad un buon prezzo in piena estate è praticamente utopia. Noi abbiamo optato per una guesthouse prenotata su Booking che in realtà si è poi rivelata una stanza a casa di una ragazza e della sua simpaticissima mamma.
Se volete risparmiare vi consigliamo di abbandonare l’idea di dormire in centro e di optare per una sistemazione un po’ fuori, salendo sulla montagna oppure in un paesino vicino a Taormina. Inutile dire che prima prenotate l’alloggio, più possibilità avrete di trovare una buona offerta.
Cosa vedere nei dintorni di Taormina
Se non avete tanti giorni a disposizione o non volete cambiare continuamente sistemazione, Taormina è un ottimo punto di partenza per diverse escursioni in giornata nei suoi dintorni.
Giardini Naxos
Giardini Naxos, prima colonia greca in Sicilia, è una famosa località balneare a pochi chilometri da Taormina. Sul lungo lungomare si affacciano un’infinità di hotel, bar e ristoranti, fino ad arrivare ad una spiaggia di sabbia finissima proprio di fronte al centro storico. Nella parte meridionale, oltre il porto, la sabbia lascia il posto ad un tratto roccioso nero. Si tratta di un’antichissima colata lavica che, in questo punto, arrivò a tuffarsi nel mare.
Oltre al centro storico di Giardini Naxos, vale la pena visitare il Museo Archeologico di Giardini Naxos per fare un tuffo nel passato, nella storia della cittadina. Al suo interno ci sono due piccoli musei con esposti reperti provenienti dagli scavi nell’area, perlopiù risalenti al periodo ellenico.
Ne parleremo più approfonditamente in un articolo dedicato.
Castelmola
Castelmola è un piccolo paese dal cuore medievale che rientra tra i Borghi Più Belli d’Italia ed è facilmente raggiungibile da Taormina in pochi minuti, percorrendo una strada che regala panorami meravigliosi sulla costa. Il paesino è situato in cima ad una collina ed è sormontato da un antico castello normanno in rovina.
Passeggiate lungo le strette viuzze acciottolate, fermatevi nelle piazze ad ammirare il panorama e poi concedetevi una pausa al Bar Turrisi, un locale davvero molto particolare e kitsch, per assaggiare dell’ottimo vino di mandorle.
Ne parleremo più approfonditamente in un articolo dedicato.
Gole dell’Alcantara
A circa mezz’ora di strada da Taormina (20 chilometri) si trovano le meravigliose Gole dell’Alcantara. Stiamo parlando di grandi gole naturali alte fino a 25 metri e attraversate dalle fredde acque del fiume Alcantara. Qui troverete spettacolari formazioni rocciose di prismi basaltici, frutto del raffreddamento della lava incandescente proveniente dall’Etna a contatto con l’acqua.
Per approfondimenti vi rimandiamo al nostro articolo Gole dell’Alcantara: Tutto quello che devi sapere. Guida alla visita.
Escursione sull’Etna
Partendo da Taormina potete prendere parte a diverse escursioni organizzate di un giorno sull’Etna, oppure potete raggiungerlo in autonomia in poco più di un’ora (56 chilometri). Arrivate al punto di partenza della Funivia dell’Etna e poi affidatevi a delle guide abilitate per raggiungere i Crateri Sommitali. Fidatevi, ne vale davvero la pena. Tutta la fatica fatta per arrivare in cima verrà ripagata dalla meraviglia che avrete modo di ammirare con i vostri occhi.
Per approfondimenti vi rimandiamo al nostro articolo Escursione sull’Etna e ai Crateri Sommitali: Tutto quello che devi sapere.
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