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Tongariro Alpine Crossing: Tutto quello che devi sapere!

La Nuova Zelanda è una di quelle terre in cui Madre Natura si è proprio divertita a dare il massimo di sé. In ogni suo angolo si respira bellezza selvaggia, natura incontaminata, paesaggi da togliere il fiato e un senso di libertà e pace che solo pochi posti nel Mondo sanno ancora donare. Ma c’è un luogo, sull’isola Nord, in cui tutto questo è amplificato, tanto da farti sentire per un attimo catapultato su un altro pianeta. Stiamo parlando del Tongariro Alpine Crossing, spesso descritto come il trekking più bello della Nuova Zelanda e uno tra i più belli al Mondo. E, dopo averlo percorso, non possiamo fare altro che confermare!

Ci troviamo totalmente immersi in un paesaggio vulcanico mozzafiato, circondati da ben tre vulcani ancora attivi: il Monte Tongariro stesso, il Monte Ruapehu e il Monte Ngāuruhoe. E non è un caso che quest’ultimo sia stato scelto per rappresentare il famoso Monte Fato della trilogia de Il Signore degli Anelli, nel regno di Mordor. Il Monte Tongariro è inoltre considerato dai Maori come tapu, sacro, rappresenta una parte fondamentale della loro storia e viene venerato sia come antenato divino che come dimora degli antenati umani. Per questo motivo, nel 1894 fu istituito il Tongariro National Park, il primo Parco Nazionale della Nuova Zelanda, il quarto al Mondo, e il primo ad essere stato donato da un popolo indigeno. Dal 1990 è iscritto anche nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’UNESCO.

Il Tongariro Alpine Crossing è un trekking che si svolge in ambiente alpino, in alta montagna, e su terreno vulcanico ostile e sconnesso. Copre un dislivello importante e ha tratti molto ripidi sia in salita che in discesa, totalmente esposti. Non è una passeggiata al parco, non è impossibile ma non è nemmeno da sottovalutare. In questo articolo vi diamo tutte le informazioni sul trekking al Tongariro Alpine Crossing, in modo da poter valutare se farlo o meno. Troverete i dati tecnici e le difficoltà tappa per tappa, come vestirsi e cosa portare, consigli utili e un po’ di storia e curiosità.

Trekking al Tongariro Alpine Crossing: Tutte le informazioni da sapere

Tongariro Alpine Crossing: Gli splendidi Emeral Lakes
Tongariro Alpine Crossing: Gli splendidi Emeral Lakes

Un po’ di storia!

Formatosi oltre 275.000 anni fa da una serie di eruzioni, il Monte Tongariro è uno stratovulcano composto da strati di lava, tefra e altri frammenti vulcanici. È costituito da 12 coni, di cui i più famosi sono il Cratere Te Maari, il Cratere Rosso e il Monte Ngauruhoe che, sebbene sia spesso considerato una montagna separata, è geologicamente un cono del Tongariro. È anche la bocca più attiva, avendo eruttato decine e decine di volte dal 1839 all’ultima eruzione avvenuta tra il 1973 e il 1975. Il Cratere Te Maari ha invece eruttato per la prima volta nel 1897 e l’ultima nel 2012, mentre il Cratere Rosso ha eruttato cenere l’ultima volta nel 1926, ma contiene tutt’ora diverse fumarole attive.

Da sempre quest’area è considerata sacra per i Maori. Si narra che Ngatoroirangi, antenato fondatore della tribù dei Ngāti Tūwharetoa, scalò le grandi montagne dell’Altopiano Centrale 30 generazioni fa. Fu allora che diede il nome Tongariro alla montagna, dichiarando questa zona come casa per i suoi discendenti. Da allora la tribù protegge l’area a cui appartiene, tanto da renderla sacra nel 1887 e cederla alla Corona e al popolo della Nuova Zelanda, a condizione che la terra diventasse un’area protetta. Questo ha portato alla fondazione del Tongariro National Park nel 1894.

Successivamente, nel 1990, il Tongariro National Park è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO esclusivamente per i suoi valori naturali e ambientali, senza tenere conto del valore sacro per i Maori. Tuttavia, nel 1993, su sollecitazione del popolo Maori, è stato re-iscritto per il suo valore di ‘paesaggio culturale associativo’, una nuova categoria che il Comitato del Patrimonio Mondiale ha adottato nel 1992.

Tongariro Alpine Crossing: Vista sul Monte Ngāuruhoe
Tongariro Alpine Crossing: Vista sul Monte Ngāuruhoe

Tongariro: La leggenda Maori

Secondo la tradizione Maori, le montagne erano divinità e potenti guerrieri. Tanto tempo fa, intorno al Lago Tupo nacquero sette montagne viventi: sei maschi (Tongariro, Taranaki, Ruapehu, Ngauruhoe, Tauhara e Putauaki) e una femmina, Pihanga. Da bambini erano molto uniti e dicevano che sarebbero stati sempre insieme e che niente li avrebbe mai separati.

Con il passare dei millenni però, le montagne crebbero fino a diventare potenti guerrieri, mentre Pihanga sbocciò in una graziosa fanciulla ricoperta di felci, che ognuno di loro desiderava come moglie. Tongariro le gridò di scegliere chi di loro sarebbe diventato suo marito, ma Pihanga rispose che non poteva scegliere perché li amava tutti allo stesso modo. Così, Tongariro decise che avrebbero combattuto tra di loro e che il vincitore sarebbe diventato suo marito.

Una dopo l’altra, le montagne si scontrarono con Tongariro e una dopo l’altra furono sconfitte. Per ultimo rimase Taranaki e la loro battaglia fu la più violenta di tutte, durò per mesi e distrusse tutto il paesaggio. Stremata, Pihanga gridò ai ragazzi di fermarsi mentre giaceva in fiamme e in fin di vita avvolta nel suo mantello di felce bruciato ed annerito. Piuttosto che perderla, Taranaki ammise la sconfitta, e così Pihanga divenne la moglie di Tongariro.

Tongariro Alpine Crossing: Vista sul Monte Ngāuruhoe e sul Cratere Sud
Tongariro Alpine Crossing: Vista sul Monte Ngāuruhoe e sul Cratere Sud

Col passare di innumerevoli millenni, il paesaggio guarì e le montagne sconfitte si allontanarono: Tauhara e Putauki andarono a Nord e Ruapehu e Ngauruhoe andarono a Sud. Tongariro e Pihanga ebbero molti bambini, tra cui uno, Panitahi, che sembrava molto diverso dagli altri. Sospettoso del suo amico Taranaki, Tongariro decise di tendere una trappola e scoprì il suo amico e sua moglie avvolti in un tenero abbraccio. Tongariro esplose in una rabbia gigantesca che fu udita in tutto il Mondo. Enormi esplosioni distrussero nuovamente il paesaggio e il, cratere formatosi dalla più grande esplosione si sarebbe poi riempito d’acqua, diventando il lago che oggi conosciamo come Lago Taupo.

Ricordando cosa era successo a Pihanga durante le battaglie precedenti, Taranaki scelse di non combattere nuovamente con Tongariro e si ritirò. Prese suo figlio, Panitahi, e fuggì con il cuore spezzato scavando una profonda cicatrice nel paesaggio. Col tempo Tongariro si calmò e iniziò a piangere per il suo amico perduto. Le sue lacrime riempirono la cicatrice nel paesaggio che oggi conosciamo come il fiume Whanganui.

Paesaggi marziani lungo la salita al Red Crater
Paesaggi marziani lungo la salita al Red Crater

Da sapere prima di partire

Il trekking al Tongariro Alpine Crossing è un sentiero da punto a punto, ovvero che inizia in un punto e termina in un altro punto. Dovete pertanto, prima di partire e con largo anticipo, organizzare il trasporto per l’inizio o la fine del sentiero. Noi abbiamo prenotato il seguente parcheggio a Ketetahi e la navetta che ci ha portato all’inizio del sentiero a Mangatepopo: Parcheggio e navetta da Ketetahi a Mangatepopo (da € 31,50). Vi consigliamo di prendere la navetta la mattina presto, intorno alle 6.30/7.00, in modo da evitare la folla ed avere tutta la giornata a disposizione.

Se invece non avete un’auto a noleggio o non avete voglia di guidare dopo il trekking, dovete per forza di cose prenotare una navetta di andata e ritorno. In questo caso, vi consigliamo di prenotare la navetta di andata la mattina presto e quella di ritorno nel tardo pomeriggio. In questo modo avete tutto il tempo che vi serve per godervi il trekking in tranquillità. Potete prenotare questa: Navetta andata e ritorno da Turangi (da € 45,00).

Prima di mettersi in marcia, il Dipartimento di Conservazione richiede che tutti gli escursionisti compilino una sorta di registrazione online. La registrazione è gratuita, richiede pochi minuti per essere completata ed è possibile modificarla o rifarla nel caso in cui dobbiate posticipare il trekking a causa del meteo. Potete compilarla qui: Tongariro Alpine Crossing Booking Form.

Vista sul Red Crater dal sentiero
Vista sul Red Crater dal sentiero

Il Tongariro Alpine Crossing, come dice il suo nome, si svolge in ambiente alpino, di alta montagna, e ciò vuol dire che lassù il meteo cambia rapidamente. Considerate di fermarvi in zona almeno 2-3 giorni e mettetevi in marcia solo se il meteo segna che è bello e sereno per tutta la giornata. Controllate spesso il meteo nei 2-3 giorni prima del trekking e la mattina stessa. Potete controllarlo sul sito del MetService New Zealand.

Tutta l’area dove si snoda il Tongariro Alpine Crossing è circondata da vulcani attivi, come il Monte Tongariro stesso, il Monte Ruapehu e il Monte Ngāuruhoe. L’ultima eruzione del Tongariro è avvenuta nel 2012, quando eruttò due volte dal cratere Te Māri, mentre l’ultima eruzione del Ruapehu è avvenuta nel 2007, quando eruttò per 7 minuti dal Cratere Sud, occupato dal Crater Lake. L’ultima eruzione del Ngāuruhoe è avvenuta invece tra il 1973 e il 1975.

Questo non vuol dire che, seppur sono anni che non eruttano, il pericolo di una nuova eruzione non ci sia. Anzi, tutt’altro. Essendo un’area vulcanica attiva, un’eruzione può capitare in qualsiasi momento e, seppur sono tutti e tre monitorati, è difficile prevedere quando e se accadrà. Per questo motivo è importante controllare sempre la situazione sul sito di GeoNet NZ e sul sito del Department of Conservation.

Paesaggio vulcanico lungo il Tongariro Alpine Crossing
Paesaggio vulcanico lungo il Tongariro Alpine Crossing

Statistiche escursionistiche

Come abbiamo scritto prima, il trekking è da punto a punto e non ad anello, ciò significa che si parte in un punto e si termina in un altro punto. Di seguito vi riportiamo le statistiche del trekking con partenza dal parcheggio di Mangatepopo e arrivo al parcheggio di Ketetahi.

  • Distanza: dal 2024, in seguito a delle modifiche sul percorso, il sentiero è lungo in totale 20,2 chilometri, non più 19,4 chilometri come in precedenza.
  • Dislivello: durante il trekking si coprono 770 metri in salita e 1.140 metri in discesa.
  • Altezza massima raggiunta: 1.886 metri sul Red Crater
  • Difficoltà: molto impegnativo.
  • Durata: dalle 6 alle 9 ore, a seconda della vostra preparazione.

Il trekking si svolge all’interno dello splendido Tongariro National Park, un’area protetta dove Madre Natura ha creato dei piccoli capolavori. Si cammina su terreno vulcanico e alpino, spesso roccioso e sabbioso, con salite e discese molto ripide e scivolose, e si è esposti a vento e a qualsiasi altra intemperia. Per questo motivo è fondamentale partire con il giusto abbigliamento ed essere in ottime condizioni fisiche.

Se non avete mai fatto un trekking di questo genere o se non vi sentite sicuri a percorrerlo da soli, vi consigliamo vivamente di prendere parte ad un’escursione guidata. Potete fare un’escursione al Tongariro Alpine Crossing in gruppo (da € 228,00) oppure, se desiderate seguire i vostri ritmi, potete fare un’escursione con guida privata (da € 440,00). Queste escursioni partono dal villaggio di National Park, che dovrete raggiungere in autonomia.

Inizio del Tongariro Alpine Crossing
Inizio del Tongariro Alpine Crossing

Distanze, dislivelli e tempistiche

Dato che online non si trovano molte informazioni sul Tongariro Alpine Crossing e sulle varie distanze, durante la nostra escursione ci siamo segnati un po’ di dati che potrebbero esservi utili, con l’intento di realizzare una guida quanto più completa possibile. Sono dati approssimativi, ma vi aiuteranno a capire se questo trekking fa per voi oppure no.

Di seguito trovate indicate le distanze tra i punti principali del sentiero, con il relativo dislivello coperto e i tempi medi di percorrenza:

  • Mangatepopo Car Park – Soda Spring (4,5 km – circa 275 metri di dislivello): 1 ora e 10 minuti con soste fotografiche.
  • Soda Spring/Devil’s Staircase – Inizio del South Crater (2 km – circa 290 metri di dislivello): 1 ora con soste fotografiche.
  • Inizio del South Crater – Cima del Red Crater (2 km – circa 200 metri di dislivello): 1 ora e mezza con soste fotografiche.
  • Discesa dal Red Crater (800 metri – 200 metri di dislivello in discesa): 30/45 minuti con soste a metà percorso per fotografare gli Emerald Lakes.
  • Emerald Lakes – Blue Lake (circa 400 metri in leggera risalita): 10-15 minuti senza soste.
  • Blue Lake – Ketetahi Car Park (10,5 km – circa 940 metri di dislivello in discesa): 3 ore e mezza con soste fotografiche.

Tenete presente che, se avete prenotato una navetta di sola andata, dovete fare un ultimo sforzo finale per raggiungere la vostra auto al parcheggio delle navette (circa 900 metri).

All’inizio del sentiero e lungo il tragitto troverete dei bagni, ma ricordate di portare con voi la carta igienica o i fazzoletti. I bagni si trovano a: Mangatepopo, Soda Spring, Cratere Sud, Blue Lake e altri due durante la discesa verso Ketetahi.

Tongariro Alpine Crossing: I bagni al Cratere Sud
Tongariro Alpine Crossing: I bagni al Cratere Sud

Cosa mettere nello zaino

Il Tongariro Alpine Crossing, non smetteremo mai di ripeterlo, si svolge in ambiente alpino, in alta montagna, e questo significa che il meteo cambia rapidamente. Una bella giornata soleggiata può trasformarsi in fitta nebbia, vento e pioggia nel giro di pochi minuti.

È quindi fondamentale partire con il giusto abbigliamento, vestirsi a strati e portare uno zaino con abbigliamento di riserva. Un buon abbigliamento per affrontare il Tongariro Alpine Crossing nel migliore dei modi è composto da: ottimi scarponi da trekking, pantaloni tecnici da montagna (meglio se impermeabili), t-shirt e pile. Nello zaino non devono mancare un buon guscio anti-vento ed impermeabile, un berretto, i guanti, intimo termico e un cambio. Altre cose da avere con se nello zaino:

  • Crema solare: il Sole in alta montagna è molto forte e potreste ustionarvi;
  • Occhiali da sole;
  • Cibo: oltre al pranzo, portate con voi degli snack;
  • Acqua: almeno 2-3 litri a persona;
  • Carta igienica: lungo il percorso ci sono alcune toilet, ma spesso non hanno la carta igienica;
  • Torcia: in caso fate tardi e vi ritrovate a dover scendere al buio.
Cartello informativo all'inizio del Tongariro Alpine Crossing
Cartello informativo all’inizio del Tongariro Alpine Crossing

Regole da seguire

Il Tongariro Alpine Crossing percorre luoghi meravigliosi, ma altrettanto fragili e delicati, oltre che sacri per i Maori. Per questo motivo è fondamentale seguire alcune semplici regole che aiutano a conservare intatti questi paesaggi e questi luoghi fuori dal Mondo:

  • Le cime del Monte Ngauruhoe e del Monte Tongariro sono considerate sacre dai Maori. Rimanete sul sentiero principale ed evitate di salire su queste vette.
  • Anche gli Emerald Lakes e il Blue Lake sono considerati sacri dai Maori, evitate di toccarli, bagnarvi le mani o i piedi, nuotarci e altre cose di questo genere.
  • Anche qui vale la regola del non lasciare nulla, se non impronte. Evitate di uscire dai sentieri, toccare o portare via rocce e sabbia, abbandonare rifiuti di ogni genere. Tutto ciò che portate con voi, dovete riportarlo indietro con voi.
  • Ci sembra scontato dirlo, ma non lo è dato che purtroppo capita: evitate di fare i vostri bisogni sul sentiero o nascosti dietro alle rocce. Ci sono i bagni apposta per questo.
  • I droni non sono ammessi, perciò potete evitare di portare peso inutile.
Cartello informativo all'inizio del Tongariro Alpine Crossing
Cartello informativo all’inizio del Tongariro Alpine Crossing

Quando fare il trekking al Tongariro Alpine Crossing

Sebbene il Tongariro Alpine Crossing sia percorribile durante tutto l’anno, il periodo migliore per percorrerlo è da Novembre ad Aprile, durante la primavera e l’estate australe. In questo periodo il clima è più caldo e secco, soprattutto in piena estate, e il sentiero è libero dalla neve e dal ghiaccio. I panorami in questo periodo sono meravigliosi e i colori sono al massimo del loro splendore. Di contro, l’estate è il periodo più gettonato, soprattutto nei mesi di Dicembre e Gennaio, perciò potreste trovare il sentiero molto affollato.

Da Maggio/Giugno ad Ottobre percorrere il Tongariro Alpine Crossing diventa pericoloso e adatto solo a chi esperienza di alpinismo. In questo periodo si trovano neve e ghiaccio sul sentiero e in vetta, rendendolo molto pericoloso e scivoloso. Se avete esperienza e desiderate percorrerlo nel periodo invernale, vi consigliamo comunque di farlo insieme ad una guida esperta, che vi darà anche tutta l’attrezzatura necessaria.

Vista sul Blue Lake dalla cima del Red Crater
Vista sul Blue Lake dalla cima del Red Crater

Come arrivare al Tongariro Alpine Crossing

Il Tongariro Alpine Crossing è situtato all’interno del Tongariro National Park, a circa 24 chilometri da Turangi, 75 chilometri da Taupo, 154 chilometri da Rotorua, 340 chilometri da Auckland e 326 chilometri da Wellington. Il modo più comodo per raggiungerlo, e per non essere vincolati da orari, è con un’auto a noleggio partendo da Taupo o da Turangi, le due città più vicine.

Per noleggiare l’auto noi usiamo spesso DiscoverCars, il quale paragona diverse compagnie di noleggio auto e vi proporrà le soluzioni più vantaggiose. Per la Nuova Zelanda abbiamo trovato delle ottime offerte con una compagnia locale, includendo anche l’assicurazione totale fondamentale per non avere pensieri.

Da Taupo potete percorrere la splendida Desert Road, per poi congiungervi sulla Strada 46 o sulla Strada 47, a seconda di dove inizierete il trekking. Sebbene il sentiero sia percorribile in entrambe le direzioni, il punto di partenza più utilizzato per il Tongariro Alpine Crossing è il parcheggio di Mangatepopo, situato ad un’altezza più elevata rispetto al parcheggio di Ketetahi e facendovi risparmiare circa 200 metri di dislivello. Inoltre il paesaggio è decisamente più bello da questo lato del trekking.

Avete diverse opzioni da valutare per poter raggiungere l’inizio del Tongariro Alpine Crossing:

☀︎ Arrivare in auto e lasciarla al parcheggio di Mangatepopo, ma in estate (da Novembre ad Aprile) la permanenza massima è limitata a solo 4 ore e non è possibile prenotarlo in anticipo. Inoltre, questo significa che non potete percorrere tutto il sentiero, ma dovete tornare indietro nello stesso punto. Vale la stessa cosa per il parcheggio pubblico di Ketetahi.

☀︎ Prenotare il servizio shuttle che da Ketetahi vi porterà a Mangatepopo. Come vi abbiamo scritto all’inizio dell’articolo, questa è la scelta migliore in quanto vi permetterà di arrivare in auto al parcheggio privato della compagnia di shuttle, dove potete lasciarla senza limite di tempo. Da qui, verrete portati all’inizio del sentiero a Mangatepopo e potete percorrere tutto il trekking fino a tornare a Ketetahi, senza fretta e seguendo i vostri ritmi. Potete prenotarlo qui: Parcheggio e navetta da Ketetahi a Mangatepopo (da € 31,50).

Tongariro Alpine Crossing: La salita al Red Crater
Tongariro Alpine Crossing: La salita al Red Crater

Trekking al Tongariro Alpine Crossing

Come vi abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, il punto di partenza migliore per il Tongariro Alpine Crossing è il parcheggio di Mangatepopo ed è proprio da qui che siamo partiti anche noi. Dopo aver lasciato la nostra auto al parcheggio degli shuttle a Ketetahi, la navetta ci ha portati direttamente al parcheggio di Mangatepopo da dove inizia il sentiero.

La prima parte del sentiero è una piacevole passeggiata in leggera salita, che attraversa tutta la Valle di Mangatepopo e segue il corso dell’omonimo fiume, costeggiando un’antica colata lavica. Il sentiero è ben tenuto, a tratti si snoda su passerelle di legno, e conduce fino a Soda Spring. Vi consigliamo di percorrere la breve deviazione (10 minuti) per avvicinarvi alla cascata, anche se in estate potrebbe non esserci molta acqua. Qui termina la sezione più facile del trekking ed è dove dovete assicurarvi che il meteo sia ancora bello.

Da Soda Spring inizia la vera salita e parte subito con le Devil’s Staircase, una ripida scalinata che in breve distanza copre circa 200 metri di dislivello. Questa salita è impegnativa, si attraversano antiche e recenti colate laviche e altri depositi vulcanici, perciò prendetevi il vostro tempo.

Ricordate di fermatevi anche ad ammirare lo splendido paesaggio che si aprirà alle vostre spalle. Nelle giornate completamente serene è possibile avvistare anche il Monte Taranaki in lontananza. Lungo la salita ci sono diversi pannelli esplicativi che raccontano la storia geologica dell’area che si attraversa e la storia delle varie eruzioni avvenute nel corso dei secoli.

Arrivati in cima alla salita si raggiunge lo splendido Cratere Sud e si apre una vista mozzafiato sullo splendido Monte Ngāuruhoe (il famoso Monte Fato per gli amanti del Signore degli Anelli). Qui è dove potete tirare un bel sospiro di sollievo, seppur per poco tempo, in quanto il sentiero che attraversa il cratere è tutto pianeggiante. Approfittatene per riprendere fiato, prima di continuare verso la prossima tappa.

Attraversato il Cratere Sud, si raggiunge la base dello splendido Red Crater. Qui si può vedere il sentiero salire ripidamente verso sinistra, fino alla cima della cresta che, però, è una falsa vetta. La vera cima la si vede terminata la prima parte della salita!

Prima di continuare assicuratevi per l’ultima volta che il meteo sia ancora bello, in caso contrario tornate indietro. Da qui in poi il clima diventa più freddo, il vento soffia più forte e il percorso è totalmente esposto. La salita verso il Red Crater è molto impegnativa e ripida, copre un dislivello di circa 200 metri su breve distanza, e si svolge tutta su terreno vulcanico, rocce e terra che possono essere molto scivolosi. Tutta la fatica della salita viene però ripagata dalla spettacolare vista sulla Valle di Oturere, sul Deserto di Rangipo e sulle Catene Montuose di Kaimanawa.

Terminato il primo tratto della ripida salita, vi troverete davanti a due sorprese, una bella e una brutta! La bella sorpresa è una vista mozzafiato all’interno del Cratere Rosso, uno dei più belli che abbiamo visto fino ad ora. La brutta sorpresa è scoprire che non siete ancora arrivati in cima: dovete fare un ultimo sforzo per raggiungere la vera vetta.

Una volta arrivati in cima, credeteci, piangerete dall’emozione: si aprirà davanti a voi uno dei panorami più belli al Mondo, la vista sugli splendidi Emerald Lakes. E qui capirete perché il Tongariro Alpine Crossing è considerato il trekking più bello della Nuova Zelanda e uno tra i più belli al Mondo.

Gli Emerald Lakes, Ngarotopounamu in lingua Maori (laghi color pietra verde), riempiono antichi crateri e prendono il nome dallo splendido colore che li contraddistingue. Questo loro colore smeraldo deriva dai minerali vulcanici disciolti dal paesaggio circostante, in particolare dal carbonato di calcio. Sono laghi molto freddi, altamente acidi e circondati da vapore termico. Per tutti questi motivi è vietato toccarli o farci il bagno.

Gli Emerald Lakes sono considerati un taonga, ovvero un regalo di cui far tesoro, da rispettare e conservare. Perciò evitate di costruire omini di pietra, non toccare l’acqua o gettare rocce e sassi nell’acqua.

Tongariro Alpine Crossing: Gli splendidi Emeral Lakes
Tongariro Alpine Crossing: Gli splendidi Emeral Lakes

Prendetevi un po’ di tempo per contemplare la bellezza di questo splendido luogo, per assaporarne ogni singolo angolo e, soprattutto, per riprendere fiato. Qui inizia la discesa, ma arriva anche il tratto più difficile e pericoloso di tutto il trekking: la discesa dal Red Crater.

Questa discesa è molto ripida e scivolosa, si svolge su terreno vulcanico totalmente instabile ed è la causa della maggior parte degli infortuni che avvengono lungo il Tongariro Alpine Crossing. Ogni settimana c’è una media di 2 interventi del Search and Rescue, per darvi un’idea della sua pericolosità. E anche quando l’abbiamo fatto noi abbiamo visto diverse persone scivolare e l’intervento di due elicotteri.

Detto questo, non vogliamo spaventarvi ma solo dirvi di non prenderla troppo alla leggera. Se siete abituati ad utilizzare i bastoncini da trekking, qui possono esservi di grande aiuto. In alternativa, per evitare di scivolare cercate di scendere affondando bene i talloni nel terreno assicurandovi che siano ben stabili ad ogni passo. Oppure, un’alternativa che aiuterà le vostre gambe ad affaticarsi di meno è quella di scendere a zig-zag. Terminata questa discesa, il resto sarà una passeggiata.

Dagli Emerald Lakes si prosegue verso l’altrettanto splendido Blue Lake, seguendo il sentiero in breve salita sulla sinistra. Anche il Blue Lake, Te Wai-Whakaata o Te-Rangihīroa in lingua Maori, si trova all’interno di un antico cratere, successivamente riempitosi di acqua piovana. Il lago è considerato tapu (sacro) dai Maori, pertanto non è possibile toccarlo e magiare o bere nelle sue vicinanze.

Da qui in poi il sentiero è tutto in discesa, una lunga ed interminabile discesa, fatto da tornanti intervallati da qualche scalinata. La vista sulla valle sottostante è molto bella, seppur non spettacolare come il resto del sentiero. Si possono anche ammirare le fumarole del Te Maari Crater, l’ultimo ad avere eruttato in tempi molto recenti (2012). Gli ultimi chilometri del sentiero si snodano attraverso una splendida foresta che costeggia un ruscello, rendendo la camminata molto piacevole fino all’arrivo al Ketetahi Car Park.

Tongariro Alpine Crossing: Il Blue Lake
Tongariro Alpine Crossing: Il Blue Lake

Dove dormire vicino al Tongariro Alpine Crossing

L’inizio del Tongariro Alpine Crossing è facilmente raggiungibile da diversi paesi vicini. I più comuni dove alloggiare sono Taupo, Turangi e National Park. Se avete intenzione di visitare anche i dintorni di quest’area, cosa che vi consigliamo di fare, il punto di partenza più comodo è Taupo. Noi abbiamo alloggiato proprio a Taupo, che dista solamente un’ora di macchina dall’inizio del sentiero.

Noi abbiamo soggiornato all’Haka House Taupo, categorizzato come ostello ma che in realtà ha anche appartamenti e monolocali dotati di ampi spazi e bagno privato. Inoltre mette a disposizione degli ospiti una cucina in comune e un servizio lavanderia (a pagamento), perfetti per chi desidera prepararsi i pasti comodamente a casa senza dover dipendere dagli orari dei ristoranti.

Tongariro Alpine Crossing: Vista sul Monte Ngāuruhoe e sul Cratere Sud
Tongariro Alpine Crossing: Vista sul Monte Ngāuruhoe e sul Cratere Sud

Altre opzioni che avevamo preso in considerazione, ma in cui purtroppo non abbiamo trovato posto, sono:

  • Quality Inn Acapulco Taupo: ottima catena che utilizziamo spesso anche per i nostri viaggi di gruppo. Offre appartamenti dotati di area salotto e angolo cottura con forno a microonde, frigorifero e macchinetta per tè e caffè. Inoltre, quasi tutti hanno a disposizione una vasca idromassaggio.
  • Le Chalet Suisse Motel Taupo: mette a disposizione sia camere normali sia appartamenti, comodi per chi desidera prepararsi i pasti in autonomia. Offre inoltre una piscina all’aperto, una vasca idromassaggio e il Wi-Fi gratuito.
  • Cottage Mews Motel: mette a disposizione sia camere normali sia monolocali dotati di tutto il necessario. Offre inoltre un parcheggio gratuito, il Wi-Fi gratuito, una zona lavanderia, una zona barbecue e un sentiero privato per la spiaggia.

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