Le Tre Cime di Lavaredo (Drei Zinnen in tedesco), insieme al Lago di Braies, sono uno dei luoghi più belli e più famosi delle Dolomiti e dell’Alta Pusteria. Uno di quei luoghi iconici, desiderati, meravigliosi, dove sentirsi piccoli ed insignificanti al cospetto di Madre Natura. Uno di quei luoghi visti mille volte, ovunque, ma che non si può fare a meno di visitare di persona. Una, due, dieci volte e non stancano mai. Una rara bellezza che, nel 2009, le ha portare ad essere dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO insieme ad altre cime dolomitiche.
Appartenenti al gruppo delle Dolomiti di Sesto, le Tre Cime di Lavaredo si trovano a cavallo del confine tra Veneto e Alto Adige, tra le province di Bolzano e Belluno. Conosciute anche come le ‘Tre Dita di Dolomia’ e incastonate all’interno del Parco Naturale Tre Cime, sono il frutto di una lenta erosione dello strato di dolomia principale. Fanno parte delle Tre Cime la Cima Grande (2.999 metri) situata al centro, la Cima Ovest (2.973 metri) e la Cima Piccola (2.857 metri), con le sue due punte minori Punta di Frida e Cima Piccolissima.
In questa guida vogliamo darvi tutte le informazioni necessarie per organizzare il vostro giro delle Tre Cime di Lavaredo in totale autonomia. Troverete informazioni sui sentieri, sui vari trekking, sui rifugi, su come raggiungerle e sul sentiero che vi porterà di fronte a questa meraviglia naturale.
- Un po’ di storia!
- Quando andare alle Tre Cime di Lavaredo
- Come arrivare alle Tre Cime di Lavaredo
1. Apertura strada a pedaggio Tre Cime di Lavaredo
2. Sentieri per raggiungere le Tre Cime di Lavaredo a piedi
3. Come arrivare alle Tre Cime di Lavaredo in inverno - Giro delle Tre Cime di Lavaredo
1. Tempi di percorrenza delle varie tappe - Dove mangiare alle Tre Cime di Lavaredo: Rifugi lungo il sentiero
- Dove dormire alle Tre Cime di Lavaredo
- Abbigliamento per il trekking alle Tre Cime di Lavaredo
- Curiosità e leggende sulle Tre Cime di Lavaredo
Trekking alle Tre Cime di Lavaredo: informazioni utili per effettuare il Giro delle Tre Cime
Un po’ di storia!
La fama delle Tre Cime di Lavaredo oggi attira numerosi visitatori e scalatori da tutto il Mondo, ma già dai secoli scorsi sono state raggiunte da scalatori e studiosi, nonché da soldati impegnati nella guerra.
I primi tentativi di scalata risalgono al 1860, ma solamente nell’Agosto del 1869 è stata raggiunta la vetta della Cima Grande. A compiere l’impresa è stato l’alpinista Paul Grohmann, con le guide Franz Innerkofler e Peter Salcher. Il primo a scalare la Cima Piccola nel 1881 fu invece la guida Michel Innerkofler, seguendo un itinerario che all’epoca era considerato tra i più difficili. Da allora è stato un susseguirsi di scalate che, man mano, hanno aperto nuove vie arrivando a toccare i massimi gradi di difficoltà dell’arrampicata.
Le Tre Cime di Lavaredo tra il 1915 e il 1917 furono teatro della Prima Guerra Mondiale. Oggi è possibile osservare i resti di trincee, gallerie e baraccamenti sia sul massiccio sia sul Monte Paterno. Pensare che su queste montagne, nell’inverno 1916/17, morirono quasi 10.000 soldati a causa delle valanghe, delle frane, della fame e del freddo fa venire la pelle d’oca.
Nel 1974 tra le Tre Cime e il Monte Paterno si schiantò un elicottero Bell 206 dell’Esercito Italiano e oggi, a memoria dell’incidente, tra i due monti si trova una lapide commemorativa composta dalle pale dell’elicottero.
Quando andare alle Tre Cime di Lavaredo
Le Tre Cime di Lavaredo possono essere visitate durante tutto l’anno, in qualsiasi stagione. Noi però vi sconsigliamo di visitarle durante il periodo estivo, Luglio e Agosto, in quanto questo piccolo luogo paradisiaco viene invaso da migliaia di turisti della domenica, spesso irrispettosi di chi gli sta intorno e della montagna. Inoltre trovare posto in uno dei rifugi diventa un vero incubo e può capitarvi di dover aspettare anche più di un’ora prima di riuscire a sedervi. Se proprio non potete andare in altri periodi, vi consigliamo almeno di partire di mattina prestissimo, anche prima dell’alba, in modo da evitare la folla.
Due ottimi momenti per visitare le Tre Cime sono la primavera e l’autunno, quando la vegetazione assume colori meravigliosi e avrete qualche possibilità in più di godervele in (quasi) solitudine. Tra Maggio e Giugno le temperature sono ancora fresche e probabilmente troverete ancora un po’ di neve, che rende il paesaggio ancor più magico. Se desiderate pernottare o pranzare in uno dei rifugi, informatevi in anticipo sulla loro apertura. Il Locatelli, ad esempio, apre intorno alla fine di Giugno.
Durante l’inverno invece troverete il paesaggio intorno alle Tre Cime interamente coperto da uno spesso manto di candida neve. Il paesaggio si trasforma in un piccolo Mondo di ghiaccio, regalando scorci davvero surreali. Per gli amanti del freddo e del ghiaccio come noi, si trasformano in un piccolo paradiso!
Come arrivare alle Tre Cime di Lavaredo
Raggiungere le Tre Cime di Lavaredo è semplicissimo, sia con la vostra auto sia con i mezzi di trasporto pubblici.
Se volete viaggiare in auto e desiderate visitare le Tre Cime in giornata vi consigliamo di pernottare a Misurina, Dobbiaco o Auronzo di Cadore.
- Misurina è senza dubbio il punto di partenza più vicino, vi basterà risalire lungo la SP49 verso Nord.
- Da Dobbiaco ci impiegherete circa 40 minuti seguendo prima la SS51 e poi, in località Carbonin, la SS48bis/SS49 fino a Misurina.
- Da Auronzo di Cadore ci impiegherete circa 45 minuti seguendo la SR48 fino a Misurina.
Raggiunta Misurina dovrete risalire verso Nord lungo la SP49 e prendere poco dopo la deviazione ben segnalata verso i rifugi Rin Bianco e Auronzo. Poco dopo aver superato il Lago Antorno troverete un ampio parcheggio dove lasciare l’auto o il casello dove pagare il pedaggio se desiderate continuare in auto.
Potete raggiungere le Tre Cime di Lavaredo anche in treno, grazie a collegamenti ferroviari di Trenitalia e del Treno Alto Adige con arrivo a Fortezza. Qui dovrete effettuare il cambio per San Candido e scendere alla fermata di Dobbiaco. Da qui dovrete poi proseguire in autobus con un comodo servizio navetta che vi condurrà fino al Rifugio Auronzo al costo di € 15,00 andata e ritorno. Il servizio navetta è attivo da Giugno fino a metà Ottobre.
Vi segnaliamo la possibilità di acquistare la Mobilcard Alto Adige che vi permetterà di utilizzare treni regionali e autobus. È possibile acquistarla per 1 giorno (€ 15,00), 3 giorni (€ 23,00) e 7 giorni (€ 28,00).
Apertura strada a pedaggio Tre Cime di Lavaredo
Chi non è allenato e non se la sente di partire dal fondovalle, può raggiungere il Rifugio Auronzo in macchina, moto o camper. Gli ultimi 7 chilometri della strada che da Misurina porta al rifugio sono a pagamento ed è possibile percorrerli solitamente da metà Maggio a fine Ottobre/metà Novembre. La strada è aperta tutti i giorni dalle 6.00 alle 20.00 e il costo del pedaggio varia a seconda del mezzo utilizzato:
- Macchina: € 30,00
- Moto: € 20,00
- Camper: € 45,00
A queste tariffe va aggiunto un supplemento nel caso in cui decidiate di pernottare in uno dei rifugi:
- Macchina: € 15,00
- Moto: € 5,00
- Camper: € 25,00
Dalle 20.00 è possibile percorrere la strada gratuitamente, a patto che torniate a valle prima delle 6.00 del mattino. In caso contrario pagherete il pedaggio all’uscita.
Noi ovviamente, per rispetto dell’ambiente, vi sconsigliamo questa scelta e vi invitiamo, se proprio non riuscite a salire a piedi, a prendere la navetta. Potete consultare i costi e gli orari per le navette in partenza da Dobbiaco (qui) e da Auronzo di Cadore (qui).
Sentieri per raggiungere le Tre Cime di Lavaredo a Piedi
Se siete allenati e se avete voglia di passare una giornata totalmente immersi nella natura, potete raggiungere le Tre Cime di Lavaredo dal fondovalle, percorrendo uno dei tanti sentieri presenti nella zona, dai più facili ai più impegnativi. Di seguito ve ne segnaliamo qualcuno:
☀︎ Dal Lago di Antorno: situato poco prima del casello, potete raggiungere il Lago Antorno in auto e imboccare il sentiero di avvicinamento che vi condurrà in circa 3 ore al Rifugio Auronzo. Il sentiero inizialmente sale dolcemente nel bosco, per diventare più ripido e roccioso nella parte finale. In alternativa potete seguire la strada asfaltata, ma in estate non ve lo consigliamo, sia per il caldo sia per il continuo afflusso di auto e moto. Il dislivello è di 463 metri.
☀︎ Dalla Val Fiscalina a Sesto: adatto a chi ama camminare ed è abbastanza allenato. Si può lasciare l’auto al parcheggio a pagamento del Piano Fiscalino. Il sentiero conduce prima al rifugio di Fondovalle, per poi iniziare a salire verso il Rifugio Comici. Da qui si Prosegue verso il Rifugio Pian di Cengia, per poi raggiungere il Rifugio Locatelli. Il sentiero di ritorno passa invece dalla Val Sassovecchio, fino a raggiungere il punto di partenza. In alternativa, potete salire e scendere sempre dalla Val Sassovecchio (sentiero 102). Questo percorso vi terrà impegnati dalle 7 alle 8 ore a seconda del vostro passo, con un dislivello di 950 metri.
☀︎ Da San Candido/Valle Campo di Dentro: meno conosciuto e più panoramico. Parte dal fondovalle e sale inizialmente fino al Rifugio Tre Scarperi. Da qui si prosegue lungo il sentiero 105, fino a raggiungere la Torre di Toblin e il Rifugio Locatelli. Questo sentiero vi terrà impegnati dalle 5 alle 6 ore a seconda del vostro passo, con un dislivello di 1.030 metri.
☀︎ Dalla Valle di Landro a Dobbiaco: è il più impegnativo di tutti. Non è per nulla difficile, ma richiede un buon grado di allenamento. Partirete e tornerete dal parcheggio situato vicino al punto panoramico sulle Tre Cime. Dovrete seguire il sentiero 102 che inizialmente è pianeggiante e si addentra nella Valle della Rienza, per poi iniziare a salire una volta giunti all’imbocco della Valle Rimbianco. Si raggiunge poi il Piano della Rienza, da dove si prosegue sempre in salita fino al Rifugio Locatelli. Questo sentiero vi terrà impegnati circa 6 ore a seconda del vostro passo, con un dislivello di 1.000 metri.
Come arrivare alle Tre Cime di Lavaredo in inverno
È possibile raggiungere le Tre Cime di Lavaredo anche in inverno, a piedi, con gli sci d’alpinismo o con le motoslitte. La salita con le ciaspole è abbastanza impegnativa, adatta a chi è un po’ più allenato. Uno dei sentieri più gettonati è quello che parte dal Rifugio di Piano Fiscalina, nei pressi di Sesto. È lungo circa 13 chilometri, supera un dislivello di circa 1.000 metri e ci vogliono 6 ore per completarlo.
Un altro bel sentiero percorribile con le ciaspole è quello che parte dal Lago Antorno. Da qui è inoltre possibile raggiungere le Tre Cime con la motoslitta. In circa 20 minuti raggiungerete il Rifugio Auronzo, per poi proseguire a piedi.
Giro delle Tre Cime di Lavaredo
Una volta giunti al Rifugio Auronzo (2.333 metri), potete partire per il giro delle Tre Cime di Lavaredo, seguendo prima il sentiero 101 e poi il sentiero 105. Un giro circolare di circa 9 chilometri e mezzo che vi farà innamorare di tutte le faccia di questi tre giganti. Dal Rifugio Auronzo avrete due modi per raggiungere la Forcella Lavaredo: prendere il sentiero breve che taglia diagonalmente la parete delle Tre Cime oppure prendere la strada sterrata più larga e più agevole, indicata ai meno esperti.
Seguendo la strada, la prima tappa del sentiero sarà la piccola chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice, costruita in memoria dei caduti in montagna. Nei dintorni si trovano anche diversi monumenti commemorativi, raggiungibili con un breve deviazione dal sentiero principale. Da qui si gode di una splendida vista sulle vallati circostanti, fino al Lago di Auronzo, i Cadini di Misurina e il gruppo del Sorapis.
Poco prima della chiesetta, se vi guardate attorno con attenzione, troverete un sasso con impresse due grandi orme fossili tridattile lunghe circa 30 centimetri e scoperte solamente nel 1992.
Proseguendo lungo il sentiero, poco dopo raggiungerete il Rifugio Lavaredo (2.344 metri), situato proprio sotto l’omonima forcella. Da qui si gode di una splendida vista sullo Spigolo Giallo, palestra per i migliori arrampicatori che qui troveranno vie con il sesto grado di difficoltà.
Anche qui avrete tre modi per raggiungere la Forcella Lavaredo: proseguire lungo il sentiero di sinistra che taglia diagonalmente i depositi detritici ai piedi della Cima Piccola oppure proseguire lungo la strada sterrata, scelta più lunga ma più adatta a chi è poco allenato. Oppure ancora, verso metà sentiero troverete un cartello che segnala la partenza di altri sentieri, come quello che dal Lago di Lavaredo aggira il Monte Paterno e la Croda Passaporto fino alla forcella Pian di Cengia con l’omonimo rifugio (n. 104). Da qui risale per i Laghi dei Piani fino a raggiungere la Torre di Toblin e il Rifugio Locatelli.
Giunti alla Forcella Lavaredo (2.454 metri), non vedrete ancora le Tre Cime nella loro classica posizione ma le vedrete allineate una dietro l’altra. Noi qui, a Giugno, abbiamo trovato ancora la neve. Di fronte alle Tre Cime vi si aprirà una splendida vista su alcune delle vette più belle delle Dolomiti, come il Teston Rudo (2.737 metri), la Croda dei Rondoi (2.800 metri), la Torre dei Scarperi (2.687 metri), il Monte Mattina (2.464 metri), la Torre Toblino (2.617 metri) ed il Sasso di Sesto (2.539 metri), ai piedi del quale potrete scorgere il Rifugio Locatelli. Sulla destra troverete il Monte Paterno (2.744 metri) e la Croda Passaporto (2.701 metri).
Fate una breve tappa per osservare i resti di alcune buche, per poi proseguire lungo il sentiero che tra sali e scendi vi condurrà fino al Rifugio Locatelli (2.405 metri). Di fianco al rifugio troverete una piccola chiesetta costruita in memoria dei soldati caduti durante le cruenti battaglie svoltesi su queste montagne. Potete fermarvi al rifugio per un’ottimo pranzo a base di piatti tipici locali e per riposarvi un attimo, prima di prendere la via del ritorno o qualche altro sentiero. In alta stagione potreste avere problemi a trovare posto o dover attendere per diverse ore.
A destra del rifugio parte il sentiero attrezzato che vi condurrà sul Monte Paterno, lungo il quale potrete visitare i resti di alcuni tunnel e di alcune trincee scavati dai soldati italiani durante la guerra. Seguendo tutto il sentiero oltrepasserete i Pian di Cengia fino a tornare al Rifugio Auronzo. A sinistra del rifugio parte invece la via ferrata della Torre di Toblin, dove si trovano un vecchio rifugio risalente alla Prima Guerra Mondiale e una croce in metallo in memoria dei caduti. Il sentiero ripercorre la storica via che conduceva all’osservatorio d’artiglieria durante la Prima Guerra Mondiale. Entrambi i sentieri sono adatti agli escursionisti esperti.
Giunto il momento del ritorno, potete decidere di rientrare dallo stesso sentiero dell’andata oppure di proseguire e concludere il giro ad anello seguendo il sentiero n. 105 in direzione della Malga Lunga (Langalm). In questo caso dovrete prendere il sentiero sulla destra del rifugio che scende ripidamente lungo il fianco della montagna, per poi risalire poco dopo ancor più ripidamente. Nulla comunque di difficoltoso o impossibile anche per i meno allenati.
Lungo il sentiero che dal Rifugio Locatelli conduce al Pian del Rin, con un po’ di attenzione, potete osservare i resti di filo spinato, buchi e tunnel scavati nella roccia, segno della profonda trasformazione del paesaggio che causò la guerra. Giunti a questa piccola Malga Langalm potete fermarvi qualche minuto per riposarvi, fare scorta di acqua alla fontana e, nel caso non lo aveste già fatto, pranzare.
Da qui raggiungerete la sorgente del torrente Rienza e tre piccoli laghetti. Il sentiero prosegue poi verso ovest, più stretto ed esposto rispetto al tratto precedente. Tra diversi sali e scendi raggiungerete Col Forcellina e, successivamente, dovrete superare un grande ghiaione lungo il fianco della montagna fino a raggiungere la Forcella di Mezzo (2.315 metri). Da qui proseguite fino a raggiungere nuovamente il Rifugio Auronzo.
Se avete tempo e volete seguire una valida alternativa al classico giro ad anello, dal Rifugio Locatelli potete tornare al Rifugio Lavaredo percorrendo il giro del Monte Paterno. Dovrete seguire prima il sentiero 101 che dal retro del rifugio scende oltrepassando i Laghi dei Piani, fino a raggiungere prima la Forcella dei Laghi e poi la Forcella Pian di Cengia con l’omonimo rifugio. Da qui dovrete poi proseguire lungo il sentiero 104 che, tra sali e scendi, vi riporterà fino al Rifugio Lavaredo, passando dai Laghi di Cengia e dal Pian di Cengia. Dal Rifugio Lavaredo dovrete seguire il tratto del sentiero 101 che avete percorso all’andata, fino al Rifugio Auronzo.
Tempi di percorrenza delle varie tappe
Per completare il giro delle Tre Cime di Lavaredo (9 chilometri e mezzo), senza soste, ci vogliono circa 3 ore e mezza con un andamento normale. Di seguito, per comodità, vi indichiamo i tempi di percorrenza tra le varie tappe del giro:
- Dal Rifugio Auronzo al Rifugio Lavaredo circa 20/25 minuti
- Dal Rifugio Lavaredo alla Forcella Lavaredo circa 20/25 minuti
- Dalla Forcella Lavaredo al Rifugio Locatelli circa 40 minuti
- Dal rifugio Locatelli al Rifugio Auronzo, passando per la Forcella Col di Mezzo, circa 1 ora e 50
Dove mangiare alle Tre Cime di Lavaredo: Rifugi lungo il sentiero
Lungo il classico sentiero delle Tre Cime di Lavaredo troverete ben 4 tra rifugi e malghe dove poter gustare degli ottimi piatti della cucina tradizionale. Vi consigliamo di portare con voi un po’ di contanti in quanto le carte di credito o i bancomat spesso non funzionano o non sono accettati.
Rifugio Auronzo: ormai di rifugio gli è rimasto ben poco visto che è diventato quasi come un’autogrill in autostrada. Situato sulla Forcella Longères, la sua costruzione risale al 1912. Fu poco dopo bombardato durante la guerra e ricostruito nel 1925. 30 anni dopo fu distrutto da un incendio e venne infine ricostruito e ampliato nel 1957. Qui è possibile pernottare (99 posti letto) e fermarsi a pranzare. È aperto solitamente da metà Giugno a fine Settembre.
Rifugio Lavaredo: situato poco lontano del primo, ai piedi della Cima Piccola. Il rifugio fu costruito nel 1954 da uno dei fondatori del Soccorso Alpino di Auronzo. Qui è possibile pernottare (24 posti letto) e fermarsi a pranzare. È aperto solitamente da metà Giugno a fine Settembre.
Rifugio A. Locatelli: l’unico che gode di una vista meravigliosa sulla parete Nord delle Tre Cime. Il rifugio fu costruito nel 1882 e inaugurato l’anno seguente. Fu però distrutto durante la Prima Guerra Mondiale da una granata italiana e ricostruito in seguito nel 1922. L’anno successivo passò sotto la tutela dei CAI di Padova il quale, nel 1935, lo ricostruì più grande e leggermente spostato rispetto all’originale. Qui è possibile pernottare (140 posti letto) e fermarsi a pranzare. È aperto solitamente dall’ultimo weekend di Giugno fino a fine Settembre.
Malga Langalm: situata in una posizione tranquilla e silenziosa ai piedi delle Tre Cime. Qui è possibile solamente pranzare con ottimi piatti della cucina tradizionale, tutti realizzati con prodotti freschi e localmente.
Dove dormire alle Tre Cime di Lavaredo
Se desiderate visitare le Tre Cime di Lavaredo in giornata, vi consigliamo di soggiornare a Dobbiaco, a Sesto o ad Auronzo di Cadore. Quest’ultima è forse la meta più economica tra le tre.
Se optate per Auronzo di Cadore, un hotel che vi consigliamo è sicuramente l’Albergo Garni Barancio, situato in un’ottima posizione centrale e dal quale si gode di una splendida vista sul Lago di Auronzo e sulle Tre Cime di Lavaredo. Il proprietario è gentilissimo, farà di tutto per farvi sentire come a casa vostra ed è disponibilissimo a darvi tutte le informazioni necessarie a rendere il vostro soggiorno meraviglioso. Le camere sono pulitissime, spaziose e dotate di tutti i comfort. Il bagno è completo di doccia, kit di cortesia, asciugamani e asciugacapelli. La colazione è inclusa nel prezzo e viene servita al bar di fianco all’ingresso.
Se invece avete più giorni a disposizione, potete optare per passare qualche notte nei rifugi e approfittarne per percorrere anche altri trekking oltre al classico giro delle Tre Cime. Potete pernottare nei seguenti rifugi: Rifugio Auronzo, Rifugio Lavaredo, Rifugio Locatelli, Rifugio Pian di Cengia e Rifugio Zsigmondy-Comici. In tutti è necessario prenotare. Prenotate con largo anticipo durante l’alta stagione.
Abbigliamento per il trekking alle Tre Cime di Lavaredo
Il giro delle Tre Cime di Lavaredo, seppur semplice, si svolge sempre in alta montagna, perciò bisogna partire adeguatamente preparati. Ci sembra scontato dirlo, ma evitate di andare con calzature inappropriate, come infradito, sneakers, ballerine o sandali (eh si, purtroppo in montagna abbiamo visto anche di peggio), e vestiti da aperitivo in centro a Milano.
Quassù il tempo cambia repentinamente e non è raro partire con il Sole e trovarsi in men che non si dica in mezzo a dei nuvoloni neri pieni di pioggia. Prima di partire controllate sempre le previsioni e, anche se segnalano bel tempo, portate con voi uno zaino con all’interno un impermeabile e una felpa pesante. Inoltre, spesso in alta montagna soffia il vento, forte e gelido, perciò vi consigliamo di portare con voi anche un guscio anti vento.
Vestitevi a strati, partendo da una maglietta a maniche corte, una felpa (leggera se viaggerete in estate, più pesante se viaggerete in primavera/autunno) e pantaloni comodi da montagna. Indossate ai piedi dei buoni scarponcini da trekking.
Curiosità e leggende sulle Tre Cime di Lavaredo
☀︎ Situate al confine tra le provincie di Bolzano e Belluno, da tempo si discute sulla reale appartenenza delle Tre Cime di Lavaredo. Storicamente appartenute al comune di Auronzo di Cadore, dal 1752, con il Trattato di Rovereto firmato da Maria Teresa d’Austria e dal doge Francesco Loredan, il confine è stato spostato e corre sopra le creste delle Tre Cime. Oggi il versante Sud appartiene al comune di Auronzo di Cadore, mentre il versane Nord appartiene al comune di Dobbiaco.
☀︎ A tal proposito, una leggenda narra che, per stabilire il confine territoriale tra i comuni di Dobbiaco e Auronzo, due giovani ragazze sarebbero dovute partire dai rispettivi comuni al canto del gallo. La ragazza di Auronzo però, assicuratasi che nessuno l’avrebbe vista, punse il gallo per anticiparne il canto e partire in anticipo. Grazie a questa furbata, riuscì a definire il confine più a Nord del previsto, nei pressi del ponte della Marogna. In memoria di quanto accaduto, nel 1743 venne consacrata la Chiesa delle Grazie di Auronzo, dove ancora oggi è possibile osservare una croce in ferro battuto con un gallo in cima. Il gallo presenta 3 buchi sulla pancia, in ricordo dei 3 colpi di spillo ricevuti durante la notte.
☀︎ Le Tre Cime di Lavaredo compaiono sullo stemma del 7° Reggimento Alpini di stanza a Belluno.
☀︎ I documenti più antichi che parlano delle Tre Cime di Lavaredo risalgono al XVI e al XVII secolo e si riferiscono ad esse con nomi in lingua tedesca. Dreyspiz, che significa tre punte, Dreÿ Spitz e Zwain hohen Spizenn sono i più ricorrenti. Nel famoso “Atlas Tyrolensis” del 1774 redatto da Peter Anich e Blasius Hüber le vette sono indicate come 3 Zinnern Spize.
☀︎ Come il Lago di Braies, anche le Tre Cime di Lavaredo hanno fatto la loro comparsa sul grande schermo! Compaiono infatti nel film Solo: A Star Wars Story e nel tredicesimo episodio della prima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. Le Tre Cime inoltre sono state la scena di diversi spot pubblicitari del noto cioccolato Novi.
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